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Riceviamo e pubblichiamo:

Si sta concludendo in queste ore l’operazione complessa della Guardia Costiera “COUNTDOWN” che – da inizio dicembre – ha visto impegnati tutti i Comandi territoriali

del Corpo nei controlli lungo l’intera filiera ittica, dal mare ai principali mercati ittici della penisola, fino alla tavola dei consumatori, per evitare che nei cenoni degli italiani possano trovarsi prodotti ittici pescati e commercializzati illegalmente, a seguito della crescente richiesta che si registra in corrispondenza delle festività.

L’operazione “COUNTDOWN” ha visto così il personale del Corpo operare al fine di tutelare gli “anelli più deboli” della filiera ittica, ovvero le specie ittiche sottoposte a particolare protezione, il consumatore finale – per evitare possibili frodi ed assicurare un prodotto sempre tracciabile e sicuro – fino agli onesti professionisti del settore, che con sacrificio adempiono agli obblighi di legge proponendo prodotti certificati e di qualità.

La catena operativa disposta a livello nazionale dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, interfaccia periferica, operativa e amministrativa, del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, grazie all’attività di coordinamento svolta a livello locale dai Centri di Controllo Area Pesca distribuiti capillarmente nei 15 Comandi Regionali Marittimi, ha permesso nel solo mese di dicembre di effettuare circa 10.000 controlli lungo l’intera filiera commerciale, con impiego di mezzi aerei, navali e nuclei subacquei della Guardia Costiera, coinvolgendo circa 5.500 tra uomini e donne del Corpo. Ciò ha portato a circa 400 provvedimenti di sequestro attraverso i quali è stato impedito che oltre 40 tonnellate di prodotto ittico, non idoneo al consumo umano e dal valore commerciale stimato in circa 600.000 €, giungessero sulle tavole del consumatore, che si aspetta invece un prodotto sicuro e di qualità garantita. Nell’ambito dell’attività anzidetta sono state anche elevate 600 sanzioni amministrative per un importo complessivo superiore ad 1 milione di euro e redatte circa 100 notizie di reato.

"L'operazione Countdown – afferma il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio MARTINA – dimostra ancora una volta l'efficacia del nostro sistema di controlli. Il lavoro degli uomini e donne della Guardia Costiera garantisce verifiche capillari a tutti i livelli della filiera in ogni periodo dell'anno. Questo non è solo sinonimo di qualità e sicurezza per i consumatori ma anche di tutela e conservazione di un grande patrimonio come l'ecosistema marino. Bene dunque il lavoro portato avanti fin qui. Andiamo avanti senza abbassare la guardia e salvaguardando un settore fondamentale per l'economia del nostro Paese."

I dati sopra citati rientrano nella significativa attività condotta durante tutto il 2016 dal Corpo, nella vigilanza e controllo del settore pesca (nelle schede allegate sono riportati sia i dati dell’operazione “COUNTDOWN” sia i dati complessivi dei controlli della Guardia Costiera sulla filiera della pesca riferiti al 2016).

Tra le operazioni più rilevanti, quella messa a segno pochi giorni prima dell’inizio delle festività natalizie dal Comando Regionale della Liguria, che ha comportato il sequestro di oltre 7 tonnellate di tonno a pinne gialle, specie oceanica, ingannevolmente etichettato come “tonno mediterraneo”. Inoltre, in diverse località del nord Italia, lo stesso Comando ha scoperto depositi e ristoranti che commerciavano prodotti privi di etichettatura o con etichettatura contraffatta, per un totale di oltre 2 tonnellate di prodotti ittici sequestrati.

Il Comando regionale di Venezia, inoltre, ha sequestrato oltre 1200 kg di prodotto ittico non tracciato ed in condizioni igieniche tali da non consentirne il consumo umano in un ristorante etnico della provincia di Bergamo. Nel deposito annesso al ristorante sono stati rinvenuti, oltre a generi alimentari scaduti, anche alcuni scatoloni di fuochi d’artificio, stoccati insieme ai prodotti alimentari.

In Calabria, nell’ambito delle attività di verifica in mare, il personale di quel Comando Regionale, invece, ha rinvenuto un palangaro abusivo, sprovvisto dei distintivi identificativi previsti dalla normativa nazionale ed europea, con alcuni esemplari di pesce spada sotto la taglia minima, che sono stati prontamente liberati. La cattura di esemplari in età giovanile rappresenta una delle violazioni più impattanti sugli stock ittici soprattutto per tonno e pesce spada, che raggiungono l’età riproduttiva dopo alcuni anni dalla nascita.

