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E’ normale che man mano che ci si avvicina ad un oggetto od un posto lontano e che spesso proprio per la distanza appare sfocato e quasi misterioso, si dissolvano le tenebre, i fumi e l’oggetto od il posto stesso appaiono più nitidi e certi.

 

 

Lo stesso avviene per le elezioni amministrative ad Amantea.

Ed allora sembra ormai certo che le liste concorrenti alla elezione del nuovo sindaco e del nuovo consiglio comunale saranno 4.

 

 

Questo almeno a giudicare dai modelli ritirati e pronti per essere compilati e consegnati.

La prima lista , lo abbiamo detto, è quella del M5s con capolista Francesca Menichino.

La seconda lista è quella di Tommaso Signorelli.

Poi sembrano ormai certe le altre due liste.

La terza che fa capo a Franco La Rupa, Totonno Veltri, Rocco Giusta, Andrea Ianni Palarchio, Luca Ferraro, eccetera, eccetera.

 

Sciolto anche il dilemma del capolista, un dilemma che ha tenuto nel dubbio gli amanteani con le ipotesi di nomi esterni alla compagine che da tempo si sta movendo in direzione della conquista del potere-dovere di gestione del comune.

Sembra infine sciolto il dubbio sulla quarta lista.

Quella che fa capo a Mario Pizzino che in questi ultimi giorni ha avuto un fiorire di incontri dai quali sarebbero emerse tali e tante solidarietà da determinare un elenco non solo completo di candidati ma anche espressivo della politica locale.

Gli unici dubbi sarebbero quelli sui nomi dei candidati.

Dubbi, comunque, pronti a sciogliersi.

 

Nei prossimi giorni, infatti, si comincerà ad autenticare le firme dei presentatori ed avremo contezza non solo del numero delle liste , ma anche dei capi lista e dei candidati.

Poi , a noi cittadini, resterà soltanto il dubbio amletico su chi vincerà!

A loro candidati, forse, resterà il dubbio se saranno capaci di affrontare una situazione difficile come sicuramente è quella che troveranno dopo il dissesto.

Secondo noi sono pochi i candidati che hanno piena consapevolezza di che cosa sia il dissesto, visto che nemmeno il management comunale ha piena certezza dei debiti, al cui elenco, molto, molto incompleto, sembra manchino molti dati e secondo l’amministrazione precedente quelli esposti sarebbero inesatti.

Mah!

Pubblicato in Primo Piano

Le elezioni amministrative ad Amantea. Tra i tanti dubbi, le prime certezze

Il quadro politico ad Amantea è estremamente ingarbugliato.

Tanti, troppi, i candidati a sindaco, per lo più senza speranza, pochi i candidati a consigliere.

 

Ci vorrebbe un miracolo, come quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma dove lo troviamo Gesù?

Ma, al di là dei numeri, il vero problema è quello che, forse, in qualche modo, i candidati a sindaco hanno una, sia pur parziale, visione delle gravi difficoltà nelle quali versa il comune, sia dal punto di vista dei tributi, che del bilancio, ma, soprattutto, della ancora più grave situazione economica generale oltre che etica e culturale della comunità locale

Non così , a quanto sembra, per i candidati a consigliere.

E’ possibile che gran parte di essi disconoscano quasi interamente la gravità della situazione complessiva e/o si illudano di poterla affrontare con il coraggio di cui sono dotati, quasi che esso possa essere solutivo e/o possa bastare.

Colpevoli di questa illusione possono essere state le ventilate candidature dei vecchi amministratori, di cui si fanno i nomi, e la cui presenza induce a pensare :” Loro sanno e si presentano, segno che esiste una soluzione.Loro la sanno. Noi la troveremo”

E se invece, come è probabile, nemmeno loro sapessero?

Se, ed anzi, la loro candidatura fosse determinata solo dalla volontà o bisogno di tutelarsi il meglio possibile dalle responsabilità connesse alla loro partecipazione alle precedenti giunte ed ai precedenti consigli?

