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Amici carissimi, oggi siamo a Pompei nel sito archeologico più grande e più famoso del mondo.

In questi ultimi anni molto spesso abbiamo letto notizie molto brutte.

I giornali di tutto il mondo, malgrado i milioni di euro stanziati dalla Comunità Europea per i restauri del sito, nelle prime pagine davano notizie di crolli di questo tesoro che la storia ci ha lasciato.

 

Pompei era una grande città, un grande centro abitato al tempo dei romani, la cui vita si è fermata un giorno molto lontano del 79 dopo Cristo.

Il Vesuvio, il Vulcano che noi ammiriamo quando visitiamo Napoli, quel lontano giorno ha deciso di cancellarla per sempre coprendola di cenere e lapilli.

Ma oggi, dopo più di duemila anni, grazie agli scavi che si effettuano ripetutamente, vengono riportate alla luce ville, case, botteghe, palestre, vie, pavimenti, teatri, anfiteatri, forni, dipinti, affreschi.

E oggi, appunto, vi voglio parlare dell’ultimo affresco rinvenuto durante alcuni lavori di restauro e di messa in sicurezza nell’area di cantiere della RegioV.

Un affresco che ritrae due gladiatori dopo un accanito combattimento.

Uno eretto. Impugna con la mano destra una corta spada e con la mano sinistra un grande scudo rettangolare.

L’altro, ferito, che sta per soccombere, ha perso lo scudo.

E’ per terra. Si vede il sangue che fuoriesce dalle ferite della mano sinistra e del petto e che bagna i gambali.

E’ un affresco molto grande collocato forse in una bottega frequentata evidentemente dai gladiatori.

Il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini plaude alla nuova scoperta.

Per lui questa nuovo affresco “ dimostra che davvero Pompei è una miniera inesauribile di ricerca e di conoscenza per gli archeologi di oggi e del futuro”.

E poi lancia una velata critica a chi lo ha preceduto nel Ministero dei Beni Culturali. “Il sito archeologico di Pompei fino a qualche anno fa, era conosciuto nel mondo per la sua immagine negativa: i crolli, gli scioperi e le file dei turisti sotto il sole”

Ha davvero una bella faccia tosta il signor Ministro.

Vuole farci credere che se le cose nel sito di Pompei negli anni scorsi non andavano bene, lui non c’entra.

La colpa è degli altri Ministri che hanno ricoperto il grave compito nel dicastero dei Beni culturali.

Ha dimenticato, però, che proprio lui ha ricoperto il Dicastero per diversi anni e proprio alcuni crolli, gli scioperi e le lunghe file di turisti sotto il sole si sono verificati quando lui ricopriva il delicato ed importante incarico.

Infatti Franceschini con i Governi di Renzi e Gentiloni ha ricoperto l’incarico dal 22 febbraio 2014 fino al primo giugno del 2018.

Dario Franceschini è il Ministro della cultura che è rimasto in carica più tempo nella storia della Repubblica.

