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anonimoA proposito della necessità di indagare a fondo in merito alla gestione del Comune di Amantea, troppo spesso negata dalle altre forze politiche...

È indubbio che l’invio della commissione ministeriale d’accesso in municipio non si tratti di un’iniziativa a tutela dell’amministrazione pubblica e della comunità di Amantea, ma di una azione speculativa ad alta visibilità del m5s in vista delle prossime elezioni europee.

Dovreste allora indagare su tutti i cittadini del paese e voi ne siete parte integrante, soprattutto sui commissari dello statoIO (vedasi le casette di legno degradate del porto di Campora San Giovanni, simbolo dell’attuale squallore istituzionale in paese).

Tutta gente che in passato ha votato a giro per la democrazia cristiana, il partito comunista, i fascisti, il partito socialista, i repubblicani e i liberali e che oggi vota insieme per lo stesso movimento al potere.

È fuor di dubbio che si tratta di una disputa tra mestieranti già vecchi della politica locale e nazionale a vari livelli che da secoli caratterizza il nostro paese.

Dalila Nesci, Francesco Sapia, Giuseppe d’Ippolito, Paolo Parentela e Bianca Laura Granato (tutti parlamentari), Francesca Menichino, Francesca Sicoli (consiglieri comunali di opposizione ad Amantea), tutti del m5s, compreso il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, prima dovrebbero spiegarci come può essere credibile una commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, nominata per garantire scientificamente un perfetto equilibrio politico (tutto cambia perché nulla cambi), che vede presidente Nicola Morra di Cosenza, del m5s e vicepresidenti Jole Santelli di Cosenza, di Forza Italia del Berlusconi, e Christian Solinas ieri servitore di Francesco Cossiga, oggi di Matteo Salvini.

Tutto questo a chi gioverà, a chi porterà voti, se li porterà?

Uno Stato di polizia rappresenta l’evoluzione di uno stato assoluto e monarchico che non mi appartiene né mai mi apparterrà.

Che poi la giunta Pizzino sia inadeguata a gestire e governare una situazione così gravosa e complessa, creata dagli stessi cittadini di Amantea non pagando i propri debiti (non i propri vizi), è risaputo.

Ma che oltre ai dipendenti e funzionari deficitari di un municipio, una giunta e la sua maggioranza eletta dal popolo per gestire il bilancio ordinario del paese, i commissari ben pagati, incaricati dallo statoIO (oggi m5s e lega), per gestire il pregresso debitorio del bilancio, creato sempre dai cittadini, non capaci di trasmettere per tempo bollette di civiltà e un’opposizione trasformista promiscua e irriverente...ci sia bisogno di un’ulteriore commissione ministeriale d’accesso è veramente la fine della democrazia partecipata.

Grazie a tutte le marionette e ai marionettisti.

Il dramma reale? Oggi se cadrebbe questa giunta c’è concretamente in paese un’alternativa credibile e autorevole?

Un consiglio a tutti gli scienziati in circolazione che stanno scalpitando per le prossime elezioni europee e comunali: iniziate a richiedere una ricognizione dei beni comuni materiali, immateriali e strumentali del Comune, dei cittadini, poi fate le dovute analisi e soprattutto la sintesi...

Provate a guardate realisticamente e senza faziosità e animosità questo paese, il suo degrado paesaggistico, la sua recrudescenza sociale e provate a smentire...un paese si sviluppa se tutto viene messo a sistema, se non ci sono più ultimi.

Pubblicato in Politica

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del M5s Amantea

“Ieri alle 14 ci hanno notificato un Consiglio comunale per sabato 9 alle 15:30.

I punti all'odg sono 8 e gli ultimi due riguardano rispettivamente una mozione ed una interrogazione presentate da noi la prima il 19 aprile e la seconda il 7 maggio.

La mozione è in merito all'attivazione dei controlli e alla tutela dell'ambiente e in particolare quello marino da parte dell'amministrazione Pizzino in vista della ormai arrivata stagione estiva, mentre l'interrogazione riguarda le azioni che la giunta ha intenzione di intraprendere in merito alla dipendenza dal gioco d'azzardo, piaga sociale del nostro territorio che non può essere assolutamente trascurata.

Domani dovremmo avere risposte in merito, sperando che non sia il solito disco rotto "C'è il dissesto".

