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CarabinieriMancava pochissimo all'orario di chiusura del mattino quando un Giovane con il volto travisato da un passamontagna è entrato nel negozio apparentemente Senza armi, si è fatto aprire la cassa ed ha asportato l'incasso della intera mattinata, quasi 450 euro. Poi con calma è uscito avviandosi nella vicina via Cosenza dove l'aspettava il socio a bordo di una auto (forse una micra). Sembra che Questa auto sia passata più volte dinanzi al negozio come se aspettasse di vedere che non ci fossero clienti. Tempestivo l'intervento dei carabinieri della locale caserma di amantea. Stando a notizie molto attendibili sarebbero stati acquisiti diversi filmati di telecamere private e pubbliche che potrebbero aver offerto importanti informazioni sui due rapinatori. I carabinieri sarebbero sulle loro tracce

Pubblicato in Cronaca

forex-o-azioni-6La parola Forex è l’acronimo della più lunga definizione Foreign Exchange Market. E si tratta di un’attività di investimento che consiste nella compravendita di valute. E’ il mercato finanziario più frequentato al mondo, poiché è accessibile ad ogni tipo di istituzione, azienda o persona. Per capire il Forex basta pensare ad un viaggio intercontinentale. Se un italiano si reca negli Stati Uniti, infatti, avrà bisogno di cambiare l’euro con il dollaro. Naturalmente, il valore delle due monete non è lo stesso. Ad esempio, il turista italiano potrebbe ricevere due dollari per ogni euro cambiato. Il prezzo di una valuta dipende dalla domanda. Più c’è richiesta di una moneta e più il suo valore sale.

Le basi del trading FX

Nel mercato dei cambi, le valute si scambiano sempre a coppie. Ogni transazione, dunque, consiste nello scambiare una valuta con un’altra.

Gli scambi valutari sono indicati con dei simboli. Ecco alcuni esempi: l’euro è contrassegnato con il codice EUR, il dollaro statunitense con USD, la sterlina inglese con GPB, lo Yen giapponese con JPY e così via.

Se la coppia sulla quale vuoi speculare è quella formata dall’euro e dal dollaro (EUR/USD), devi sapere che il prezzo indicato si riferisce a quante monete della seconda valuta occorrono per fare una unità della prima.

Il suddetto prezzo non è fisso, ma può cambiare in base a diversi fattori. A partire dagli eventi politici del momento.

Premesso questo, puoi ora capire quale sia il compito dell’investitore. Se vuoi fare trading FX dovrai scegliere una coppia valutaria, seguirne l’andamento e tentare di attuare una compravendita profittevole. Il che significa sviluppare padronanza di una serie di strumenti.

E’ evidente che il lavoro del trader non può essere improvvisato. Fortunatamente, esistono molti siti, come ad esempio manualeforex.it, in grado di spiegare in modo chiaro e semplice le basi del Forex.

L’utilizzo di una guida al trading fx può far sì che in poco tempo anche un neofita possa essere in grado di operare sul mercato. Ma non prima di aver capito come si svolge una negoziazione, come si utilizzano gli strumenti di trading, come si interpretano le news economiche e come si sceglie un broker forex.

E i rischi? Qualsiasi tipo di investimento comporta il rischio di una perdita di denaro. Ma una cosa è il rischio e un’altra la truffa. Arginato l’ostacolo truffa, tutto ciò che dovrai fare sarà investire solo cifre che puoi permetterti di perdere

Pubblicato in Economia e Finanza

bitIl bitcoin è ormai una realtà. Secondo alcuni andrà a sostituire la moneta reale, secondo altri è destinato a svanire nel nulla, come la qualunque moda. Qualunque sia la verità, è comunque un fatto che sono sempre di più gli italiani che si immergono in questo tipo di mercato. La domanda però è, dove comprare bitcoin senza rischiare di incappare in fregature di qualche tipo?

Un primo esempio sono gli ATM. Inserendo i contanti, è possibile ottenere che vengano accreditati tot bitcoin sul proprio wallet. Sebbene in America questi particolari “bancomat” per bitcoin siano molto diffusi, in Italia ve ne sono ancora pochi, e sono a Torino, Milano, Firenze, Rovereto, Trieste, Genova. Il primo utilizzo potrebbe risultare un po’ complicato, poiché prevede una autenticazione a quattro fattori, allo scopo di stabilire la sicurezza della transazione, ma ne vale la pena.

