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Anche Cosenza è finita nelle prime pagine dei giornali per colpa dei furbetti del cartellino i quali invece di andare a lavorare o essere sul posto di lavoro, trascorrevano le ore a giocare alle slot machine,

 

accompagnavano i figli a scuola e poi si recavano a casa a sbrigare le loro faccende personali, a fare la spesa al supermercato, invece di curare gli ammalati.

 

Finanche il TG nazionale delle ore 13,30 ne ha dato notizia definendo il fatto gravissimo.

I blitz dei Carabinieri, gli arresti, le condanne di decine e decine di dipendenti pubblici infedeli in diverse città italiane non hanno scoraggiato questi dipendenti assenteisti nella Azienda Sanitaria provinciale di Rogliano, in provincia di Cosenza.

Ricordate i furbetti di Sanremo?

Centinaia di dipendenti furono sospesi dopo l’inchiesta della Guardia di Finanza e accusati a vario titolo di truffa aggravata e falso.

Tra di loro c’era il Vigile Urbano che timbrava in mutande la cui immagine fece il giro del mondo ed è diventato il simbolo degli scansafatiche sbeffeggiato su tutte le reti televisive italiane.

Purtroppo la timbratura del cartellino è tornata di moda anche da noi e precisamente nella città di Rogliano.

Assenteisti a Rogliano, così ha avuto inizio il TG regionale della Calabria delle ore 14,00.

Medici e dipendenti indagati e sospesi timbravano col trucco per lavorare meno.

Il blitz dei Carabinieri è scattato questa mattina dopo giorni e mesi di indagini.

Sono state eseguite 18 misure cautelari, 4 sospensioni e 14 obblighi di presentazioni alla polizia giudiziaria emesse dal Gip del Tribunale di Cosenza.

L’operazione è stata chiamata “All walking” (Tutti in cammino).

Tutti i dettagli dell’operazione sono stati resi noti nella conferenza stampa delle ore 10,30 presso la Procura della Repubblica di Cosenza alla presenza del Procuratore Capo, dottor Mario Spagnuolo.

Sulla triste e squallida vicenda è intervenuto il Sindaco di Rogliano Sig. Altomare Giovanni il quale vuole difendere a tutti i costi l’immagine della sua città e della comunità.

Nessuno, però, fino ad oggi, ha voluto criminalizzare e minimamente intaccare la gente onesta e operosa di Rogliano che, fino a prova contraria, fa il proprio dovere giorno e notte.

La stampa ha fatto nome e cognome soltanto di quei furbetti che invece di andare a lavorare se ne stavano nelle proprie abitazioni, andavano in giro a giocare o divertirsi causando gravi danni e disagi a tutta la comunità onesta e operosa di Rogliano.

Sig. Sindaco, come potevano funzionare alla perfezione le strutture pubbliche se gli operatori erano assenti?

Nell’inchiesta della Magistratura c’è chi si faceva timbrare il cartellino da un amico compiacente mentre lui se ne stava tranquillamente a casa.

C’è chi figurava regolarmente in servizio invece se ne stava in auto a leggere il giornale o al supermarket a fare la spesa.

E c’è pure chi era nel proprio studio privato e svolgeva l’attività di libero professionista.

Grazie alle proteste e alle segnalazioni dei cittadini onesti, che sono la maggioranza anche nella città di Rogliano, che le Forze dell’Ordine e la Magistratura hanno scritto la parola fine ai continui disservizi e alle disfunzioni.

Le lamentele che ci sono state sono del tutto fisiologiche?

Ma mi faccia il piacere, signor Sindaco, direbbe il grande Totò!

Francesco Gagliardi

Pubblicato in Cosenza

Lo aveva promesso il procuratore Spagnuolo e lo ha fatto.

Lo aveva detto all’inizio dell’anno che la attenzione della procura di Cosenza sarebbe andata alla sanità ed alla pubblica amministrazione.

Poco più di un mese ed ecco la riprova.

 

All’ASP di Rogliano 18 misure cautelari, 4 sospensioni dal servizio e 14 obblighi di presentazioni alla polizia giudiziaria.

E’ la sintesi dell’operazione dei carabinieri di Rogliano, che hanno eseguito gli arresti e le altre misure emesse dal gip del Tribunale di Cosenza, Giuseppe Greco, su richiesta della procura della Repubblica di Cosenza.

 

Le indagini sono partite da numerose segnalazioni che lamentavano il comportamento disinvolto di alcuni dipendenti degli uffici dell’ASP di Rogliano che, anziché trovarsi sul posto di lavoro, venivano visti sistematicamente per le vie della cittadina occupati nelle faccende più disparate, dal fare la spesa al supermercato fino ad arrivare a spendere il tempo pagato dai contribuenti giocando alle slot machine.