Insomma un quadro confuso, molto confuso.

Tra tanti dubbi vediamo, però, qualche certezza.

La prima è quella che il PD vuole fare una lista.

Il partito non vuole e non può lasciare i propri voti in libertà come avvenuto fino ad adesso.

Coerentemente, chiede una lista o comunque impone ai propri iscritti di concorrere alla formazione di una lista.

E’ il senso della sollecitazione del segretario Enzo Giacco.

“ Care compagne e cari compagni, care amiche e cari amici,…….Facciamo la lista di partito. E’ necessario che i membri della segreteria in primis diano la propria personale disponibilità a candidarsi. Poi faremo una riunione di coalizione…..”

Una scelta difficile, certo, ma anche una scelta possibile.

Perché vi chiederete?

Semplice perché la lista del PD può contare sulla protezione di un grande partito ed è probabile che il PD locale possa essere al corrente realmente della gravità della situazione del nostro comune.

Stiamo parlando del partito di Minniti, infatti.

Peraltro, le giunte precedenti erano tutte espressioni di liste civiche e quand’anche qualche amministratore abbia potuto avere la tessera del PD, responsabile di quanto fatto, scoperto o meno, interamente o meno, è l’amministratore in prima persona, non certamente il partito.

Una posizione quella della lista del PD, aperta alle collaborazioni delle associazioni e del mondo cattolico, una lista che se anche non appare in prima istanza vincente, può esserlo alla luce di quanto potrebbe emergere nei prossimi giorni.

Infatti manca ancora un mese esatto alla presentazione delle liste ed in un mese ne possono avvenire di cose ……!

Pubblicato in Primo Piano

pride-and-prejudice-and-zombies-trailer-screengrab-3Nelle credenze popolari di Haiti, alcuni sacerdoti sarebbero in grado di catturare una parte dell'anima di una persona detta piccolo angelo guardiano, producendo uno stato di letargia che rende come morto un essere vivente. 

 

Romanzi e film hanno portato gli zombi in occidente.

E così gli zombi sono entrati nell'immaginario collettivo per indicare la figura di un morto vivente che cammina.

Da tempo la politica si è appropriata di questa figura per indicare quei cittadini che vivono la propria vita senza interessarsi mai dei problemi della comunità, senza preoccuparsi delle cose che succedono nel proprio paese, senza denunciare le cose che non vanno e gli errori dei governi, senza proporre cambiamenti, senza contribuire in alcun modo al futuro della propria comunità.

 

E poi all’improvviso, appena sentono di potersi candidare alle elezioni, soprattutto comunali, si svegliano da questo sonno mortale e si convincono di essere se non indispensabili almeno fortemente utili.

Ed è così che escono dalle loro tombe sociali, dalle grotte nelle quali hanno vissuto il lungo letargo e si presentano alla gente alla quale chiedono i voti se per conquistare il Comune, almeno per avere uno scranno che li ponga più in alto dell’ordinario luogo di riposo.

 

Ed è ora e qui che si avverte prepotente ed invincibile il forte paraculismo degli elettori.

C’è chi ne ha timore fisico e psicologico, quasi temesse di essere infettato dal loro virus, e subitamente li rassicura che voterà per loro, tranquillizzandoli dell’esito positivo della loro campagna elettorale, che il loro sogno si realizzerà e che pertanto non ritorneranno nella tomba per scomparire per ancora altri anni.

Anche amici e parenti che non solo non hanno mai fatto celebrare una messa per le loro anime , ma che non hanno avuto per loro nemmeno un pensiero, garantiscono e suggeriscono di andare in giro nella comunità a cercare “gli altri voti” che servono.

 

E solo perchè stiano da loro lontani.

Nessuno che chieda loro dove sono stati finora e che cosa hanno fatto per gli altri.

E tutti sorridono ed appena lo zombie si allontana si sganasciano dalle risate proferendo le mitiche parole “ ma vida su fissù adduvu c…u addi jiri?”.

