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Amantea .Riceviamo e pubblichiamo la nota del WWF di Amantea che riporta la storia di un gabbiano in difficoltà “salvato” da un gruppo di bambini:

“Saranno state le politiche ambientali che a partire dagli anni ’70 hanno determinato scelte straordinariamente importanti in Italia e, forse, anche l’impegno continuo degli Attivisti locali del WWF presenti dagli anni ’80 sul nostro territorio se oggi possiamo affermare che la sensibilità verso tutte le problematiche ambientali è cresciuta anche nelle nostre zone.

Anche oggi, un gruppo nutrito di ragazzini ha fatto telefonare al WWF i genitori, a raccogliere la segnalazione di un gabbiano in difficoltà è stato il socio Enzo Garritano – consigliere del neonato Consiglio di frazione di Campora San Giovanni, è stato quindi avvisato il Responsabile del CEAM WWF con sede a Belmonte che intervenuto tempestivamente in spiaggia nella frazione Coreca di Amantea ha solo dovuto attendere. Il gabbiano se ne stava su uno scoglio in palese difficoltà, un gruppo di ragazzi si è subito tuffato in mare e tra il vociare dei più piccoli e la curiosità degli adulti il gabbiano è stato portato a riva e liberato dalle lenze che gli si erano aggrovigliate tra le zampe. Quando ci si è accorti che l’animale perdeva sangue da dove aveva conficcato un amo, si è avvisata la Polizia Provinciale di Cosenza che nel primo pomeriggio ha provveduto al trasporto presso il centro CRAS di Rende per le cure del caso. Il gabbiano rimarrà in cura per il tempo necessario e sarà rimesso in libertà proprio a Coreca, questo l’impegno di Falsetti appena ciò sarà possibile.

Solo facendo rete tra cittadini, associazioni, Corpi di Polizia ed il Centri di Recupero si possono raggiungere risultati significativi. Solo pochi giorni fa (2 luglio) a Belmonte gli attivisti WWF con tutte Forze dell’Ordine, rappresentanti delle Istituzioni, di Associazioni e tanti cittadini, nell’ambito del secondo TURTLE DAY calabrese, il primo si era tenuto a Vibo, hanno ridato il mare a due tartarughe marine caretta-caretta ed il cielo ad un gabbiano reale.

Forse in nessuna politica di settore "gruppi che si propongono di rappresentare l'interesse Comune e Pubblico in generale" sono stati così attivi, visibili ed influenti sui processi come quello ambientalista, probabilmente la forza di continuare c’è la da proprio quel luccicare degli occhi che si intravede nei bambini ogni volta che recuperiamo un qualsiasi animale in difficoltà”

 

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Francesco Saverio Falsetti (Responsabile C.E.A.M. WWF “Scogli di Isca”) sull’articolo di Filippo Vairo, sottolineando che il tema del Porto per la sua rilevanza ci sembra debba continuare a ricevere ancora ben altre attenzioni e ben altri contributi acchè tutti ne sappiano e tutti se ne sappia di più, molto di più! Ecco il testo integrale della nota:

“ Grazie Filippo, fa piacere avere la percezione che quello che diciamo da sempre ha un fondo di verità, almeno ogni tanto possiamo sentirci “normali” anche noi, questo è gratificante. Prima che il Porto nascesse noi, allora giovani ambientalisti, ci siamo confrontati tra di noi e con tecnici che all’epoca gravitavano al WWF, il tuo dire di oggi conferma quanto andiamo dicendo da tempo nell’indifferenza totale da sempre (mi viene da dire …. anche la tua). Poniamo da sempre la situazione come una grande “TRUFFA”, il progetto non è mai stato supportato da studi seri e reali, è tutto un “taglia ed incolla” con i mezzi dell’epoca fotocopie ritoccate – neanche tanto – se si considera che si faceva riferimento ad un rigagnolo come se fosse un fiume capace apportare un significativo ripascimento naturale, ma il bello che anche degli sprovveduti come noi ci accorgemmo che quel “fiume” poteva solo essere considerato (almeno per portata) un solco irriguo.

