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2e1Si è svolto Sabato mattina presso il “Campus Temesa – Francesco Tonnara” il primo convegno dal titolo “Perché essere donatori?

 

Informazione e formazione”, organizzato da Avis Amantea e rivolto agli studenti delle classi 5° dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Liceo - Ipsia -Itc -Iti”, e avente come fine la sensibilizzazione delle fasce più giovani all’importanza della donazione del sangue, della sua promozione e del volontariato.

 

A dare il benvenuto alla platea il neopresidente dell’associazione amanteana Alfio Franco, che dopo un breve excursus sull’AVIS Comunale e i suoi 11 anni di attività nel comprensorio, presenta i relatori del convegno e modera il dibattito. Il primo ad intervenire è il presidente di Avis Regionale Calabria dr. Rocco Chiriano, che concentra il suo intervento sull’importanza che ha a livello sociale il volontariato e la cittadinanza attiva, ricordando ai giovani, avendo lui stesso un bagaglio culturale e di esperienza multigenerazionale, quanto fosse difficile decenni fa l’approvvigionamento del sangue, molto spesso fondamentale per il prosieguo della vita di un nostro prossimo, con tutte le relative difficoltà a livello sanitario nel gestire anche il più semplice degli interventi. Il superamento di questo status sociale è dovuto per l’appunto all’impegno e alla dedizione degli innumerevoli volontari e delle associazioni che, con le proprie energie e senza nulla in cambio, hanno diffuso la cultura del dono e sono stati rimedio per chiunque volesse compiere questo importante gesto d’amore.

A seguire l’intervento del Dott. Michelangelo Iannone, responsabile dell’Udr dell’AVIS di Catanzaro nonché ricercatore del CNR, che ha esposto agli studenti in modo più tecnico e specifico quelle che sono le varie fasi della donazione durante la raccolta, con particolare attenzione a quelli che potrebbero essere i dubbi e le paure di chi si avvicina per la prima volta, perplessità per giunta immotivate, in quanto la donazione del sangue è il processo sanitario in assoluto più sicuro e più normato nella legislazione italiana, a tutela in primis del donatore e in secondo luogo del ricevente.

Il tutto avviene in locali sanitari a norma e costantemente controllati dagli enti preposti e gli operatori (medici e infermieri) sono professionisti con pluriennale esperienza, che si dedicano al donatore con dedizione e cura. A chiudere il convegno è il Prof. Francesco Zinno, neodirettore del Centro Trasfusionale di Cosenza, precedentemente professore presso l’Università di Roma Tor Vergata e dirigente medico presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, centro d’eccellenza in Europa. Il professore, che ha completato il quadro illustrando dettagliatamente quello che è il lavoro dei centri trasfusionali nei vari step della lavorazione delle sacche raccolte e i vari utilizzi degli emoderivati (da ogni sacca si estraggono 3 componenti che possono essere successivamente trasfusi a pazienti diversi in base alle loro esigenze cliniche), ha tenuto particolarmente a sottolineare l’importanza a livello sanitario e sociale, nonché fondamentale per la sopravvivenza, l’efficienza e la qualità dei nostri centri ospedalieri, dell’avere un costante e sufficiente rifornimento di sacche, necessarie oltre che per svolgere le prestazioni di routine, a contenere i costi di spesa sanitaria a carico della nostra regione. Bisognerebbe infatti sottolineare che la sanità in Calabria non versa nel migliore stato logistico-strutturale, ma se il primo impegno nel migliorare non parte dai cittadini, allora siamo destinati a perire lentamente sotto una pesante burocrazia a cui poco importa delle singole esigenze del territorio. Viviamo sotto la costante pressione della chiusura dei centri, e rifornire i nostri ospedali di sangue è uno di quei passaggi così sottovalutati ma tecnicamente fondamentali per permettere la sopravvivenza e anche l’ampliamento dei servizi ospedalieri: più sangue significa anche più possibilità di interventi chirurgici.

 

A dibattito terminato la mattinata è proseguita con la premiazione del concorso fotografico dal titolo: “Il Rosso non ha prezzo” al quale hanno partecipato vari studenti.

La foto vincitrice, scattata da Chiara Stella in rappresentanza della 5^ A Liceo Scientifico, rappresentava due rose rosse, una vigorosa e l’altra appassita: quest’ultima prendeva linfa vitale dalle goccioline di rugiada che scendevano da quella vigorosa, chiara metafora sull’importanza del dono.

La 2^ classificata è stata la foto scattata da Rosy Motta della 5^A - I.T.C. “Mortati”, mentre la 3^ classificata è stata scattata da Alfredo Petrungaro in rappresentanza della 5^ O - I.P.S.I.A.

A chiudere la giornata l’intervento del Prof. Francesco Calabria, dirigente scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore sopra citato, il quale ha sottolineato l’importanza e la necessità di adeguamento della scuola italiana a giornate formative di questo tipo, in collaborazione con associazioni come l’Avis Amantea, che fanno dell’attivismo e del volontariato una ragione di vita, di crescita e di integrazione sociale.

polo scolastico

Il Presidente della Provincia Mario Occhiuto si congratula con le classi quinte di Itc, Iti, Ipsia e Liceo scientifico di Amantea per la loro affermazione nel business game “Latuaideadimpresa”.

