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Ricorderete che beni per 1.613.338 euro sono stati sequestrati dai finanzieri della Tenenza di Amantea nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Paola su una evasione fiscale ed una presunta truffa ai danni della Regione Calabria e della Provincia di Cosenza.

Una buona notizia.

Si tratta di una vicenda che ha interessato 5 persone tra cui Riccardo Giannetti, Laura Mollica, Oksana Liukianenko e Maurizio Vadacchino ed un commercialista amanteano

Riccardo Giannetti anziano professore associato di Economia Aziendale della università di Pisa.

Laura Mollica già signora di Maurizio Vadacchino.

Oksana Liukianenko attuale compagna di Maurizio Vadacchino

Maurizio Vadacchino originario di Amantea invece è il misterioso ( provate a trovare sul web una sua foto! Anzuìi se qualche nostro lettore ne ha una ci piacerebbe riceverla, anche anonimamente) professore toscano che giunto in calabria ha “okkupato” i corsi di formazione regionali facendosi strada tra destra e sinistra fino a diventare consulente dell’ex assessore regionale Saverio Zavettieri e perfino direttore generale del comune di Castrovillari al tempo del sindaco Blaiotta non tralasciando, nemmeno in questo caso, di non pagare i suoi collaboratori.

Una persona abile ed intelligente che ha fatto di tutto e di più riuscendo anche a farsi assolvere od a far prescrivere i reati quando incappato nelle maglie della giustizia

Almeno speriamo che non ci riesca adesso

Molti lo sperano.

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota di Maurizio Vadacchino, certi di non essere ripetitivi:

 

“Chiedendo venia, mi trovo costretto a sottolineare - sicurissimo di essere preso in considerazione dal vostro giornale - alcune cose per chiarire il mio pensiero, sulla base di quanto dichiarato è scritto la sig.ra Menichino (parafrasando Renzi - segretario PD - “Chi”??).

 

Il sottoscritto, con lo sgrammaticato scritto pubblicato ieri sul vostro sito, ha solo puntualizzato, specificando, alcune cose sull’inchiesta giudiziaria che mi interessa.

In premessa. Nessuno, né tantomeno il sottoscritto, ha inteso “offendere” la Guardia di Finanza di Amantea, ne aver dato dell’ignorante a chicchessia…..

 

Si ribadisce:

Purtroppo non ho mai visto 20 milioni di euro circa in vita mia (sommo le cifre - 10 milioni più 9 milioni, che si é ipotizzato abbia “rubato” ai vari Enti pubblici nelle due indagini che mi hanno interessato, quella del 2005 è quella attuale).

 

A proposito di operazioni import-export, l’imposta IVA, segue altra normativa fiscale.

Quindi almeno su queste operazioni, il sottoscritto non ha potuto fare niente di illegale…..

Detto questo cosa avrei detto di male e di offensivo?

Dal lontano 2007 che le strutture associative “definite impropriamente mie” non ricevono un “soldino” da qualunque Ente pubblico.

Eccetto 80 mila euro su corsi della Regione Calabria, regolarmente effettuati e regolarmente contabilizzati.

 

E poi, nella notifica di fine indagine che mi ė pervenuta, si sostiene che avrei fatto queste operazioni - in parte! - di fatturazioni false per giustificare le spese e costi per i corsi di formazione attuati.

E cioė avrei creato un castello di enorme evasione - 2 milioni di imposta IVA - per evadere circa 20 mila euro di imposta IVA.

Questo assunto può essere preso seriamente in considerazione?

Dica la signora Menichino!!

Sui miei “complici” ho già detto…

Voglio solo ribadire che la Mollica, Giannetti e Lukianenko nulla hanno compiuto di illegale.

Di piú non sanno niente delle mie “attività professionali”, legittime e serie….. in questi anni non sono “fisicamente e intellettualmente” esistiti.

Se di colpevole si tratta - non so di che… - sono il solo - Maurizio Vadacchino - responsabile!

Se qualcuno deve finire sulla ghigliottina, mediatica e giudiziaria, sono solo ed esclusivamente io. Per il dott. Giusta, stesso discorso, ha solo fatto il suo lavoro di bravo e competente commercialista.

 

In conclusione, bene fanno le forze dell’ordine, la guardia di finanza e la magistratura, ha contrastare le azioni illegali e punire i colpevoli.

Ma - nel contempo - si dovrebbe stare accorti e attenti nel non creare “mostri delinquenti”.

