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Giuseppe Marchese

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Amantea: Misterioso Pane che si colora di Rosso

Domenica, 07 Settembre 2014 22:45 Pubblicato in Primo Piano

Pane Rosso aperturaLa Storia ha dell'incredibile ed è successa ad Amantea, "cosa porta il pane (dopo essere stato bagnato) a diventare di colore rosso fuoco?" è questa è la domanda alla quale si deve trovare una immediata risposta dopo la sbalorditiva scoperta fatta da una signora amanteana.

La storia:

Una signora residente nel comune di Amantea (omettiamo le generalità e la via per ragioni di privacy ma anche per altre ragioni che capirete da soli in seguito) una sera bagna alcune frese prodotte da un panificio della zone e che aveva intenzione di mangiare con una buona insalata di pomodori.

La signora e la famiglia non riescono a consumare tutte le frese ; ne resta una intera.( Omettiamo anche il nome del panificio non potendo escludere che si tratti dell'acqua o di altro!!!)

La signora decide di conservarla.

La pone in un tovagliolo bianco posto sopra un piatto che lascia sul tavolo della cucina.

Passano 24 ore.

La sera dopo prende la fresa per mangiarla.

La trova stranamente colorata di rosa.

Sorpresa di quanto visto, decide di non mangiarla

La mattina dopo la notizia esce fuori dalla casa ed in qualche modo arriva a noi.

Decidiamo di cogliere la notizia e di fotografare la fresa.

Ci rechiamo presso la casa della nostra signora /( che per comodità chiamiamo Maria) la quale ci racconta quanto abbiamo scritto.

Solo che la fresa ora ha un intenso colore rosso.

Sono passate più di 36 ore!

Non solo ma ha anche uno strano ed intenso odore.

Maria è preoccupata.

Ed in verità lo siamo anche noi.

Abbiamo letto di mozzarelle blu, ma mai di pane rosso.

Le ricerche su internet non ci danno grandi risposte.

Facile sospettare del pane o dell’acqua.

Ritorniamo il giorno e portiamo due frese di altri due panifici

Le bagniamo con l’acqua della fontana della casa di Maria e stabiliamo di vederci il giorno dopo

Nel mentre mi porto via un pezzo della fresa rossa.

Lo mostro ad un panettiere per sapere se abbia mai visto una cosa simile.

“E’ nostro” mi chiede. Rassicurato del contrario ma sorpreso, mi dice di non aver mai visto una cosa simile.

Sospetta che possa trattarsi di un colorante eventualmente rimasto nella impastatrice .

Un colorante?

Pane Rosso

Vado da un amico farmacista.

Anche lui è sorpreso. Escono fuori diverse ipotesi ma nessuna attendibile.

Mi assicura che però avrebbe fatto ricerche su coloranti che virino al rosso solo dopo essere stati impastati con la farina , l’acqua ed il lievito.

Vado anche da un amico pasticciere e li è subito un summit.

La sostanza rosa viene osservata, odorata, toccata.

“ No, non mi sembra un colorante! Quelli che usiamo lasciano un po’ di colore sulle mani, questo no! Non solo ma ha una certa consistenza. Vedi ne ho fatto una pallina!

Si dispiace di non avermi potuto aiutare, ma mi chiedono di tenerli informati.

Ora non resta che aspettare le 24-36 ore.


Aspettiamo risvolit, segnalazioni ed aiuto, su cosa possa portare il pane a divenire rosso (Acqua; Prodotto chimico; ... ...)

Continua domani con la seconda parte……..

Con delle foto pazzesche

L'incontro, previsto per il 29 alle ore 21:00 presso la Piazza San Francesco a Campora San Giovanni, è di certo da non perdere, potrete così soddisfare la vostra curiosità storica, colmare le vostre lacune sulla vita del nostro territorio, ma anche rimanere sorpresi come accaduto al convegno di Serra d’Aiello

 

Dopo la serata su Temèse svoltasi in Serra d’Aiello, presenti oltre a Maurizio Cannatà, anche Fabrizio Mollo, della Università degli studi di Messina, e Gregorio Aversa, della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, ecco che, seguendo lo stesso percorso storico della Temèse protostorica, arcaica ed ellenistica-romana, gli specialisti ed esperti offrono il loro sapere anche agli amanteani ed in particolare ai camporesi.

