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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa dell’Amministrazione comunale:

”Sono gravissime le dichiarazioni rilasciate stamani – sulla sua pagina facebook - dal Signor Giulio Vita.

Dichiarazioni che sembrerebbero far riferimento ad informazioni in possesso proprio di Vita sugli esiti dei lavori della Commissione d’accesso.

 

Lo stesso, infatti, annuncia “brutte notizie” in arrivo per il Comune di Amantea proprio con riferimento alla relazione della Commissione.

Mi domando dove e come il Signor Vita abbia attinto tali informazioni riservate che possono essere in possesso esclusivamente degli organi preposti.

Com’è possibile che con spavalderia il Signor Vita preannunci, persino motivandolo, lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Amantea.

È evidente che qui le cose sono due.

O Vita volutamente vuole indurre l’Amministrazione Comunale alle dimissioni, creando confusione nell'apparato comunale e nella comunità inventando notizie.

Oppure – e sarebbe di una gravità inaudita – il Signor Vita è a conoscenza di informazioni non pubbliche ed in tal caso bisognerebbe comprendere come e perché ne sia venuto in possesso.

Stranezze che sfuggono alla mia comprensione ed a quella dell’Amministrazione Comunale, ma che evidentemente avranno una sua ratio.

Per tali ragioni, e per difendere un operato improntato alla massima trasparenza, alla legalità ed alla lotta al malaffare, unici vanti di questa Amministrazione, mi sto accingendo a dare mandato ad un avvocato per affrontare nelle sedi opportune gli affondi perpetrati a danno della città e del Comune di Amantea, che ormai stanno assumendo, come nel caso del post del Signor Vita di stamani, contorni assai inquietanti.

Provvederò, inoltre, ad informare di ciò S.E. il Prefetto di Cosenza e la competente Procura della Repubblica.

L'Amministrazione Comunale Mario Pizzino Sindaco di Amantea”

Pubblicato in Amantea Futura

Come noto il Ministro dell'Interno ha delegato il Prefetto della provincia di Cosenza ad esercitare i poteri di accesso e di accertamento di cui all'art. 1, comma 4, del D.L. 629/1982, convertito con legge 726/1982 ed integrato dalla legge 486/1988, nei confronti del Comune di Amantea.

Al riguardo il Prefetto Galeone ha nominato una Commissione di Accesso composta dal Dott. Samuele De Lucia, Viceprefetto con incarico ex art.12, comma 2 bis, D. Lgs. 139/2000, dal Ten. Col. Michele Borrelli, Comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza, dal Magg. Alfredo Ferrentino, Capo Ufficio Comando del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza.

Detto Organismo, ai sensi dei commi 1 e 2 dell'art. 143 del D. Lgs. n.267/2000, dovrà porre in essere approfonditi accertamenti per verificare la sussistenza di elementi di collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori e/o dipendenti di detto Ente.

Sono 5 mesi allora che la commissione di accesso indaga sui fatti del comune di Amantea.

Chi sperava ( pochi , invero)che sarebbero bastati i primi 3 mesi (aprile, maggio, giugno) è rimasto deluso.

Ed evidentemente le prove raccolte in questi primi 3 mesi non sono bastate per indurre la commissione di accesso a formulare la proposta di scioglimento dell’attuale consiglio comunale.

E così la commissione di accesso ha chiesto altri 3 mesi( luglio,agosto e settembre, max 10 ottobre).

E così la commissione di accesso ha chiesto ulteriori tre mesi.

Due di questi ( quasi tutto uglio e quasi tutto agosto) sono passati tranquillamente; qualcuno dice inutilmente.

Segno, almeno teorico, che tutto sommato non sia stato trovato niente o quasi.

In questa stessa direzione sembra potersi orientare chi ha avuto notizia che la commissione di accesso abbia chiesto altri atti relativi ad altri filoni di indagine

Uno, in particolare, che riguarda incarichi dati senza alcuna giustificazione.

Sia dalla precedente amministrazioni che da questa.

