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C’è una storia amanteana riportata costantemente nei secoli , anzi ripetuta nei secoli

C’è poi un’altra storia poco od affatto conosciuta e3 che deve essere depositata nelle teste e nei cuori degli amanteani

È questo l’obiettivo di un gruppo di amici che si muovono ne “Lo Scaffale” e che sono cercatori di notizie dalle quali trarre emozioni e palpiti.

Stasera un nuovo pezzo di storia sarà mostrato per la prima volta agli amanteani

“Il Lions club di Amantea ha organizzato una serata di approfondimento culturale dal titolo “AMANTEA SARACENA, SECOLI IX E X”, che si terrà venerdì 19 dicembre 2014, ore 17,00, presso il Mediterraneo Palace Hotel di Amantea.

Interverrà per i saluti Michele Scialis, presidente Lions Amantea, Giuseppe Sconzatesta, del Cenacolo “Lo Scaffale”, che tratterà “La scoperta della miniatura del “Synopsis historiarum”, e Sergio Ruggiero, anch’egli del Cenacolo “Lo Scaffale” , il quale concluderà la serata con il corpo della relazione.

L’incontro, che sarà moderato da Emilio Ruggiero, vice presidente Lions, prevede la presenza dell’attrice Paola Scialis che si cimenterà nell’interpretazione di alcuni brani tratti da “Le Mille e una notte”, e di un brano della cantica “Gli amanteoti” scritta dal poeta amanteano ottocentesco Pasquale Furgiuele.

La serata, che si prospetta molto interessante, intende offrire un approfondimento sull’argomento riguardante la dominazione araba della fine del primo millennio, fornendo un’ordinata esposizione della letteratura storiografica corrente nelle disponibilità del cenacolo “Lo Scaffale” di Amantea, e presentando elaborazioni utili alla comprensione della realtà dell’epoca.

Oltre agli aspetti bellici e politici riguardanti l’Emirato saraceno di Al-Mantiah, la sua nascita, la sua evoluzione e il suo tramonto, la relazione non mancherà di trattare questioni riguardanti l’eredità tecnologica e culturale che la dominazione saracena ha lasciato alla nostra città e all’occidente in generale, ad esempio nel campo della navigazione, dell’astronomia, nella geografia, ma anche nell’agricoltura, nel commercio e nella pesca, e di riflesso nel linguaggio corrente.

La scoperta della ormai famosa miniatura del Synopsis Historiarum” “scovata” dall’internauta Giuseppe Sconzatesta, e poi diffusa dal cenacolo “Lo Scaffale” (l’assedio bizantino di Niceforo Foca ad Amantea nell’anno 886 d.C.), ha stimolato un notevole interesse sulla storia altomedievale della nostra città, periodo oscuro ed in gran parte inesplorato.

Siamo però certi che gli appassionati de’ “Lo Scaffale” non mancheranno di riservarci sorprese che consegneranno ulteriori tasselli alla generale conoscenza di studiosi e appassionati.

E d’altra parte è notevole l’attività di divulgazione culturale che i Lions di Amantea intendono promuovere, soprattutto attraverso partenariati che, come in questo caso, si profilano prodighi di ottimi frutti.

A Cura de Lo Scaffale

Pubblicato in Cronaca

Nessuno si offenda, per carità, se ricordiamo che noi amanteani conosciamo poco della nostra storia.

Diverse le ragioni.

La mancanza di una biblioteca civica che raccolga i testi necessari a tale conoscenza può essere tra queste

La mancanza od inaccessibilità di biblioteche scolastiche finalizzate a tale conoscenza può essere similmente ascritta tra le ragioni.

La insufficiente attenzione dell’amministrazione verso la cultura in via generale e quella patria in modo speciale : secondo noi l’amministrazione comunale dovrebbe indire annualmente almeno due bandi di concorso nelle scuole finalizzati a studi ed approfondimenti sulla storia patria( chissà se uh qualche giorno Amantea potrà avere una amministrazione davvero attenta alla cultura ?)

La insufficiente attenzione della stessa “cultura” locale nella creazione della catena di distribuzione e di diffusione della conoscenza della storia patria.

La insufficiente attenzione della comunità verso la “propria” storia

Ma non è utile disperarsi.