E così mentre loro si avviano in fila verso il portone del Comune di Amantea c’è chi si porta la sedia da casa per vedere il nuovo film ed i nuovi attori, ben sapendo che la commedia-tragedia è sempre la stessa.

Solo pochi si chiedono se gli zombies non siano già dentro il comune o ci siano stati e ne stiano uscendo o ne siano appena usciti.

Ci siamo. Registriamo che Amantea alle prossime elezioni avrà una nuova giunta.

 

A concorrere non solo il PD ed il M5s, ma anche altri.

Non parliamo, come alle elezioni scorse, di conati elettivi, cioè di tentativi di formare liste per rivendicare il diritto a salire sul cavallo!

 

NO! Parliamo di gruppi compositi e forti che mostrano solo il desiderio di salvare la città.

Persone, cioè che non vogliono un cavallo per apparire più alti, ma avvertono la preoccupazione forte per la situazione della loro città ed in particolare per il gravissimo stato delle finanze ( ai loro tempi non era così!), per l’organico insufficiente e per molti versi impreparato( nessuno segue più corsi di formazione che sono costi per l’ente ed utilità per nessuno) , per la situazione giudiziaria non facile ( un tempo c’era solo un dipendente, o quasi, che raccoglieva a sé tutti i processi penali e che restò sempre assolto).

Persone quindi che hanno deciso di dare il proprio contributo per aiutare Amantea a salvarsi.

Lo sappiamo tutti.

 

La città, nella sua millenaria storia, ha avuto momenti difficili e questo è uno di quei momenti.

E sappiamo che la città, “grill’o’grall”, letto nella antichissima accezione di “Magro o grasso” si è sempre salvata grazie alle azioni poste in essere dagli uomini ( amante ani o non amanteani) al loro coraggio, alla loro saggezza, alla loro lungimiranza.

Ed il gruppo che si è incontrato ieri sera ( in via B…………..)è certamente, almeno potenzialmente ( eccome!) , capace di salvare la città da questa grave ambascia.

Ovviamente se vince le elezioni.

Uomini coraggiosi che sanno bene che il saluto “ ..Sindaco..!” che giocosamente si rivolge a loro non è un “augurio” , ma, - come diciamo in dialetto ad Amantea- “forse, una jistima”.

 

E questo per la gravissima difficoltà di trovare le soluzioni immediate ed efficaci ai problemi di Amantea; l’economia stagnante, l’attrattività spentasi della città sul suo intorno, i negozi che chiudono, uno dopo l’altro, la sanità allo sbando, il turismo ormai quasi finito, il lavoro che manca, l’edilizia stagnante, l’artigianato senza respiro.

E potremmo continuare a lungo ma non vogliamo che l’angoscia prenda il sopravvento sui nostri coraggiosi eroi.

Anche se non possiamo non ricordare che il più grave problema è che la città da “perla del Tirreno” è diventata “cozza del tirreno”, buona solo per uno spaghetto; che , cioè, la città si è isolata e come in passato cinta da muri isolanti che non stanno impedendo scambi ed incontri.

Agli amici che si sono incontrati (la segnalazione ci è pervenuta da un amico politico che conosce a memoria tutte le targhe) e che sono FLR, RG, MS, MP,AM, eccetera, i nostri sinceri auguri.

Ah, dimenticavamo di segnalare che la lista in via di formazione ci sembra una giusta miscela di nuovo e di usato, di esperienza, consapevolezza, saggezza, maturità, competenza pratica, capacità, abilità, accortezza, perizia, ma anche del loro contrario, cioè di giovani con tanta voglia di fare.

Pubblicato in Primo Piano

Le elezioni sono alle porte e a Cleto c’è fermento, ricerca di candidati,qualche incontro tra Gruppi , numerosi incontri tra persone con argomento fondamentale le elezioni.