Il tutto, ovviamente, avvolto nel massimo segreto.

Tanto che ci si chiede come mai tali atti sia stati chiesto con un ritardo che sembra estremo.

Delle due l’una, allora.

O tra poco scoppierà una bomba riferita non solo allo scioglimento del consiglio comunale ed altro.

O la commissione di accesso dovrà dichiarare la inesistenza di elementi induttivi di tale scioglimento dichiarando la piena legittimità degli atti posti in essere da questa e dalla precedente amministrazione comunale.

Ormai ci siamo.

Basta al massimo un altro mese circa e sapremo se crolleranno rovinosamente tutte le supposizioni che hanno indotto la deputata Nesci ed il Sottosegretario Carlo Sibilia ad operare verso la nomina della commissione e smentiranno il lavoro del Prefetto di Cosenza Paola Galeone e delle forze dell'ordine che sono stati alla base della commissione stessa.

Pubblicato in Politica

«Nella relazione-ci sono- affermazioni gravissime che ledono la mia onorabilità e che hanno portato alla dichiarazione di incandidabilità da parte del Tribunale di Crotone»

«Preso atto di alcune gravissime affermazioni contenute nella relazione depositata dalla commissione di accesso e di accertamento presso il comune di Isola di Capo Rizzuto, ritenuto che queste affermazioni siano gravemente lesive del mio buon nome e della mia onorabilità, in quanto assolutamente non rispondenti alla realtà dei fatti, in data odierna, come già preannunciato, ho provveduto a presentare presso la sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Crotone apposita denuncia–querela nei confronti di Ignazio Portelli, Giovanni Carlo Porta e Gesuzza Bianco, tutti componenti della predetta commissione, nominati dal Prefetto di Crotone, sottoscrittori della relazione».

Sono parole di Carolina Girasole, ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, recentemente dichiarata incandidabile dal Tribunale di Crotone, la cui sentenza attingeva (anche) a passaggi contenuti nella relazione, che, secondo Girasole, «è stata anche la fonte del comportamento scostante e irriconoscente tenuto dalla Prefettura di Crotone, che aderendo acriticamente e in toto ai risultati della relazione e assumendo un ruolo pesantemente attivo nella richiesta di incandidabilità nei miei confronti (non voluta espressamente dal ministero dell’Interno), ha di fatto rinnegato, cinque anni di battaglie per la legalità, condotte sul territorio di Isola di Capo Rizzuto a braccetto con la sottoscritta (che pure perciò ha messo a rischio la sua stessa incolumità personale), ma soprattutto dell’atteggiamento disinvoltamente di parte tenuto dal Tribunale di Crotone, che in occasione del procedimento per la dichiarazione di incandidabilità, ha di fatto impedito la mia difesa».

L’ex sindaca, dunque, passa al contrattacco dopo una pronuncia che considera ingiusta.

«Poiché tali gravi e ingiustificati comportamenti – continua – non toccano solo la mia persona, ma tutti coloro che credono nelle nostre istituzioni e nel rispetto delle funzioni che alcuni eletti sono chiamati a svolgere nel superiore interesse di quelle stesse istituzioni, al fine di chiarire nel dettaglio il contenuto della predetta denuncia querela, ma anche i gravi comportamenti tenuti sia dalla Prefettura che dal Tribunale di Crotone, ho deciso di convocare una conferenza stampa per il prossimo 11 giugno, alle 10:30, presso la sala Dopolavoro ferroviario di Crotone, in via Spiaggia delle Forche 2».

Pubblicato in Crotone

Lo chiede la deputata M5s Dalila Nesci.

La deputata dice : «Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, disponga l'invio della commissione d'accesso agli atti del municipio di Amantea, dati gli arresti per voto di scambio dell'ex sindaco Franco La Rupa e del consigliere comunale Marcello Socievole».