 

Questo l’elenco degli indagati

   CLAUDIO VITERITTI, 57 anni di Mangone

   STANO CARPINO, 60 anni, di Mangone

   ANTONIETTA APA, 61 anni, di Rogliano

   DOMENICO ANDRIERI, 72 anni, di Cellara

   CONCETTA FLOCCARI, 60 anni, di Cellara

   ANDREA SCALERCIO, 54 anni, di Mendicino

   ELIO OLIVETI, 65 anni, di Rogliano

   ROSARIA D’AMBROSIO, 61 anni, di Cosenza

   MARIA CONCETTA FALBO, 56 anni, di Rogliano

   FABIO ODDO, 60 anni, di Rogliano

   LUCREZIA CARMELA MINO’, 55 anni, di Malito

   OSCAR MARSICO, 58 anni, di Malito

   SUSANNA GALLO, 61 anni, di Castrolibera

   ADONELLA MARGHERITA MANCINI, 60 anni, di Rogliano

   ANTONIO ACQUESTA, 70 anni, di Rogliano

   ANTONIO PASQUALE CICIRELLI, 64 anni, di Rogliano

   PASQUALE MOTTOLA, 57 anni, di Cosenza

   VINCENZO FUOCO, 50 anni di Rogliano

 

Delle 4 persone sospese, due sono dirigenti medici, uno è un infermiere capo e un altro è un assistente sociale.

Ma altri dirigenti medici e anche degli infermieri sono coinvolti nella truffa.

In tutti ci sono 48 denunciati.

Pubblicato in Cosenza

Presentate 297 instanze per mantenere aperti gli uffici del giudice di pace, solo 285 quelli che il Ministro della Giustizia on. Andrea Orlando tiejne in vita con la firma sul decreto di riforma delle circoscrizioni giudiziari.
Tra gli uffici del Giudice di Pace "salvati" in Calabria anche quelli appartenenti a comuni di dimensioni decisamente più ridotte di Amantea. di seguito l'elenco completo. 

Il Ministro della Giustizia on. Andrea Orlando ha firmato il decreto che dispone il mantenimento di 285 uffici del giudice di pace a seguito della recente riforma delle circoscrizioni giudiziarie. Sono state dunque accolte quasi integralmente le 297 istanze formulate dagli enti locali che si impegnano a mantenere a loro cura e spese gli uffici giudiziari di prossimità nei loro territori.

Si tratta di un'ulteriore razionalizzazione collegata all’attuazione della nuova geografia giudiziaria.

Lo dice soddisfatta l’on Enza Bruno Bossio nel suo comunicato con il quale conclude che “Sono state fugate, pertanto, le preoccupazioni per la chiusura di questi uffici che invece continueranno a funzionare”.

Amantea quindi chiude!!

Ma ecco gli uffici dei Giudici di pace che si salveranno in provincia di Cosenza

Acri,

Campana, 1936 abitanti

Cariati,

Cassano allo Ionio,

Corigliano,

Lungro,

Montalto,

Oriolo, 2318 abitanti

San Sosti, 2105 abitanti

Spezzano Albanese,

Trebisacce, 8.756 abitanti

Rogliano, 5718 abitanti

San Giovanni in Fiore,

San Marco Argentano,

Spezzano della Sila, 4679 abitanti

Belvedere Marittimo

Scalea”.

E questi, invece, sono gli altri uffici di Giudici di pace che si salveranno in Calabria

Badolato

Borgia

Chiaravalle centrale

Squillace

Cirò

Petilia Policastro

Nicotera

Serra San bruno

Caulonia

Stilo

Cinquefrondi

Laureana di Borello

Oppido mamertina

Sinopoli

Taurianova

Ora una sola domanda. Possibile che comuni piccolissimi come Campana, Oriolo, San Sosti conservino l’unico presidio di giustizia operante sul loro territorio e la nobile Amantea perda anche questo ultimo ufficio pubblico?

Chi dobbiamo ringraziare?

Beh, basta dare una occhiata alla bandiera strappata ed a mezz’asta perché caduta ed all’ingresso in multistrato marino per capire quanta attenzione il comune ha avuto per l’ufficio del Giudice di Pace .

Auguri Amantea, ancora più profonde le acque nelle quali ti stai inabissando sempre più!

Non tutti hanno memoria ed è una bella fregatura. Anche i giornalisti dimenticano che il primo piano regionale dei rifiuti prevedeva un termovalorizzatore( puoi anche chiamarlo inceneritore, tanto non si offende) in provincia di Cosenza, ubicato in quel di Bisignano. Scoppiò una guerra fisica e mediatica: NO! Noi l’inceneritore non lo vogliamo! Dobbiamo difendere i fichi del cosentino e gli altri prodotti agricoli; lo sappiamo che i rifiuti inquinano, figurarsi quando bruciati. E fu così che il sistema saltò. Nacque solo l’impianto di Gioia dove tutto è possibile( chissà poi perché?).

Ora la situazione è diventata grave e l’inceneritore assolutamente necessario.

Ora però sembra più facile attuarlo.

Lo vogliono sia Cosenza, che Rende, che Castrolibero. In gioco ci sono “ 15 milioni di euro di fondi europei da investire. Una torta che fa gola “.

Venti città sono state interessate e invitate alla manifestare il proprio interesse ad ospitare l'impianto nel proprio territorio.

Tre appaiono logisticamente “valide” per tutta la provincia di Cosenza: Bisignano, Luzzi, Rogliano.

Sarà la Regione a scegliere tra Bisignano, Luzzi, Rogliano l’area più idonea.

Ma non sarà facile vincere le resistenze di Cosenza, di Rende(dove il PD, nel silenzio di tutti, da diverso tempo ha già autorizzato la costruzione di un impianto di termovalorizzazione tra i quartieri universitari), di Castrolibero.

Come è strana questa Calabria, come è strana questa politica? Quello che nessuno voleva ora è preteso e con esso la dote!

Pubblicato in Calabria
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