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I broker forex migliori, sono quelli che partono da un importante requisito iniziale di un deposito minimo contenuto e con risorse complete e gratuite per gestire in ogni aspetto un ordine (dalla valutazione delle condizioni di mercato e analisi macroeconomiche, all'inserimento e chiusura in piattaforma appena raggiunto l'obiettivo di guadagno) e del possesso delle licenze obbligatorie per offrire nei confronti degli iscritti dei servizi di trading online sicuri.

 

Requisiti fondamentali ai giorni nostri per individuare i migliori broker forex sul web

Per ricercare i migliori broker forex sul web, gli utenti devono predisporre una serie di requisiti che, ai giorni nostri, sono considerati fondamentali per un buon trading online:

  • Sicurezza rispetto al trattamento dei dati, con il rilascio di credenziali personali e uniche da poter utilizzare per la connessione ai servizi del broker.
  • Procedura di registrazione facile da iniziare e con un profilo di sicurezza anche rispetto alla verifica dei dati inseriti dal trader per iscriversi online sul broker.
  • Deposito minimo e somme iniziali richieste per aprire un conto, chiare fin da subito e comunque in linea con le cifre medie richieste dai principali broker.
  • Metodi di pagamento accettati sicuri e con tempistiche di pagamento veloci e tali da avviare facilmente operazioni di prelievo e deposito sul nuovo conto del broker.
  • Assistenza clienti in lingua italiana e con modalità live come ad esempio una chat per essere in prima linea nell'offrire un valido supporto tecnico e informativo al nuovo trader.
  • Strumenti completi per la formazione del trader e per valutare i migliori investimenti possibili sul mercato forex.

Tanti i requisiti fondamentali di un buon broker forex, rispetto però ad una rosa molto ampia di operatori presenti sul web e che richiederebbero una attività dispendiosa da parte di un trader principiante nel ricercare ad uno ad uno tali elementi nelle pagine ufficiali del broker e nello stesso tempo per avere anche utili parametri di confronto nella scelta dei migliori. Come superare questa barriera? Focalizzando l’attenzione e il proprio processo conoscitivo su siti con i migliori broker forex regolamentati ed italiani come www.migliorbrokerforex.net .

 

Entrano nel merito di questi importanti requisiti e offrono anche interessanti spunti per scegliere solo le migliori soluzioni sui broker forex.

Siti con i migliori broker forex presenti sul web e su una formazione live aggiornata

I siti con i migliori broker forex sul web, presenti da diversi anni nel settore, puntano ad offrire pagine e approfondimenti molto completi per iniziare da zero ad investire online e sono utilissimi sia per una formazione live del trader con corsi forex e guide sul trading e sia per confrontare con percorsi veloci i migliori broker forex. Come? Le tabelle comparative, sono il principale strumento presente nei migliori siti dedicati ai broker forex e per avere uno schema essenziale con informazioni sul deposito minimo, eventuale bonus e il modulo di iscrizione.

Sarà poi il trader a poter a sua volta scegliere uno o due broker che più si avvicinano alle proprie esigenze di trading sul forex e leggere le recensioni dettagliate sui servizi migliori offerti dai suddetti broker. Spesso, infatti, sono presenti dei contenuti aggiornati periodicamente sulle migliori offerte del momento sul forex e su strumenti come:

  • Conto demo gratuito.
  • Quotazioni live sulle migliori valute.
  • Migliori strumenti per le analisi di mercato.
  • Aggiornamenti sul rilascio di nuovi aggiornamenti sulle app mobile.
  • News giornaliere rispetto agli asset valutari più interessanti.
  • Strategie migliori per guadagnare sul forex.
  • Regolamentazioni e licenze realmente possedute dai migliori broker forex.

Vi è infine, anche la possibilità per gli utenti di richiedere informazioni ad uno staff esperto e indipendente dai broker forex o per lasciare un commento rispetto alla propria esperienza diretta sul trading online sul forex e sui migliori broker forex.

Pubblicato in Economia e Finanza

petrolio

La trattiva all’interno dell’Opec per risolvere quella che, nel tempo, ha quasi assunto le sembianze di una guerra commerciale, potrebbe non essere così facile come sembra.

Infatti la rivalità tra due tra i più grandi paesi dell’Opec, Arabia Saudita e Iran, potrebbe ostacolare un accordo. Ciò che si potrebbe verificare il prossimo mercoledì al prossimo incontro sarebbe solo una replica di quanto successo ad aprile scorso nella capitale del Qatar.

Il tira e molla nella trattativa ha guidato gli andamenti di mercato dell’oro nero. Una precedente euforia del mercato è stata poi sostituita da un pessimismo profondo. Tutto nel giro di poche ore a causa delle diverse dichiarazioni che venivano pubblicate. Per ora sembra che la produzione rimarrà invariata e che eventuali manovre a sostegno dei prezzi del petrolio verranno prese in considerazione in futuro. Come facilmente prevedibile, una notizia simile ha determinato una flessione nelle quotazioni del greggio sia sul mercato fisico sia sui futures a diversa scadenza. Ad esempio il Brent ha perso quasi il 4% tornando nuovamente sotto i 46 dollari al barile.

 

Nonostante i primi rumors che sostenevano un accordo tra i due paesi in dirittura d’arrivo, le trattative non hanno portato i risultati sperati. Infatti risulta che l’Arabia Saudita abbia proposto un generale taglio della produzione per poter riportare il prezzo a quote più elevate.

In particolare, Riad si era offerta di guidare la riduzione della quantità di petrolio prodotto. L’unica condizione posta all’Iran era quella di mantenere gli attuali livelli di estrazione. Tuttavia le resistenze di Teheran sembrano ancora difficili da superare in quanto non si basano solamente su puri ragionamenti economici. La richiesta di Riad consiste nel congelare la produzione a 3,6 milioni di barili al giorno che, secondo stime di fonti secondarie, corrisponderebbe alla produzione media nel 2011, ossia prima delle sanzioni. Al contrario stime iraniane affermano che la produzione odierna si aggira sui 3,8 milioni di barili al giorno mentre la produzione precedente alle sanzioni occidentali era a quota 4 milioni di barili al giorno. Dall’altra parte anche l’offerta saudita sembra opaca in quanto calcolata sui picchi di produzione stagionale: perciò la riduzione si porterebbe su livelli ordinari. Gli ostacoli provengono anche da altri fronti. Negli ultimi tempi Nigeria e Libia hanno ricominciato a vendere petrolio nel mercato mentre l’Iraq sembra intenzionato a riprendersi le sue naturali quote di mercato.

Dal punto di vista italiano la situazione attuale è benefica. Prezzi del petrolio bassi e cambio euro dollaro favorevole,come osservabile su diverse piattaforme forex, favoriscono la crescita economica del nostro paese, importatore netto di materie prime. Tuttavia un accordo, almeno nel medio termine, verrà raggiunto dalle parti in causa.

Pubblicato in Economia e Finanza
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I Racconti

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