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scommesse01Dalle scommesse online ai pronostici delle scommesse sino alla possibilità di vincere con le SlotMachine, il tutto rigorosamente ONLINE

Inutile dirlo, l’animo umano è intrinseco di curiosità e di voglia di scoprire ed assaporare ciò che di elettrizzante offre il mondo.

Ecco perché la comunità degli amanti delle scommesse, slot machine ed altro è in perenne crescita, la voglia di mettersi in gioco, di tentare la fortuna per cercare quel brivido che solo la trepidante attesa della vincita che può farti balzare dalla gioia.

Ma come districarsi nel mondo delle scommesse sportive. È questa la domanda chiave e quante probabilità di successo posso avere?

Bisogna affidarsi ad esperti del settore, persone che siano in grado di analizzare, relazionare i dati e dare “spesso” ottimi consigli utili per azzeccare la giusta scommessa.

Esistono tanti siti che danno quindi la possibilità ad utenti esperti e meno esperti di reperire le giuste informazioni e le giuste dritte del caso su ogni sport o evento presente nel panorama italiano e mondiale.

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Inutile dire allora che la soluzione migliore è andare su Promozioni Scommesse, visualizzare tutte le news ed i pronostici, presentati quotidianamente dal Team (statistiche e comparazioni di quote) ed aumentare notevolmente le possibilità di vincita.

Non bisogna però dimenticare che la passione degli scommettitori sportivi si trascina anche nel “reparto” Slot Machine, è li infatti che il trend “in assoluta” salita negli ultimi anni sta vedendo una ingente quantità di “amatori” sfidare la sorte.

Il web offre quindi una panoramica davvero ricca di siti che offrono la possibilità di lanciare la monetina virtuale e tirare la leva della slot, ma tra tanti vi è SlotWin che permette di scegliere tra una miriade di slot e di possibilità, che permette di tentare la fortuna in modo completamente gratuito e con un BONUS ESCLUSIVO da utilizzare “SENZA DEPOSITO”, il tutto reperibile navigando all’interno del sito e leggendo la pagina delle recensioni.
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Pubblicato in Italia

Roma. Aveva ordinato una bottiglia di birra, da sorseggiare durante una partita alle slot machine all'interno di un bar del quartiere Prenestino, a Roma, ma, dopo aver perso tutto e aver ricevuto dal titolare del negozio la richiesta di saldare quanto aveva consumato, si è prima rifiutato di pagare e poi ha preteso la restituzione dei soldi persi al video-poker, minacciando di spaccargli tutto il locale.

Per questo è finito in manette un 40enne di nazionalità moldava, già conosciuto alle forze dell'ordine, con l'accusa di tentata estorsione.

È successo la scorsa notte, quando la vittima, il titolare di un bar di via Ludovico Pavoni, ha chiesto al 40enne di pagare la birra consumata.

La richiesta ha fatto infuriare ulteriormente l'uomo che, dopo aver minacciato di danneggiare l'intero locale, ha tentato di scassinare lo sportello del vano monete del videogioco, nel tentativo di riprendersi la somma persa, a suo dire 500 euro.

I Carabinieri della Stazione Roma Cinecittà, allertati dal titolare, sono intervenuti tempestivamente, e hanno bloccato il 40enne, mentre armeggiava sulla serratura dello sportellino con una pinza metallica.

L'arrestato è stato trattenuto in caserma in attesa di essere sottoposto al rito direttissimo.Da il Messaggero

Pubblicato in Italia

Vi prego, non dite che Amantea è una città povera!

Il comune di Amantea ha una popolazione di 14.009 abitanti con un reddito pro-capite pari a 14.190€.

Parliamo cioè di un reddito cittadino di poco più di 198 milioni di euro annui.

Ad Amantea ci sono 155 apparecchi di cui 136 AWP ( New Slot )e 19 VLT ( videolotteria)

Un apparecchio ogni 90 abitanti.

Troppi, visto che in Italia c’è un apparecchio ogni 151 abitanti( se fosse rispettata tale parametro ad Amantea dovrebbero esserci 92 apparecchi non 155!)

Bene. Ogni Amanteano gioca 564 € all’anno di cui 440€ nelle AWP e 124€ nelle VLT

Parliamo di 7,89mln€ di cui 6,2mln€ AWP 1,7mln€ VLT

Parliamo di oltre 21 600 euro al giorno.

Ogni apparecchio in sostanza sviluppa un incasso medio annuo di oltre 50.900 euro.

Dal 2015 al 2016 c’è stato un aumento di 23 euro pro capite

Amantea con i suoi 563,2€ pro-capite giocati si pone tra i primi sulla intera costa superata solo da Paola con 650,1€ ( in flessione di 31 euro rispetto al 2015) e soprattutto da Longobardi con i suoi 690,6€ ( nel 2105 erano solo 378,7€)

Noi pensiamo di sapere le ragioni di questo forte aumento ma preferiamo non dirvelo perché potreste arrivarci da soli!