partiti-625-copia5 marzo 2018, il giorno dopo il voto. Ieri il popolo italiano si è recato alle urne e ha votato. Dalle urne è uscito un risultato clamoroso e sconcertante: Movimento 5 Stelle primo partito; Il centro destra è la prima coalizione ma lontano dalla maggioranza; il Pd è stato sconfitto ovunque; scompaiono le regione rosse; Casini, il vecchio democristiano, batte Errani, il vecchio comunista, nella rossa Bologna; flop del Presidente del Senato Sen. Grasso e del Presidente della Camera On. Boldrini; la sconfitta del Pd è la peggiore della storia dal 1948 in poi; Nani e ballerini sonoramente sconfitti, pochi i sopravvissuti; Nencini e Lorenzin ottengono un seggio alla Camera dei Deputati malgrado le loro liste siano giunte sotto l’1%; a Cosenza per il candidato Mancini è un flop madornale, è una debacle che lascerà degli strascichi. Dopo una sconfitta del genere molti dirigenti dovranno mettersi da parte. I banderuoli, i voltagabbana questa volta sono stati emarginati dagli elettori. Il vento gelido del Nord si è abbattuto sull’Italia e ha rovinato i piani di Renzi e Berlusconi. Il Pd è sceso al di sotto del 20 % e Forza Italia è stata superata per la prima volta dalla Lega. Nell’Italia meridionale e nella nostra Calabria e principalmente a Cosenza dove appena un anno fa vide la trionfale vittoria del Sindaco Occhiuto un vento caldo ha spazzato il cielo coperto di nuvole che minacciavano neve, pioggia e grandine. La vittoria del Movimento 5 Stelle va al di là delle più rosee previsioni. Per Renzi, Grasso, D’Alema, Boldrini, Fedeli, Franceschini, Pinotti, Serracchiani, Minniti e per i calabresi Magorno e Santelli è stato un 25 luglio quando in quel giorno funesto cadde il Cav. Mussolini. Quasi tutti i sondaggi li davano perdenti, ma non si aspettavano un crollo così cruento. L’esito delle urne è stato questa volta inequivocabile, tanto è vero che i maggiori dirigenti del Pd hanno accettato la sonora batosta. Il Partito di Renzi che nelle ultime elezioni europee aveva raggiunto il 40% dei voti ora si deve accontentare di appena il 19%. Ora se vuole sopravvivere deve prendere iniziative importanti e fare mea culpa per gli errori commessi per le composizioni delle liste e per la campagna elettorale sbagliata. La prima cosa da fare è dimettersi per davvero. Quella di ieri sera è solo una farsa e per guadagnare tempo. Arrivati a questo punto mi corre l’obbligo di fare alcune considerazioni. Non crolla l’affluenza alle urne come si era paventato. La campagna denigratoria non ha dato i frutti sperati. Rispolverare l’antifascismo e l’antiberlusconismo non ha pagato. La collaborazione con i radicali di Emma Bonino e con i centristi fuoriusciti da Forza Italia è stata un flop. Il flop dei nanetti e dei ballerini è evidente. Gli elettori non hanno creduto alle promesse fatte ancora una volta da Berlusconi. La flat tax non è stata vincente. Le mance elargite dai Governi di centro sinistra non sono servite a niente.

Ho seguito lo spoglio elettorale con attenzione, ad un certo punto verso le 4 del mattino mi sono addormentato e ho fatto un cattivo e nello stesso tempo un bel sogno. Mi sono trovato in un Postale della ditta Santelli di Cosenza insieme alla mia cara mamma che mi portava a Cosenza dal dott. Misasi per una visita medica che allora era un luminare nella cura delle malattie dei bambini. Mamma mi teneva stretta fra le sue braccia ed io che avevo preso il Postale per la prima volta ero felicissimo. Attraversammo montagne, paesi, villaggi e dopo tre ore di viaggio arrivammo in Piazza Riforma. Le carrozzelle tirate dai cavalli attirarono la mia attenzione. C’era il fascismo e molte persone indossavano camicie nere e lunghi stivaloni neri. Mia madre una gonnella con il famoso “sinale” e un corpetto, era una donna rurale. Ma questa donna rurale con un bel gesto sottobanco ( aveva dato una soppressata al bigliettaio Ricuzzo) aveva trovato per lei e per me un posto a sedere mentre una donna fascista era rimasta a terra. Un trillo del campanello mi svegliò di soprassalto e mi affacciai dal balcone di casa credendo di vedere soldati in marcia, giovani in camicia nera che cantavano “Fascetta nera”, ragazzi con una grande M sul petto schiamazzare per le vie cittadine con le bandiere del Fascio. Non vidi nulla del genere, solo qualche macchina e qualche donna che depositava i sacchetti della spazzatura davanti i portoni di casa. E il fascismo? Ma quale Fascismo! E’ stata una invenzione dei soliti sfascia carrozze che non avendo altro da fare scendono in piazza cantando Bella ciao, rovesciando i cassonetti della spazzatura, assaltando banche e negozi, bruciando macchine e insultando le Forze dell’Ordine. Il fascismo è morto e seppellito per sempre da oltre 70 anni. Ieri ha vinto la democrazia. Lei, caro Direttore, cosa ne pensa di queste elezioni?

