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come-funziona-elettricita-it-000Il Consiglio Comunale di Trebisacce, nell’esprimere solidarietà al Sindaco di Nocara, Francesco Trebisacce, ha voluto prendere una netta posizione di protesta nel confronti delle Misure di Salvaguardia imposte nei confronti di alcuni comuni calabresi, tra cui Nocara, da parte dell’Enel SpA.

Il Regime di Salvaguardia è un regime particolarmente oneroso che viene applicato nei confronti degli Enti anche solo parzialmente morosi in relazione al pagamento delle utenze legate alla fornitura di energia elettrica.

Da tale regime discende, per l’ente, una sensibile maggiorazione delle tariffe, calcolato in base ad un coefficiente chiamato Parametro Omega, che per la Regione Calabria è in assoluto il più alto di tutta Italia, pari a 51,86 punti contro, ad esempio, i 13,89 della Lombardia, i 12,39 di Veneto ed Emilia Romagna, i 15,90 di Toscana, Marche ed Umbria e i 39,96 della vicina Sicilia.

Una disparità di trattamento tra le regioni del Nord e quelle del Sud, in particolar modo la Calabria, che ha spinto il Consiglio Comunale di Trebisacce ad adottare una mozione, la quale verrà condivisa con gli altri Comuni del territorio e della Regione. Fine di questo atto è indurre il Governo Centrale ad una riflessione, ponendo una semplice domanda “Perché sono le regioni del Sud quelle che vengono sempre più penalizzate?”.

L’Assessore ai Lavori Pubblici, Filippo Castrovillari, che ha esposto la questione nel corso del Consiglio Comunale, ha così commentato: “Il Regime di Salvaguardia è una misura particolarmente iniqua e penalizzante. Lo è per qualsiasi Comune, lo è ancora di più per i Comuni calabresi che sono sottoposti ad un regime in alcuni casi tre volte superiore a quello degli altri comuni, soprattutto quelli del Nord. Non è chiaro il motivo di questa discriminazione, e la ratio di questa norma. Se un Ente è in ritardo con i pagamenti lo è in funzione di una reale difficoltà, non certo per un capriccio. Condannare un Comune in difficoltà alzando le tariffe per la fornitura di un bene fondamentale come l’energia elettrica è un paradosso difficilmente comprensibile.”

Il Sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, ha dichiarato: “Dobbiamo fare squadra tra tutti i Comuni Calabresi, levarci con una sola voce e spingere perché questa determinazione di condanna di un meccanismo penalizzate, iniquo e discriminatorio per le città del Meridione, venga quanto prima rivisto e archiviato. Non è accettabile che a fronte di una medesima fattispecie ci sia una tale diversità di trattamento. Invito i miei colleghi sindaci a portare nell’ambito dell’assise dei Consiglio Comunali la stessa mozione che ha approvato il Consiglio Comunale di Trebisacce quanto prima, per mandare un segnalare, chiaro ed inequivocabile, di condanna contro il sistema del Regime di Salvaguardia che punisce, invece di supportare, gli enti in difficoltà.

L’atto deliberativo sarà inviato al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero dell’Interno, all’Autonomia Nazionale per l’Energia, all’ANCI Nazionale e Regionale, per chiedere di avviare le più utili ed opportune iniziative dirette a riportare equità e giustizia tra i Comuni, che inevitabilmente non possono garantire con puntualità i pagamenti, considerato che i relativi ruoli vengono incassati semestralmente e con somme inferiori, mentre le fatture di pagamento sono bimestrali. Ciò genera debito.”

Il buon tempo si vede dal mattino (da mezzogiorno).

Nel caso delle elezioni dalla percentuale di affluenza alle urne

 

Non è un caso che in Calabria alle 12.00 sia stata dell’8,85 contro il 10,08 della “gemella” Emilia Romagna

E non è certamente un caso che l’affluenza sia stata :

A Cosenza patria di Mario Oliverio del 9,46%

A Catanzaro patria di Vanda Ferro e di Gianni Speranza del 9,02%

A Reggio Calabria dove non è più candidato Giuseppe Scopelliti dell’8,31%

A Crotone dell’8,17%

A Vibo dell’8,22 %

Che cosa significa questa differenza di affluenza

Solo che sarà altissima la astensione?

O che le sollecitazioni al voto sono soprattutto quelle dei candidati a presidente di provincia :

Vallo a sapere.

I nove capigruppo del consiglio regionale dell'Emilia Romagna sono tutti indagati per peculato.

L’indagine è coordinata dalle Pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari della magistratura bolognese

E’ da oltre un anno che le PM sono impegnate a far luce sulle cosiddette 'spese pazze' dei gruppi consiliari.

Una storia simile a tante altre, Calabria compresa.

Era ottobre del 2012 quando i militari della Guardia di Finanza sono entrati negli uffici regionali. Ma in quel tempo c’era un solo indagato.

Si trattava dell'ex capogruppo Idv Paolo Nanni al quale erano contestati alcuni rimborsi spese per cene, apparizioni televisive a pagamento e convegni mai tenutisi.

Oggi militari della Guardia di Finanza sono ritornati negli uffici regionali.

Le voci parlano di una indagine concentrata sulla legislatura in corso e riguarderebbe tutti i capigruppo di Pd, Pdl, Idv, Lega Nord, Fds, M5S, Sel, Udc e Gruppo misto.

Si ravviserebbero appropriazioni di denaro pubblico destinato ai singoli gruppi consiliari ma non speso in realtà per il loro funzionamento.

Le posizioni però sarebbero fortemente diversificate

Per avere maggiore contezza occorre attendere prevedibilmente la fine di dicembre quando potrebbero aversi le conclusioni delle indagini

Nel frattempo e dando conferma del loro nome sono comparsi inviati e tecnici del programma Le Iene.