A Napoli e a Pozzuoli, grazie all’attività di polizia condotta lungo la filiera della pesca ed il monitoraggio del territorio, è stata accertata la presenza di un impianto abusivo – completo di circuito idrico di riciclo dell’acqua –, ove è stato rinvenuto un ingente quantitativo di molluschi (tra cui datteri di mare, specie la cui cattura è assolutamente vietata) e astici illecitamente detenuti e pronti per essere immessi nel circuito commerciale natalizio.

A Bari, ancora, sono stati sequestrati 860 kg di molluschi, rinvenuti a bordo di un furgone, privi di qualsiasi informazione di tracciabilità e bolli sanitari e, pertanto, potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori. Vista l’impossibilità di stabilirne la provenienza, il prodotto è stato avviato alla distruzione.

A Castellammare di Stabia, infine, a conclusione di un’attività di intelligence condotta dal personale della Capitaneria di porto, sono state identificate e denunciate 13 persone, delle quali una tratta in arresto per attività di prelievo del dattero di mare nella zona della costiera sorrentina. L’anzidetta attività vietata di prelievo del pregiato molluschi porta i subacquei ad utilizzare martelli che spaccano la roccia, producendo danni irreversibili all’ecosistema marino.

Per quanto concerne il Compartimento marittimo di Vibo Valentia Marina, durante l’intera operazione sono stati compiuti n° 241 controlli. L’attività ha permesso di elevare n° 13 sanzioni amministrative per un totale di € 32.474,00, sono stati sequestrati n° 4 attrezzi da pesca (n° 3 reti da posta tipo “tremaglio” e n° 1 tipo “palangaro” per un totale di 4.300 mt), mentre il pescato sequestrato è pari a Kg 160,72.

Vibo Valentia Marina, 01 gennaio 2017

 

Pubblicato in Calabria

Il primo degli eventi del Natale a Longobardi è stata la giornata di solidarietà che si è svolta nei locali dell’ associazione “Silvia” –Ostello della gioventù- ordine dei Minimi ieri 19 dicembre.

 

 

Questo evento precede , tra gli altri, la distribuzione di generi alimentari per le famiglie in difficoltà che si svolgerà fino al 24 dicembre.

Sempre il 24 pomeriggio Babbo Natale andrà nella case dei bambini longobardesi per far rivivere la magia del Natale

La grande tombolata di Natale e dell’Epifania coronerà le festività natalizie e l’arrivo del nuovo anno.

Alla organizzazione degli eventi partecipano le associazioni Tauriana 2009, gens Brutia, Silvia, Manattan nonché l’Ordine dei Minimi e diversi volontari

A sostenere gli eventi l’amministrazione comunale che hanno conferito le proprie indennità nel Centro di Ascolto comunale.

E ieri il sindaco Giacinto Mannarino ha pranzato con varie persone tra cui i profughi ospiti della cittadina, grazie al lavoro fatto, oltre dal "cuoco" volontario Franco Scilinguo anche dalla suora RITA Salerno.

Il sindaco nel diffondere le iniziative ha voluto ringraziare l'ordine dei Minimi per la sala e l'associazione "Silvia" per il per il contributo all'iniziativa.

Pubblicato in Longobardi

Riceviamo e pubblichiamo:

 

“AMANTEA: LUNIMARIE PUBBLICHE E PRIVATE

Ho letto l’articolo stampa pubblicato in relazione alla problematica delle luci natalizie (pur se posizionate privatamente) che di certo in ognuno di noi portano allegria, anticipando il Natale e le festività di fine anno.

 

Personalmente, esprimo dispiacere circa l’accaduto, ma vorrei segnalare alcune norme relative all’installazione delle luminarie, sia da parte di privati che da parte pubblica, cosa ben diversa dal semplice decoro delle vetrine e/o portoni di ingresso.

A prescindere dalla complessa normativa (anche europea) che compendia la fabbricazione, installazione, altezze, progettazioni, disegni e decori, sollevatori/cestelli omologati, personale idoneo ecc…., appare vero che le luminarie, sono soggette ad apposite autorizzazioni, in quanto esposte alla vista di ogni avventore, sia se poste sul suolo pubblico che su quello privato e devono essere alimentate da una propria fornitura elettrica.

 

Pertanto non è consentito collegare queste alla fornitura di illuminazione pubblica, perchè hanno trattamento tariffario diverso, salvo diverso regolamento appositamente emanato.

