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Era il 29 novembre quando il dirigente medico dr Antonio Frangione scriveva al Preside del Polo Scolastico architetto Francesco Calabria segnalando la presenza nella quinta C di un caso di scabbia.

Proprio il 29 il medico della Unità Operativa di igiene pubblica segnalava di aver ricevuto una denuncia di scabbia, malattia infettiva a denuncia obbligatoria.

 

Opportunamente il dr Frangione invitava docenti e studenti a controllare viso, mani, braccia per la cogliere la eventuale comparsa di manifestazioni pruriginose da comunicare immediatamente al proprio medico.

Comunque rassicurava che la fonte della malattia non era più contagiosa alla data del 29 novembre.

Non sappiamo se la informativa sia stata resa da un dermatologo o da un medico generico.

Supponiamo, poi, che l affermazione che la fonte della malattia non sia stata più contagiosa sia stata resa proprio dal medico che ha informato Unità Operativa di igiene pubblica della presenza della scabbia.

Questo però significa, stando alla letteraria sanitaria, che si sia trattato di una infezione già datata.

E questo può significare soltanto che la infezione sia stata curata.

La persona, infatti, è considerata infettiva dal momento in cui risulta contagiata sino a che si è concluso il trattamento sanitario.

Linens( lenzuola) and clothing capi di abbigliamento) sono considerati infettivi sino al termine della terapia o sino a due settimane dopo l’ultima esposizione

Se non curata la scabbia non guarisce spontaneamente, ma è spesso sufficiente un’unica applicazione della terapia prescritta per risolvere l’infezione.

La scabbia è causata da un acaro, invisibile ad occhio nudo, che è un parassita umano obbligato, non in grado cioè di sopravvivere a lungo lontano dalla pelle umana (36 ore circa).

Proprio questo fatto rende sostanzialmente inutile la sterilizzazione o disinfezione dei locali scolastici.

La affermazione che l’infezione si diffonda più facilmente nei luoghi affollati, nelle scuole o negli asili deve essere posta in relazione con i contatti tra sano e malato non curato.

Peraltro anche il successivo caso segnalato sembra non presenti più alcun fenomeno pruriginoso.

Sembra cioè che la infezione sia stata fermata per tempo.

Ora l’unico problema è trovare la fonte originaria che però potrebbe essere anche extra scolastica

Che non ci sia alcuna preoccupazione lo dimostra inettamente il fatto che il liceo è frequentato anche dai figli dei medici amanteani.

E scusate se è poco.

Non sarebbe male che chi di dovere approfittasse per educare i giovani al problema in generale delle infezioni dermatologiche , scabbia in primis!

polo scolastico

Il Presidente della Provincia Mario Occhiuto si congratula con le classi quinte di Itc, Iti, Ipsia e Liceo scientifico di Amantea per la loro affermazione nel business game “Latuaideadimpresa”.

 

Il progetto presentato dai ragazzi di Amantea, infatti, è stato selezionato tra i 16 migliori del concorso 2014/2015 del business game ideato da Strategica Community e poi adottato da Confindustria, con il patrocinio del ministero dell'Istruzione, Università e ricerca.

 

In questa quinta edizione, nella quale si sono cimentati quasi un migliaio di studenti di 69 istituti, gli studenti di Amantea sono stati selezionati tra i primi 16 grazie all’idea del “Pril”, un sensore portatile che permette di rilevare i componenti di ogni alimento, che una volta visualizzato sugli smartphone grazie ad una app, segnalerà alimenti di cattiva qualità o ai quali si è allergici.

 

“Esprimo un grande apprezzamento per l’impegno e il talento di questi ragazzi e dei loro insegnanti per il progetto “Pril” – ha dichiarato il Presidente Occhiuto – che dimostra come la creatività e la conoscenza possano portare a raggiungere obiettivi ambiziosi. Ora attendiamo con fiducia la premiazione finale alla Luiss di Roma, augurandogli di poter essere tra i progetti migliori selezionati”.

La Fonte Della Notizia  http://www.provincia.cs.it

Accade in un liceo della provincia di Cosenza ed i genitori denunciano vicenda

Il rapporto tra gli studenti della IV B del Liceo Scientifico di Roggiano Gravina e la loro insegnante di italiano e latino è difficile.

Ed allora i ragazzi hanno deciso di uscire dall'aula all'arrivo della professoressa per poi rientrare al termine della lezione.

Sulla vicenda i genitori hanno inviato un memoriale all'Ufficio scolastico regionale.

Nel mentre la dirigente scolastica ha deciso di dividere la classe in due gruppi che seguiranno le materie in altre classi. ( Ansa, 22 aprile 2015)

Affermano i genitori degli studenti dichiarano  «Il motivo di questa scelta drastica  sta nel fatto che ogni giorno che passa senza porre rimedio all’incompatibilità creatasi tra docente e studenti è un ulteriore danno che si aggiunge al già gravoso carico di sofferenza psichica che i nostri ragazzi si portano dietro fin dallo scorso anno scolastico.

I nostri figli sono costretti a subire ancora le prevaricazioni verbali e comportamentali della docente, che continua nel suo modus operandi, aggiungendo a tutto il resto commenti di aperta derisione nei confronti delle iniziative dei genitori e degli alunni stessi».

Pubblicato in Cosenza
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