Exchange e quotazioni criptovalute

Non solo bancomat, comunque. È possibile comprare bitcoin anche online. Prima di tutto, luogo sicuro dove acquistare bitcoin online sono le piattaforme Exchange. Su questi siti è possibile convertire euro in bitcoin. È possibile fare lo stesso con diverse altre valute. La gran parte delle piattaforme di Exchange funziona anche come wallet. Una delle piattaforme di Exchange più conosciute è Coinbase, ma poi vi sono anche Coinmama, VirWox, Unichange, Paxful, Okchanger, LakeBTC e diversi altri ancora.

Per capire quanto costa, o meglio il cambio tra euro / Bitcoin, è possibile seguire l’andamento delle quotazioni criptovalute .

Trading

Con il trading CFD è anche possibile acquistare bitcoin, sebbene in una forma un po’ insolita. Detto in parole semplici, attraverso il trading puoi investire bitcoin pur senza effettivamente possederli. Cioè, è come se li comprassi, ma in realtà più semplicemente vi hai investito: attraverso il trading CFD, ovvero Contract For Difference, più che comprare bitcoin, scommetti sul valore che andranno ad acquisire in un tempo più o meno prossimo, ed è proprio da lì che deriverà il tuo guadagno.

Pubblicato in Economia e Finanza

enelCi risiamo. Ancora una volta ci dobbiamo occupare di un caso davvero strano. Un vecchietto di Tofori in provincia di Lucca si è visto arrivare una bolletta della luce elettrica davvero esorbitante: Un milione e 200 mila euro. Avete letto bene, amici lettori di Tirreno News. Una cifra da capogiro che avrebbe fatto venire certamente un infarto se quella strana bolletta fosse stata ricevuta da uno di noi che non abbiamo in famiglia avvocati, dottori, ingegneri, commercialisti. Ma per consumare migliaia e migliaia di kilowattora di energia elettrica questo vecchietto evidentemente oltre alla stufetta del bagno avrà tenute accese tutti le luci della sua abitazione notte e giorno, avrà fatto funzionare contemporaneamente centinaia e centinaia di elettrodomestici, altrimenti non si può spiegare questo consumo eccessivo di energia. Secondo l’Enel il vecchietto avrebbe consumato la bellezza di oltre 3 milioni di Kilowattora. Ma è possibile? Non é possibile perché un signore che ha un contratto Enel per fornitura domestica di 3 Kilowattora non potrà mai e poi mai consumare oltre 3 milioni di kilowattora. Ma forse è colpa del contatore guasto? Forse non ha funzionato alla perfezione? O forse è colpa di qualche impiegato che non sa leggere e scrive i numeri a casaccio? O forse ci sono stati alcuni allacciamenti abusivi? Povero vecchietto. Ha rischiato un infarto. E meno male che l’Enel è prontamente intervenuta. Ha fatto sapere che c’è stato un errore. Malgrado ciò continuano ad arrivare al sig. Baldassari altre bollette da pagare e altri conguagli da saldare. E meno male che ha una figlia avvocato altrimenti gli avrebbero tagliato la corrente elettrica e gli avrebbero pignorato la casa. Questa assurda storia è stata raccontata dalla figlia del sig. Baldassari che ha postato la bolletta della luce su Facebook e poi ripresa dal giornale Luccaindiretta. Non è la prima volta che il vecchietto riceve bollette così strane. Qualche mese fa aveva ricevuto un’altra bolletta di 1300 euro, ma questa volta si trattava di un primo conguaglio Enel per gli anni 2014-2017. Subito la figlia si era recata ad un punto vendita Enel per saldare il conto e per capire cosa era davvero successo. Ha scoperto che il padre non doveva pagare nulla perché ancora una volta si era sbagliato il contatore difettoso. Ma nonostante la sospensione sono continuate ad arrivare al povero malcapitato altre bollette da pagare. Ora tutto si è sistemato, pare. Tutto è tornato alla normalità e il sig. Baldassari l’ha presa a ridere:- Forse mi sono dimenticato di spegnere la luce in cantina -.

