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Cin cin, che bel, ueh, ueh, ueh, avanti e Indrè avanti e Indrè che bel divertimento, avanti e Indrè avanti e Indrè la vita è tutta qua.

Così cantava Nilla Pizzi a fine anni quaranta.

Così stanno facendo gli studenti del Mortati.

 

Prima sono portati al Polo in Via S. Antonio, per mancanza di sicurezza dello stabile di Via Stromboli, e poi riportati indietro.

Questo l’avviso pubblicato oggi 24 novembre sul sito del Liceo Scientifico nientemeno a firma del                                     

 

Il Dirigente scolastico Prof.Arch. Francesco Calabria.

“Si avvisano gli studenti e le loro famiglie che a seguito di determinazione stabilite dal Consiglio di Istituto l’assemblea sulla base delle garanzie offerte dai rappresentanti dell’Ente Provincia di Cosenza sulla idoneità statica regolarmente certificata, dovranno essere allocati parte presso l’edificio scolastico di Via Baldacchini e parte presso l’edificio scolastico di via Stromboli.

Tanto si dispone in attesa delle determinazioni degli Enti preposti.

Amantea 24/11/2015 Il Dirigente scolastico  Prof. Arch. Francesco Calabria”

 

Un testo invero incomprensibile oltre che carente della necessaria concordanza grammaticale tra sostantivo ed aggettivo, segno palese della fretta che lo ha informato.

Insomma questa benedetta sicurezza c’è o non c’è?

Possibile che scompaia e riappaia alternativamente come le frecce delle auto?

Ora aspettiamo queste benedette se non misteriose “determinazioni degli Enti preposti”.

Ma che diavolo significa questa frase ?

Ed aspettiamo anche di sapere se i lavori del nuova scuola siano stati appaltati, se siano stati assegnati e quando cominceranno.

Pubblicato in Politica

Questo il comunicato di Francesca Menichino: “Tra le cose successe nell’ultimo consiglio comunale ve n’è una particolare e particolarmente importante.

 

Si tratta della presenza giunta verso la fine dei ragazzi dell’Istituto ITC di Amantea.

Ci informano dei disagi che vivono a scuola, dicono di aver sentito una scossa di terremoto e di essersi spaventati, e dicono soprattutto con forza di volere risolvere la situazione: non accettano più di stare in una scuola che non appare per niente sicura e che pare abbia diversi problemi strutturali, la scala antincendio, la presenza di eternit sul tetto ed altri problemi legati alla sicurezza.

 

Niente di nuovo: sappiamo benissimo che la maggior parte degli edifici scolastici italiani non è a norma e non è “sicura”.

Ma una novità in realtà c’è, ed è la consapevolezza e la forza di questi studenti che con semplicità e compostezza reclamano solo il diritto di potere frequentare una scuola sicura.

Non urlano, non protestano, e non vogliono nemmeno “marinare” la scuola, al contrario sono preoccupati e sperano riprendere al più presto le lezioni.

 

Li ascoltiamo dopo il consiglio, e poi sabato mattina prima di andare a parlare con il dirigente. Anche lui è preoccupato, mette in atto tutti gli adempimenti burocratici, ci mostra i solleciti presentati alla Provincia che allo stato attuale sembrerebbe essere il soggetto inadempiente, anche se non ci è dato di leggere il contratto di fitto con il privato proprietario dell’immobile adibito a sede della scuola.

Il dirigente è categorico, giustamente: “Viene prima la vita e la sicurezza dei ragazzi, poi la didattica”.

E dispone che già da domani i ragazzi riprendano le lezioni, almeno per la didattica essenziale, al polo scolastico.

A tal proposito aggiungiamo alla sollecitazione del dirigente relativa alla logistica del trasporto urbano ed extraurbano, la richiesta di una valutazione da parte del sindaco circa le carenze del servizio di trasporto evidenziate come insufficienti dall’utenza (ragazzi e genitori) già prima di questa situazione di emergenza.

 

Per domani 24 novembre è anche convocato alle ore 13 un Consiglio d’istituto straordinario dove è stato invitato pure il sindaco, che è capo della protezione civile e autorità di pubblica sicurezza.

