Agenpress – L’ex ministro dello Sport, Luca Lotti, e l’ex comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, sono stati rinviati a giudizio dal gup della capitale Clementina Forleo che ha fissato l’inizio del processo al 15 gennaio prossimo.
Prosciolto invece da tutte le accuse Giampaolo Scafarto, attuale assessore alla legalità a Castellammare di Stabia.
Proscioglimento anche per il colonnello Alessandro Sessa.
“Oggi, 3 ottobre 2019, il giudice perle udienze preliminari ha deciso che dovrà esserci un processo per accertare definitivamente la verità dei fatti.
Il reato di cui devo rispondere è favoreggiamento di un ‘non indagato’.
Come ho fatto finora, affronterò tutto questo a testa alta.
Ero e resto convinto che i processi si fanno nelle aule dei Tribunali e non sui giornali.
Dimostrerò in quelle sedi la mia innocenza”, ha replicato Luca Lotti.
“Sono contentissimo, perché c’è finalmente la parola fine su questa vicenda.
Oggi è un giorno bellissimo, sin dal principio mi sono dichiarato estraneo a questa vicenda.
Non guardo dietro, ma solo avanti”, ha detto il maggiore dei carabinieri, Gian Paolo Scafarto la decisione del gup Clementina Forleo, contro la quale la Procura di Roma ha fatto sapere che impugnerà alla Corte d’Appello.
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Se andate su internet e scrivete Palamara e CSM scoprirete che l’ultimo articolo che ne parla è del 12 luglio 2019 a cura de Il Fatto quotidiano.
Un articolo che diceva che il Consiglio superiore della magistratura accogliendo la richiesta del procuratore generale Riccardo Fuzio, coinvolto anche lui nello scandalo delle ultime settimane e indagato per rivelazione di segreto proprio al giudice romano, al quale avrebbe riferito dell’indagine a suo carico, ha sospeso il pm Luca Palamara, dalle funzioni e dallo stipendio.
Tutto perché le intercettazioni tra Palamara, Ferri e Lotti possono essere utilizzate essendo state captate in modo casuale.
Ora dopo più di 2 mesi sull’argomento tutto tace.
Le televisioni, i giornalisti, i blogger parlano di tutt’altro.
Perché questo silenzio?
Chi lo ha indotto?
Chi lo ha suggerito?
Chi lo impone?
Cosa si nasconde dietro questa mancanza di informazioni?
La speranza che il più grande scandalo che abbia investito mai il CSM sparisca , quasi come se si trattasse di un pettegolezzo che non più ricordato sparisce dalla memoria collettiva?.
La certezza che il popolo dimentichi ?
Come diceva Giovanni Morassutti :E’ meglio ( io preferisco) ricordare, anche se a volte può essere molto doloroso.
Eppure stiamo parlando della dell'inchiesta di Perugia sulla lobby che controllava nomine e inchieste in magistratura.
E parliamo di Luca Palamara leader indiscusso di Unicost, anche se poi l’hanno presto scaricato.
Io non smetto di chiedermi chi è il maestro della società italiana che grida “silenzio” non appena lo scolaro o lo studente od il cittadino alza la testa per sapere, per capire!
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Il comune di Lago, guidato dal sindaco Vittorio Cupelli, lavora alacremente al varo del Piano strutturale che sostituisce di fatto l’antico piano regolatore. Nello scorso mese di dicembre è stata approvata a Palazzo Campanella la legge 40/2015 che ha apportato alcune modifiche alla normativa urbanistica regionale numero 19/2002.
Adesso sussiste, per gli enti locali, l’obbligo di adottare il Piano strutturale comunale entro dodici mesi; in alcuni casi c’è anche la possibilità, per i comuni al di sotto dei 5 mila abitanti, di dare seguito al solo regolamento operativo
Sulla base di queste importanti modifiche, presso la casa comunale di Lago, si è tenuto un importante riunione. Nello specifico, oltre al primo cittadino, vi hanno preso parte l’assessore all’urbanistica Angelo De Simone, i consiglieri comunali, il responsabile del procedimento Roberto Benedetto e tutti i tecnici incaricati alla redazione del piano. L’obiettivo è chiaro e diretto: giungere all’approvazione entro fine anno e discutere ed approfondire le modifiche apportate dalla Regione Calabria.
«Allo stato attuale – spiega l’assessore De Simone – l’ente ha già redatto il quadro conoscitivo ed il documento preliminare che, prima dell’approvazione da parte della giunta, saranno discussi insieme alla minoranza. Il nuovo Piano strutturale comunale delinea e coordina le scelte strategiche di assetto e sviluppo per il governo del territorio, in funzione della tutela, dell’identità fisica, ambientale, culturale e paesaggistica della comunità, in coerenza con la legge regionale 19/2002, modificata dalla legge numero 40 del 2015, in ossequio alle linee guida urbanistiche emanate dalla Regione Calabria e agli strumenti di pianificazione territoriali, nonché con l’indirizzo e le politiche espresse dalle comunità locali».
«Il nuovo Piano – spiega Cupelli – mira ad una approfondita conoscenza delle principali componenti strutturali del territorio attraverso l’elaborazione di un adeguato quadro conoscitivo, esso si rivolge in maniera prioritaria al contenimento dell’uso del suolo, al governo e alla tutela del comprensorio. Le finalità che si intendono perseguire sono le seguenti: indirizzare le scelte verso una trasformazione urbanistica funzionalmente equilibrata; salvaguardare le specificità ambientali e culturali; prevenire e ridurre i rischi connessi al dissesto idrogeologico; attuare uno studio approfondito nelle zone più a rischio, quella classificate come R3. Ci auguriamo che questo strumento, strategicamente prioritario per la città, sia equo e partecipato dalla società civile».
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Basso Tirreno