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Altro che “amantiella a terza!”

Abbiamo un centro storico che cade a pezzi ma Franceschini non ci da un euro!

O forse nemmeno ne abbiamo chiesto?

Amantea zero euro.

Cosenza 9 milioni di euro, come dice la Santelli.

Od addirittura 90 milioni di euro come dice Oliverio

Nel mentre la politica( Franceschini, Oliverio, Santelli, Occhiuto), sotto le elezioni, decide quale sia la verità.

Il Comitato Piazza Piccola parla di “Squallida propaganda politica portata avanti da chi, attraverso le proprie misure politiche, umilia e prende in giro cosentini e cosentine”

Poi continua “Si avvicina il 4 marzo e tutte le forze politiche sono impegnate in promesse e annunci altisonanti. Il Partito Democratico, attraverso il ministro Franceschini e il presidente della regione Mario Oliverio, ha giocato la propria carta pensando di poter prendere in giro i cittadini di Cosenza.”

Infine conclude “Abbiamo letto di “90 milioni per il centro storico”, questo lo slogan con il quale l’amministrazione regionale ha annunciato l’arrivo di fondi destinati alla città storica. Alcuni mesi fa abbiamo incontrato il ministro Franceschini, in visita a Cosenza per presentare il suo ultimo libro. Abbiamo spiegato la reale e drammatica situazione del nostro centro storico e le priorità sulle quali intervenire. Le lettere che gli abbiamo consegnato affrontavano i temi del disagio sociale, dell’abbandono strutturale e del degrado in cui versano i beni culturali. Il Ministro in quella sede diede ascolto e comprese apparentemente le nostre istanze, a distanza di poche settimane Cosenza veniva inserita nel progetto di recupero dei centri storici insieme a Palermo, Napoli e Taranto. Sono tante le promesse disattese da parte della politica, quella del ministro del governo Gentiloni rientra a pieno titolo in questa categoria. Oggi leggiamo che diversi milioni verranno investiti su dei monumenti di importanza artistica, architettonica e culturale. Monumenti che, se pur importanti, non corrono il rischio crollo e si presentano in maniera accettabile.

Inoltre molti di questi beni sono stati recentemente ristrutturati: l’attuale sede della Provincia (sotto la giunta Oliverio), la galleria nazionale (restaurata circa 10 anni fa) e l’immobile che ospita la sede della biblioteca nazionale.

Questi interventi segnano la distanza siderale tra le priorità della politica regionale e le esigenze di chi vive il quartiere.

Si palesa ancora una volta l’assoluta mancanza di conoscenza del territorio, non c’è traccia di alcuna pianificazione e idea condivisa con l’amministrazione comunale e con i cittadini.

Cosa ce ne facciamo di interventi “a pioggia” se mancano obiettivi e strategie chiare e comuni? Perché gli interventi riguardano immobili di enti pubblici e della Chiesa e non quelli dei privati cittadini, che rappresentano un pericolo per l’incolumità pubblica?

Dovremo assistere all’ulteriore deterioramento delle opere di interesse culturale,storico,artistico e paesaggistico (edicole votive,portali,vicoli ecc)?

Perché si parla di 90 milioni se invece alla città ne sono riservati solo 8? Squallida propaganda politica portata avanti da chi, attraverso le proprie misure politiche, umilia e prende in giro cosentini e cosentine. Durante le passeggiate , all’indomani dei crolli, dove posavate il vostro sguardo?”

Noi ,no!

Amantea , no!