Come abbiamo detto ai ragazzi, al dirigente ed oggi anche al sindaco riteniamo che la cosa più giusta da fare, se al polo non c’è spazio per tutti, sia quella di individuare sul territorio comunale una struttura, preferibilmente pubblica, da destinare ad uso scolastico e di adeguarla con gli interventi strutturali e funzionali necessari.

Chiamiamo quindi la Provincia di Cosenza ed il suo presidente Mario Occhiuto alle sue precise responsabilità ed alla necessaria rapidità di intervento: sarebbe opportuno sistemare tutto per il rientro dalle feste natalizie, di modo che il sacrificio dei ragazzi di alternarsi, laddove ve ne fosse bisogno, nell’uso del polo scolastico tra mattina e pomeriggio sia limitato solo alle 4 settimane che ci separano dalla vacanze di Natale.

Noi offriamo tutta la nostra collaborazione, anche nel senso di sollecitare la provincia, anche perché provveda ad appaltare la costruzione della nuova scuola che dovrà accogliere in modo definitivo gli studenti della ragioneria, e che è stata finanziata con soldi europei che in mancanza di aggiudicazione della gara entro fine anno tornerebbero indietro.

 

E sarebbe davvero inacettabile, soprattutto stante l’attuale situazione.

Sarebbe bello che domani il dirigente dia “massima trasparenza” al Consiglio e faccia assistere i ragazzi , che in tutta questa vicenda sono stati i veri paladini dei loro diritti, difesi senza urlare, ma anche senza arretrare, dando a tutti una lezione di determinazione e di maturità civica”.

 

Pubblicato in Politica

Ma se durante un terremoto le porte della scala di sicurezza sono chiuse questo vuole dire che restano fruibili esclusivamente le scale ordinarie.

Ma allora quando devono essere usate le scale di sicurezza?

Solo in caso di incendio che interessi le scale principali ?

I ragazzi hanno forti dubbi.

 

Non solo, ma il fatto che le porte siano costantemente chiuse impedisce anche di verificare se le scale stesse siano ancora agibili e funzionali.

E sono queste le preoccupazioni che i ragazzi manifestano al sindaco Monica Sabatino.

Ed il sindaco, dopo aver ringraziato i ragazzi per il forte senso di responsabilità e ricordato che la competenza sugli istituti superiori appartiene all’ente provincia, li rassicura che provvederà con immediatezza a quanto necessario ed in suo potere, intanto segnalando la questione alla provincia ed ai Vigili del fuoco.

 

I ragazzi in qualche modo tranquillizzati vanno via, portandosi comunque dentro gran parte dei dubbi con i quali sono saliti al comune, tra cui la domanda se l’ istituto che li ospita, se vere le loro paure, possegga ancora la necessaria agibilità.

E’ molto probabile che non demorderanno e se non si affrontano le problematiche esposte al prossimo terremoto saranno ancora qui al comune che resta l’unico ente a portata di mano.

La lezione si svolge normalmente ma all’improvviso viene avvertita una forte scossa e si sentono i vetri vibrare.

Non sono solo i ragazzi a registrare il fenomeno ma anche la docente Francesca Furgiuele.

 

Immediato il pensiero che sia un terremoto.

Ed infatti si registra un terremoto di magnitudo ML 3.4 è avvenuto stamattina nelle fronteggianti Isole Eolie.

Peraltro è proprio di ieri il forte terremoto sulla costa greca occidentale.

 

Scappare in questi casi è la cosa istintiva, difficile da contenere.

E così tutto l’istituto esce in strada. Facile per chi è al piano rialzato. Quasi facile per chi sta al primo piano. Più difficile per chi sta ai piani superiori.

Ed è qui che i ragazzi scoprono che le porte della scala di sicurezza sono chiuse con catenacci che le rendono inutilizzabili.

Entrano comunque per riprendere gli zainetti.

 

Ma non si fermano, discutono sul rischio corso o comunque che si può correre in caso di terremoto e decidono di salire su al comune per parlare con gli amministratori.

Hanno sollecitato il professore incaricato della sicurezza ma sembra senza la attesa risposta.

Ed allora con pieno e consapevole senso di responsabilità sono saliti a piedi fino al municipio per essere ricevuti dal sindaco

Eccoli davanti al portone .

Segue…..

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