 

Scambio di notizie e pettegolezzi a iosa,sugli ultimi spostamenti,sui dissidi tra gruppi e nei gruppi ”Tizioè passato con quel gruppo perché è parente a…Caio sta con …perchè ha ricevuto un favore da… , quello va casa per casa a promettere…, in quel gruppo ci sono spaccature pesanti,…. non c’è accordo sul capolista indicato…,quei due gruppi si sono incontrati ma ognuno è rimasto inamovibile sul proprio capolista e tutto è finito lì, ecc.ecc.”

 

Voci e pettegolezzi a iosa su capilista,assessori e candidati,la passerella di qualche politico che ha preso qualche voto,ma zero confronti sui problemi reali di Cleto.

In ogni caso,al di là di pettegolezzi e voci,il dato reale che,ad oggi,si può fotografare,è che a Cleto ci sono quattro gruppi distinti e contrapposti.

Tre di questi quattro gruppi hanno già indicato il loro capolista (Longo-Filice-Falsetto).

 

Noi di “Cleto Futuro”,alternativi nel 2009 e 2011 a Longo e Filice, abbiamo invitato e sollecitato più volte,anche in forme pubbliche ,un confronto sui problemi reali di Cleto!

E per essere concreti abbiamo indicato, oltre che i problemi reali del paese, anche i nostri orientamenti di base.

 

Noi siamo interessati a un confronto solo con cittadini o con gruppi che accettano poche ma chiarissime regole:

-prima si parla delle esigenze di Cleto dopo di capolista,assessori e consiglieri.

-volere bene sinceramente a questo martoriato paese

-considerare la politica un servizio, non un’occasione per avere tornaconti personali o realizzare

semplicemente aspirazioni personali

-essere assolutamente lontani dalla politica familistica-clientelare che è alla base della corruzione ed è il più grande male dell’Italia e anche di Cleto;

-se si è maggioranza o opposizione ci deve essere il massimo di rispetto per le regole democratiche;

-la partecipazione dei cittadini deve essere agevolata durante tutta la durata del mandato utilizzando

tutti gli strumenti umani e tecnologici;

A questo,sicuro di interpretare gli orientamenti di tutto il gruppo,vorrei aggiungere,oggi,un ulteriore

elemento per il confronto.

A Cleto,piccolo paese in via di declino e di spopolamento,le tasse e i tributi sono tutti al massimo (ci sono famiglie con tre o più figli che pagano fino a 600,00 euro per la spazzatura) e gli Amministratori gravano sul bilancio per circa 25000,00-30000,00 euro/anno.

Io ritengo che sarebbe doveroso inserire nel programma due impegni tra loro legati.

 

Gli amministratori rinunciano, nei primi due anni, alle loro indennità che vanno a essere utilizzate per ridurre tributi e tasse per le famiglie più numerose e bisognose e per altri interventi nel sociale.

Dopo i due anni se l’Amministrazione sarà stata in grado di ridurre tasse e tributi per tutti i cittadini ed avere risorse per interventi nel sociale,gli Amministratori potranno ricevere la metà dell’indennità loro spettante per il resto del mandato.

Sarebbe un gesto di affetto e amore sincero e concreto per questo sfortunato paese!

In un momento in cui politica e politici,a tutti i livelli,hanno una fiducia tendente allo zero,questo gesto sarebbe sicuramente un modo concreto,per praticare la politica come servizio e impegno civile,per avvicinarla ai cittadini, per portare un po' di sollievo a famiglie che sono in grande difficoltà e inoltre potrebbe essere anche una bella sfida e uno stimolo per un impegno amministrativo efficiente ed efficace.

 

Anche un piccolo paese può essere laboratorio per coltivare un virus benefico capace di diffondere un po' di moralità nella politica!

Noi speriamo che anche gli altri gruppi costituiti accettino questa scelta morale!

 

Giuseppe Furano

Pubblicato in Basso Tirreno

Le elezioni al comune di Cosenza sono il più grosso “affaire” politico dei prossimi mesi in Calabria.

 

Ed è per questo che intorno ad esso si stanno definendo tanti accordi sottobanco che non saranno mai svelati nella loro essenza al popolo calabrese.