E anche se così fosse, noi sappiamo che si può andare oltre.

Inoltre il 23 marzo scorso abbiamo fatto presente al Sindaco della possibilità di partecipare ad un bando europeo per promuovere le connessioni wi-fi negli spazi pubblici, l'abbiamo comunicato anche al consigliere Giacco e all'assessore Ferraro, chissà se hanno provveduto a registrare il nostro comune.

Stiamo ancora aspettando il riscontro.

Gruppo consiliare M5s Amantea

Francesca Menichino

Francesca Sicoli

Pubblicato in Primo Piano

Lo affermano le consigliere comunali amanteane del Movimento 5stelle, Francesca Menichino e Francesca Sicoli, dopo le notizie dell’esistenza presso la Procura di Paola di indagini a carico di dipendenti comunali e amministratori, che riguarderebbero reati commessi nell’esercizio delle funzioni.

 

“Ieri in Consiglio comunale – proseguono le consigliere 5stelle – abbiamo chiesto al sindaco Pizzino di relazionare su quanto stia accadendo, ma egli si è trincerato in un silenzio gravissimo.

Non è nascondendo la polvere sotto il tappeto che si risolvono problemi così importanti come la possibile corruzione di apparati comunali”.

Per fare luce, le consigliere Menichino e Sicoli hanno chiesto al segretario generale, responsabile dell'Anticorruzione comunale, di riunire con urgenza il tavolo permanente, al fine di conoscere la situazione e attuare ogni azione utile a garantire la correttezza dell’azione amministrativa.

“Da gennaio – evidenzia Menichino, componente 5stelle del tavolo in argomento – abbiamo lavorato al Piano comunale Anticorruzione, ma nessun passo in avanti si farà se non passiamo dai proclami alle azioni di controllo e prevenzione, soprattutto nel campo degli appalti”.

“La presenza di consiglieri del M5s negli enti locali – concludono tutti i portavoce del M5s eletti in Parlamento insieme all’eurodeputata Laura Ferrara- è garanzia di un controllo reale nei Comuni, che spesso sono la sede naturale di fenomeni corruttivi e criminali.

Il nostro impegno sarà fortemente mirato ad azioni sistemiche che possano arginare tale fenomeno che dilaga in Calabria, sottraendo risorse allo sviluppo, generando i diffusi dissesti degli enti comunali, e costringendo all’emigrazione i calabresi”.

Pubblicato in Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo:

“Ci risiamo.

Notizie gravi precise e concordanti lasciano pensare ad una fine vicina della consiliatura Pizzino.

Ancora una volta, a distanza di un anno da quando finiva l’esperienza Sabatino.

Non è mai bello vedere la fine di un’amministrazione, anche quando la città merita di liberarsene, perché per chi fa politica come noi, in modo disinteressato ed anzi rimettendoci in salute e risorse, non c’è niente da rallegrarsi a vedere un ulteriore fallimento di una comunità che ancora una volta ha scelto gente immeritevole di rappresentarla ed incapace di gestirla.

Un anno fa, non a cuor leggero, firmavamo per lo scioglimento anticipato della giunta Sabatino, mentre erano già presenti gli sciacalli gongolanti che si sono puntualmente candidati, pensando di poter vincere un’elezione poi “governata”  dal pifferaio magico che ha messo in fila i topolini da eleggere e gli elettori per votarli.

Ma adesso i topi scalpitano e lui, il pifferaio, ha deciso di disperderli così come li aveva riuniti.

Una domanda semplice e banale: qualcuno di loro ha mai pensato per davvero cosa significhi governare seriamente e in modo integerrimo una città?

In questi giorni comunicati stampa e post ovunque, fiumi di parole, anzi fiumi di ipocrisia e falsità, ma risalta nella lettura di questi scritti elaborati sicuramente da luminari e dotti della politica,  non trovare  parole importantissime e chiave come etica, morale, onestà, eguaglianza sociale, meritocrazia… niente, niente di tutto questo!

E come è stato sette mesi fa, chissà se anche stavolta accadrà di notte come la notte prima della presentazione delle liste in cui un Pizzino qualsiasi è stato destinato ad essere il sindaco di questa città.