Pubblicato in Italia

Ieri mattina proprio di fronte a Studio 29 Coiffeur di Franco Naccarato qualcuno ha perso una busta di plastica bianca.

Era lì al sole chissà da quante ore e nessuno che la raccogliesse.

Abituati siamo ormai alla inciviltà che impera nelle nostre strade dove diversi residenti ( quella che la buttino coloro che vengono da Lago, o Belmonte Calabro è una assoluta bugia) buttano la spazzatura di casa , magari perché non sono iscritti nei ruoli della TARSU e quindi senza mastelli nei quali conservarla.

Probabilmente tutti i passanti hanno creduto che fosse spazzatura.

E poi è difficile fermare l’auto, parcheggiarla, scendere, andare indietro e verificare se davvero si trattava di spazzatura.

Girando in bici mi è stato oggettivamente più facile.

E così ho spinto la busta verso il marciapiede ( almeno) così da evitare che venisse calpestata.

Non mi sembrava spazzatura, tantomeno umido.

Anzi la busta era morbida e leggera, come se si trattasse stoffe o di pannoloni.

Nel rotolare ho notato che c’era della carta ma non ho capito cosa fosse( un po’ “cecatigno” ci sono sempre stato ma ora peggio!)

Mi hanno visto alcune persone tra cui Franco

Ho descritto la busta ed ho detto “c’è qualcosa ma ci vorrebbero dei guanti”

Sul tardi la busta non c’era più ed ho sentito dire che nella busta erano stati trovati centinaia di euro!!!!!

Ripasso da Franco e gli dico “ Ho fatto la foto della busta. Vorrei fare un articolo. Ti posso inviare il possibile proprietario che la ha smarrita ……magari solo per informarsi sugli euro trovati?

Il solito aperto sorriso di Franco gli illumina il viso ed arriva la risposta “ Certo!”

Ah. Ovviamente non abbiamo riportato la somma esatta ma chi la ha smarrito la sa e se la dice abbiamo la certezza che la busta sia proprio sua!

Ancora un’altra cosa. Nessuno potrà chiedere la indennità di cui al Codice Civile

Una sola raccomandazione . Non perdete le buste ! Potreste lascarci dentro qualcosa!

dollaroIl mercato valutario è tra i più frequentati al mondo, fonte di grandi opportunità e insidiose minacce. E’ anche uno dei mercati più liquidi e volatili. Ciò spiega la variabilità del cambio euro dollaro che, come è facile intuire, non riguarda solo gli investitori ma anche la gente comune, in particolare chi fa viaggi all’estero, chi acquista merci in dollari e così via.

Il cambio euro dollaro oscilla spesso. In questo momento (metà ottobre), si attesta a 1,1. Non siamo molto lontani dalla parità la quale, adottando il punto di vista “della massaia”, faciliterebbe di molto il calcolo. Per verificare quanto vale un dollaro un euro, una volta appreso il dato dell’Eur/Usd, è sufficiente invertire denominatore e nominatore. La formula matematica è la seguente. 1: Eur/Usd. Ciò significa attualmente che un dollaro vale 0,90 euro e rotti.

Dati sul cambio euro - dollaro

Dove si trovano i dati sul cambio euro dollaro? Internet è costellato di siti e di tool che danno informazioni in tempo reale. E’ sufficiente googlare “euro-dollaro” e il gioco è fatto

Se è tutto sommato semplice, anche per il più sprovveduto degli internauti, conoscere il cambio tra le due valute più importanti del mondo, questione assai più complicato è prevederlo nel breve, medio e soprattutto lungo periodo. D’altronde gli investitori, coloro che speculano sulle monete, fanno proprio questo. Attraverso strumenti più o meno complessi, nonché un’analisi dell’ambiente economico a trecentosessanta gradi, producono previsioni sui prezzi delle valute in modo da commerciare con cognizione di causa e speranze di guadagno. Per questo motivo vi consigliamo di consultare l’articolo http://ilcorsivoquotidiano.net/valute/eur-usd in cui vengono spiegati dal punto di vista tecnico i parametri da considerare per investire su questa coppia di valute.

