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Hai degli insetti, scarafaggi o ratti in casa? Nessun problema, esiste un servizio ad hoc che si chiama disinfestazioni Napoli.

Si può chiamare un numero verde e richiedere un preventivo gratuito. Un team di esperti del settore è capace di sanificare e disinfestare ogni ambiente della propria casa da insetti, scarafaggi e blatte. In particolare i servizi offerti riguardano la disinfestazione di blatte, calabroni, cimici, letti, moscerini, mosche, pulci, tarme, vespe e zecche, e la derattizzazione.

Se il problema che avete in casa, nel sottoscala, in giardino o nel garage riguarda una di questi casi il team di disinfestatori promette di risolverlo.

Ovviamente sarà necessario un sopralluogo prima di individuare il problema e decidere come risolverlo. Come bisogna procedere? Il servizio è molto semplice. Basta contattare il disinfestatore più vicino a te, e questo può essere fatto con un messaggio gratuito online o con una telefonata. Si riceverà in brevissimo tempo un sopralluogo gratuito e un preventivo.

Il tutto, ovviamente, in modo gratuito e senza impegno. Ed il tutto con la massima discrezione. Il servizio assicura grande serietà perché il sito internet è gestito da un team esperto di disinfestatori attivi che operano in tutta la provincia di Napoli. Da una parte la formazione professionale elevata, e dall’altro esperienza di anni di lavoro sul campo rendono la squadr di disinfestatori sopra la media nell’intero panorama della provincia.

 

L’importanza della disinfestazione

A Napoli, e un po’ dovunque, quello della disinfestazione è un problema molto sottovalutato salvo poi ritrovarsi in una situazione che richiede sforzi e problematiche ben maggiori di quelle che si sarebbero avuti se si fosse intervenuti tempestivamente. Il problema è spesso sottovalutato, affrontato con misure “fai da te” che non sono risolutive, ed anche e spesso non affrontato a dovere per paura dell’immagine. In questo modo non si fa altro che sottovalutare un problema che è molto importante, specie quando si verifica vicino a scuole, abitazioni private o ad attività commerciali che vendono prodotti alimentari o attività artigianali che li producono.

 

Il “fai da te” non funziona

Quando si presenta il problema molto spesso, specie i commercianti, attuano soluzioni “fai da te” che hanno il pregio dell’immediatezza ma non risolvono mai il problema. Sarebbe, invece, opportuno contattare una ditta specializzata capace di risolvere il problema in modo definitivo e senza recare danni all’attività commerciale. Il problema di molti commercianti infatti è dettato dalla paura di dover chiudere l’attività commerciale, anche solo per pochi giorni. Non si comprende, invece, quali sono i rischi reali e futuri di non affidarsi a dei professionisti seri e riservati. Richiedere un intervento di disinfestazione a Napoli, al contrario di quanto si pensi, non danneggia il commerciante. Se è vero che è necessario chiudere qualche giorno è vero che non si rischia di chiudere dopo per scarsa igiene, pagare una sanzione amministrativa, subire un vero danno d’immagine.

 

I doppi danni provocati dai ratti

Sono due le categorie di danni provocati dai topi: quelli all’uomo e quelli all’ambiente. Per quanto riguarda l’umo i problemi derivano prettamente dalle malattie che i topi veicolano e possono trasmettere all’uomo e che in un passato non troppo lontano sono state causa di vere e proprie epidemie. Dall’altra parte ci sono o danni all’ambiente: i ratti, infatti, possono provocare incendi rosicchiando i cavi degli impianti mandandoli in corto circuito, provocano danni ai campi agricoli, distruggono legno, cartongesso, plastica, ed anche metallo.

Pubblicato in Italia

Si infittisce il mistero del pane rosso ( alias frese, fresine e crostini rossi)

Abbiamo chiesto di effettuare indagini su nuovi campioni di frese, fresine e crostini delle stesse ditte produttrici che sono risultati positivi alle prime analisi( nessun pane è prodotto ad Amantea).

Bene! La novità è che queste frese, fresine e crostini bagnati con acqua distillata non solo non sono diventati rossi ma dalle analisi non è emersa la presenza di Serratia marcescens.

Ovviamente si trattava di nuovi campioni acquistati cioè in giorni diversi dai primi acquisti, ma sempre dove sono stati acquistati i primi.

E come detto sono stati bagnati con acqua distillata.

Lo abbiamo chiesto alle stesse persone che hanno esaminato i primi campioni.

Parliamo della d.ssa Adriana Perri, Tossicologa dell'Ambiente, Consulente in Sicurezza Ambientale e Alimentare che ha effettuato i prelievi, e che , ovviamente, ringraziamo a nome del sito e della comunità camporese ed amanteana

E parliamo del Laboratorio Consulchimica s.r.l. sito in San Vincenzo La Costa (CS), laboratorio accreditato, il cui direttore di laboratorio è il dott. Emilio Cribari e che ha eseguito scrupolosamente le prove richiestegli e delle quali abbiamo fornito alcune foto. Anche al dr Cribari ed al suo personale dipendente i ringraziamenti del sito e della comunità camporese ed amanteana.

Niente. Nessun segno del rosso che abbiamo visto prima.

Certo è vero che le temperature sono cambiate e probabilmente sono diverse ( più fresche) di quelle dei primissimi giorni di settembre.

Si tratta dell’acqua, allora?

Non sappiamo, ma è certo le analisi condotte dal laboratorio ha escluso la presenza di Serratia nell’acqua di Campora ed Amantea con cui frese, fresine e crostini sono stati bagnati.

Non sappiamo, invece, come sia l’acqua dei comuni nei quali sono stati prodotti frese, fresine e crostini.

Oh, non quella dell’impasto visto che la Serratia non esce “viva” dal forno, ma di quella con cui si lavano persone ed attrezzature.

L’acqua, come noto, deve essere controllata dai comuni che oggi devono abituarsi a ripetere con costanza ovviamente pubblicandone i risultati le indagini sulle acque urbane in esse rilevando la eventuale presenza di E. Coli, di batteri coliformi a 37°C e di enterococchi patogeni.

Altri dubbi in via generale potrebbero emergere da farine, lieviti ed additivi del pane

Ed anche in questo caso la soluzione dei dubbi è lasciata all’ASP cosentina che sicuramente provvederà a disporre gli opportuni prelievi e gli opportuni controlli.

I tecnici invece sono orientati a ritenere che il fenomeno incontrato possa trovare una facile origine nella insufficiente pulizia degli ambienti e delle attrezzature

La Serratia ( e non solo) infatti è spesso presente nei laboratori di produzione di prodotti alimentari nei quali cose e persone n sono sufficientemente disinfettati e puliti.

E spesso la Serratia è portata nei laboratori da vettori diversi

Parliamo delle scarpe con le quali si viene dall’esterno mantenendole ai piedi senza cambiarle( similmente ai vestiti)

Parliamo dei topi le cui feci possono contenere tali batteri, delle blatte ( vedi ) (http://www.biocity.it/blatte.php) , degli uccelli.

Ci è stata segnalata la presenza di Serratia già alcuni anni fa, trovata sui banchi di lavorazione

Un evento poi rimasto nella conoscenza di pochi ma che ha indotto, come ci hanno riferito, la abitudine all’auto produzione del pane.

Difficile credere che questa sia o debba essere la risposta

Noi riteniamo, invece, che l’ASP prima ancora dei NAS e dei comuni debbano esercitare controlli preventivi molto più accurati ed intensi.

Aspettiamo allora gli effetti di questi controlli che abbiamo sollecitato e che ci dicono essere in corso

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