Certo, indipendentemente dal pifferaio magico a tutti noto, Pizzino merita prepotentemente di andarsene a casa: ha saputo sconvolgere il già precario equilibrio della macchina comunale, ha caricato ai diversi capisettore un carico di lavoro insostenibile, perdendo finanziamenti per circa un milione di euro pacchi di Natale compresi, ha depotenziato l’ufficio tributi piuttosto che potenziarlo, ha affidato al ragioniere di nuova nomina e già oberato  anche il personale e l’economato, non è riuscito a riorganizzare i servizi facendo continue ed illegittime proroghe per non parlare del problema della scuola media , del porto, del Catocastro, e del disagio sociale.

Terribile poi la situazione dell’ultimo consiglio comunale (surreale e da non credere se non lo avessimo visto con i nostri occhi!) con il quale è riuscito ad inimicarsi l’associazione commercianti, creando un’ insanabile frattura tra questa e il suo presidente, ha illuso i vigili precari perdendo la possibilità di stabilizzarli e ha mostrato di essere da un punto di vista amministrativo e gestionale lo zero assoluto, spaccando anche la maggioranza che ha mostrato con chiarezza di non essersi evoluta dalla sua realtà di impalcatura elettorale mai diventata squadra di governo.

Una lista infinita di incapacità, irregolarità e leggerezze che continuano ad affossare la già agonizzante città.

Di tutto questo Pizzino presentatosi come il risanatore, deve assumersi responsabilità e deve farlo nelle sedi istituzionali: ecco perché abbiamo già pronta una richiesta per incontrarci nella conferenza dei capigruppo, perché la fine di questa amministrazione non sia lasciata al pifferaio magico, ma avvenga nelle sedi opportune come deve essere e davanti alla città.

Non sappiamo dirvi cosa accadrà dopo: potrà esserci chi dall’opposizione prima inciucia e poi insoddisfatto chiede le dimissioni, oppure la vergognosa precedente amministrazione che  invece di temere il giudizio della Corte dei Conti parla del dissesto senza rendersi conto che il dissesto non si fa ma si dichiara e si dichiara solo e soltanto se esiste nei numeri della contabilità di un comune.

Per cui dire “noi non l’avremmo fatto” significa dire che avrebbero continuato ad occultare la verità nella carte contabili dei bilanci come è stato fatto per lo meno negli ultimi 25 anni nel Comune di Amantea, grazie ad accordi scellerati tra la parte politica e la parte amministrativa che poi si sono sovrapposte ed "unificate" nell'ultima amministrazione prima dell'inevitabile dissesto.

L’unica speranza rimane solo nella capacità dei cittadini, i più capaci e meritevoli, che devono trovare la forza e il coraggio di mettersi a disposizione di un cambiamento reale per il futuro che può esserci non certo se si crede alle bugie di chi è lì a distruggere politica e città da trent’anni.

Gruppo consiliare M5s

Francesca Menichino

Francesca Sicoli

Pubblicato in Cronaca

Carissimi concittadini,

Voglio precisare che nonostante l'attacco NON POLITICO del Movimento 5 Stelle nei miei confronti e nei confronti del gruppo "UNA CITTÀ NEL CUORE" intendo andare avanti per la mia strada IGNORANDO tutto ciò che hanno detto e scritto le 2 FRANCESCHE.....

Però è doveroso da parte mia precisare alcuni passaggi che sono avvenuti negli ultimi 2 Consigli Comunali.

Premesso che NON ABBIAMO espresso voto favorevole bensì ci siamo ASTENUTI dal voto relativo alla variazione di bilancio e all'ipotesi di bilancio il sottoscritto a differenza delle 2 Francesche non fa opposizione giusto per sollevare problemi e apparire sulla stampa o su Facebook. Il mio ruolo di oppositore non deve essere un ruolo di rabbia perché ho perso le elezioni bensì devo accettare la sconfitta rispettando in primis gli elettori che hanno scelto Mario Pizzino Sindaco, poi quelli delle 2 Francesche e infine i miei.

Io mi sono candidato a Sindaco nella speranza di essere eletto ma le elezioni sono come una partita di calcio.

Ho perso e devo accettare la sconfitta.

Ora il ruolo di Consigliere di opposizione deve essere svolto nel migliore dei modi cercando di apportare un contributo positivo verso la città che rappresenti.