Il castello cade a pezzi. La torre civica cade a pezzi. Il collegio dei Gesuiti cade a pezzi. Via Duomo è chiusa da troppi anni. Via Antica è chiusa da troppi anni. Via del castello è chiusa da anni. La chiesa di san Nicola è a pezzi . La chiesa di Sant’Elia ha bisogno di manutenzione. I ruderi della cinquecentesca dimora dei Gracchi sono a pezzi. La casa della Carità cade a pezzi.

E potremo continuare a lungo

Visto che Franceschini finanziano Cosenza

Visto che Oliverio lavora solo per Cosenza.

Visto che Santelli ed Occhiuto lavorano per la loro città

Quando si farà qualcosa per Amantea?

E chi?

Il CIPE ha approvato ieri il Piano di Azione e Coesione Complementare (Pac 2014-2020) che costituisce l’ultima tranche del Piano operativo nazionale 'Cultura e sviluppo' (Pon cultura) del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Presentato nel marzo 2016, per un valore di 133.622.878 euro, il Pac appena approvato completa un intervento strategico di circa mezzo miliardo di euro (i 133 milioni del Pac si sommano infatti ai circa 360 milioni del Pon cultura) con cui si finanziano, nel 2016, 88 cantieri, subito operativi, nelle 5 regioni del Sud: Basilicata Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.

"I cantieri della cultura – dichiara il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini – sono un’ulteriore dimostrazione di come e quanto il governo stia investendo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-architettonico e archeologico del nostro Paese. Dopo un decennio di tagli, queste scelte confermano che per il governo Renzi la cultura è la chiave per il rilancio economico dei territori e del Mezzogiorno'.

Ci prendono pure in giro dicendo “Franceschini: investiamo sul patrimonio per rilanciare l'economia”!

Ecco infatti i finanziamenti:

Calabria finanziati 6 interventi per 11.088.730 euro,

Basilicata finanziati 9 interventi per 26.448.242 euro,

Sicilia finanziati 19 interventi per 57.073.267 euro

Puglia finanziati 20 interventi per 68.297.141 euro

Campania finanziati 32 interventi per 137.816.723 euro.

Insomma la Calabria ha avuto UN CINQUANTESIMO!

Ovviamente nessuno vi dirà la verità!

Nella foto Oliverio si allena a far partire la calabria e comuncia dal treno della sila.

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Delle due l’una. Od Amantea non ha beni culturali da tutelare , o nessuno gli ha chiesto niente e lui, ovviamente, si è dimenticato di noi.

Insomma il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha approvato il programma triennale degli investimenti per il patrimonio che contiene 241 interventi in tutta Italia.

Alla Calabria BEN 3 620.000,00 euro! Pari a circa l’1,2 %.

Ed ecco i 14 interventi previsti per la Calabria negli anni 2016-2017-2018.

- il restauro del Santuario di Mannella a Locri (170.000 euro);

-il completamento della realizzazione del Parco Archeologico di Rosarno (320.000); .

-il restauro del Teatro Romano di Marina di Gioiosa Ionica (105.000);

-il restauro della chiesa del Santissimo Rosario di Taurianova (250.000);

-il restauro della chiesa di San Giorgio Martire a Oriolo Calabro (250.000);

-il restauro della cattedrale di San Leoluca a Vibo Valentia (300.000);

-il restauro e verifiche sulla vulnerabilita' sismica della chiesa dello Spirito Santo di Laino Borgo (250.000);

-il restauro di Palazzo Massafra a Trebisacce (75.000);

-il potenziamento informatico degli istituti del Polo Museale della Calabria (70.000).

-allestimento di nuovi spazi espositivi, il supermento delle barriere architettoniche, la climatizzazione e il completamento degli apparati di comunicazione della Galleria Nazionale di Cosenza (1.050.000 euro);

-allestimento della nuova sezione espositiva del Museo Statale di Mileto (200.000);

-il potenziamento degli apparati di comunicazione e dei laboratori didattici degli istituti del Polo Museale della Calabria (500.000);

-la manutenzione periodica dei fondi dell'Archivio di Stato di Catanzaro (60.000) ;

- la manutenzione dei locali di deposito dell'Archivio di Stato di Reggio Calabria (20.000).