In questi anni, moltissimi sono state le costruzioni mediatiche e giudiziarie, di colpevolezza, che a distanza di anni si sono dimostrati solo “castelli di sabbia”.

Avendo, però, rovinato la vita di moltissime persone!

Ed a proposito del procedimento giudiziario in corso nei confronti del sottoscritto - ed altri - rendo noto di aver chiesto - attraverso i miei legali - di essere sentito/interrogato dal Magistrato che segue il tutto.

Sicurissimo e fiducioso che tutta la verità verrá acclarata.

In ultimo mi si permetta una simpatica nota.

La signora Menichino ė scesa in campo per “difendere” la Guardia di Finanza dall’orco Vadacchino.

Brava, si vede che una dura ed una pura, che si schiera in difesa dei piú deboli!

Il problema chi sta subendo la gogna mediatica é il sottoscritto.

Mi scuso se sono stato e sono “sgrammaticato”, ma il mio grado di cultura attuale non mi permette altro (oltretutto mi aiuta nella sgrammaticatura anche l’Ipad, che cambia da solo le parole….. ho dato mandato ai miei avvocati di far causa contro Bill Gates…)

Chiedo alla signora Menichino delle lezioni di lingua italiana private - ovviamente pagate e regolarmente fatturate - conoscendo la sua grande affermazione professionale e immensa cultura nelle arti e professioni.

Attendo risposta!

Amantea 29 luglio 2017                                Maurizio Vadacchino

Pubblicato in Politica

Francesca Menichino a margine della dichiarazione di Maurizio Vadacchino:posta su facebook la seguente nota:

 

“Questa è proprio bella!

E' uscito allo scoperto l'indagato accusato di truffa ai danni della Regione e della Provincia di Cosenza insieme all'assessore (ex) Giusta, indagato già da mesi ma candidatosi alle elezioni per risanare i conti del Comune insieme a Pizzino.

Un indagato che si permette di ironizzare pubblicamente su chi lo sta indagando e che definisce "ignorante" la Guardia di Finanza quando dice che "la normativa vigente in merito la dovrebbe conoscere".

Una cosa del genere non l'avevo mai vista!

 

Si ritiene forse onnipotente costui che non conosco?

In effetti in questo scritto sgrammaticato il signor Vadacchino azzarda un ironico paragone con Gesù Cristo, come moltiplicatore non di pani ma di soldi.

E' davvero incredibile.

 

Difende Giusta, ma questo è il meno.

Forse il signore in questione dovrebbe ricordare che è tuttora sotto processo per fattispecie analoghe, dovrebbe evitare di vantarsi della prescrizione, perchè essere prescritti non significa essere innocenti, e magari impegnarsi a provare la sua innocenza nelle sedi opportune e non sui giornali dove gli inquirenti ovviamente non possono rispondergli.

 

Abbiamo bisogno di buoni esempi in questa società malata, abbiamo bisogno di valori e di rispetto.

Le auguro di dimostrare la sua innocenza.

Ma io sto con la Guardia di Finanza e con tutti gli eroi normali che ogni giorno fanno il loro lavoro silenzioso per garantire il rispetto della legge in questa difficile terra di Calabria, dove pochi furboni spesso si appropriano di risorse pubbliche che potrebbero distribuire lavoro e dignità a tanti calabresi onesti.

 

Un giudice deciderà se lei appartiene o meno alla categoria, nel frattempo nessuno si permetta di ironizzare sulla Guardia di Finanza di Amantea o di altre città.

Glielo dico nella mia funzione pubblica di membro della massime assise della nostra comunità, il Consiglio Comunale!

Michele Vadacchino , politico di lungo corso ed ex vicesindaco del comune di Amantea, stamattina si è trovato indagato in conseguenza di un blitz della Guardia di Finanza.

Questo era scritto sulla locandina apposta davanti alle edicole di Amantea e di Campora San Giovanni.

Eravamo in bicicletta ed un amico che ha visto la locandina ci ha fermato e ci ha detto: “Mamma mia. Ma che sta succedendo al comune di Amantea?” e notando la mia sorpresa mi ha fatto segno alla locandina.

Ovviamente non aveva comprato il giornale.

Da dove eravamo non si leggeva lo scritto minore aggiunto in rosso dalla sagacia dell’edicolante il quale ha scritto” Ne siete sicuri?”.

“Amico mio è Maurizio Vadacchino, non Michele Vadacchino.