Credo che oggi Amantea non ha bisogno delle polemiche tra PIZZINO - SIGNORELLI - MENECHINO. Ci troviamo di fronte al momento più brutto della storia della nostra città. L'economia è in ginocchio, il comune è in dissesto, lo stato di povertà è in continuo aumento.

I problemi da affrontare sono migliaia.

Se a questo aggiungiamo la politica del NON FARE E DEI LITIGI contribuiremo ancor di più ad affossare la nostra splendida cittadina.

In Consiglio Comunale ho dichiarato che per il bene della città sono pronto a dare una mano alla maggioranza di governo pur mantenendo il ruolo di consigliere di opposizione.

Lo dimostra il fatto che ieri in Consiglio Comunale le mie proposte e del gruppo che rappresento sono state tutte accolte:

POTENZIAMENTO DELLE UNITÀ DELLA POLIZIA MUNICIPALE,

SALVAGUARDIA DEI POSTI DI LAVORO DEI DIPENDENTI DELLE COOP E MIGLIORAMENTI SALARIALI,

PAGAMENTI ALLA LAMEZIA MULTISERVIZI,

BITUMAZIONE STRADE PRIMA DELL'ESTATE 2018,

RIFACIMENTO LUNGOMARE DI AMANTEA,

RATEAZIONE QUADRIMESTRALE DEI TRIBUTI,

BARATTO AMMINISTRATIVO.

Ho chiesto poi di aumentare le somme destinate allo sport, al turismo e al sociale. Al momento i fondi sono carenti ma, ciò non toglie che durante l'anno 2018 le cose potrebbero cambiare in meglio.

Ad onor del vero, il Sindaco Pizzino, nella sua relazione aveva già inserito tutto questo.

QUESTO È IL MOTIVO CHE NON HO VOTATO CONTRO MA MI SONO ASTENUTO INSIEME AL MIO GRUPPO.

Termino qui nella speranza di essere stato chiaro nei confronti della cittadinanza e rassicurando tutti che non c'è nessun INCIUCIO tra me e Pizzino.

C'è solo la consapevolezza che dobbiamo uscire fuori tutti insieme da questa situazione catastrofica.

LE GUERRE POLITICHE NON PORTANO NESSUN BENEFICIO ALLA NOSTRA CITTÀ.

QUESTO È IL MIO PENSIERO......

Pubblicato in Campora San Giovanni

Francesca Sicoli e Francesca Menichino chiedono la sospensione del consiglio comunale con votazione ex legge ed il rinvio della trattazione all’ordine del giorno con avviso ai solo consiglieri assenti.

 

Diverse le ragioni:

  1. Ritardo nella convocazione
  2. Inesistenza del deposito degli atti
  3. Mancata motivazione dell’urgenza
  4. Mancato rispetto dell’art 250 del Tuel
  5. Diversità della delibera pubblicata sul sito da quella inviata ieri sera dalla presidente del consiglio: quali delle due si intende approvare?

Il consiglio non approva la proposta e va avanti

A tal punto le due consigliere abbandona gli scranni.

Nella immediatezza comunque il M5s aveva postato sul profilo FB la seguente nota

UN CONSIGLIO…ALL’IMPROVVISO OGGI 7 DICEMBRE ORE 14

Se dovessimo raccontare ogni errore commesso dall’amministrazione Pizzino, non avremmo tempo di fare altro e intaseremmo la home di FB.

Quello che si verifica è al limite del paradosso!

Coloro che si definiscono i professionisti della politica, ci propinano superficialità, arroganza e approssimazione.

Ieri poi è stata una giornata campale!

Per iniziare dal meno parlo del conclamato ritardo con cui si presentano alle commissioni che si traduce in un’ora come minimo. Se convocano alle 10, arrivano alle 11, se convocano alle 14 arrivano alle 15, fatta eccezione per alcuni.

Il resto è una continua violazione del regolamento del Consiglio Comunale.

Ultimo caso ieri, anzi ieri sera.

Ci hanno convocato per un consiglio straordinario e urgente, all’improvviso e senza il normale deposito degli atti previsto da regolamento.

Di cosa si tratta? Una variazione di bilancio già deliberata che attendeva ratifica da 60 giorni e in 60 giorni non sono stati capaci di convocare un consiglio e produrre gli atti inviati ieri sera e solo in parte.