Analisi fondamentale sul cambio

L’analisi fondamentale, ossia lo studio dei fenomeni e degli eventi che influenzano i prezzi, è un argomento molto vasto. Si possono però indicare tre grandi fattori che incidono sui valori. Sono tutte in qualche modo connesse alla legge della domanda e dell’offerta, dalle cui dinamiche nemmeno le monete possono prescindere.

Bilancia dei pagamenti

Con questo termine si intende la differenza tra esportazioni e importazioni. Se l’Eurozona esporta negli Stati Uniti più di quanto importi, allora la domanda di euro cresce (semplicemente perché le merci vengono pagate in euro) e la moneta unica si apprezza. Il discorso, ovviamente, vale anche viceversa.

Politiche monetarie

Le decisioni delle banche centrali hanno una chiara incidenza sull’offerta di moneta e quindi influiscono direttamente sui cambi. Una politica monetaria restrittiva, che quindi aumenta il costo del denaro dalle banche centrali a quelle commerciali (e quindi da quelle commerciali agli operatori economici), riduce l’offerta quindi fa alzare i prezzi.

Stato dell’economia in generale

In linea di massima, quando un’economia ha dei buoni fondamentali e quindi cresce, gli investitori sono più propensi ad acquistarne la moneta e quindi questa si apprezza.

Pubblicato in Economia e Finanza

piattaformeArriviamo subito al dunque tralasciando giudizi morali di sorta. Il trading online, bello o brutto che sia, è uno strumento tremendamente in voga tra gli utenti del web. Anche in Italia.


Sempre più utenti si rivolgono verso uno dei tanti prodotti offerti dal TOL per iniziare a investire utilizzando la rete; ed allora, tralasciando giudizi di merito, impressioni e opinioni, andiamo subito al sodo. Per investire online occorre utilizzare uno strumento fondamentale: la piattaforma. Ovvero il broker online.
Il fatto di voler arrivare subito al punto centrale è dovuto ad una questione: la scelta del broker da utilizzare è sempre il primo passaggio che ci si trova a dover effettuare quando si inizia a investire nel trading online. ed è, probabilmente, anche uno dei più delicati.


Le piattaforme per investire sul web sono tantissime; è normale che in un panorama tale l’utente può perdersi non sapendo a quale affidarsi. Primo aspetto da valutare: la regolamentazione.
Sarebbe bene restringere la cerchia iniziando a mettere da parte solo broker che operino sul mercato con le apposite licenze. Che vengono concesse da organismi statali del paese di riferimento del broker.

 

In Italia ad esempio spetta alla Consob autorizzare un broker a operare sul mercato; tuttavia il mercato stesso è pieno anche di intermediari non autorizzati. E allora dove sta l’errore?
Il web è un mondo smisurato sul quale è impossibile avere pieno controllo; denso di opportunità ma anche teatro adatto per il proliferare di soggetti non del tutto trasparenti. E qui è l’utente che deve entrare in gioco facendo una selezione basata sulla fiducia che un operatore può garantire.
Affidarsi a un broker che sia stato regolamentato nel proprio paese di residenza vuol dire poter contare su qualche garanzia in più; si parla ovviamente in termini di sicurezza che può essere offerta. Non certo sulle possibilità di guadagnare.
Una volta appurata la questione regolamentazione possiamo dar libero sfogo alla nostra fantasia per scegliere la piattaforma più adatta alle nostre esigenze: cosa ci interessa? Quale asset stiamo valutando? Che tipo di investimento vorremmo effettuare? Siamo trader già esperti e possiamo optare per strumenti più complessi? O siamo alle prime armi e sarebbe opportuno scegliere un broker semplice che ci dia l’opportunità di allenarci con un conto demo, quindi con soldi finti?
Tante domande che dobbiamo porci quando scegliamo un broker; e che, dal punto di vista temporale, vengono successivamente alla valutazione del parametro legalità.