Il titolista della locandina evidentemente non conosce i fatti ed ha equivocato”

E proprio in quel momento squilla il telefonino.

E’ Michele Vadacchino.

L’ha presa tranquillamente.

Non si nemmeno arrabbiato

Certo gli dispiace questo equivoco.

Ed allora decido di fare chiarezza.

Salva

Pubblicato in Campora San Giovanni

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota del “famigerato” Maurizio Vadacchino, una nota che ne siamo certi, sarà acquisita agli atti della indagine. Eccola integrale:

“Mi presento sono il famigerato Maurizio Vadacchino, indagato per aver “rubato” 9 milioni alla Regione Calabria alla Provincia di Cosenza ecc…

Questo ė L`assunto della Guardia di Finanza di Amantea e del Giudice che segue il tutto avendo indagato a fondo.

Premesso che ho già subito un altro processo, dove si sosteneva che con la solita truffa, al Tribunale di Catanzaro mi ero impossessato, anzi rubato ai vari Enti, circa 10 milioni di euro, sempre organizzando corsi di formazione inesistenti.

Questo avveniva nel 2005 se ricordo bene.

Come ė finita la storia?

Avendo per circa 10 anni indagato i Giudici, e per diversi motivi gli stessi accusatori hanno di fatto prolungato i tempi di indagine, dichiarando incompetenza territoriale, contestando reati inesistenti, trasferendo gli atti da l'altra sede giudiziaria ecc…, poi tutti gli imputati si sono ritrovati innocenti, quindi prescrizione di reati per quasi tutti gli imputati, sia per le persone fisiche e le associazioni coinvolte.

Per essere precisi al sottoscritto, vista la notorietà ė toccata altra sorte, quella di essere rinviato a giudizio, non già per i fatti in origine contestati, ma per il solo fatto che a distanza di ben 8 anni dai fatti accaduti (2011), ha costituito una altra Associazione, e quindi si presume che voglia ancora “rubare” qualche soldino a Regione Calabria ecc…

Se posso permettermi, ed azzardando, sul esito di tutta la storia, risulteró, estraneo ad ogni addebito.

Veniamo all’oggi.

Per questa nuova indagine, ho “rubato” altri 9 milioni di euro e evadendo circa 2 milioni di imposte.

Per inciso mi si permetta una piccola ironia….

Avrei rubato, nelle ipotesi investigative, in tutte le due indagini, quella del 2005 è quella attuale, circa 20 milioni di euro.

Mamma mia!

Per grande merito della Guardia di Finanza - Catanzaro e Amantea - sono l’uomo più ricco della Calabria, è sicuramente tra i piú ricchi d’Italia.

E siccome si tratta sempre degli stessi corsi di formazione, é sempre degli stessi finanziamenti le varie Guardie di Finanza mi riconoscono, un potere enorme, che dico stellare!, quello di moltiplicare i soldi, quello di essere un creatore di ricchezza senza fine.

Mi si raffigura, per similitudine, a quel famoso signore di circa 2000 anni fa, che aveva il potere di moltiplicare pani e pesci……

Io di più… moltiplico soldi.

Ma veniamo a sottolineature tecniche seria sull’attuale:

Dal lontano 2007 che il sottoscritto, e le strutture - che impropriamente vengono definite “mie” - non ricevono una lire, anzi euro, da Enti Pubblici quali Regioni, Province, Ministeri, salvo per dei corsetti, per un totale di finanziamento d 80 mila euro circa.

Per emissione di fatture per operazioni inestistenti, tutte le emissioni contestate sono certificabili, in merito a consulenze nella progettazione e presentazione di progetti europei.

Altro non so dire, ed al momento opportuno si dimostrerá quando, in assoluta correttezza, tutto ė vero.

Si sostiene che ci siano strutture estere che mi hanno aiutato nella truffa e nell’evasione.

Fermo restando che le strutture esistono, sono attive e lavorano nella presentazione di progetti europei, fermo restando quanto sostenuto, si sottolinea che per la normativa fiscale ed import-export ad oggi vigente che tutte le operazioni - consulenze - attuate tra strutture e societá varie estere, non producono IVA, e cioé sono ininfluenti per il calcolo di qualunque imposta da versare e pagare, cioė non possono essere utilizzate per una qualunque azione illecita che miri alla evasione delle imposte. La Guardia di Finanza la normativa vigente in merito, dovrebbe conoscerla!