 

Il progetto presentato dai ragazzi di Amantea, infatti, è stato selezionato tra i 16 migliori del concorso 2014/2015 del business game ideato da Strategica Community e poi adottato da Confindustria, con il patrocinio del ministero dell'Istruzione, Università e ricerca.

 

In questa quinta edizione, nella quale si sono cimentati quasi un migliaio di studenti di 69 istituti, gli studenti di Amantea sono stati selezionati tra i primi 16 grazie all’idea del “Pril”, un sensore portatile che permette di rilevare i componenti di ogni alimento, che una volta visualizzato sugli smartphone grazie ad una app, segnalerà alimenti di cattiva qualità o ai quali si è allergici.

 

“Esprimo un grande apprezzamento per l’impegno e il talento di questi ragazzi e dei loro insegnanti per il progetto “Pril” – ha dichiarato il Presidente Occhiuto – che dimostra come la creatività e la conoscenza possano portare a raggiungere obiettivi ambiziosi. Ora attendiamo con fiducia la premiazione finale alla Luiss di Roma, augurandogli di poter essere tra i progetti migliori selezionati”.

La Fonte Della Notizia  http://www.provincia.cs.it

Riceviamo e pubblichiamo

Promosso dall’Istituto D'Istruzione Superiore Liceo – Ipsia –Tecnologico, si svolgerà giovedì 15 maggio - alle ore 9,00 presso il Polo Scolastico - un seminario di aggiornamento su “Salvaguardia , protezione e monitoraggio delle coste e dei litorali. I nuovi protocolli di prelievo ed analisi delle acque e dei terreni”.

L’evento rientra nell’ambito dell’iniziativa denominata “Quant’è profondo il mare”, avviata lo scorso mese di dicembre, che ha visto gli studenti - supportati da Arpacal, Guardia Costiera e Protezione Civile – impegnati nell’attività di prelievo e campionatura (presso i laboratori dell’istituto) delle acque del tratto di mare compreso tra Campora S. Giovanni e Amantea.

“Quant'e profondo il mare …” - un progetto fortemente voluto dal Dirigente Scolastico Eleonora Saia e dal suo staff di collaboratori e docenti (in primis i professori Alecce e Praticò) - va inteso in una logica di sinergica operatività tra le istituzioni locali e territoriali, impegnate nella tutela e salvaguardia del territorio ai fini di una educazione - formazione delle giovani generazioni, perché siano responsabili e sensibili custodi dell'immenso patrimonio naturalistico di cui disponiamo.

 

Una domanda destinata a restare senza risposta.

Peraltro una domanda che non ha nemmeno corrispondenza con quanto stiamo per chiarire.

La storia riguarda il Liceo Scientifico-Ipsia-Tecniologico di Amantea che in collaborazione con la Guardia Costiera, la Protezione Civile e l’Arpacal manderà alcuni suoi alunni sulle motovedette della Guardia Costiera.

Ovviamente, porto permettendo

Ma non andranno, come dice il logo, a misurare la profondità del mare. Affatto

Andranno a prelevare campioni di acqua marina da sottoporre ad analisi strumentali didattiche.

L’uscita è prevista per il 19 novembre, ovviamente, tempo permettendo e porto permettendo.

In sostanza gli allievi dell’istituto si porranno in campo per studiare il nostro mare che si assume, anche con grandi manifesti, essere pulito.

Il fatto, però, che tra i collaboratori ci sia anche l’Arpacal ci offre qualche dubbio, anzi, per verità, ci porta in direzione opposta a quella della affermazione recata dal manifesto qundo afferma di muovere per la tutela e la salvaguardia del nostro patrimonio ambientale.

E’ noto, infatti, che l’Arpacal, in adesione ai disposti normativi, effettua esclusivamente il controllo degli Esterichia Coli e degli Enterococchi ai sensi del dlgs 116/2008.

Ed è dal 2010, infatti, che non vengono eseguite altre analisi sulle acque del Tirreno Cosentino, quando, secondo la relazione emessa dal dipartimento Arpacal di Cosenza le acque antistanti Belvedere Marittimo, Cetraro, San Lucido ed Amantea non vennero trovati indici di inquinamento chimico e microbiologico, né vennero trovati valori radiometrici anomali.

Assumere di certificare che il mare sia pulito rilevando solo Esterichia Coli e degli Enterococchi appare assolutamente riduttivo .

Pertanto, e similmente ad altri istituti che hanno operato le medesime indagini , speriamo che le indagini analizzino le acqua e di esse ci indichino oltre alla trasparenza, la temperatura, la salinità, ossigeno disciolto, clorofilla, anche i sali nutritivi (Azoto totale, Fosforo totale e Ortofosfati, Silicati, Azoto Ammoniacale, Azoto Nitroso, Azoto Nitrico),tensioattive, fenoli,

E poi che vengano fatte analisi biologiche(indice di saprobicità, indice biotico, ecc) ed analisi tossicologica( saggi di ittiotossicità)

E finalmente che venga determinato l’indice trofico TRIX, importante per definire e classificare lo stato qualitativo dell’ecosistema costiero.

Poi ci pemettiamo ( e l’istituto ci scuserà) di suggerire la opportunità di fare controlli anche a terra. Parliamo di torrenti e fiumi, ben sapendo che le acqua del mare sono addizionate da esse e che pertanto se vengono esaminate le acque dei torrenti e dei fiumi si saprà anche da dove partono gli inquinamenti.

Infine ci permettiamo di suggerire all’Istituto di far conoscere i risultati ottenuti. Grazie.

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