La distanza dichiarata tra la linea di battigia ed il piede della SS18 differiva di circa 200 metri (misurata dal sottoscritto e da un altro socio con una banale fettuccia) da quanto riportato nella progettazione, questo significa che l’intera opera portuale è stata costruita in mare aperto, pertanto ad alto rischio insabbiamento.

Le prove in vasca erano “troppo” simili a quelle fatte per altre strutture portuali ipotizzate. Tanto era necessaria l’opera portuale per Amantea che si ritenne opportuno nominare un Assessore che si doveva interessare esclusivamente del Porto, l’opera del secolo ci avrebbe fatto assomigliare, anche per numero di presenze, a Portofino.

Parli di denunciare, ebbene noi l’abbiamo fatto, le nostre osservazioni furono inviate per raccomandata A.R. a tutti gli Enti, alla Procura e perfino al Ministero – stiamo ancora aspettando che qualcuno ci risponda.

Riteniamo assurdo parlare di ampliamento con gli importi che tu citi e che conosciamo bene, somme non giustificate da nessuna esigenza di presenze sia di marinerie locali che di turisti visti i tempi di incertezza che viviamo. I porti sono insediamenti invasivi che, qualora ritenuti necessari, necessità suffragate da opportuni studi devono trovare allocazione in darsene naturali che li inglobino, senza creare un impatto visivo obbrobrioso, quello di Amantea comunque ha una peculiarità tutta sua, è “quasi perennemente” insabbiato – forse è questo il motivo per cui si ritiene di investire in un ampliamento!? Ci siamo chiesti inoltre, quanti dipendenti effettivi e/o stagionali vi hanno trovato negli anni lavoro? Qualcuno ha mai fatto un rapporto costi/benefici/ricadute sul territorio?

Oggi ad essere contro il Porto, almeno la mattina all’edicola o per strada sono in tanti, ma vi ricordate quanti ne hanno vantato il merito per presunta paternità? L’Associazione che ho il piacere di rappresentare (WWF) lo ha ritenuto inutile da sempre, ricordandone sistematicamente il risultato nefasto che l’ha caratterizzata – allego qualche articolo a firma del sottoscritto che è passato inosservato a tanti, che mi è valso solo qualche pacca sulle spalle per sottolineare che dicevo la verità, ma si sa la verità è sempre scomoda e talvolta porta pregiudizi verso chi la ostenta.

Rimaniamo disponibili a qualsivoglia momento di confronto.

Francesco Saverio Falsetti (Responsabile C.E.A.M. WWF “Scogli di Isca”)

Siamo sul lungomare di Belmonte calabro , dopo il Lido Pablo Beach e prossimi al “CLUB ONTARIO” di Franco Pate.

Tanti gli amanti della natura, gli attivisti del WWF, le mamme con i bambini, giovani e ragazze , stampa, gente comune, rappresentanti delle istituzioni

Arriva l’autovettura della Polizia provinciale da cui scendono due guardie che portano una scatola di cartone. Una normale scatola di Ace con l’adesivo del CIPR ( Comitato Italiano Protezione Rapaci).

Dentro un bellissimo Gabbiano reale recuperato ad Amantea e curato presso il CRAS di Cosenza.

Ecco sulla spiaggia uno dei responsabili del WWF di Belmonte lo ha in mano e, mentre decine e decine di astanti lo guardano, con attenzione, lo lancia lievemente in alto.

Il Gabbiano riassapora la libertà, si alza, gira intorno all’area, saluta i suoi amici e via con forza prende il volo diretto chissà dove.

