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Evviva finalmente la Calabria è prima!

Si, ma per mal’ amministrazione.

La nostra regione è infatti ultima per qualità ed efficienza del sistema burocratico e dei servizi offerti dalla Pubblica amministrazione.

Lo denuncia l’Ufficio studi della Cgia di Mestre

che riporta l’indagine condotta dalla Commissione Europea sulla qualità della pubblica amministrazione in 192 territori dell’Unione.

Da cui emerge appunto che la Calabria si classifica addirittura al 190esimo posto.

Dunque al terz’ultimo gradino delle aree monitorate in Europa della Commissione.

Certamente non consola la constatazione – emersa sempre dallo studio – che le principali regioni del Centro-Sud d’Italia sono per 8 volte nel rank dei peggiori 20 europee. Visto appunto che la Calabria risulta in assoluto all’ultimo posto in Italia.

L’indicatore preso in considerazione dall’indagine della Ue, varia tra cento, ottenuto dalla regione finlandese Aland (primo posto), allo zero andato alla regione bulgara dello Severozapaden.

Ed in questa scala di valori la Calabria ha ottenuto, in materia dell’efficienza e della qualità della pubblica amministrazione, un indice pari a 1,8 punti che pone la Calabria, appunto, al 190 esimo posto.

Molto lontano dal dato ottenuto dalle altre regioni soprattutto del Nord, basti considerare che il Trentino Alto Adige (la realtà territoriale più virtuosa d’Italia) ha ottenuto un indice pari a 41,4, seguono, a pari merito, altre due regioni del Nordest, l’Emilia Romagna e il Veneto (indice pari a 39,4) che si collocano rispettivamente al 127esimo e al 128esimo posto della graduatoria generale.

Subito sotto troviamo la Lombardia (38,9) che è al 131esimo posto e il Friuli Venezia Giulia (38,7).

Un risultato pesantissimo, quello ottenuto dalla Calabria in materia di cattiva qualità della Pa.

Che fa il paio – oltre che suonare come beffa – con l’elevata pressione fiscale registrata nel 2017.

Le stime dell’ufficio studi dell’associazione di categoria fa emergere infatti che nel corso del passato anno ogni italiano ha praticamente versato 598 euro in più al Fisco della media europea.

Dunque al calabrese è toccato pagare tasse alte per ottenere un servizio dalla pubblica amministrazione sempre più scadente.

Pubblicato in Calabria

I colletti bianchi sono diventati più pericolosi delle coppole.

Per il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, «prima ancora della politica e della ’ndrangheta, il problema della Calabria sono i quadri della pubblica amministrazione».

Dopo aver seguito gli ’ndranghetisti nelle boscaglie dell’Aspromonte durante la stagione dei sequestri di persona, ricostruito le rotte del narcotraffico fino al Sudamerica, ora il magistrato, che da quasi trent’anni vive sotto scorta, punta su chi siede sulle comode poltrone degli uffici appena inaugurati della Cittadella regionale.

«Ci sono direttori generali - ha spiegato intervenendo a una manifestazione a Reggio Calabria - che da vent’anni sono nello stesso posto, e da incensurati gestiscono la cosa pubblica con metodo mafioso».

Un centro di potere cresciuto sulle spalle di «una politica debole che non ha la forza e la preparazione tecnico-giuridica per affrontare il problema della gestione dei quadri.

Per amministrare la cosa pubblica basterebbe un po’ di buon senso - ha detto ancora Gratteri - ma la parte procedurale dei meccanismi di appalto è governata da un centro di potere che è lì da sempre. Anche per questo quando mi hanno proposto di candidarmi ho detto di no».

Ma Gratteri lo sa che questa situazione è figlia della disattenzione delle Procure che hanno tollerato ogni cosa creando così una casta di intoccabili.

E ci fermiamo qui per evitare reazioni eccessive da parte degli intoccabili

Ma va anche detto che gli intoccabili sono anche figli della mala politica che nomina la burocrazia, che assume senza concorsi, che tollera comportamenti illeciti e simil illeciti, che non ha il coraggio di licenziare gli incapaci, che vive dei voti che la burocrazia gli porta, eccetera.

E questo fenomeno di sfilacciamento della morale, dell’etica man mano pervade la intera comunità che disattende sempre più le regole e le leggi e nessuno sembra accorgersene.

Ridicolo è che la politica da ragione a Gratteri

Quasi a dire : hai visto non siamo noi i cattivi, ma loro!

Ma tutti sanno che la politica, soprattutto quella regionale, non se la guasta con la burocrazia che è capace insieme alla massoneria di orientare se non di decidere i risultati elettorali.