È “solo” incapacità e disorganizzazione o cos’altro?

Certo ci sono in ballo circa un milione di euro di variazione di bilancio, ma la legge vieta tale variazioni nel caso di un comune in dissesto e prima dell’approvazione del bilancio riequilibrato.

A meno che non si dimostri che non bastano gli stanziamenti del bilancio precedente (approvato dall’amministrazione Sabatino), che non ci pare fosse improntato al risparmio.

In ogni caso, il TUEL impone di motivare le spese nel dettaglio e invece?

Nella variazione, che è un documento ufficiale della Ragioneria, leggiamo solo cifre scritte a penna e nel caso più grave, circa 100.000 EURO di maggiori entrate senza alcuna descrizione.

Vi alleghiamo l’atto.

Per una forma di rispetto verso i cittadini e verso noi come vostri rappresentanti, chiederemo la sospensione del Consiglio e il rinvio della trattazione ad altro giorno, semplicemente rispettando il Regolamento.

Se ciò non accadrà, l’amministrazione Pizzino continuerà a portare avanti il suo modus operandi fondato sull’illiceità degli atti amministrativi. Nulla è cambiato nella politica amanteana nemmeno dopo le gravi vicende giudiziarie, arresti e indagini, che hanno investito questa maggioranza.

Noi non condivideremo nulla di tutto questo!

Ovviamente riprese del Consiglio… Zero!

Ps: la Delibera 55 la trovate comunque sul sito del Comune!

Sono  innumerevoli le carenze di questa amministrazione : la gestione della macchina comunale di recente sconvolta da una nuova insostenibile pianta organica, la mancanza di un assessore al bilancio e della relativa gestione, l’abbandono dei diversamente abili, l’assenza di decoro, la sporcizia diffusa, la mancanza di tutela dell’ambiente e della salute, il cattivo funzionamento dei servizi, i ritardi inaccettabili di quelli scolastici, nessuna attenzione per i lavoratori.

Ma una tra le più gravi è l’inerzia di fronte al bisogno sociale.

La situazione di disagio sociale che colpisce i cittadini di Amantea è infatti sempre più insostenibile.

E così in tutta l’Italia dove secondo gli ultimi dati Istat ci sono  5 milioni di persone in stato di povertà, ma la situazione è ancora più drammatica in Calabria, e Amantea non si sottrae a questa realtà.

Anzi, assistiamo a continue segnalazioni di varie forme di disagio che vanno dalla difficoltà a soddisfare i bisogni primari per mancanza o insufficienza di lavoro e quindi di reddito, alle emergenze abitative ormai diffuse; e ad Amantea abbiamo anche purtroppo i nostri “senza fissa dimora”. Cosa che è vergognosa.

Da ultimo ci è capitato di sapere di altre situazioni di perdita della casa da parte di famiglie della nostra comunità, due casi nelle ultime settimane e per entrambi abbiamo interessato il sindaco, il vicesindaco e l’assessore ai servizi sociali.

Risposta nel concreto nulla e queste situazioni di disagio che nascono nella solitudine e nella indifferenza delle istituzioni ricevono anche la mortificazione di promesse mai adempiute.

Nei giorni scorsi una nostra concittadina ha minacciato di “incatenarsi” al Comune ed è la stessa persona cui il sindaco aveva promesso interventi e soluzioni, invano.

Durante tutta la precedente consiliatura ci siamo battuti per la situazione indecente dell’immobilismo di fronte alla presenza di tante case popolari assolutamente vuote nonostante l’enorme bisogno presente nella nostra comunità.

Ma nessuna delle cariche istituzionali è stata in grado di risolvere le problematiche presenti.

Sotto le nostre insistenze si è ottenuto di procedere all’aggiornamento delle graduatorie, ma non si è proceduto a liberare gli alloggi assegnati in passato e attualmente non utilizzati o utilizzati  illegittimamente solo d’estate.

Graduatoria che tra l’altro è ferma da un anno e mezzo in attesa che la commissione circondariale di Paola la esamini e la renda definitiva.

Per fortuna però si è mossa la Procura della Repubblica con un’attività di indagine, di cui attendiamo i prossimi risvolti.