 

Il primo è la approvazione da parte del consiglio comunale del capoluogo della provincia, in una seduta aperta alla quale hanno partecipato il governatore Oliverio e i vertici della sanità cittadina (il Presidente dell’Ordine dei Medici di Cosenza Eugenio Corcione, il Direttore dell’azienda Ospedaliera di Cosenza Mario Veltri), di un ordine del giorno con il quale “si chiede al Governo nazionale di dichiarare al più presto la cessazione della fase commissariale e la restituzione al Consiglio ed alla Giunta regionale di prerogative, diritti e funzioni che loro competono per il governo del servizio sanitario regionale”.

 

L’altra voce che corre è che il posto di direttore dell’Asp della provincia cosentina è oggetto di accordo finalizzato a definire gli appoggi necessari a garantire la elezione del nuovo candidato a sindaco di Cosenza.

Proprio in ragione di tali necessità appare certo il defenestramento dell’attuale commissario Filippelli.

Ovviamente fatto salvo il possibile pronunciamento della Corte costituzionale di cui è attesa la sentenza sulla legge elettorale e che potrebbe azzerare tutto in Calabria.

Pubblicato in Cosenza

sab«Nessuno stupore e nessuna meraviglia ha suscitato nei componenti della maggioranza la presa di posizione di Alessandro Salvatore nel corso dell’ultimo consiglio comunale. In effetti era un passaggio che covava da tempo, già all’indomani dell’assegnazione delle deleghe si era verificata una frattura con l’esecutivo che non si è mai sanata. Lo sapevamo che sarebbe successo, ce lo aspettavamo anche perché non è mai stato un elemento sul quale fare affidamento, basti ricordare che nei momenti topici, in cui un’amministrazione deve dimostrare la propria compattezza e la propria unione, lui non c’era. Non ha votato né il bilancio di previsione né il consuntivo, non ha mai convocato la commissione consiliare che presiedeva, ha partecipato a pochissime commissioni consiliari, ha espresso rarissimamente la sua posizione sulle varie questioni affrontate nel corso dell’ultimo anno, non ha mai preso nessuna iniziativa che riguardasse le deleghe consiliari che gli erano state attribuite. Quindi se avesse voluto portare avanti le necessità della popolazione avrebbe avuto tutte le possibilità per impegnarsi come fanno non solo gli assessori (che percepiscono l’indennità sulla quale a breve faremo chiarezza con cifre alla mano per dimostrare che la spesa per gli amministratori non è aumentata come il becero populismo vuole far credere ai cittadini ma è diminuita), ma anche i suoi colleghi consiglieri sempre attivi, propositivi e collaborativi con lo scopo di portare avanti il programma elettorale che abbiamo presentato ai cittadini e per il quale abbiamo avuto il consenso».

«Dalle considerazioni fatte dal consigliere Salvatore ci chiediamo se lui questo programma lo abbia mai letto, il dubbio è forte… Se un ragazzo di 28 anni si candida alle amministrative della propria città lo fa perché ha in mente delle idee che vuole attuare per migliorare e adeguare lo standard di vita dei propri concittadini, e se è determinato nel suo percorso non si ferma se non ha la delega o l’incarico che voleva. Ma ciò che ha scritto il consigliere Salvatore dimostra anche e soprattutto la completa lontananza dall’avere consapevolezza di ciò che voglia dire essere consigliere comunale, probabilmente qualcuno gli aveva insegnato che amministrare il paese significava mandare l’operaio a Tizio, la ruspa a Caio e la luce a Sempronio, promettere i 10 giorni di lavoro al compare o la sistemazione definitiva all’amico. Se questo era il modo in cui il consigliere Salvatore voleva stare in mezzo alla gente e portarne la voce in consiglio comunale che lo faccia pure dai banchi dell’opposizione».