Un volo deciso, ali che battono fortemente l’aria . Si dirige verso sud, lungo la battigia e scompare quasi subito ai nostri occhi

Pubblicato in Belmonte Calabro

Belmonte Calabro: Riceviamo e pubblichiamo:

“Ciao, gli Attivisti del WWF ti aspettano martedì 2 luglio 2013 per ridare, insieme a te, la libertà in mare a due splendidi esemplari di Tartaruga Marina Caretta Caretta, recuperati nei mesi scorsi nel nostro mare e curate c/o il Centro Recupero di Isola Capo Rizzuto (KR).

“IL TURTLE DAY” avrà inizio alle ore 10,00 con ritrovo presso il C.E.A.M. WWF di Belmonte Marina, dopo il benvenuto degli Attivisti ci sarà un momento di osservazione delle Tartarughe (dedicato soprattutto ai bambini) e curato dalla dott.ssa Giusi Maio.

Interverranno: Il dott. Pino Paolillo (Responsabile Progetto Tartarughe WWF Calabria - Segretario WWF Calabria), il dott. Francesco Bruno (Sindaco di Belmonte Calabro), il dott. Franco Tonnara (Sindaco di Amantea), il Tenente di Vascello C.P. Antonello Ragadale (Comandante Servizio Operativo Capitaneria di Porto di Vibo Valentia).

A seguire ci recheremo presso il “CLUB ONTARIO” di Franco Pate dove riprenderanno il mare le tartarughe (lungomare Belmonte lato sud), quindi, ridaremo la libertà ad uno splendido Gabbiano Reale recuperato ad Amantea e curato presso il CRAS di Cosenza

Ci lasceremo tutti quanti un pò arricchiti nel nostro io, sicuri di aver donato un pò di noi ai posteri  e di aver contribuito a salvaguardare, in piccola parte, il patrimonio dell’umanità.”

 

Pubblicato in Belmonte Calabro

Impossibile saperlo. La prima considerazione, infatti, è quella che i dati anticipati con tanto di tromba nei giorni scorsi ancora non sono disponibili né sul sito dell’Arpacal , né su quello della Guardia Costiera.

E di tanto non solo ce ne dogliamo, ma non ne comprendiamo a ragione.

Sappiamo soltanto che i dati anticipati sono relativi ai batteri ( escherichia coli) come se i problemi del mare fossero soltanto loro e non anche i nitriti, i nitrati, i fosfati, eccetera.

Leggiamo poi( per nostra fortuna) su qualche illuminato blog che :

-“il monitoraggio dell'Arpacal di settecentoventisei chilometri di costa riguardo la qualità della balneazione conferma quest'anno il discreto stato di salute del mare calabrese”;

- nei primi due mesi di quest’anno l’Arpacal avrebbe espletato 94 controlli che avrebbero dato 27 punti critici:

a) provincia di Cosenza su 35 interventi sono stati riscontrati 14 non conformi per eccesso di Escherichia Coli che fanno presupporre un cattivo funzionamento del depuratore.

b) provincia di Catanzaro su 22 interventi 6 punti critici ;

c) provincia di Reggio Calabria su 10 interventi 4 punti critici;

d) provincia di Crotone su 20 interventi 1 punto critico;

e) provincia di Vibo Valentia su 7 interventi 2 punti critici;

Non sappiamo dove siano stati effettuati questi interventi e quindi non sappiamo quali mari( o depuratori) non funzionano.

Non sappiamo nemmeno la logica che sostiene la scelta della localizzazione degli interventi, nè quella della predeterminazione del loro numero. Tantomeno sappiamo di quanto siano eccessivi gli escherichia coli trovati.

Né sappiamo di domande formulate dalla stampa presente alla conferenza tenutasi ieri a Reggio.

Il comandante della Direzione Marittima, Francesco Terranova, ha reso noto i dati sulla attività di tutela dell'ambiente da settembre del 2012 a maggio 2013:

1638 controlli,

269 illeciti di cui 70 illeciti penali e 199 amministrativi.