Poi insiste : «Con i colleghi di gruppo Paolo Parentela e Federica Dieni ho appena presentato una seconda interrogazione in proposito, chiedendo al ministro di attivare i controlli consentiti dalla legge per verificare eventuali condizionamenti nel municipio di Amantea, anche alla luce di quanto la Prefettura di Cosenza aveva già rilevato in ordine a La Rupa, riassunto nella nostra precedente interrogazione».

Infine continua la parlamentare 5stelle «Di persona avevo poi incontrato il ministro, che mi aveva assicurato da subito la vigilanza dell'Interno sull'amministrazione comunale di lì».

Ricordiamo ai nostri lettori che la precedente richiesta di nomina di una commissione di accesso era stata fatta prima che venissero arrestati per voto di scambio l'ex sindaco Franco La Rupa ed il consigliere comunale Marcello Socievole, quindi per ragioni altre rispetto ai fatti recenti.

Poi conclude la deputata, insieme alle consigliere comunali 5stelle di Amantea, Francesca Menichino e Francesca Sicoli, «Adesso la commissione d'accesso è indispensabile, in base agli elementi noti e nuovi, che fanno ipotizzare un'influenza sugli uffici da parte di La Rupa, ispiratore della lista che ha portato all'elezione del candidato sindaco Mario Pizzino».

«Completano il quadro sullo stato della democrazia ad Amantea – concludono Nesci, Menichino e Sicoli – le dimissioni dell'assessore comunale al Bilancio, il Pd Rocco Giusta, in quanto indagato per presunte irregolarità nell'esercizio della professione di commercialista».

Ma quello che è sorprendente è la affermazione della «singolarità del silenzio sugli ultimi fatti da parte della deputata del Pd Enza Bruno Bossio, che siede in commissione parlamentare Antimafia».

Ricorderete che il M5s con una interrogazione a firma della deputata grillina Calabrese Dalila Nesci, insieme ai deputati Paolo Parentela, Giulia Sarti e Riccardo Nuti, ha chiesto al ministro dell’Interno, Marco Minniti, la nomina della commissione d’accesso antimafia per il Comune di Amantea.

 

Inoltre ha chiesto verifiche specifiche tramite l'organismo per la stabilità finanziaria degli enti locali.

Ha affermato, infatti, “Abbiamo raccolto elementi di peso, anche sulla situazione deficitaria del municipio- spiega la Nesci- per cui abbiamo chiesto altresì verifiche approfondite su cassa e bilanci, per il tramite della commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali”

Nella interrogazione, tanto. Per tutti.

 

Finora l’ interrogazione ha ottenuto solo effetti parziali, nemmeno resi pubblici.

Nessuna commissione di accesso, per ora.

Ora il M5s emana una nota con la quale i parlamentari M5S Dalila Nesci, Paolo Parentela, Nicola Morra e Federica Dieni, insieme a Laura Ferrara, del parlamento europeo, e al Meet Up “Lamezia 5Stelle”annunciano di presentare una specifica interrogazione parlamentare al ministro Minniti con la quale sostengono che «Gli ultimi fatti su Lamezia Terme ci impongono di chiedere al ministro dell'Interno, Marco Minniti, la commissione d'accesso agli atti del Comune, strumento di legge per tutelare l'amministrazione pubblica da eventuali condizionamenti mafiosi»

 

Inoltre i cinque stelle vogliono sapere « Se abbiano avuto riflessi nella gestione del municipio i movimenti di 'ndrangheta per le elezioni comunali a Lamezia Terme, emersi dall'operazione Crisalide, di carabinieri e Dda di Catanzaro, e le altre vicende giudiziarie dei mesi scorsi».

Ed infine confidando« nella valutazione positiva del ministro dell'Interno, a garanzia dell'intera comunità lametina», affermano che «Le aspirazioni, le mire e i posizionamenti criminali ricostruiti dagli inquirenti rappresentano un campanello dall'arme anche per l'amministrazione comunale, per cui è doveroso che si faccia la massima chiarezza attraverso la commissione d'accesso».

Pubblicato in Primo Piano

Commissione d'accesso nel Comune di Amantea (Cs) e verifiche specifiche tramite l'organismo per la stabilità finanziaria degli enti locali.

