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forex-o-azioni-6La parola Forex è l’acronimo della più lunga definizione Foreign Exchange Market. E si tratta di un’attività di investimento che consiste nella compravendita di valute. E’ il mercato finanziario più frequentato al mondo, poiché è accessibile ad ogni tipo di istituzione, azienda o persona. Per capire il Forex basta pensare ad un viaggio intercontinentale. Se un italiano si reca negli Stati Uniti, infatti, avrà bisogno di cambiare l’euro con il dollaro. Naturalmente, il valore delle due monete non è lo stesso. Ad esempio, il turista italiano potrebbe ricevere due dollari per ogni euro cambiato. Il prezzo di una valuta dipende dalla domanda. Più c’è richiesta di una moneta e più il suo valore sale.

Le basi del trading FX

Nel mercato dei cambi, le valute si scambiano sempre a coppie. Ogni transazione, dunque, consiste nello scambiare una valuta con un’altra.

Gli scambi valutari sono indicati con dei simboli. Ecco alcuni esempi: l’euro è contrassegnato con il codice EUR, il dollaro statunitense con USD, la sterlina inglese con GPB, lo Yen giapponese con JPY e così via.

Se la coppia sulla quale vuoi speculare è quella formata dall’euro e dal dollaro (EUR/USD), devi sapere che il prezzo indicato si riferisce a quante monete della seconda valuta occorrono per fare una unità della prima.

Il suddetto prezzo non è fisso, ma può cambiare in base a diversi fattori. A partire dagli eventi politici del momento.

Premesso questo, puoi ora capire quale sia il compito dell’investitore. Se vuoi fare trading FX dovrai scegliere una coppia valutaria, seguirne l’andamento e tentare di attuare una compravendita profittevole. Il che significa sviluppare padronanza di una serie di strumenti.

E’ evidente che il lavoro del trader non può essere improvvisato. Fortunatamente, esistono molti siti, come ad esempio manualeforex.it, in grado di spiegare in modo chiaro e semplice le basi del Forex.

L’utilizzo di una guida al trading fx può far sì che in poco tempo anche un neofita possa essere in grado di operare sul mercato. Ma non prima di aver capito come si svolge una negoziazione, come si utilizzano gli strumenti di trading, come si interpretano le news economiche e come si sceglie un broker forex.

E i rischi? Qualsiasi tipo di investimento comporta il rischio di una perdita di denaro. Ma una cosa è il rischio e un’altra la truffa. Arginato l’ostacolo truffa, tutto ciò che dovrai fare sarà investire solo cifre che puoi permetterti di perdere

Pubblicato in Economia e Finanza

Era giugno 1916, esattamente 100 anni fa, quando in Italia venne imposta per la prima volta l’ora legale.

 

Prima dell’Italia l’ora legale era stata attuata in Inghilterra con una decisione unanime nella camera dei Comuni che diede vita per la prima volta all’orario estivo, chiamato successivamente ora legale. L’applicazione di questa legge, portò un notevole risparmio alla Gran Bretagna.

L’Italia la copiò.

Eravamo nel pieno della prima guerra mondiale

 

Primo propugnatore dell’ora legale fu nientemeno che Benjamin Franklin, il quale voleva che le persone fossero più mattiniere, risparmiando così sulla spesa delle candele.

Per far adottare la sua proposta suggerì anche la imposizione di una tassa sulle candele o sulle persiane.

Diverse sono le posizioni degli stati europei

Per esempio la Francia e la Spagna, che avendo già un’ora solare non appartenente al loro reale posizionamento geografico e risentono maggiormente dell’ulteriore spostamento di orario durante il periodo estivo, hanno diverse volte messo in atto una protesta a causa dell’utilizzo dell’orario estivo.

 

Grazie alla possibilità di godere della luce solare per più ore rispetto al periodo invernale i vantaggi dell’orario estivo, sono principalmente studiati per permettere allo stato di risparmiare energia elettrica durante il periodo estivo.

In America, viene utilizzato per quasi tutti i loro paesi il cambio da ora solare a ora legale.

Questo passaggio invece non viene utilizzata nella maggior parte dei paesi africani e dei paesi asiatici(La Cina oltre a non utilizzare l’orario estivo, ha anche un unico fuso orario!).