«Lamenta l’abbandono di Campora (anche se sembra contraddirsi quando vota contro lo spostamento di 250 mila euro per la costruzione del passaggio a mare su Campora) ma non sa forse che l’assessore Cannata insieme al gruppo di consiglieri rappresentanti della frazione Mannarino, Arone e Morelli sono sempre a disposizione dei cittadini e in continuo contatto e confronto con il consiglio di frazione? Inoltre da giovani amministratori si dovrebbe superare l’antico campanilismo e far passare il messaggio che non esiste differenza tra il capoluogo e la frazione. L’accusa che rivolge all’amministrazione sull’inefficienza del proprio operato nel settore sociale, urbanistico e manutentivo è sintomatico della sua totale assenza dall’attività di programmazione e rendicontazione dell’amministrazione Sabatino. Se fosse venuto ad una delle tanti riunioni avrebbe non solo potuto sapere i risultati raggiunti e cosa si sta programmando, ma avrebbe potuto dare il suo contributo e la sua opinione. Ma Alessandro ha rinunciato dal primo giorno a questa possibilità, nonostante l’impegno di tanti nel tentare di fargli capire la grande opportunità che aveva tra le mani di cambiare questa città se solo avesse deciso di ragionare con la propria testa».

«Hai preso la tua decisione e la rispettiamo, ti auguriamo un proficuo percorso politico e auspichiamo per te di trovare un ambiente più congeniale alle tue peculiarità di quanto lo sia stato l’amministrazione Sabatino».

Nota comune di Amantea.

Pubblicato in Politica

Ancora e sempre al voto. Tra 40 giorni 340 mila calabresi saranno chiamati alle urne.

Si vota il 31 maggio!

Il comune più grande è quello di Lamezia Terme, con oltre 70 mila abitanti

Segue Vibo Valentia con oltre 33 mila abitanti

Poi due grossi comuni del Cosentino ( Castrovillari e San Giovanni in Fiore) ed uno nel reggino ( Gioia Tauro)

Tra i 50 comuni al voto "solo" 38 in naturale scadenza.

Ben 12 sciolti dal Governo ed al momento gestiti da una commissione straordinaria. Un record forse imbattibile.

I partiti sono presenti solo nei comuni maggiori.

Nei piccoli comuni quasi interamente liste civiche.

Fa eccezione in diversi comuni  M5S, quando presente.

Ecco il quadro dei comuni provincia per provincia:

-Provincia di Reggio Calabria. Sono diciotto i Comuni al voto. Il centro più importante , come detto,  è Gioia Tauro che supera i 15 mila abitanti.

Seguono Rosarno, Polistena, Villa San Giovanni, Santo Stefano in Aspromonte, Roccaforte del Greco, Bovalino, Delianuova, Maropati, Cinquefrondi, San Lorenzo, Molochio, Pazzano, Giffone e Scilla.

-Provincia di Catanzaro. Sono undici al voto. Il centro più importante è Lamezia Terme.

Seguono  Soverato, Girifalco, Davoli, Montepaone, Gizzeria, Sant’Andrea Apostolo, Martirano, Amaroni, Sorbo San Basile.

-Provincia di Cosenza. Sono undici i Comuni al voto. I centri maggiori sono Castrovillari e San Giovanni in Fiore, entrambi sopra la soglia dei 15mila.

Seguono  Cetraro, Cerzeto, San Fili, San Lorenzo del Vallo, Tortora, Grisolia, Campana, Spezzano Piccolo, Papasidero.

-Provincia di Crotone. Si vota in un solo comune , Rocca di Neto.

-Provincia di Vibo Valentia. Si vota in 9 comuni tra cui il capoluogo, Vibo Valentia.

Seguono Acquaro, Cessaniti,  Ionadi, Limbadi, Monterosso Calabro, Spilinga, Zaccanopoli e Zambrone.

Pubblicato in Calabria

Ecco il nuovo Consiglio Comunale

CENTROSINISTRA: Giuseppe Falcomatà, Giuseppe Marino, Nancy Iachino, Demetrio Delfino, Giovanni Minniti, Antonino Castorina, Vincenzo Marra, Rocco Albanese, Armando Neri, Filippo Quartuccio, Valerio Misefari, Giovanni Muraca, Antonino Mileto, Giovanni Latella, Nicola Paris, Saverio Anghelone, Demetrio Martino, Tonino Nocera, Antonio Zimbalatti, Paolo Brunetti, Filippo Bova, Giuseppe Sera, Antonio Ruvolo.