E veniamo alle altre persone coinvolte (precisando che ė la situazione che emotivamente mi pesa di più).

Queste persone non hanno fatto niente, sono assolutamente estranee ad ogni fatto contestato.

Non hanno fatto i prestanome in nessuna operazione illegale, oltretutto: la Mollica, non la vedo da circa dieci anni (anni non mesi, anni!), il Giannetti (80 anni, malato con relativo ictus avuto) non lo vedo da circa tre anni, la Lukianenko ha il solo demerito di essere la mia compagna, mamma della mia bellissima bambina e di aver aspirazione di lavorare nel settore della formazione e ricerca, che peraltro sta facendo.

Da ultimo il povero Rocco Giusta, commercialista, non ha partecipato a nessun atto criminoso, ha solo fatto il suo lavoro, quello di tenere la contabilità alle Associazioni dove il Vadacchino opera e lavora.

Tutto quello che sostengo nel punto 4 di questo scritto ė corroborato dallo stesso atto di “incriminazione”, dove si elencano - anzi non si elencano - tutte le azioni di questi miei complici avrebbero fatto e dove manca, in assoluto, quanto avrebbero guadagnato per il crimine commesso e che azioni specifiche avrebbero attuato nel crimine contestato.

Tutte le 40 pagine dell’ordinanza notificata parlano solo ed esclusivamente del “diavoletto truffatore” Maurizio Vadacchino.

Per ogni altra spiegazione sono a disposizione dei Giudici, fermo restando che io so fare solo bene il mio lavoro, con impegno ed onesta.

Sicurissimo che pubblichiate, non mi appello alle leggi vigenti in merito.

Amantea 28 luglio 2017

Maurizio Vadacchino

Pubblicato in Cronaca

Beni per 1.613.338 euro sono stati sequestrati dai finanzieri della Tenenza di Amantea nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Paola su una evasione fiscale ed una presunta truffa ai danni della Regione Calabria e della Provincia di Cosenza

5 gli indagate, residenti nelle province di Cosenza, di Roma e di Siena, tra i quali l'assessore al bilancio dal Comune di Amantea Rocco Giusta che si è dimesso ieri proprio in conseguenza dell'indagine.

Giusta è indagato, in qualità di commercialista, insieme ad un imprenditore di Amantea che sarebbe stato l'ideatore della truffa

Indagati anche tre legali rappresentanti di società e associazioni che in realtà sarebbero dei prestanome.

Dalle indagini, coordinate dal procuratore di Paola Pierpaolo Bruni e dal pm Maria Francesca Cerchiara, è emerso un meccanismo di false fatturazioni, pari a circa 9 milioni, emesse da società, enti morali e associazioni no profit, intestate a "prestanome", per evadere le imposte e creare un indebito credito Iva.

Me ha parlato oggi 26 luglio anche il TG3

Lo strano di tutta questa vicenda è che si conosce solo il nome di Giusta, che ha immediatamente presentato le sue dimissioni al sindaco Mario Pizzino dopo solo 28 giorni di attività politica ma non

Il sequestro riguarda i saldi attivi di 16 rapporti finanziari e 77 beni immobili (fabbricati e terreni) ubicati nel territorio senese, grossetano, romano, cosentino, reggino e messinese.

Un mare di beni.

Sofisticato il meccanismo di false fatturazioni, pari a circa 9 milioni di euro emesse da una serie di società (due delle quali estere, in realtà fittiziamente create al solo scopo di rendere più difficoltose le indagini), enti morali e associazioni no profit, intestate a “'prestanomi'' al fine di evadere le imposte e creare un indebito credito Iva nei confronti dell'erario.

Il falso credito di imposta veniva poi indebitamente utilizzato per compensare debiti Iva con ritenute d'acconto operate nei confronti di numerosi soggetti e mai versate.

Una vera e propria associazione a delinquere ?

Una parte delle false fatture, infatti, è stata utilizzata, unitamente ad altra documentazione mendace, quale giustificativo di spesa nell'ambito di un progetto di formazione professionale per l'apprendistato denominato ''Addetto al ricevimento'', nonché nell'ambito di corsi di formazione organizzati nei seguenti settori: ''Gestione dell'azienda agrituristica'', ''Tecnologia informatica nella gestione e promozione dell'agriturismo'', "Agricoltura sostenibile, rispetto per l'ambiente e qualità dell'azienda turistica''.