Alla serata dedicata alla storia della nostra terra, interverranno il Dott. Cannatà dell'Università di Messina, Il Dott. Armando Orlando storico specializzato sulle città di Terina e Cleta, il Dott. Macchione Adriano storico sulla città di Terina ed il Dott. Armido Cairo sulla città di Cleta.

 

L’incontro si terrà in quel di Campora San Giovanni, venerdì 29 agosto alle ore 21.00 in Piazza San Francesco.

 

Non mancate!

Potrete soddisfare la vostra curiosità storica, colmare le vostre lacune sulla storia del ns territorio, rimanere sorpresi come accaduto a Serra d’Aiello

Dice un vecchissimo proverbio “ Quannu lampe allu cetraro scappa e fujia allu pagliaru”.

I lampi a nord sono per gli Amanteani il segnale dell’arrivo imminente del maltempo.

Era grazie a questi segnali che i contadini di un tempo si regolavano e decidevamo come comportarsi.

E’ vero anche che a Cetraro si diceva “ Quannu lampe alla Mantia lassa tuttu e vieni via” .

Ora che i lampi ci siano è pacifico; solo i ciechi che non possono vederli non li vedono, anche se ne sentono i “truoni”.

Il vero problema è sapere, come dice il titolo di questo articolo, se si tratta di una “trupia”, cioè di un fenomeno temporalesco momentaneo che nasce e muore in poche ore, con una pioggia abbondante e violenta .

E potrebbe anche darsi. Se i lampi sono fuochi pirotecnici, se i tuoni sono finti , postumi, cioè, di un brutto mal di pancia che si scarica naturalmente.

In questo caso appena finita la “ trupia” l’aria sarà più fresca, e per uno o due giorni si “respirerà”, il cielo sarà azzurro e senza nuvole, le strade lavate appariranno più pulite, i campi saranno irrigati ed i contadini avranno risparmiato un po’ di lavoro. Insomma tutto sommato un fatto naturale che servirà a compensare l’eccesso di caldo.

Ma c’è chi, invece, sospetta che stia per arrivare un temporale.

E forse anche forte.

Con tuoni, lampi, pioggia, forse grandine, venti impetuosi.

Un temporale che farà danni a qualcuno ma che, come dice Leopardi nella sua “ La quiete dopo la tempesta”, porta il sereno che “rompe là da ponente”.

Una tempesta come quella che abbiamo avuto recentemente e dopo la quale ebbe a tornare il sole che “ ecco sorride per li poggi e le ville”.

Una tempesta passata la quale la famiglia , la società apre i balconi, i terrazzi e le logge, mentre “ dalla via corrente, odi lontano tintinnio di sonagli; il carro stride del passegger che il suo cammin ripiglia”

E se davvero Amantea potrà riaprire i balconi, le terrazze e le logge, e se davvero Amantea potrà riprendere il suo camino che la porti lontana, beh,…… beh, tutto sommato, forse è meglio che sia una tempesta e non una “trupia” .

Certo, qualcuno si bagnerà, ma molti lo sanno e si stanno già defilando, tanti guardano il portone più vicino e controllano che sia costantemente aperto, diversi prendono contromisure , qualcuno esce con un buon ombrello, altri additano il cielo nuvoloso.

Ma c’è sempre chi guarda il dito……. E certo , non conosce né Angelo Branduiardi, né il grande Giorgio Faletti e le sue bellissime parole di cui ricordiamo a proposito la meravigliosa terzina che meriterebbe altri che noi a ricordarla : “C'è una sedia da sempre nella fila davanti
riservata per noi commedianti”.

Ma forse bisognerebbe dire “tragedianti”

 

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