Pubblicato in Basso Tirreno

dollaroIl mercato valutario è tra i più frequentati al mondo, fonte di grandi opportunità e insidiose minacce. E’ anche uno dei mercati più liquidi e volatili. Ciò spiega la variabilità del cambio euro dollaro che, come è facile intuire, non riguarda solo gli investitori ma anche la gente comune, in particolare chi fa viaggi all’estero, chi acquista merci in dollari e così via.

Il cambio euro dollaro oscilla spesso. In questo momento (metà ottobre), si attesta a 1,1. Non siamo molto lontani dalla parità la quale, adottando il punto di vista “della massaia”, faciliterebbe di molto il calcolo. Per verificare quanto vale un dollaro un euro, una volta appreso il dato dell’Eur/Usd, è sufficiente invertire denominatore e nominatore. La formula matematica è la seguente. 1: Eur/Usd. Ciò significa attualmente che un dollaro vale 0,90 euro e rotti.

Dati sul cambio euro - dollaro

Dove si trovano i dati sul cambio euro dollaro? Internet è costellato di siti e di tool che danno informazioni in tempo reale. E’ sufficiente googlare “euro-dollaro” e il gioco è fatto

Se è tutto sommato semplice, anche per il più sprovveduto degli internauti, conoscere il cambio tra le due valute più importanti del mondo, questione assai più complicato è prevederlo nel breve, medio e soprattutto lungo periodo. D’altronde gli investitori, coloro che speculano sulle monete, fanno proprio questo. Attraverso strumenti più o meno complessi, nonché un’analisi dell’ambiente economico a trecentosessanta gradi, producono previsioni sui prezzi delle valute in modo da commerciare con cognizione di causa e speranze di guadagno. Per questo motivo vi consigliamo di consultare l’articolo http://ilcorsivoquotidiano.net/valute/eur-usd in cui vengono spiegati dal punto di vista tecnico i parametri da considerare per investire su questa coppia di valute.

Analisi fondamentale sul cambio

L’analisi fondamentale, ossia lo studio dei fenomeni e degli eventi che influenzano i prezzi, è un argomento molto vasto. Si possono però indicare tre grandi fattori che incidono sui valori. Sono tutte in qualche modo connesse alla legge della domanda e dell’offerta, dalle cui dinamiche nemmeno le monete possono prescindere.

Bilancia dei pagamenti

Con questo termine si intende la differenza tra esportazioni e importazioni. Se l’Eurozona esporta negli Stati Uniti più di quanto importi, allora la domanda di euro cresce (semplicemente perché le merci vengono pagate in euro) e la moneta unica si apprezza. Il discorso, ovviamente, vale anche viceversa.

Politiche monetarie

Le decisioni delle banche centrali hanno una chiara incidenza sull’offerta di moneta e quindi influiscono direttamente sui cambi. Una politica monetaria restrittiva, che quindi aumenta il costo del denaro dalle banche centrali a quelle commerciali (e quindi da quelle commerciali agli operatori economici), riduce l’offerta quindi fa alzare i prezzi.

Stato dell’economia in generale

In linea di massima, quando un’economia ha dei buoni fondamentali e quindi cresce, gli investitori sono più propensi ad acquistarne la moneta e quindi questa si apprezza.

Pubblicato in Economia e Finanza

moneta

Il Bitcoin, abbreviabile anche con BTC o XBT, è la moneta elettronica più conosciuta tra quelle più diffuse in tutto il mondo. La sua popolarità è in continua crescita specialmente nei paesi più avanzati, come ad esempio in Europa, Stati Uniti e Australia. Ben poche nazioni si sono schierate espressamente contro il Bitcoin mentre alcune presentano alcuni limiti al loro impiego come Russia, Cina ed India.

Il suo inventore, conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, ha lanciato nel 2009 un sistema ben diverso rispetto ai suoi concorrenti. Mentre la maggior parte delle monete elettroniche si avvalgono di un ente centrale, il Bitcoin sfrutta una rete di nodi come database. Inoltre la tipologia di crittografia impiegata gestisce sia la generazione di nuova moneta sia l’attribuzione di proprietà.

Tra gli altri punti di forza c’è la possibilità di possedere e trasferire anonimamente le monete in maniera molto semplice. Chiunque può con un computer portatile raccogliere Bitcoin come si fa con un portafoglio e le monete. Allo stesso tempo questa sua facilità ed anonimità di acquisizione, deposito e scambio offre ampi spazi ad usi illegali. Una delle critiche più mosse è appunto il fatto che i Bitcoin sono impiegati nei commerci illegali di armi, droga ma anche per aggirare vincoli tributari transnazionale.