Pubblicato in Italia

Il mondo è governato dai soldi ed i soldi sono posseduti esclusivamente da chi sfrutta i lavoratori ed i beni da loro prodotti, e inoltre- come avviene in Italia- da chi usa- a proprio piacimento- i soldi che lo Sato “ strazza”ai propri cittadini onesti.

 

A tutto quanto si aggiunge che chi fa “finta” di governare gli Stati del mondo, in realtà li indebita e da qualche tempo indebita anche le future generazioni e, peraltro, mente spudoratamente “rimpallando” le colpe alle passate gestioni di governo.

 

In sostanza, questo mondo porta più rispetto ai beni che agli uomini, la schiavitù è all’ordine del giorno ed è praticata anche da coloro che hanno, finora, fatto finta di voler bene ai lavoratori.

In questo paradigma soldi/uomini, da mesi si parla della Grecia, cioè di un nazione che ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità( come l’Italia) e che, fortemente indebitata ( come l’Italia),per sopravvivere è entrata nella UE, assoggettandosi alle sue regole.

Ma i padroni ( i soldi) dell’Europa pretendono il rispetto degli impegni, cioè la restituzione dei debiti, oltre che degli interessi, anche se -per farlo- occorre impoverire sempre più i Greci.

Ai Greci è rimasta solo la reazione democratica del voto e così hanno reagito votando chi ha loro promesso i loro diritti.

Una promessa difficile da mantenere perché i mali della Grecia erano- e sono- gli stessi del passato.

Una promessa difficile da mantenere perché fino a quando la Grecia è obbligata dall’uso della moneta europea al rispetto delle regole europee.

Per questo si parla – estrema ratio-di uscita dall’Euro

Una uscita facile da fare se si considera che la Grecia ha poco più di 10 milioni di abitanti che sono praticamente un cinquantesimo degli oltre 500 milioni di abitanti della U.E.

 

Se, cioè, la Grecia uscisse dall’EURO non succederebbe nulla o quasi.

E la Grecia, praticamente, non pagherebbe i propri grandi debiti con la UE , BCE e FMI.

In sostanza la Grecia ( stime) è esposta per 322 miliardi di euro: cioè quasi 30 mila euro per ogni abitante!

Di questi il 17% è con i privati, il 62% è in capo ai governi dell'Eurozona, il 10% all'Fmi e l'8% alla Bce mentre il restante 3% è custodito nella Banca centrale greca.

Degli oltre 195 miliardi di debiti con la UE, i crediti maggiori sono Germania 60 miliardi, Francia 46, Italia 40, Spagna 26, Iolanda 12.

Dice il Ministro delle Finanze ellenico Yanis Varoufakis :“Da 5 anni a questa parte l’Europa e 3 diversi governi ellenici hanno preso in giro i cittadini greci e tedeschi.

Abbiamo fatto finta, e parlo dei governi, che avremmo risolto la crisi spalmandola sul futuro. Abbiamo fatto finta che le nazioni avrebbero potuto risolvere la bancarotta ellenica con prestiti sempre crescenti a condizione d’attuare politiche d’austerità che hanno invece minato la capacità di ripagare il proprio debito da parte dello Stato”.

Un circolo vizioso dal quale si esce solo con uno strappo quale potrebbe essere l’uscita dall’euro, accompagnata dall’aiuto economico che Putin ha loro promesso.

Ma non tutti sono disponibili a favorire questa uscita. Per esempio l’Italia ci perderebbe 40 miliardi di Euro, una cifra incredibilmente alta, pari a quasi 700 euro per ogni italiano, aumentando così il debito pubblico italiano, con il rischio reale che anche l’Italia possa andare in default.

Non lo vuole l’Italia che si trova fortemente indebitata come la Grecia e che insieme a Portogallo e Spagna( e forse altre nazioni) e che troverebbe da tale passo gli stessi benefici della Grecia, ma forse ponendo fine alla UE.

Pubblicato in Mondo

Nella foto la ipersvalutazione della Repubblica di Weimar, quando per comprare un kg di pane occorreva una carriola intera di marchi.