Pubblicato in Politica

Dopo i bui e tristi fatti occorsi il 29 giugno qualche riflessione.

Seria, però, non istintiva ed umorale, illogica ed inutile, tantomeno politica.

E qualche domanda.

Ma allora il comune era indagato? Sembra evidente!

Da quando? Da tempo, evidentemente !

E quanti uffici e dipendenti? Tanti od una buona parte!

Con quale logica?

Probabilmente quella sorretta dalle tante denunce apparentemente inascoltate( evidentemente non era così), e quella sorretta dalle tante lamentele che si coglievano negli uffici, per strada, eccetera?

Già, siamo curiosi di sapere quante microspie erano state piazzate?

Ed inoltre di sapere se ci sono ancora o sono state tolte?

Qualcosa la sapremo se, e quando, potremo accedere al fascicolo della indagine nel quale leggere ancora meglio i discorsi registrati di cui alcuni sono stati pubblicati dai giornali .

Sembra che il fascicolo non sia stato nemmeno notificato al comune e che pertanto esso non ha potuto deliberare né eventuali provvedimenti di sospensione a carico del personale, né la costituzione di parte civile, come appare possibile e forse dovuto.

Ma una necessaria la riflessione è quella relativa alla apparente non consapevolezza da parte del personale ( tutti od una parte) e dei politici ( tutti od una parte) di essere sotto indagine ed intercettazione.

Ed ancora più importante la riflessione sulla approssimazione comportamentale da parte dei funzionari e dei politici.

Una approssimazione che sembra essere stata alla base dei provvedimenti restrittivi adottati e degli avvisi di garanzia.

Ora molti di loro restano sorpresi.

Anche noi siamo sorpresi di questa apparente supponenza della politica e della burocrazia.

E ci chiediamo e fosse soltanto supponenza o se fosse anche arroganza.

Abbiamo, comunque, considerazione per gli amministratori rimasti coinvolti in questa triste vicenda.

Se, infatti, in qualche modo la burocrazia che DEVE conoscere le leggi e non appaiono giustificabili i suoi errori, ci chiediamo se lo siano e quanto quelli dei politici che ignorando le norme ed i regolamenti hanno pensato di “potere tutto”.

Ma la cosa veramente brutta è che loro non sono stati corretti da chi doveva farlo o poteva farlo.

Di chi parliamo?

Di tutti i dirigenti ad iniziare dal segretario comunale.

E ci chiediamo, possibile che nessuno si sia accorto che si stava sbagliando?

E quanti altri “errori” sono ancora all’attenzione della magistratura?

Anche se il PM Bruni ha rassicurato politici e personale noi sappiamo che è sempre forte l’attenzione sui reati della Pubblica amministrazione e che continuano le denunce contro le “approssimazioni”( chiamiamole così) che continuano a verificarsi.

Pubblicato in Politica

burocrazia 675Con un emendamento al decreto legge Disposizioni urgenti per la crescita economica del Mezzogiorno del 20 giugno 2017, il senatore Paolo Naccarato ha recentemente proposto - o meglio ancora riproposto - di destinare le risorse risparmiate dall’Ente nazionale per le strade al miglioramento delle infrastrutture calabresi. Nel dettaglio l’adeguamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria ha infatti permesso di risparmiare circa 735 milioni di euro che potrebbero essere impiegati per potenziare l’intera rete stradale della Calabria. Doveroso il condizionale poiché, nonostante la richiesta rientri nel contratto stipulato tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la stessa Anas, non è detto che si riesca a centrare l’obiettivo di sostenere concretamente l’accessibilità ai territori e la loro connessione con il Sistema nazionale integrato dei trasporti.

Per questo motivo è necessario partire dall’origine della questione. A fornire utili chiarimenti in tal senso ci ha pensato la deputata del PD Enza Bruno Bossio che, ribadendo a più riprese l’importanza del progetto, ha spiegato come la vicenda sia nata dall’incontro tra il Governatore Mario Oliviero e il presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani. Quest’ultimo, nonostante l’assenso iniziale, ha subito palesato l’esigenza di regolamentare il tutto secondo legge. Da qui diversi ostacoli amministrativi hanno messo a repentaglio la buona riuscita del programma. In effetti, dopo l’esito negativo del primo intervento mosso dal gruppo del Partito Democratico alla Camera, è stato necessario l’intervento di Naccarato che, prendendo a cuore la causa, ha sostenuto il secondo emendamento adattandolo al Decreto Mezzogiorno. Insomma il guaio più grosso resta la solita burocrazia italiana.