Per discutere di questa situazione insostenibile abbiamo appena richiesto un incontro istituzionale al Sindaco, all'assessore competente, al funzionario responsabile, al Comandante dei Vigili, al Comandante della tenenza della Guarda di Finanza e al Comandante della stazione dei Carabinieri.

L'Amministrazione comunale deve render conto alla cittadinanza.

E non può delegare tale compito istituzionale alle “associazioni, alle parrocchie o ai commercianti” come hanno dichiarato ieri sulla stampa. Il comune ha tra le sue funzioni istituzionali quella dei servizi sociali per la quale riceve finanziamenti di varia origine, oltre gli stanziamenti di bilancio comunale. Dove finiscono e come vengono utilizzati questi soldi? Ribadiamo: DOVE SONO QUESTI SOLDI? COME VENGONO SPESI?

Vogliamo avere risposte a queste legittime domande e vogliamo diventare una comunità che riesca a prendersi cura dei suoi cittadini più deboli.

Quando nel 2014 ho scelto di iniziare questa nuova esperienza nella mia vita, l’ho fatto solo ed esclusivamente a causa di una forte spinta interiore, a volte anche irrazionale.

Non sono una politicante navigata come la maggior parte di voi… anzi non lo sono per niente. Quello che invece sento con chiarezza è che sono parte integrante di una società, della nostra società. Sono una cittadina che ama il suo paese.

L’idea che mi ha spinto ad essere qui è comune a tutti noi, almeno in teoria, ed è quella di agire in maniera concreta per la rinascita sociale ed economica di questa piccola comunità di Amantea, che in qualche modo rappresenta il termometro di tutto il Paese.

L’idea era quella di diventare parte attiva del cambiamento, di agire concretamente io per prima.

Questa in atto è una rivoluzione culturale che ci vede, volenti o nolenti, protagonisti del nostro vivere quotidiano che non è separato in nessun modo dalla vita politica locale e non solo.

Tutto è politica nella vita. Tutto. La famiglia, il lavoro, la scuola, il senso civico che si traduce nei nostri gesti quotidiani all’interno della nostra casa, come accompagnare i figli a scuola, andare sul posto di lavoro, considerare i nostri vicini amici o nemici, mantenere le strade pulite o no, la scuola che chiude perché pericolante, gli sbarchi di gente disperata, parcheggiare bene o meno, i rifiuti a terra o nel cestino, tutto è comunità, tutto è politica.

E se poi diventiamo amministratori, come nel nostro caso, abbiamo la responsabilità di fare bene con i soldi degli altri e per gli altri, mentre se rimaniamo cittadini abbiamo la responsabilità di rispettare gli altri e di farci rispettare.

Questo è per me essere consigliere in questa Assise, fare azioni improntate alla realizzazione del bello e del benessere del paese intero.

Ma la teoria sappiamo diverge dalla pratica ed alcune volte il potere devia il corso del bene comune, come nel caso della denuncia a mio carico di due anni fa e che oggi mi renderebbe incompatibile con il ruolo assegnatomi dai miei concittadini.

Una cosa dico a riguardo e a gran voce: nulla ho fatto se non essere presente come cittadina in una circostanza che tutelava la comunità intera. E la verità va sempre detta, sostenuta e difesa. Per natura sono fatta così, ricerco l’equità e la giustizia in me stessa e quindi negli altri, soprattutto in chi ha il potere di prendere decisioni che riguardano la qualità della mia vita e della comunità di cui faccio parte. Agire per far sì che la macchina comunale funzioni è un mio dovere.

Agire affinché non ci siano prevaricazioni e soprusi nei confronti di qualcuno a beneficio di altri è un mio dovere. Denunciare atti oggettivamente sbagliati è un dovere. Risvegliare dentro di me e negli altri l’indignazione per le malefatte è una necessità per la salute delle cose.

Non rassegnarsi al mal costume è fondamentale per contrastare l’apatia delle menti.

Coltivare la speranza è la linfa vitale per il futuro. Ecco, tutto questo per me è politica e tutto questo è necessario per le generazioni future. Abbiamo già fatto scelte sbagliate e creato danni alcuni forse irreparabili, a maggior ragione non si può più fare finta di niente e il mio pensiero è costantemente rivolto ai miei nipoti.