31 depuratori in stato di sequestro,

10 del tutto inattivi,

36 con scarico non autorizzato

32 reti fognarie mal funzionanti o danneggiate

Poste così le cose deve essere avvenuto un miracolo. Infatti i punti critici rilevati dall’Arpacal sono solo 27 a fronte di  32 reti fognarie danneggiate o mal funzionati, 31 depuratori sequestrati, 10 inattivi ( non sappiamo se anche sequestrati ) e 36 scarichi fognari non autorizzati!

A tal punto una reazione di Legambiente è certa .

A tutti ( e soprattutto al WWF) poniamo una domanda : la moria di tartarughe e di delfini e globicefali c’entra qualcosa con lo stato del mare?(non solo quello calabrese ovviamente)

Pubblicato in Calabria

Nota del WWF Calabria: La notizia della maxi operazione contro il bracconaggio portata a termine nei giorni scorsi dal Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato nel territorio del Parco Nazionale del Pollino, non può che suscitare la soddisfazione di tutti coloro che hanno a cuore la tutela effettiva della biodiversità all’interno delle aree protette.

L’operazione denominata “Montea”, che ha portato alla denuncia di ben 11 persone dedite ad attività di caccia abusiva nel parco , nonché al sequestro di 35 fucili, 1500 munizioni e diverse ricetrasmittenti, dimostra ancora una volta ed in maniera eclatante quanto diffuso e radicato sia il fenomeno del bracconaggio nella nostra regione, a tal punto da non risparmiare neppure quei santuari della natura che dovrebbero essere i parchi nazionali e le altre zone protette.

Il WWF Calabria rivolge pertanto un doveroso ringraziamento a tutti quegli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato che , anche mediante l’uso di sofisticate tecniche di indagine , hanno reso possibile questo importante risultato nella lunga e difficile battaglia contro coloro che , incuranti dei divieti, attentano al patrimonio faunistico dell’intera comunità.

L’appello del WWF è quello di incrementare le attività di vigilanza e di repressione del triste fenomeno che purtroppo si manifesta in forme diverse e tutte fortemente dannose per la fauna, come ad esempio la caccia notturna agli ungulati (caprioli e cinghiali), l’uso di richiami (anche in un periodo di caccia chiusa come questo), l’allestimento di lacci e tagliole micidiali per Tassi, Volpi, Cinghiali e talvolta gli stessi cani, la diffusa pratica dell’uccellagione e la cattura di nidiacei.

Ben vengano le manifestazioni e le iniziative per una maggiore fruizione turistica dei Parchi, purchè avvenga nel pieno rispetto dell’ambiente, ma non si trascuri l’attività di sorveglianza e di difesa delle aree protette dai troppi vandali che ne minacciano di continuo l’integrità.

Nella foto mappa cesio 137 in Piemonte ( da Legambiente)

Pubblicato in Cosenza

PERVIENE OGGI 29 MARZO IL SEGUENTE COMUNICATO STAMPA CONDIVISO GUARDIA COSTIERA WWF

“AD AMANTEA L’ULTIMO DEI QUATTRO RINVENIMENTI DI TARTARUGHE MORTE IN DUE GIORNI ACCERTATE SUL TIRRENO COSENTINO

E’ PERVENUTA QUESTA MATTINA ALLA SALA OPERATIVA DELLA GUARDIA COSTIERA DI VIBO VALENTIA MARINA LA SEGNALAZIONE FATTA DAL RESPONSABILE DEL WWF DI BELMONTE CALABRO, RELATIVAMENTE AL RINVENIMENTO DI UNA TARTARUGA SUL LITORALE DI AMANTEA E PIU’ PRECISAMENTE SULLA SPIAGGIA ANTISTANTE IL LUNGOMARE TIRRENO DELLA FRAZIONE DI CAMPORA SAN GIOVANNI.

IL SERVIZIO OPERATIVO DELLA GUARDIA COSTIERA DI VIBO DISPONEVA L’INTERVENTO DEI MILITARI DELLA DELEGAZIONE DI SPIAGGIA DI AMANTEA, CHE POCO DOPO GIUNGEVANO SUL POSTO, OVE SI RENDEVANO CONTO DEL DECESSO DEL GIOVANE ESEMPLARE DI TARTARUGA SPECIE CARETTA CARETTA.