Tutte le operazioni illecite venivano abilmente ''schermate'' da scritturazioni contabili opportunamente predisposte che, come dimostrato anche dal loro confronto con i movimenti bancari afferenti i conti aziendali e quello personale del principale indagato, hanno permesso di veicolare oltre 1,6 milioni di euro a beneficio del truffatore il quale ha in parte trasferito il denaro su conti correnti esteri.

Ma voci dicono che potrebbe esserci altro che potrebbe coinvolgere anche il sistema bancario afferente

E non solo quello!

Con questi stratagemmi gli indagati traevano anche in inganno gli Enti finanziatori, che provvedevano quindi ad accreditare le relative somme.

Ora aspettiamo i nomi in vero in parte già noti almeno per l’in-preditore amanteano.

Amantea, infatti, è nota per i falsi corsi di formazione( vedi http://trn-news.it/portale/index.php/primopiano/item/7397-amantea-falsi-corsi-di-formazione-maurizio-vadacchino-sara-processato)

Pubblicato in Amantea Futura

La vicenda è quella dei corsi fantasma di Maurizio Vadacchino.

In merito l'ex assessore regionale chiarisce la sua posizione relativa al rinvio a giudizio disposto a suo carico dal Tribunale di Catanzaro.

 

Ecco cosa dice:

“Ho rilevato che nell'articolo del Corriere della Calabria sono pubblicate con ampio risalto e con la pubblicazione della mia fotografia (unica tra i trenta indagati), notizie che non corrispondono al vero e che risultano lesive, oltre che della realtà storica, anche della mia reputazione ed onorabilità.

Infatti, nel procedimento avviato dal dott. De Magistris ben oltre 12 anni or sono, durante i quali alcuna prova è stata prodotta a sostegno dell'accusa, non risulto mai essere stato neppure indagato per tentata truffa aggravata, ipotizzandosi unicamente una presunta partecipazione ad una associazione per delinquere senza peraltro alcun addebito o ipotetica partecipazione in ordine a reati "fine" quali la truffa o altro, quindi una associazione senza però i reati per i quali l'associazione sarebbe stata costituita.

 

Una tale accusa del tutto inverosimile e priva di qualsiasi riscontro vede forzatamente coinvolta la mia persona attraverso inverosimili congetture che nella fase dibattimentale del processo saranno agevolmente e definitivamente smentite.

 

In ogni caso, per quanto riguarda lo stato attuale, devo ribadire che non sono mai stato indagato e tanto meno rinviato a giudizio per il reato di truffa aggravata, né per aver ottenuto in maniera illecita finanziamenti per corsi di formazione professionale.Saverio Zavettieri”

Quindi Saverio Zavetteri andrà a processo per associazione per delinquere e non anche per truffa aggravata.

Pubblicato in Reggio Calabria

Lo leggiamo su Il Corriere della Calabria di oggi 21 dicembre 2016 per la penna di Alessia Truzzolillo al titolo “L'ex assessore regionale alla Cultura, Saverio Zavettieri, è accusato di associazione per delinquere e tentata truffa. A giudizio altre 15 persone”.

Leggiamo anche che il processo inizierà il prossimo 23 marzo.

Ricordiamo che le accuse formulate nei confronti degli imputati sono associazione per delinquere e tentata truffa aggravata in concorso, reati legati a corsi di formazione professionale e corsi di ricerca considerati «fittizi» per i quali sarebbero stati chiesti finanziamenti per oltre 11 milioni di euro dei quali 5 milioni 652mila euro effettivamente erogati.

Ricordiamo in via preliminare che Antonio Maletta, Domenico Ferraro e Elena Salvatorelli sono stati prosciolti dal giudice per l'udienza preliminare.

E ricordiamo ancora che per Giovanni Antonio Bruno, Maria Concetta Sinatra, Vincenzo Scerra, Vincenzo Loiero, Antonino De Lorenzo, Laura Di Renzo, Giacomo Guido, Annunziata Tripodi, Antonio Borrello e le associazioni "Ulisse" e "Cba Associati - Dge Bruxelles" con sede legale a Siena, "For.ma.re", "Musafa Viaggi" e "Alliance 2000" di Amantea, "One" Srl di Rende, "Eblunet" Srl e "Gentes ricerche studi turismi" di Cosenza, e l'ente morale "Isest" di Siena è intervenuta la prescrizione.