Il problema è la bollinatura da parte della Ragioneria dello Stato” afferma la stessa Enza Bruno Bossio che ha promesso il massimo impegno affinché la situazione possa sbloccarsi quanto prima. A chi le chiede se è convinta delle modifiche fatte da Anas al disegno originario dichiara apertamente di condividere la scelta che ha posto fine a dei lavori destinati a durare per un periodo indefinito. Che i soldi ci siano è un dato di fatto. I mancati interventi soprattutto nel tratto cosentino del Savuto ne sono una chiara testimonianza.

Per la Bossio la preoccupazione più grande resta una sola: il gravoso compito che spetta all’Anas e ai Comuni poiché, dopo l’abolizione delle Province, risultano gli unici soggetti titolari di responsabilità in fatto di strade e collegamenti. Questo ha sicuramente abbattuto - seppure in parte - il sistema di potere all’interno dei lavori pubblici tuttavia non esclude affatto la possibilità che l’accordo possa saltare. Fanno ben sperare però le parole della politica calabrese che, forte dell’accordo fra il Ministro Delrio, Armani e Oliviero, ha concluso “noi del PD vigileremo al massimo perché l’emendamento passi”. Siamo solo all’inizio di una battaglia che si spera possa concludersi nel migliore dei modi.

Pubblicato in Italia

Il Natale è gioia.
Ma insieme è armonia, colore, luci.
Parliamo di luminarie che più che fare luce fanno arredo.

 

In casa si illuminano gli alberi di Natale, ma molte famiglie illuminano anche i balconi. 

In molti paesi nel mondo,ed in particolare negli USA, si illuminano le facciate delle case e delle ville ma anche i giardini.

Anche le amministrazioni partecipano a questa festa di luci e di colori arredando le principali strade pubbliche.

Poi, ad Amantea, si notano le luminarie del Mediterraneo Hotel e di qualche altro esercizio commerciale, in particolare su strade commerciali non servite dalle luminarie comunali.

 

Fino all’anno scorso uno di questi era M2 di Maurizio ed Antonio Motolese sulla SS18.

Quest’anno lo abbiamo visto far porre da ditta specializzata le “sue” belle luminarie offerte alla città , ai suoi clienti ed agli ospiti di passaggio.

Proprio per questo aveva utilizzato un palo della pubblica illuminazione facendo partire da esso una raggiera di fili di luce che avrebbero offerto uno scenario suggestivo.

 

Ora sono stati tolti. Ovvia la domanda: “Maurizio che cosa è successo?”

“ Appena pronto l’impianto è arrivato un vigile urbano che mi ha chiesto la autorizzazione. Ovvia la mia sorpresa.
Ma come per fare allegria, per fare gioia, per fare Natale a spese mie sia pure attraversando la strada ma ad una altezza ben superiore ai 4 metri previsti dalla legge, occorreva una autorizzazione, magari con una domanda in bollo ed il progetto dell’impianto, la relazione tecnica ed illustrativa, il verbale di collaudo, eccetera?.

E poi occorreva andare al comune, fare la fila davanti ad un ufficio che non conoscevamo, davanti ad un funzionario che non era nemmeno in grado (come il vigile stesso) di dirci in base a quale norma ci veniva chiesta questa autorizzazione?

Ed ancora mi chiesi se anche gli altri che avevano posto i fili sulla via pubblica avevano chiesto la autorizzazione. Sono andato a vedere sul sito del comune se erano state mai rilasciate similari autorizzazioni ma non ne ho trovato nessuna”.

 

“Ed allora?” insisto.

“Allora mi sono arrabbiato. Ma come mi dicono che ad alcuni fanno attaccare le luminarie “private” alla luce del comune ed io che pago la ditta, pago la luce, contribuisco a fare bella la mia città, vengo “oltraggiato” da una burocrazia inaccettabile.
Mi è sembrata una vessazione. E così ho chiamato la ditta e fatto togliere le luminarie”.

“Ma se il comune emanasse un regolamento, lo ponesse sul sito, vi informasse uno per uno, anzi vi invitasse uno per uno a fare bella Amantea , eliminasse radicalmente la burocrazia facendo solo accedere i propri tecnici per accertare il rispetto delle norme di sicurezza, senza fare figli e figliastri, tu che faresti ?”

“Amico mio stai sognando. Sarebbe un miracolo. Ma se davvero il comune aiutasse i commercianti, tutti noi, ne sono certo, saremmo pronti a contribuire a rendere sempre più accogliente la nostra città”.

Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera aperta

Rispondo al comunicato stampa dei consiglieri comunali del gruppo UDC Biagio Miraglia, Pasquale Ruggero e Gianfranco Suriano in merito al Campetto da Tennis, gestito dal Circolo Tennis “ Antonio Monaco “, per l’ampliamento del campo da gioco e dei servizi igienici.

Scrivo apertamente al sindaco della Nuova Primavera, Arch. Sergio Ruggero, scrivo da libero cittadino senza condizionamenti politici e senza alcuna antipatia, cercando di avere delle risposte direttamente da lui, evitando di entrare in polemica con gli stessi firmatari del comunicato. Nel quale si cita una zona (dove vivo anche io) di Amantea dov’ è situata la struttura sportiva,(se così si può chiamare) e dove ci sono delle abitazioni di persone che pagano le tasse, di gente perbene e di gente che ha ottenuto dal comune le concessioni edilizie, pagando allo stesso ente fior di quattrini, nonostante lo stesso ci ha abbandonati a noi stessi. Infatti nel comunicato, maldestramente, si cita, che le aree adiacenti alla pseuda struttura sportiva, vengono utilizzate, come discariche. Quando parlo di maldestramente, mi riferisco ad alcuni signori che, mi risulta, siano stati direttamente coinvolti in questa giunta comunale. Allora da libero cittadino mi chiedo, com’è possibile permettere che per una zona come quella menzionata, non si prendano provvedimenti, che ritengo siano basati sulla civiltà? Com’è possibile che a cento metri da questa pseuda struttura sportiva c’e’ una strada senza asfalto, senza illuminazione, con erbacce e sporcizia da tutte le parti. (Per intenderci, parlo di via Achille Mazza). Com’è possibile che la stessa zona è infestata da topi, serpenti e altri animali ? Com’è possibile che uno dei firmatari, frequentando lo stadio comunale, non si sia accorto, da vent’anni, che il campetto da tennis è privo di ogni servizio ? Com’è possibile che tutto questo venga portato in risalto in piena campagna elettorale ? Ancora una volta si tenta di sottovalutare l’intelligenza altrui. Gli stessi che secondo il mio parere, non voteranno mai, queste persone. Io li definisco “I MESSI DELLA POLITICA”, che con grandi dribbling evitano le colpe che dirette o indirette, hanno avuto fino ad ora. Spero che i firmatari del comunicato e il candidato sindaco, si possano rendere conto della situazione personalmente (venendola a visionare) e cercare di fare qualcosa per la valorizzazione della stessa. Va ricordato, che nella stessa area c’è la scuola elementare “Don Giulio Spada” frequentata da bambini. Spero che almeno questo, vi possa far riflettere e vi possa illuminare affinchè possiate fare qualcosa di concreto prima delle elezioni, dimostrando con fatti, l’interessamento totale alla situazione. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente il signor Rocco Cima, che rendendosi conto personalmente della situazione vergognosa, la scorsa estate è riuscito a mandare, per diverse volte, l’annaffiatrice comunale per cercare di tamponare il problema ed evitare di andare incontro a malattie respiratorie come recita una lettera che mi è pervenuta dall’ente comune, firmata dall’ ing. Pileggi,nella quale lo stesso burocrate definisce la situazione vergognosa. Per la quale il sottoscritto stava per affrontare un processo penale, per minacce, alle quali ho solo chiesto un mio diritto, situazione che poi si è risolta con il ritiro della querela da parte dell’ing Pileggi e con le mie scuse personali. Cari signori, prima di parlare di terzo mondo guardiamoci attorno. Rendiamoci conto che siamo noi che viviamo come vivono nel terzo mondo. Fin quanto non scompare la logica del clientelismo, del favoritismo e del compare mio, Amantea morirà totalmente e chi ne farà le spese sono le persone più deboli, più povere, più indifese. Gente che ancora oggi è rimasta inchiodata alla logica dei 10 giorni al comune, di un mese, in qualche cooperativa e del contributo di 100 € per Natale. Ho avuto modo di parlare personalmente con l’architetto Sergio Ruggero, in quella occasione ricordo che ho avuto modo di parlare di libri e di cultura e mi sembra una persona perbene, che merita tutto il rispetto possibile e immaginabile, uomo di grande spessore culturale, etichetta che secondo il mio parere resterà indipendentemente dei risultati elettorali, ma una piccola critica nei suoi riguardi la sollevo personalmente affinchè prima di far diramare i comunicati, li possa leggere lui e fare un’attenta analisi, onde evitare gaffe (di qualche suo candidato) e creare malumori nelle persone che leggono attentamente i vari comunicati. Giovanni Bonanno

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