SUL LUOGO DEL RITROVAMENTO ANCHE IL SEGNALANTE DOTT. FALSETTI DEL WWF, CHE PROCEDEVA AL RICONOSCIMENTO DELLA SPECIE E ALLE MISURAZIONI DI RITO – PESO DI CIRCA 35 KM LUNGHEZZA 60 CM. IL COMANDANTE DELLA GUARDIA COSTIERA DI AMANTEA, RICHIEDEVA L’INTERVENTO SUL POSTO DEL VETERINARIO DI TURNO DELL’ASP DI COSENZA AREA C, CHE NE VERIFICAVA IL DECESSO DOVUTO AD UN AMO DA PALANGARO E NE DISPONEVA L’AVVIO ALLO SMALTIMENTO, QUEST’ULTIMO ESEGUITO DAL COMUNE DI AMANTEA NEL PRIMO POMERIGGIO DI OGGI.

IL RITROVAMENTO E’ STATO SEGNALATO ANCHE AL RESPONSABILE DEL WWF REGIONALE DOTT. PAOLILLO, IL QUALE HA EVIDENZIATO CHE NEGLI ULTIMI DUE GIORNI SONO STATE RINVENUTE ALTRE TRE TARTARUGHE MORTE SUI LITORALI DI BELVEDERE MARITTIMO, CETRARO E PAOLA, TUTTI SEGNALATI DAI COMANDI TERRITORIALI DELLE LOCALI GUARDIA COSTIERA INTERVENUTI. ANCHE PER L’ESEMPLARE RINVENUTO A CETRARO, LA CAUSA DI DECESSO E’ STATA UN AMO, MENTRE SONO IN FASE DI ACCERTAMENTO LE CAUSE DEL DECESSO DEGLI ALTRI DUE CASI.

IL DOTT. PAOLILLO CI TIENE AD EVIDENZIARE CHE LE TARTARUGHE SONO UNA SPECIE PROTETTA E IL RINVENIMENTO DI ESEMPLARI IN DIFFICOLTA’, DEVE ESSERE IMMEDIATAMENTE COMUNICATO ALLA GUARDIA COSTIERA, CHE NE COORDINA L’ASSISTENZA IMMEDIATA. POSSONO VERIFICARSI, INFATTI, -SPIEGA IL DOTT. PAOLILLO - CATTURE ACCIDENTALI DA PARTE DI PESCATORI PROFESSIONISTI O DIPORTISTI, CHE NON DEVONO AVER TIMORE DI RICHIEDERE L’INTERVENTO DELLA GUARDIA COSTIERA, CHE SI ATTIVA PER LE ASSISTENZE E I TRASFERIMENTI, TRAMITE IL WWF, PRESSO IL CENTRO DI RECUPERO E SOCCORSO “A.M.P.” DI CAPO RIZZUTO. POTREBBE CAPITARE CHE LA TARTARUGA RECUPERATA NELLA BATTUTA DI PESCA POSSA ESSERE SALPATA A BORDO E IL TAGLIARE LA LENZA E RIGETTARE L’ESEMPLARE IN MARE NON POTREBBE ESSERE SUFFICIENTE A SALVARE LA TARTARUGA CHE POTREBBE AVERE INGOIATO L’AMO.

 

ANCHE IL CAPO DEL COMPARTIMENTO MARITTIMO DI VIBO VALENTIA MARINA C.F. (CP) Paolo MARZIO, EVIDENZIA L’IMPORTANZA DI CONTATTARE TRAMITE IL NUMERO GRATUITO 1530 LA GUARDIA COSTIERA COMPETENTE PER TERRITORIO, CHE SI ATTIVEREBBE IMMEDIATAMENTE PER LA SALVAGUARDIA DELL’ESEMPLARE IN DIFFICOLTA’.

Pubblicato in Cronaca
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