Agli amanteani invece interessa che siano stati rinviati a giudizio oltre che l’ex assessore regionale alla Cultura e all'Istruzione Saverio Zavettieri, il professore Maurizio Vadacchino, di Amantea, all'epoca dei fatti legale rappresentante e amministratore di enti no profit, Maria Raluca Bilt, Sviatlana Malets, Maria Cristina A., Laura Mollica, Riccardo Giannetti, Roberto Ragadali, Francesca Papini, Umberto Dal Maso, Marino Bonanno, Silvano P., Francesco Sassone, Tommaso Caporale, Adelina Nesci, Egidio Esposito.

Pubblicato in Primo Piano

Venerdì, 18 Aprile 2014 postavamo sul sito il seguente articolo “Corsi fantasma ad Amantea. Chiesto il processo per politici, aziende, regionali e docenti., in piedi Chiesto il processo per politici, aziende, regionali e docenti”( vedi in basso)

 

Oggi a malincuore dobbiamo prendere atto cherisulta prescritto il 90% dei reati.

“Si salvano dalla prescrizione l'associazione per delinquere e la truffa, reati per i quali il pm, nel corso dell'udienza preliminare di venerdì, ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati, dirigenti e funzionari della Regione ed ex consiglieri regionali, accusati di avere ottenuto illecitamente finanziamenti per corsi di formazione professionale e corsi di ricerca «fittizi» per un importo totale di oltre 11 milioni 490mila euro, dei quali 5 milioni 652mila euro effettivamente percepiti.

L'inchiesta alla base di questo procedimento risale al 2005, aperta dall'allora pm Luigi De Magistris. Secondo l'accusa l'ex assessore alla Cultura e all'Istruzione, Saverio Zavettieri, avrebbe nominato Maurizio Vadacchino consulente esterno della Regione, esperto nel settore della formazione e componente delle commissioni aggiudicatici dei finanziamenti pubblici.

Ma Vadacchino era già legale rappresentante e amministratore di enti no profit che si erano aggiudicate le erogazioni dei finanziamenti nell'ambito del Por 2000/2006.

Per ottenere l'approvazione dei finanziamenti, Vadacchino avrebbe inserito nelle commissioni aggiudicatici o se stesso o persone a lui vicine”

Ne parla il Corriere della Calabria.

A giudizio “dirigenti, funzionari ed ex consiglieri regionali per associazione a delinquere e truffa”

Nel 2014 scrivevamo:” “Corsi fantasma ad Amantea.Chiesto il processo per politici, aziende, regionali e docenti., in piedi Chiesto il processo per politici, aziende, regionali e docenti”.

Gran battage sui corsi fantasma che hanno portato Amantea all’attenzione italiana

C’è di tutto.

Una maxi truffa che ancora viene considerata “ presunta”.

Politici indagati

Funzionari regionali indagati

Imprese indagate

Docenti indagati

Ben 39 persone chiamate a giudizio.

E dietro una abile regista e probabili coperture e garanzie di ogni tipo.

Una mannaia sulla testa che potrebbe alla fine essere solo virtuale ed essere sterilizzata dalla prescrizione miracolosa che sanerebbe ogni rischio.

L’udienza preliminare è già stata fissata per il 22 maggio.

Una presunta associazione a delinquere, della quale avrebbero fatto parte i principali indagati, che avrebbe ottenuto fraudolentemente il finanziamento di corsi di formazione professionale secondo l’accusa «sostanzialmente inesistenti e/o solo cartolarmente effettuati » ma anche di corsi di ricerca «fittizi» per un importo totale di oltre 11 milioni 490mila euro, dei quali 5 milioni 652mila euro effettivamente percepiti.

Gli indagati sono:

Maurizio Vadacchino, 56 anni, di Amantea (Cs);

Saverio Zavettieri, 72, di Bova (Rc);

Maria Raluca Bilt, 32, rumena;

Maria Cristina Alfano, 40, di Cosenza;

Laura Mollica, 45, di Roma;

Marino Bonanno, 45, di Amantea (Cs);

Silvano Perri, 60, di Amantea (Cs);

Francesca Papini, 51, di Firenze;

Domenico Ferraro, 53, di Longobucco (Cs);

Elena Salvatorelli, 40, di Termoli (Cb);

Sviatlana Malets, 37, bielorussa;

Roberto Ragadali, 49, di Cosenza;

Riccardo Giannetti, 76, di Siena;

Antonio Maletta, 43, di Figline Vegliaturo (Cs);