Sono le richieste

 

contenute in un'interrogazione al ministro dell'Interno, Marco Minniti, dei deputati 5 stelle Dalila Nesci e Paolo Parentela, firmata anche dai deputati Giulia Sarti (M5s) e Riccardo Nuti, della commissione parlamentare Antimafia.

Nel testo dell'interrogazione si riferisce di una recente informazione antimafia per l'associazione “Il sorriso”.

Nel provvedimento si legge di possibili condizionamenti mafiosi dell'associazione e di possibili influenze di Franco La Rupa, già sindaco di Amantea.

Il provvedimento riporta un quadro indiziario circa rapporti di La Rupa con la locale organizzazione criminale.

Nell'atto parlamentare viene spiegato che “Il sorriso” ha ricevuto finanziamenti regionali grazie a pareri comunali favorevoli a specifiche attività di volontariato svolte ad Amantea.

Rilevata anche la situazione deficitaria del municipio, con riferimento ad accertamenti effettuati dalla Corte dei conti su questioni di cassa e bilancio.

Ancora, nell'interrogazione è messo in questione il ruolo del padre dell'ultimo sindaco Monica Sabatino, Giuseppe, prima vicesegretario comunale, poi consulente gratuito e volontario presso il Comune. Sabatino padre, si legge nell'interrogazione, di recente è stato rinviato a giudizio nell'ambito di un'inchiesta su un concorso per vigili urbani.

I deputati interroganti hanno ripercorso anche l'insolita sostituzione del viceprefetto Emanuela Greco –nominato commissario dell'ente a seguito delle dimissioni di consiglieri comunali di Amantea – con il viceprefetto Anna Aurora Colosimo, che, hanno scritto, «è stata sindaco e consigliere comunale di Colosimi (Cs), presidente della Comunità montana del Savuto, componente della commissione del Pd calabrese per lo statuto e, nel partito, membro del comitato di lavoro insieme all'allora presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, oggi governatore calabrese, all'allora parlamentare europeo Mario Pirillo e a Enza Bruno Bossio, attuale deputato Pd in commissione Antimafia e, da notizie stampa, vicina all'ultima maggioranza di governo del Comune di Amantea»

Pubblicato in Politica

La commissione d’accesso al comune di Rende ha rassegnato la relazione con le proprie conclusioni. In questi ultimi mesi i tre commissari prefettizi hanno passato al setaccio documenti, delibere, appalti, contratti del municipio rendese, ed hanno ascoltato dirigenti e funzionari. Ora dal momento della consegna il Prefetto Cannizzaro ha 45 giorni per trasmetterla al ministro Angelino Alfano con una propria nota di accompagnamento ed una proposta. Proprio per questo la relazione è stata sottoposta al comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. Ma nulla trapela, il riserbo sulla relazione è massimo.

Al comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza ha partecipato l’aggiunto della DDA di Catanzaro, Giovanni Bombardieri.

Il destino di Rende è quindi appeso ad un filo.

Peraltro non va dimenticato che il sindaco Vittorio Cavalcanti che ha sempre escluso presunti condizionamenti mafiosi sull’attività dell’ente, ha nel frattempo rassegnato le dimissioni.

Il destino di rende è quindi nella mani del Prefetto Cannizzaro che invierà gli atti al ministro dell’Interno.

Angelino Alfano, appena pervenuti la relazione e le conclusioni del Prefetto avrà tre mesi per decidere se sciogliere o meno il consiglio comunale della città di Rende

La commissione aveva preso le mosse dalla vicenda relativa alle presunte infiltrazioni mafiose paventate dall’inchiesta della DDA di Catanzaro che lo scorso anno ha portato all’arresto dell’ex sindaco Umberto Bernaudo e dell’ex assessore comunale Pietro Ruffolo, poi scarcerati e per i quali la Cassazione ha praticamente demolito le ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale aggravata invocate invece dalla procura distrettuale.

 

Pubblicato in Cosenza
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