 

Quando si stampavano tagli da 100.000.000.000.000 di marchi, quando con un dollaro americano si comprava 4200 miliardi di marchi( novembre 1923)

Scrive Jeremy Warner sul Telegraph:

“Di tutte le instabilità che preoccupano gli investitori internazionali – dalla caduta del prezzo del petrolio al collasso del rublo e al rallentamento dell'economia cinese, che ora si sta velocemente trasformando in una crisi sistemica dei mercati emergenti – la Grecia è quella che li preoccupa di meno.

Se per caso sei un greco, oppure se possiedi obbligazioni greche, ovviamente sei molto interessato agli ultimi eventi, ma per la maggior parte del mondo esterno essi sembrano un problema isolato e in gran parte irrilevante, diversamente dal tracollo greco del 2011/12, che ha portato l'intera eurozona vicino al collasso. Questa è storia passata, ora eclissata dalla più grave minaccia di una fuga di massa dai mercati emergenti, gravati da eccessivi debiti in dollari.

Le cose sono piuttosto cambiate da allora - o almeno questo è ciò di cui si sono autoconvinti i leader dell'eurozona - il sistema bancario è più forte, e ci sono meccanismi per prevenire il contagio derivante da un default greco o da un’uscita greca dall’euro, tra cui – fondamentale - il fondo di acquisto dei titoli di stato della Banca Centrale Europea.

Con una certa malignità,  in effetti alcuni accoglierebbero con favore un tale sviluppo, ritenendo che servirebbe da avvertimento per gli altri, ridando energia ai programmi di riforma malamente impantanati e spingendo la BCE a mettere da parte le sue divisioni per imbarcarsi in un QE su vasta scala.

Si tratta di un’ipotesi quasi convincente, ma anche eccessivamente ottimista e che sottovaluta molto la capacità degli eventi di uscire fuori controllo. Una volta che una reazione a catena è avviata, è difficile da fermare. Nell’ambito di una struttura intrinsecamente instabile e interdipendente come la moneta unica, fermare la reazione può essere quasi impossibile, persino se si dispone di tutte le armi di cui dispone la BCE. La natura politica della rinnovata crisi della Grecia rende il tutto ancora più imprevedibile.

In sostanza la Grecia, e un certo numero di altre nazioni dell'eurozona, hanno in realtà urgentemente bisogno di uscire dall'euro - ma non nel modo politicamente caotico che si verificherebbe nel caso di una vittoria elettorale di Syriza. Essere costretti a uscire a causa di un fallimento unilaterale sarebbe un risultato profondamente distruttivo.

Non siamo, naturalmente, ancora in questa fase, e credo che forse non ci si arriverà. Se si arrivasse alle elezioni, l'attuale vantaggio  di Syriza nei sondaggi probabilmente svanirebbe non appena i greci dovessero rendesi conto della situazione e valutassero le conseguenze di uno sviluppo di questo tipo.

crisi-grecia

Ma ammettiamo che Alexis Tsipras, leader di Syriza, ne esca vittorioso, cosa succederebbe? Non c’è quasi nessuna probabilità che il resto dell'eurozona possa accettare un'altra ristrutturazione del debito greco, e assolutamente nessuna possibilità se Syriza dovesse perseguire seriamente il resto della sua agenda politica, compresa la retromarcia sui tagli a salari e pensioni, riforme strutturali e così via.

Tuttavia, il Signor Tsipras sembra pensare di poter ottenere quello che vuole semplicemente minacciando ancora una volta di far saltare l'euro. Se l’approccio ha funzionato in passato, può funzionare ancora, egli immagina. Ma si sbaglia. Se il resto dell'eurozona pensa di essere sufficientemente preparato a resistere a un default greco senza incidenti significativi, il suo bluff verrà chiamato. Quindi il Signor Tsipras dovrà fare del suo peggio o fare la figura dell’uomo di paglia.

Un momento dopo il ripudio dei debiti, la BCE rifiuterebbe di rinnovare il sostegno di liquidità al sistema bancario greco, che ammonta a circa 40 miliardi di € in questo momento, una somma equivalente al 20% del PIL greco. Questo causerebbe un altro crollo della produzione e richiederebbe una rapida uscita dall'euro, in modo da permettere alla Banca Centrale Greca di “attivare la stampante” per colmare la carenza di fondi e pagare le bollette del governo.