7 i consiglieri eletti dal Partito Democratico( 15302 voti),

3 eletti nella lista La Svolta( 7638 voti),

3 eletti nella lista RE.SE.T( 7830 voti),

3 eletti nella lista A testa Alta( 6633 voti),

1 eletto nella lista Officina calabria( 3495 voti),

1 eletto nella lista Oltre( 3253 voti),

1 eletto nella lista Partito socialista italiano( 2565 voti)

CENTRODESTRA: Lucio Dattola, Tonino Maiolino, Luigi Dattola, Antonino Matalone, Giuseppe D’Ascoli, Demetrio Marino, Antonio Pizzimenti, Mary Caracciolo, Massimo Ripepi, Pasquale Imbalzano.

4 i consiglieri eletti nella lista Reggio Futura( 8821 voti) ,

4 gli eletti nella lista Forza Italia( 7838 voti),

1 eletto nella lista Nuovo centro destra( 3014 voti).

Nessun eletto per la lista Fratelli d’Italia( 993 voti).

E non basta.

Non trovano posto in consiglio comunale SEL, il Partito repubblicano italiano, il Movimento 5 stelle, il Partito Comunista dei lavoratori.

Sono solo due le donne elette in Consiglio , Nancy Iachino e Mary Caracciolo, rispettivamente nella lista del Pd e di Forza Italia.

Deluso Aurelio Chizzoniti con i suoi 1609 voti non trova posto in consiglio ed annuncia il ritiro dalla politica dichiarando:

«Per quanto riguarda la mia partecipazione alla battaglia affrontata in sintonia con il mio stile ribelle senza padrini e senza padroni non posso non ritenermi vittima degli elettori reggini sempre più "non vedenti" che hanno gratificato il mio poliennale impegno profuso ultra vires quale "defensor civitatis" su tantissimi versanti con un misero, quanto inspiegabile, 1.68 %, pari ad appena 1.609 voti.

A riprova, ove ce ne fosse bisogno, che da queste parti le opzioni legalitarie, il disinteressato servizio alla collettività, esperienza, competenza, coraggio, determinazione e quant'altro portano fatalmente all'isolamento perché difficilmente governabili al contrario della mediocrità che per essere tale tranquillizza tutto e tutti».

«Prendo atto che l'epilogo della mia carriera politica, nella cui cornice sono stato eletto tre volte al consiglio comunale, una primo dei non eletti, due al consiglio regionale, una volta primo dei non eletti alla Camera dei deputati, sempre e comunque servendo l'idea, combattendo a mani nude con il dovere della mia fede e la fede del mio dovere, si conclude mestamente inducendomi a pensare che spesso a Reggio gli elettori incorrono in incredibili distrazioni di massa. Non mi resta quindi che esprimere la mia deferente stima e gratitudine a tutto lo staff organizzativo, ai candidati, con in testa il testimone di giustizia Gaetano Caminiti, a quei pochissimi elettori che mi hanno onorato con un adamantino consenso e che mi stanno esprimendo sincera solidarietà, ai miei tre figli, alla mia famiglia dei quali ho avvertito il calore, l'affetto e l'intensa vicinanza in un momento particolarmente sconfortante e inappagante della mia vita che sinceramente mi ero illuso di non meritare».

«Si conclude, con Reggio perennemente nel cuore la mia lunga esperienza politica ricca di contenuti ed anche di prestigiosi risultati».