Cosa farà adesso la nostra amministrazione?

Osserverà, si lamenterà, contesterà ricordandosi che la navata del chiosco di San Bernardino presenta gravi problemi, che la Chiesa matrice presenta gravi problemi ed ha bisogno di interventi non solo di manutenzione ma anche di restauro, eccetera(potremmo continuare a lungo…)

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Il Ministro Franceschini ha destinato “altri” 300 milioni di euro per i Beni Culturali in Italia.

 

Di questi 300 milioni  ben 37 sono destinati alla Calabria.

Ben più del 5% che le sarebbe spettato se la somma fosse stata ripartita equitariamente tra le regioni. Il 5% sarebbe pari solo a 15 milioni di euro.

Ben più dei 10 milioni che sarebbe toccati alla Calabria se la somma fosse stata spartita in relazione alla popolazione . 2 milioni di abitanti sono praticamente un trentesimo della popolazione italiana (60 milioni).

 

Insomma un vero e proprio regalo alla Magna Grecia!

Insomma una Calabria più che rispettata.

Un governo di sinistra , quello di Oliverio, più che rispettato.

Calma, calma.

Risveglio Ideale corregge i dati.

Non si tratta di 37 milioni di euro ma di 3,7 milioni di euro!!

Cioè quasi l’1,23 % della intera somma . Come se le regioni fossero più di 80.

Cioè come se la Calabria avesse la popolazione della val d’Aosta!

 

Giriamo la domanda di Risveglio Ideale: “Riuscirà mai il Presidente Oliverio a prendere posizioni concrete a fronte di questo ”oltraggio” da parte del MIBACT per far “arrivare” alla sua e nostra Regione le adeguate risorse per elevare i livelli di intervento sulla Cultura nel suo e nostro territorio?”

ASPETTIAMO RISPOSTE!

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La vicenda del PD nell’ambito della drammatica situazione italiana ricorda lo splendido film di Luchino Visconti “ La caduta degli dei”.

Ma noi ci riferiamo al “dio “ minore, a Bersani, che tenta di conquistare il seggio di Presidente del Consiglio per salvare la famiglia Essenbeck , il sistema industriale dal quale dipenderà la forza del Terzo Reich, l’esito della guerra e le fortune del barone Joachim.

Ed ecco, infatti, Matteo Renzi che annuncia : «Sono leale a Bersani, ma se il suo tentativo fallisce sono pronto a candidarmi», cioè , non attende impaziente la caduta di Bersani, ma neanche tifa per la sua riuscita.

Ma sono in molti quelli che si stanno allontanando da Bersani.

Sembra impossibile che giunga ad esito favorevole il tentativo di fare un governo con i grillini, ci si mette contro anche Monti.

Ed è folle riandare alle elezioni con Bersani candidato premier.

Lo dice Michele Salvati, uno dei massimi ispiratori della nascita del Pd, che sul Mulino di cui è direttore scrive: «Renzi è l’ultima occasione che ha il Pd, non sprecatela».

E poi sembra che in molti intendano spostarsi verso Renzi : ex popolari, franceschiniani, veltroniani, lettiani.

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Per essere eletti Papa occorrono 77 voti. Questo potrebbe far rientrare in gioco Tabacci.

Bersani apre l’assemblea del Pd. Ecco cos’era quel cigolio.

L’obiettivo comune è ritrovare la direzione del partito. Chi è il coglione che ha usato le briciole di pane?

Bersani: “Non perdono chi ci ha portato fin qui”. Il tassista deve averlo fregato sul resto.

La Bindi ricorda a tutti che l’evento è in diretta. Perché a vederla lì non si direbbe.