“Difficile, però, capire su quale 'carcassa' abbiano affondato i loro canini”.

Basta aspettare.

Pubblicato in Italia

E’ il primo caso di persona positiva al virus dell'influenza aviaria in Italia. Il paziente è in cura con antibiotici .

Lo ha registrato l’Istituto Superiore di Sanità.

Si tratta del virus dell'influenza aviaria H7N7.

Il Ministero della Salute ha emanato un comunicato precisando che si tratta di un dipendente del gruppo Eurovo , esposto, quindi, per motivi professionali.

Ribadisce, comunque il Ministero, che «Il virus H7N7 non viene facilmente trasmesso all'uomo, che può infettarsi solo se viene a trovarsi a contatto diretto con l'animale malato o morto».

Conclude, infine, affermando che, in ogni caso, a differenza di altri virus di aviaria , «l’ H7N7 tende a dare nell'uomo una patologia di lieve entità (come la congiuntivite), come già osservato in un focolaio umano verificatosi anni fa in Olanda. Essendo rara la trasmissione da persona a persona, i focolai umani tendono ad autolimitarsi, per cui il rischio di comunità è estremamente basso o addirittura irrilevante. La Regione Emilia-Romagna, di concerto col Ministero della Salute, avendo prontamente identificato i focolai animali, ha adottato tutte le procedure necessarie a porre sotto controllo l'infezione».

Il paziente non è stato quindi ricoverato in un reparto di malattie infettive e non risulta avere nessuna complicanza respiratoria. Anche i familiari sono stati sottoposti a profilassi

Pubblicato in Italia

La Finanza di Bologna ha eseguito oggi in tutta Italia 29 ordinanze di arresto e sequestrato beni per oltre 90 milioni di euro a una banda capeggiata da un importante boss della ’ndrangheta che Ravenna dirigeva sul territorio nazionale ed estero, un’intensa attività illecita nel settore del gioco online e delle Video Slot manomesse.

Modena. Sono circa 1.500 le slot machine truccate sequestrate in tutta Italia nel corso di una maxi operazione della Guardia di Finanza di Bologna di questa mattina. Fonti investigative fanno sapere ad Agipronews che negli apparecchi si trovava una scheda modificata per occultare i reali volumi di gioco ed evadere quindi le tasse da pagare allo Stato. L’indagine ha portato anche alla scoperta di attività di gioco online illegali. In pratica, nelle numerose sale gioco collegate all’organizzazione (dislocate in tutta Italia tra Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna) si trovavano dei terminali attraverso i quali si potevano piazzare scommesse su siti esteri - principalmente attivi tra Gran Bretagna e Romania - privi dell’autorizzazione dei Monopoli di Stato per la raccolta di gioco online. In totale, tra le slot truccate e le attività di gioco online, l’organizzazione gestiva un giro d’affari da decine di milioni di euro, tutti sottratti alle casse erariali.

A tirare le fila era il boss della ’ndrangheta Nicola Femia detto "Rocco". Il boss Femia, originario di Marina di Gioiosa Jonica (Rc), ma trasferito dal 2002 in Sant'Agata sul Santerno (Ravenna) per scontare un provvedimento di 'obbligo di firma presso la polizia giudiziaria, e' un soggetto pregiudicato per diversi reati, tra cui il traffico internazionale di sostanze stupefacenti e armi. Sarebbe lui secondo quanto hanno affermato in conferenza stampa i finanzieri all’origine delle minacce al giornalista della Gazzetta di Modena ed Espresso Giovanni Tizian, minacce che fecero scattare il programma di protezione con scorta armata. In conferenza stampa è stata fatta ascoltare la registrazione delle frasi che facevano riferimento agli articoli sulle slot machine e gli affari poco chiari della malavita, articoli pubblicati sulla Gazzetta di Modena In una telefonata fra il capo della banda, Nicola Femia (boss della ’ndrangheta), e il faccendiere Guido Torello, il primo si lamenta degli articoli che Tizian aveva cominciato a scrivere sulla «Gazzetta di Modena» evidenziando i legami di Femia con la criminalità organizzata calabrese. «O la smette o gli sparo in bocca», dice Torello. Ovviamente la cosa mette immediatamente in allarme gli inquirenti che decidono di mettere sotto tutela il giornalista. L’operazione, partita nel 2010, si è conclusa - sottolineano dal comando provinciale Gdf di Bologna - anche grazie alla collaborazione dei Monopoli di Stato e ha portato al sequestro di beni per il valore 90 milioni di euro tra unità immobiliari, veicoli e quote societarie

Ci sono anche tre membri delle forze dell’ordine tra le persone

29 ordinanze le restrittive, di cui 18 in carcere. Delle altre 11 3 hanno riguardato appartenenti a forze di Polizia in servizio e in congedo ed hanno comportato l'esecuzione di oltre 150 perquisizioni presso il domicilio dei soggetti indagati e numerose sale da gioco, utilizzate per collocare le Video Slot manomesse o consentire il collegamento con i siti di gioco on line illegali.
Sotto indagine un'impiegata della Cassazione, a Roma.

Sono stati lo stesso Primo Presidente della Cassazione e il capo della procura di Bologna a comunicare, attraverso una nota, che questa mattina alcuni ufficiali della Guardia di Finanza hanno perquisito la casa e il posto di lavoro di una donna che fa parte del personale amministrativo della Suprema Corte. "Nel corso delle operazioni - si legge - la Corte di Cassazione ha offerto la massima collaborazione per lo svolgimento dell'atto di indagine. Cio' per consentire l'accertamento doveroso di eventuali condotte che, se realmente tenute, comprometterebbero il prestigio e l'immagine dell'Istituzione"

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