Ogni cosa che penso o faccio è proiettata nel futuro: come sarà domani, tra un anno, tra dieci? L’azione che compio oggi lascerà un segno che erediteranno i nostri ragazzi, quindi va valutata bene.

Nella mia idea di amministratore c’è tutto questo, e venire nella casa comunale due anni fa, insieme a due senatori e alla consigliera Menichino, voleva dire rispettare me stessa in quanto cittadina, e tutti gli altri fuori da questo Comune che viene visto come una fortezza, un luogo chiuso e segreto dove si prendono decisioni sbagliate e contro gli interessi comuni.

Lo rifarei ancora ovviamente. Non siamo violenti, non siamo vandali, non siamo disonesti. Siamo qui per far rispettare i nostri diritti avuti in eredità da donne e uomini che hanno pensato al futuro, agendo nel loro presente.

Dal primo giorno in questo consiglio mi avete contestato l’incompatibilità e allora mi sono ulteriormente chiesta cosa meglio volesse significare oltre il “conflitto di interessi” e sono andata a studiarne il significato letterale:

incompatibilità s. f. [der. di incompatibile]. – 1. In genere, condizione per cui due o più cose o situazioni sono tra loro in contrasto e non compatibili l’una con l’altra, sicché non possono coesistere o conciliarsi

Bene, di sicuro sono incompatibile con chi vuole limitare la mia libertà e con chi utilizza il potere per vendicarsi.

Sono incompatibile con l’arroganza, con l’ignoranza, con l’inettitudine, con l’incoerenza, con l’ipocrisia, con la cattiveria, con il finto buonismo, con la prevaricazione ma soprattutto con la falsità. Con tutte queste cose sono incompatibile!

E dovrebbero esserlo tutti coloro i quali ricoprono incarichi pubblici e che rivestono un ruolo di pubblico potere.

Per me essere seduta qui oggi significa vivere il mio tempo in virtù di scelte fatte e sostenute da tutti quei concittadini che mi hanno votata, significa avere consapevolezza di quello che mi circonda e migliorare me stessa che vuol dire passare anche da tutto questo, quindi volevo ringraziarvi per aver arricchito il mio bagaglio di esperienze con questo fatto singolare ed unico, sia nella mia vita che nella storia del consiglio comunale di Amantea.

Francesca Sicoli

Pubblicato in Cronaca

Un lungo consiglio comunale quello svoltosi oggi 27 settembre 2017

Presenti quasi tutti

Se non sbagliamo mancava solo Giuseppe Maria Vairo, una assenza giustificata perchè il consigliere era fuori Amantea

Scarso come tante altre volte il pubblico presente.

Circa 20 persone di cui almeno la metà del M5s.

Tutti in attesa del quinto punto all’ordine del giorno: Contestazione causa di incompatibilità art 69 TUEL. Delibera cc n 8 dell’8.9.2017. Presa atto osservazioni e determinazioni.

Il punto di Francesca Sicoli.

Non c’erano come l’ultima volta i vecchi amministratori.

Questa assenza ci ha fatto intuire che ci sarebbero state novità nel giudizio finale.

Ed infatti!

La parola a Francesca Menichino che ha letto ed allegato agli atti del consiglio una lunga nota in difesa della consigliera Francesca Sicoli.

Una nota ascoltata con molta attenzione da tutto il consiglio che invero aveva già assunto una decisione a sorpresa, come scopriremo a breve.

Ma la nota più intensa è stata quella letta proprio da Francesca Sicoli che ha ribadito di non aver fatto nulla e che anzi ha plasticamente evidenziato di non volersi rassegnare e di non volersi celare mai, anzi di non volersi nascondere facendo finta di niente.

Da cittadina, prima ancora che da politica.

Ma al di là di piccole scaramucce verbali forse provocate da alcune affermazioni politicamente aggressive ed infelici , l’ intervento di Enzo Giacco ha segnato il punto di guado tra il passato ed il presente, tra una ipotesi meramente formale e la valutazione serena ed attenta della sostanza che lo ha portato , insieme al suo gruppo, a pronunciarsi per la inesistenza della supposta incompatibilità.

Un intervento che ha colpito e sorpreso.

Così come ha sorpreso la uniforme pronuncia di Concetta Veltri, anche a nome del suo gruppo, ed ancora più della consigliera Mastroianni che aveva sollevato il punto oggi discusso.