I soci dello Scaffale hanno provveduto alla stampa di una tesi sul Collegio dei gesuiti redatta dalla d.ssa Eliana Alarino ( facoltà di Architettura della università di Reggio Calabria) e provvedono alla sua esposizione sul terrazzo della famiglia Gallo in Catocastro , approfittando della 4 giorni culturale promossa dagli amici della Buffa.

Insieme sono esposte anche tre tavole del progetto originario del collegio redatto da padre Carlo Quercia e che mostrano la Chiesa a croce greca di Sant’Elia profeta con apertura verso il mare ( come quella soprastante di San Francesco secondo quanto emerso dopo gli ultimi scavi).

Si tratta di stampe ancora poco conosciute e che vale la pena di vedere

Ovviamente l’ingresso è libero e ci si potrà anche avvalere del testo della medesima tesi della quale una parte tratta specificatamente del collegio medesimo

Con occasione teatro e musica in un contesto storico ed urbanistico di eccezionale qualità quale è sicuramente l’antico quartiere di Catocastro di cui potrete percorrere a piedi i tanti sconosciuti vicoli alla ricerca di suggestioni e leggende.

Una occasione imperdibile, secondo noi.

Ma siamo di parte, ben si sa!

Giuseppe Marchese

C’era un tempo in cui Amantea era sicuramente se non la culla, una delle culle, della cultura sull’irraggiungibile tirreno cosentino. Era il tempo dei premi letterari “ Città di Amantea”, delle prime estemporanee di pittura, dei circoli culturali che proponevano perfino il teatro, dell’Arena Sicoli e della sua intensa rassegna del cinema estiva che mostrava il senso ed il valore nella nostra mediterraneità , il tempo dei salotti buoni nei quali la cultura veniva almeno conservata.

Era il tempo in cui la biblioteca di Amantea non solo esisteva ma veniva perfino frequentata a differenza di oggi che è sbrindellata, dilaniata e scomparsa.

Poi il declino. E’ questa l’ immagine della cultura che emerge da una prima lettura attuale.

Ma si avvertono i prodromi di una rinascita

Ci prova “Lo Scaffale” che è partito da poco e che sta provando semplicemente a riscoprire e riaggregare chi ama la cultura.

E lo fa aprendosi a nuovi amici che possono integrane le visioni interne agli obiettivi che man mano stanno emergendo al suo interno.

Auspice una serata di agosto ed il giardino di Gregorio Carratelli ecco la giornalista Adele Sammarro, felice new entry del laboratorio culturale voluto da Sergio Ruggiero in memoria del fratello Massimo.

Ma chi è Adele Sammarro?.

Ci sono almeno tre risposte.

La prima vera ma fredda fatta di tratti biografici:

“Docente di lettere in servizio presso scuole superiori di Paola ma residente a Castrolibero, laureata presso l'università della Calabria in lettere classiche.

Vincitrice di varie borse di studio , di cui una conferita per la migliore tesi di laurea. Attualmente ricopre la carica di dirigente sindacale Anief e dirigente regionale Confedir per l'Università, la Ricerca e l'Istruzione.

Esperta nella formazione professionale. Con esperienze consolidate nel campo della normativa e della legislazione scolastica. Lavora, altresì, come corrispondente presso L'Ora della Calabria, ha scritto varie recensioni letterarie. Autrice di un saggio storico dal titolo "Storia di Macchia albanese". Carattere estroverso e sensibile con ottime capacità comunicative, nutre particolare attenzione per i fatti che riguardano la cultura in generale”

La seconda fatta di percezione: Adele è una “donna” colta dalla intelligenza pronta e comunicativa . A tanto aggiunge una forte ed indomabile sensibilità pienamente femminile al cui interno ella muove sia nel lavoro, che nelle passioni, che nelle relazioni umane . Caratteristiche arricchite da una personalità ricca, aperta e sincera, gioiosa.

La terza esprimibile da due aggettivi “ affascinante e solare”.

Tre risposte tutte vere. Poi occorre conoscerla. Solo allora, ognuno, a seconda della personale sensibilità, può accettarne una o più di quelle espresse o farsene un’altra.

Certo è che Adele Sammarro non passa inosservata. Non lo è stata certamente nell’incontro di conoscenza di ieri l’altro!

Pubblicato in Primo Piano
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