Da quanto detto finora la sua ascesa sembra inarrestabile anche alla luce delle difficoltà che diverse valute tradizionali, come osservabili su diverse piattaforme forex. L’eventuale affermazione di questa tecnologia rappresenterebbe un rischio non indifferente per la stabilità monetaria stessa ma anche finanziaria ed economica. D’altronde, data la novità della cosa, è complicato cercare di prevedere le ricadute in termini di bontà ed entità.

Tuttavia uno studio dello Swift Institute spiga come l’uso delle monete tradizionali scoraggi l’uso di quelle elettroniche e non vicerversa. Nonostante il periodo arduo di alcune delle valute più scambiate, le monete più forti mantengono ancora una posizione dominante. Perciò, alle condizioni attuali, Bitcoin e simili possono al massimo ambire ad affiancare i mezzi di pagamento già diffusi. Inoltre le monete virtuali sono spesso esposte a fenomeni di speculazione, di frode e di furti informatici. Questa affermazione è stata confermata dagli studi empirici condotti dallo Swift Institute: le valute virtuali rappresentano per lo più una forma di investimento speculativo, specialmente nel breve e medio termine. D’altronde l’investitore medio è scoraggiato anche dal fatto che i rendimenti del Bitcoin non siano affatto correlati agli strumenti finanziari ordinari. Infatti, al contrario di quanto si possa affermare, ciò è vero sia nei momenti di stabilità dei mercati finanziari sia nei periodi di turbolenza durante i quali, teoricamente, forme alternative di investimento dovrebbero guadagnare di appeal.

In futuro, quando eventualmente la situazione cambierà, saranno necessari interventi importanti su tutta l’impostazione macroeconomica. Le banche centrali perderebbero il controllo sulla moneta in quanto, come abbiamo visto, le monete virtuali sono attualmente indipendenti dai governi.

Pubblicato in Mondo

piattaformeArriviamo subito al dunque tralasciando giudizi morali di sorta. Il trading online, bello o brutto che sia, è uno strumento tremendamente in voga tra gli utenti del web. Anche in Italia.


Sempre più utenti si rivolgono verso uno dei tanti prodotti offerti dal TOL per iniziare a investire utilizzando la rete; ed allora, tralasciando giudizi di merito, impressioni e opinioni, andiamo subito al sodo. Per investire online occorre utilizzare uno strumento fondamentale: la piattaforma. Ovvero il broker online.
Il fatto di voler arrivare subito al punto centrale è dovuto ad una questione: la scelta del broker da utilizzare è sempre il primo passaggio che ci si trova a dover effettuare quando si inizia a investire nel trading online. ed è, probabilmente, anche uno dei più delicati.


Le piattaforme per investire sul web sono tantissime; è normale che in un panorama tale l’utente può perdersi non sapendo a quale affidarsi. Primo aspetto da valutare: la regolamentazione.
Sarebbe bene restringere la cerchia iniziando a mettere da parte solo broker che operino sul mercato con le apposite licenze. Che vengono concesse da organismi statali del paese di riferimento del broker.

 

In Italia ad esempio spetta alla Consob autorizzare un broker a operare sul mercato; tuttavia il mercato stesso è pieno anche di intermediari non autorizzati. E allora dove sta l’errore?
Il web è un mondo smisurato sul quale è impossibile avere pieno controllo; denso di opportunità ma anche teatro adatto per il proliferare di soggetti non del tutto trasparenti. E qui è l’utente che deve entrare in gioco facendo una selezione basata sulla fiducia che un operatore può garantire.
Affidarsi a un broker che sia stato regolamentato nel proprio paese di residenza vuol dire poter contare su qualche garanzia in più; si parla ovviamente in termini di sicurezza che può essere offerta. Non certo sulle possibilità di guadagnare.
Una volta appurata la questione regolamentazione possiamo dar libero sfogo alla nostra fantasia per scegliere la piattaforma più adatta alle nostre esigenze: cosa ci interessa? Quale asset stiamo valutando? Che tipo di investimento vorremmo effettuare? Siamo trader già esperti e possiamo optare per strumenti più complessi? O siamo alle prime armi e sarebbe opportuno scegliere un broker semplice che ci dia l’opportunità di allenarci con un conto demo, quindi con soldi finti?
Tante domande che dobbiamo porci quando scegliamo un broker; e che, dal punto di vista temporale, vengono successivamente alla valutazione del parametro legalità.

Pubblicato in Italia
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