La nuova moneta crollerebbe di valore, l'inflazione salirebbe e ben presto i greci sarebbero in una situazione simile al completo collasso economico descritto nel terrificante libro di Adam Fergusson sull'iper-inflazione della Germania di Weimar– "Quando i soldi muoiono".

Il Signor Tsipras pensa di poter fare default e rimanere nell'euro, pensa di poter, per dirla in un altro modo, ripudiare i suoi debiti e allo stesso tempo mantenere il valore del suo patrimonio. Purtroppo, non funziona in quel modo. Le due cose vanno di pari passo.

Questo non significa che il signor Tsipras si sbaglia a cercare un’ulteriore ristrutturazione del debito. Non c'è alcuna possibilità per la Grecia, o  per diverse altre economie della periferia dell’eurozona, di ripagare i propri debiti. Per la Grecia, questo succederà, con o senza la bislacca agenda politica del signor Tsipras. Solo le nazioni creditrici del Nord si rifiutano di riconoscere questa realtà. La situazione attuale è completamente insostenibile.

Una nuova ricerca dell'agenzia di rating Standard & Poor sostiene con forza questa tesi. Nonostante cinque anni di aggiustamenti e ricalibrature indotti dalla crisi, gli squilibri di debito all'interno dell'Eurozona sono di fatto peggiorati, non migliorati. S & P stima che Spagna, Italia, Grecia e Portogallo – le 4 nazioni con maggiori debiti esteri dell'Eurozona – saranno debitori di un totale di 1.850 miliardi di € verso non residenti entro la fine del 2014, rispetto agli 875 miliardi di un decennio prima. I disavanzi delle partite correnti sono stati sostanzialmente chiusi a livello aggregato, ma all'interno dell'Eurozona essi persistono a livelli relativamente alti, causando un continuo aumento dell’inter-indebitamento.

In ogni caso, l'euro non sembra offrire a questi paesi alcun modo credibile per uscire dai guai. Quando la Grecia e gli altri paesi in via di sviluppo sono stati velocemente integrati in quella che era allora la Comunità Economica Europea, è stato essenzialmente per ragioni politiche e strategiche, per promuovere la democrazia, la non-aggressione, l’integrazione europea e i valori liberali. Queste erano nobili ambizioni. La grande ironia è che, con l'avvento dell'euro, esse sono state ribaltate. L'Unione Europea oggi sta producendo l'effetto contrario. Instabilità e frammentazione hanno sostituito il consenso e la cooperazione.

5stelle fuorieuro

La sfida per i leader europei è quella di riconoscere i propri errori, smettere di trattare l'euro come una sorta di  simbolo del progresso e della modernità donato da Dio e iniziare un processo di reintroduzione di tassi di cambio liberamente fluttuanti per le parti dell’eurozona che ne hanno bisogno. Poiché correggono gli squilibri nel commercio, nei debiti e nella competitività, i movimenti dei tassi di cambio forniscono un meccanismo naturale di mercato per ciò che i politici sembrano incapaci di raggiungere attraverso la negoziazione e politica pubblica. Gli aggiustamenti di valuta provocano anche automaticamente le necessarie perdite ai creditori.

La situazione richiede l'emergere di politici consapevoli, moderati, pronti ad articolare queste realtà, quello che Keynes chiamava un periodo di "spietato svelamento della verità". Ora che è praticamente tornata ad un’eccedenza delle partite correnti e ad un bilancio primario in pareggio, la Grecia è di nuovo in grado di finanziarsi internamente. Fatta correttamente e con il sostegno del FMI, un’uscita della Grecia dall'euro non deve essere necessariamente quel caotico disastro minacciato dall'elezione di Tsipras, ma un nuovo inizio per un'economia portata sull’orlo della catastrofe dalle follie di grandezza dell’Europa.

Si tratta di una possibilità realistica? Non nel prossimo futuro, purtroppo. Jeremy Warner”

E l’Italia, dove va?

 

In Italia l'iniziativa del Movimento 5 Stelle per uscire dall'Euro

il link: http://www.beppegrillo.it/fuoridalleuro/

 

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