Umberto Dal Maso, 51, di Trapani;

Francesco Sassone, 38, di Cassano Ionio (Cs);

Tommaso Caporale, 34, di Cosenza;

Egidio Esposito, 69, di Lamezia;

Adelina Nesci, 43, di San Lucido (Cs);

Giovanni Antonio Bruno, 45, di Scanzano Jonico (Mt);

Maria Concetta Sinatra, 74, di Paternò (Ct);

Vincenzo Scerra, 68, di Catania;

Vincenzo Loiero, 55, di Paola (Cs);

Antonino De Lorenzo, 60, di Acquappesa (Cs);

Laura Di Renzo, 49, di Roma;

Giacomo Guido, 47, di Amantea (Cs);

Annunziata Tripodi, 66, di Mongiana (Vv);

Antonio Borrello, 69, di Pizzo (Vv);

Fernando Gidaro, 44, di Catanzaro;

Rosario Palaia, 53, di Catanzaro.

Altri

Ad indagare per primo, nel 2005, era stato l’allora pm Luigi De Magistris, l’inchiesta era stata poi ereditata dai sostituti procuratori Elio Romano e Alberto Cianfarini.

Una maxi truffa da 11 milioni di euro, sottratti con false attestazioni all’Unione Europea nell’ambito dei progetti Por 200/2006 e Pon per corsi di alta formazione professionale e master finanziati dal Miur e Regione Calabria.

Quella scoperta dai magistrati è una vera e propria associazione a delinquere che aveva la sua “cupola” nell’imprenditore cosentino Maurizio Vadacchino, che era il legale rappresentante di diverse società ed enti no profit, che grazie alla compiacenza dell’ex assessore regionale alla Cultura ed Istruzione, Saverio Zavattieri, finivano per accaparrarsi fondi milionari per corsi fittizi mai tenutisi.

I falsi corsi negli incartamenti presentati all’Agenzia erogatrice, venivano attestati con la complicità di: dirigenti scolastici, docenti universitari, funzionari regionali e commercialisti che avrebbero emesso fatture false per ottenere il rimborso di cifre esorbitanti.

L’appoggio politico è stato determinante nell’aggiudicazione dei finanziamenti; Saverio Zavattieri, anche grazie all’appoggio di Francesca Papini e Umberto Del Maso, ha boicottato i voti delle Commissioni aggiudicatrici su ben 9 progetti presentati dal Vadacchino. In cambio dell’appoggio politico ricevuto l’imprenditore cosentino a capo della truffa avrebbe dovuto inserire nei corsi fantasma, persone vicine a Zavattieri che avrebbero percepito una remunerazione che andava dai 4000 ai 7000 euro e procacciare voti a suo favore nel comune di Amantea.

Vadacchino, è accusato non solo di truffa e corruzione, ma anche per i reati di violenza e minacce. Nell’attività di falsificazione, infatti, sarebbe stata utilizzato della carta intestata della società “Barone srl”, il suo proprietario che aveva tentato di ribellarsi alla prepotenza, è stato schiaffeggiato e minacciato da collaboratori di Vadacchino che lo hanno messo in fuga con una spranga di ferro

Come contropartita Zavettieri avrebbe chiesto l'inserimento di persone da lui segnalate nell'ambito dei progetti di ricerca fittizi.

Uno scambio di favori, quello ricostruito nell'inchiesta, tra Vadacchino e l'ex assessore, che avrebbe ottenuto il supporto di collaboratori, pubblici funzionari, politici, docenti universitari e dirigenti scolastici che avrebbero attestato la regolarità dei corsi fantasma”.

Ritorneremo appena noti i nomi dei rinviati a giudizio

Nel frattempo vi partecipiamo che la prossima udienza davanti al gup è prevista per il prossimo 21 dicembre.

Pubblicato in Cronaca

Gran battage sui corsi fantasma che hanno portato Amantea all’attenzione italiana

C’è di tutto.

Una maxi truffa che ancora viene considerata “ presunta”.

Politici indagati

Funzionari regionali indagati

Imprese indagate

Docenti indagati

Ben 39 persone chiamate a giudizio.

E dietro una abile regista e probabili coperture e garanzie di ogni tipo.

Una mannaia sulla testa che potrebbe alla fine essere solo virtuale ed essere sterilizzata dalla prescrizione miracolosa che sanerebbe ogni rischio.

L’udienza preliminare è già stata fissata per il 22 maggio.