Pubblicato in Reggio Calabria

listarosaarcobalenoAlla fine Amantea ha decretato per la prima volta nella storia una donna alla carica di Sindaco della città, è infatti, Monica Sabatino che si aggiudica la vittoria con uno scarto di 526 voti sul rivale Sante Mazzei.
Ricordiamo che le liste partecipanti alla competizioni elettorale di quest'anno erano 4.
"Rosa Arcobaleno" candidata a Sindaco Monica Sabatino.
"La Nuova Primavera - Spirito Libero" candidato Sergio Ruggiero
"Insieme per la città" candidato a Sindaco Sante Mazzei
"Movimento 5 Stelle Amantea" candidata a Sindaco Francesca Menichino
E' stata comunque una battaglia come non si vedeva da anni, una sfida tra Mazzei e Sabatino, entrambi uscenti dalla maggioranza di governo, anche se alla lunga lo stacco di voti si fa sentire, e non poco.
Riportiamo i dati parziali, riportando che alcuni seggi sono ancora aperti ed i dati non disponibili.
Al momento la situazione tra voti di lista e preferenze è la seguente:

AGGIORNAMENTO ORE 23.35

(Sezioni scrutinate 14 di 14) * dati DEFINITIVI 

 

Lista civica 'Rosa Arcobaleno' di Monica Sabatino:

1.       Elena Arone - 313

2.       Gianluca Cannata – 251

3.       Francesco Chilelli – 314

4.       Caterina Ciccia in Trotta – 362

5.       Ottaviano di Puglia – 201

6.       Luca Ferraro – 224

7.       Adelmo Mannarino – 235

8.       Ermelinda Morelli (Detta Linda) in Gagliardi – 461

9.       Giovanni Battista Morelli – 434

10.   Giusi Osso – 304

11.   Emma Pati – 499

12.   Antonio Rubino – 330

13.   Giovambattista Ruperto – 66

14.   Alessandro Salvatore – 305

15.   Sergio Tempo – 368

16.   David Viola – 204

TOTALE VOTI: 4871 (38,65%)

 

Lista civica 'La nuova Primavera' candidato a Sindaco Sergio Ruggiero:

1.       Gianfranco Suriano – 134

2.       Giovanni Aloe – 89

3.       Pasquale Bonavita – 98

4.       Antonio Aloisio – 175

5.       Elpidio Caruso - 19

6.       Stefania Caruso – 82

7.       Roberto Fruscio  - 122

8.       Adriano Massali – 88

9.       Biagio Miraglia - 148

10.   Aida Pati – 95

11.   Rosaria Perri (detta Rosy) – 229

12.   Karim Strano – 60

TOTALE VOTI: 1339 (11,81%)

 

Lista civica 'Insieme per la Città' candidato a Sindaco Sante Mazzei:

1.       Miriam Bruno – 407

2.       Eleonora Gagliardi – 405

3.       Fabio Garritano – 164

4.       Andrea Ianni Palarchio – 393

5.       Giuseppe Marchese – 185

6.       Pasquale Mazzuca – 209

7.       Antonio Morelli – 195

8.       Martina Motolese – 249

9.       Antonietta Munno – 185

10.   Giuseppe Nesi – 221

11.   Mario Pizzino – 251

12.   Vincenzo Pugliano – 313

13.   Raffaele Romano – 128

14.   Marcello Socievole – 369

15.   Concetta Veltri  - 528

16.   Giuseppe Veltri  - 143

TOTALE VOTI: 4345 (33,55%)

 

Lista 'Movimento 5 Stelle' candidata a Sindaco Francesca Menichino:

1.       Francesco Mazzotta – 138

2.       Paola Sicoli (detta Francesca) – 305

3.       Giuseppe Miceli – 68

4.       Franca Montuoro – 77

5.       Nicola Defina – 112

6.       Andrew Mannarino – 69

7.       Olga Maria Pucci – 111

8.       Piero Maione – 125

9.       Rosa Cappelli – 237

10.   Marcello Sorrentino – 61

11.   Antonio Bossio – 70

12.   Antonio Frangione – 220

13.   Gaetano Diana – 92 

TOTALE VOTI: 1685 (15,99%)

 

* I dati di riferimento sono DEFINITIVI.

Pubblicato in Politica
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