Né è stato diverso l’ intervento del sindaco Pizzino che ha richiamato la delibera 113/2015 dalla quale non si rileva nessun addebito della vecchia giunta alla attuale Consigliera Francesca Sicoli, che nella delibera non è nemmeno citata, così che pertanto si colloca in una condizione giudizialmente irrilevante

Alla fine il voto

Ed il consiglio alla unanimità ha deliberato per la non decadenza di Francesca Sicoli

Un applauso corale ha chiuso il consiglio tra sospiri e sorrisi.

Una scelta politicamente serena e che apre un solco tra la attuale e la vecchia amministrazione

Un solco profondo.

Né si esclude che la attuale decisione potrà influire sul processo attivato dalla giunta Sabatino e di cui la prima udienza è stata fissata nel lontano 2019.

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa:

“Ieri abbiamo depositato le osservazioni relative alla incompatibilità della consigliera Sicoli che fra pochi giorni, con tutta probabilità, saranno oggetto di discussione in Consiglio.

La procedura che la maggioranza Pizzino ha avviato l’8 settembre scorso dovrebbe dunque concludersi nel prossimo Consiglio Comunale che sarà convocato per mercoledì prossimo, il 27 alle ore 12.

In realtà sarebbero dovute bastare le diverse discussioni già affrontate in ben due sedute consiliari per avere chiara la situazione, e piuttosto che sollevare un problema inesistente sarebbe stato opportuno occuparsi dei tanti problemi e delle tante carenze della nostra città, e dedicarsi alle tante attività che dovrebbero impegnare il Consiglio Comunale per rendere Amantea un posto migliore.

Un’urgenza a nostro avviso doveva essere trovare un assessore al bilancio per esempio, visto che il ruolo è vacante dopo le dimissioni di Giusta rispetto al quale sono state di recente confermate tutte le misure cautelari disposte nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indagato per truffa e false fatturazioni.

E invece Pizzino e la sua giunta hanno preferito sollevare un problema di compatibilità della nostra consigliera Francesca Sicoli per una lite pendente.

Ricordiamo nuovamente che la lite in questione riguarda la causa che la precedente amministrazione ha promosso contro i senatori Nicola Morra e Luigi Gaetti, la consigliera comunale Francesca Menichino e 5 cittadini tra cui appunto la Sicoli, perché i senatori chiedendo spiegazioni della strana presenza del padre dell’allora sindaco, il ragioniere Sabatino ormai pensionato, avevano secondo la figlia Monica procurato un danno d’immagine al Comune.

Dunque Monica Sabatino e alcuni componenti della sua giunta, G. B. Morelli, Antonio Rubino e Gianluca Cannata, utilizzarono soldi pubblici, circa 2000 euro solo per iniziare la lite, per chiedere ai senatori, alla consigliera e agli attivisti ben 260.000 euro, di cui 250.000 per gli amministratori (del tempo) e solo 10.000 per il danno “patito” dall’ente.

Questa è la lite pendente che oggi impedirebbe, secondo l’amministrazione Pizzino, alla consigliera Sicoli di esercitare legittimamente il suo mandato affidatole da 568 elettori che l’hanno voluta in Consiglio.

Ovviamente non ci sottraiamo ad alcun controllo ben consapevoli che la lite esiste e siamo stati noi a dichiararlo prima della convalida degli eletti nel corso della quale nessuno, nemmeno la segretaria comunale ha sollevato la questione, poi ripresa successivamente alla nostra scelta di non convalidare gli eletti di questa amministrazione venuta fuori da una campagna elettorale caratterizzata da un sistema per niente limpido e libero di richiesta del consenso.

Circostanze poi rese evidenti dalle indagini giudiziarie che hanno portato agli arresti del 21 luglio che hanno gettato Amantea nella vergogna delle cronache nazionali.

Situazione questa sì che potrebbe a giusto titolo suggerire a noi e a tutti i cittadini di Amantea di chiedere agli amministratori di risarcire il danno generato al Comune per le scelte elettorali portate avanti e che hanno condotto alla guida della città qualcuno che dopo quello che è accaduto avrebbe dovuto soltanto dimettersi.

Invitiamo, come sempre, tutti i cittadini a partecipare al prossimo Consiglio Comunale del 27 settembre.

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