D’Alema, Fassino e Latorre nella lista degli interventi. Bel gesto da parte delle famiglie autorizzare l’espianto.

Renzi non parla. Ma ha già messo i dentini.

Massimo D’Alema spiega la crisi della sinistra. Mai quanto i successivi applausi.

D’Alema: “Se Grillo pensa di spingerci verso un governissimo con Berlusconi si illude”. Conosciamo già la strada.

Franceschini: “Con i grillini non bisogna fermarsi davanti al primo, né al secondo o al terzo rifiuto”. Insomma punta direttamente allo stupro.

Barbara Pollastrini: “Subito legge sul femminicidio”. No, dai, ancora cinque minuti.

Bersani dice no a un accordo con Pdl e Grillo. Ma apre a muschi e licheni.

L’idea di Bersani è quella di sfidare Grillo sul piano della responsabilità politica. O in alternativa Vittorio Sgarbi sull’autocontrollo.

Se penso a Napolitano, mi vengono in mente quei poliziotti dei film a cui viene affidata una missione pericolosissima il giorno prima della pensione

Le reazioni al discorso di Bersani: “Ma Renzi ha già parlato?”

Napoli, brucia la Città della Scienza. Sapeva troppo.

Qualcuno dica a Dio che Gomorra è un po’ più a sinistra

La Città della Scienza di Napoli rasa al suolo dalle fiamme. Tranquilli, è il nuovo piano regolatore.

Quello di Napoli era un polo all’avanguardia nella cultura scientifica. Per farlo sapere c’è voluto un incendio.

Papa dimesso e Città della Scienza bruciata. 1 a 1.

Monte dei Paschi, si suicida il responsabile della comunicazione. È proprio la banca del Pd.

Trovato un biglietto: “Ho fatto una cavolata”. Sembra l’abbia scritto a mezz’aria.

I parlamentari grillini si radunano in hotel. Vieni a giocare con loro.

Gli eletti del Movimento 5 Stelle visitano la Camera. “Ma non possiamo votare da casa?”

“Noi del M5S siamo portatori sani di democrazia diretta”. E quindi del tutto immuni.

Beppe Grillo ai neoeletti: “Il 15% di voi mi tradirà”. Il brutto è che non li fa neanche mangiare con lui.

Grillo: “Quindici eletti su cento mi tradiranno”. Li sceglierà lui stesso.

Negli scorsi giorni Grillo ha caldeggiato la candidatura di un noto premio Nobel al Quirinale. Ma Giannino non se l’è sentita.

In rete gira un comizio di Hitler identico a quelli di Grillo. Ma non basta a tranquillizzarmi.

Smentita la notizia di un comizio di Hitler uguale a quelli di Grillo. Ma ce n’è uno di Marcel Marceau identico a quelli di Bersani.

Berlusconi indagato per compravendita di senatori. Di già?

L’ex premier indagato per aver comprato De Gregorio. L’accusa riconosce comunque che era per uso personale.

Berlusconi avrebbe pagato tre milioni di euro a De Gregorio per far cadere Prodi. Voleva dimostrare di non avere bisogno di D’Alema.

(Tre milioni per De Gregorio. Fossi Balotelli chiederei subito un ritocco all’ingaggio)

Berlusconi-Mediaset, l’accusa chiede quattro anni. Per leggere i capi di imputazione.

Berlusconi: “Mi difenderò in piazza”. Ok, però ti processiamo lì.

Quotidiani greci preoccupati per la situazione politica italiana. Fate voi

(Autori: batduccio, lvix, montales, moseneva, batduccio, heliandros, moseneva, goemon ishikawa, ipercarmela, pirata21, iebitas, venividiwc, tonutz, frandiben, donlione, fdecollibus, dan11, misterdonnie, raffo, francescoburzo, naima84, jackbass68, miguel mosè, savy08, tocai, sasuke e arkhangelsk. george Clone.)

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