La luminaria è un insieme di catene luminose alimentato da un impianto elettrico e sono assimilate dal punto di vista normativo, a tutti agli apparecchi di illuminazione, quindi devono essere conformi alle norme EN 60598-1 (CEI 34-21) e EN 60598-2-20 (CEI 34-37) e l'installazione sul suolo pubblico è subordinata alla preventiva autorizzazione degli enti proprietari, oppure dai gestori di tali aree.

Ad ogni modo, per un riferimento normativo segnalo:

ü  D.M. n. 37 del 22 gennaio 2008 "Regolamento concernente l'attuazione dell'art.11 - quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici". 

ü  Legge n.186 dell'1 marzo 1968 "Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici".

ü  Testo Unico sulle leggi di pubblica sicurezza, approvato con Regio Decreto n. 773 del 18 giugno 1931.

ü  Codice della strada DL n. 285 30/04/92 e s.m.i..

Amantea 16.11.2016                                                 Cav. Giovanni LISCOTTI

Nota della redazione: Nel ringraziare il cavalier Liscotti per questi primi riferimenti normativi invitiamo chi ne fosse a conoscenza a parteciparci gli articoli specifici che impongono questa supposta autorizzazione amministrativa ed ovviamente le norme che la regolamentano con impegno a darne piena pubblicazione e quindi conoscenza. Tirrenonews.

PS nelle foto piccoli esempi delle incredibili luminarie di Salerno. Ci chiediamo quante autorizzazioni il comune dovrà chiedere e dare per il loro impianto?

Il Natale è gioia.
Ma insieme è armonia, colore, luci.
Parliamo di luminarie che più che fare luce fanno arredo.

 

In casa si illuminano gli alberi di Natale, ma molte famiglie illuminano anche i balconi. 

In molti paesi nel mondo,ed in particolare negli USA, si illuminano le facciate delle case e delle ville ma anche i giardini.

Anche le amministrazioni partecipano a questa festa di luci e di colori arredando le principali strade pubbliche.

Poi, ad Amantea, si notano le luminarie del Mediterraneo Hotel e di qualche altro esercizio commerciale, in particolare su strade commerciali non servite dalle luminarie comunali.

 

Fino all’anno scorso uno di questi era M2 di Maurizio ed Antonio Motolese sulla SS18.

Quest’anno lo abbiamo visto far porre da ditta specializzata le “sue” belle luminarie offerte alla città , ai suoi clienti ed agli ospiti di passaggio.

Proprio per questo aveva utilizzato un palo della pubblica illuminazione facendo partire da esso una raggiera di fili di luce che avrebbero offerto uno scenario suggestivo.

 

Ora sono stati tolti. Ovvia la domanda: “Maurizio che cosa è successo?”

“ Appena pronto l’impianto è arrivato un vigile urbano che mi ha chiesto la autorizzazione. Ovvia la mia sorpresa.
Ma come per fare allegria, per fare gioia, per fare Natale a spese mie sia pure attraversando la strada ma ad una altezza ben superiore ai 4 metri previsti dalla legge, occorreva una autorizzazione, magari con una domanda in bollo ed il progetto dell’impianto, la relazione tecnica ed illustrativa, il verbale di collaudo, eccetera?.

E poi occorreva andare al comune, fare la fila davanti ad un ufficio che non conoscevamo, davanti ad un funzionario che non era nemmeno in grado (come il vigile stesso) di dirci in base a quale norma ci veniva chiesta questa autorizzazione?

Ed ancora mi chiesi se anche gli altri che avevano posto i fili sulla via pubblica avevano chiesto la autorizzazione. Sono andato a vedere sul sito del comune se erano state mai rilasciate similari autorizzazioni ma non ne ho trovato nessuna”.

 

“Ed allora?” insisto.

“Allora mi sono arrabbiato. Ma come mi dicono che ad alcuni fanno attaccare le luminarie “private” alla luce del comune ed io che pago la ditta, pago la luce, contribuisco a fare bella la mia città, vengo “oltraggiato” da una burocrazia inaccettabile.
Mi è sembrata una vessazione. E così ho chiamato la ditta e fatto togliere le luminarie”.

“Ma se il comune emanasse un regolamento, lo ponesse sul sito, vi informasse uno per uno, anzi vi invitasse uno per uno a fare bella Amantea , eliminasse radicalmente la burocrazia facendo solo accedere i propri tecnici per accertare il rispetto delle norme di sicurezza, senza fare figli e figliastri, tu che faresti ?”

“Amico mio stai sognando. Sarebbe un miracolo. Ma se davvero il comune aiutasse i commercianti, tutti noi, ne sono certo, saremmo pronti a contribuire a rendere sempre più accogliente la nostra città”.

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