Una presunta associazione a delinquere, della quale avrebbero fatto parte i principali indagati, che avrebbe ottenuto fraudolentemente il finanziamento di corsi di formazione professionale secondo l’accusa «sostanzialmente inesistenti e/o solo cartolarmente effettuati » ma anche di corsi di ricerca «fittizi» per un importo totale di oltre 11 milioni 490mila euro, dei quali 5 milioni 652mila euro effettivamente percepiti.

Gli indagati sono:

Maurizio Vadacchino, 56 anni, di Amantea (Cs);

Saverio Zavettieri, 72, di Bova (Rc);

Maria Raluca Bilt, 32, rumena;

Maria Cristina Alfano, 40, di Cosenza;

Laura Mollica, 45, di Roma;

Marino Bonanno, 45, di Amantea (Cs);

Silvano Perri, 60, di Amantea (Cs);

Francesca Papini, 51, di Firenze;

Domenico Ferraro, 53, di Longobucco (Cs);

Elena Salvatorelli, 40, di Termoli (Cb);

Sviatlana Malets, 37, bielorussa;

Roberto Ragadali, 49, di Cosenza;

Riccardo Giannetti, 76, di Siena;

Antonio Maletta, 43, di Figline Vegliaturo (Cs);

Umberto Dal Maso, 51, di Trapani;

Francesco Sassone, 38, di Cassano Ionio (Cs);

Tommaso Caporale, 34, di Cosenza;

Egidio Esposito, 69, di Lamezia;

Adelina Nesci, 43, di San Lucido (Cs);

Giovanni Antonio Bruno, 45, di Scanzano Jonico (Mt);

Maria Concetta Sinatra, 74, di Paternò (Ct);

Vincenzo Scerra, 68, di Catania;

Vincenzo Loiero, 55, di Paola (Cs);

Antonino De Lorenzo, 60, di Acquappesa (Cs);

Laura Di Renzo, 49, di Roma;

Giacomo Guido, 47, di Amantea (Cs);

Annunziata Tripodi, 66, di Mongiana (Vv);

Antonio Borrello, 69, di Pizzo (Vv);

Fernando Gidaro, 44, di Catanzaro;

Rosario Palaia, 53, di Catanzaro.

Altri

Ad indagare per primo, nel 2005, era stato l’allora pm Luigi De Magistris, l’inchiesta era stata poi ereditata dai sostituti procuratori Elio Romano e Alberto Cianfarini.

Una maxi truffa da 11 milioni di euro, sottratti con false attestazioni all’Unione Europea nell’ambito dei progetti Por 200/2006 e Pon per corsi di alta formazione professionale e master finanziati dal Miur e Regione Calabria.

Quella scoperta dai magistrati è una vera e propria associazione a delinquere che aveva la sua “cupola” nell’imprenditore cosentino Maurizio Vadacchino, che era il legale rappresentante di diverse società ed enti no profit, che grazie alla compiacenza dell’ex assessore regionale alla Cultura ed Istruzione, Saverio Zavattieri, finivano per accaparrarsi fondi milionari per corsi fittizi mai tenutisi.

I falsi corsi negli incartamenti presentati all’Agenzia erogatrice, venivano attestati con la complicità di: dirigenti scolastici, docenti universitari, funzionari regionali e commercialisti che avrebbero emesso fatture false per ottenere il rimborso di cifre esorbitanti.

L’appoggio politico è stato determinante nell’aggiudicazione dei finanziamenti; Saverio Zavattieri, anche grazie all’appoggio di Francesca Papini e Umberto Del Maso, ha boicottato i voti delle Commissioni aggiudicatrici su ben 9 progetti presentati dal Vadacchino. In cambio dell’appoggio politico ricevuto l’imprenditore cosentino a capo della truffa avrebbe dovuto inserire nei corsi fantasma, persone vicine a Zavattieri che avrebbero percepito una remunerazione che andava dai 4000 ai 7000 euro e procacciare voti a suo favore nel comune di Amantea.

Vadacchino, è accusato non solo di truffa e corruzione, ma anche per i reati di violenza e minacce. Nell’attività di falsificazione, infatti, sarebbe stata utilizzato della carta intestata della società “Barone srl”, il suo proprietario che aveva tentato di ribellarsi alla prepotenza, è stato schiaffeggiato e minacciato da collaboratori di Vadacchino che lo hanno messo in fuga con una spranga di ferro

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