Tutti gli altri comuni hanno spese pro capite più basse. Belmonte Calabro 335,9€, Lago 186,6€, Aiello Calabro 193,9€ , Cetraro 427,3€, Belvedere Marittimo 458,2€, Diamante 469,9€.

Il maggior aumento nelle giocate tra il 2015 ed il 2016 lo ha avuto la Calabria, cioè la regione più povera d’Italia.

Strano vero? Forse no se si pensa che ….

Ma ne riparleremo.

E’ importante anche evidenziare che l’identikit del giocatore dice che in Italia gioca:

- il 47% degli indigenti

-il 56% delle persone dal reddito medio basso

-il 70% dei lavoratori a tempo indeterminato

-l’80,2% dei lavoratori saltuari

-l’86% dei cassintegrati

-il 61% sono laureati

-il 70,4% dei diplomati

-l’80,3% ha la licenza media

-il 47,1% ha tra i 15 e i 19 anni

-gioca il 58,1% dei ragazzi

-il 36,8% delle ragazze

-il 4-8% degli adolescenti ha problemi di gioco

-il 10-14% degli adolescenti è a rischio patologia

-l’8% dei bambini tra i 7/11 anni usa denaro online

Strano che nessuno di loro pensi che il 20% delle somme giocate finisce nelle mani delle aziende e dello Stato e che solo 80% ritorna ai giocatori

È questo è alla base della dipendenza dal gioco.

….continua …..

Pubblicato in Campora San Giovanni

Borgo San Giacomo. A notare le bimbe, di tre anni e pochi mesi, è stato da un passante.

Ora sono entrambe ricoverate in ospedale, a Chiari

Ha abbandonato le figlie piccole in auto per andare in un bar e giocare allo slot machine.

Per questo un uomo di 44 anni di origini rumene è stato denunciato dai carabinieri di Verolanuova e ora deve rispondere del reato di abbandono di minori e rifiuto di fornire le proprie generalità. L'episodio è avvenuto a Borgo San Giacomo nei giorni scorsi.

A notare le bimbe - una di tre anni, l'altra di pochi mesi - è stato un passante, attirato dal pianto delle piccole.

Pare che la sorella maggiore stesse cercando di consolare la neonata, ma erano entrambe impaurite e disperate.

Le due piccole sarebbero state trovate in condizioni igieniche e di salute precarie e sono state trasportate in ospedale, a Chiari.

Dopo aver scoperto che il padre era in un bar poco distante da dove era parcheggiata l'auto, i carabinieri sono entrati nel locale per chiedere spiegazioni al 44enne che non si sarebbe scomposto alla vista dei militari: avrebbe continuato a giocare alle slot finchè non è stato direttamente interpellato.

A quanto risulta si tratta di una situazione familiare molto problematica, la madre delle piccole sarebbe una prostituta.

Per queste ragioni la procura dei Minori ha immediatamente aperto la procedura di adottabilità per le due bambine.

Pubblicato in Italia

Ad un certo punto nella mattinata di oggi sento lo squillo del telefono.

Nemmeno il tempo di dire pronto che dall’altro capo del telefono si sente “Ma hanno arrestato qualcuno o sono state soltanto perquisizioni?” 

“…………non ne so nulla” rispondo.

 

“Guarda davanti alla caserma dei CC ci sono un sacco di volanti”

 

Rispondo: “Non è che sia in relazione alla vicenda dei Casalesi?

 

Stamattina infatti il web ha riportato che c’è stata in tutta Italia una pioggia di misure cautelari per camorra.

I carabinieri di Casal di Principe (Caserta) hanno fermato 46 persone ritenute appartenenti al clan dei Casalesi nelle province di Caserta, Napoli, Benevento, Viterbo, Parma, Cosenza e Catanzaro.

La Dda di Napoli ha eseguito 46 misure cautelari nei confronti di 46 indagati ritenuti appartenenti a clan dei Casalesi.

I provvedimenti sono stati eseguiti nelle province di Caserta, Napoli, Benevento, Viterbo, Parma, Cosenza e Catanzaro.

 

Tra i destinatari anche l’ex boss Francesco Schiavone, detto Sandokan, e il figlio Walter.

Scoperto un gruppo, riconducibile alla fazione Venosa del clan, che si occupava anche di racket di una piattaforma per il gioco online che imponeva agli esercenti.

Nessun arresto a Parma, bensì la notifica di un'ordinanza di custodia cautelare in via Burla a un camorrista già detenuto: Francesco Schiavone, detto "Sandokan".

E' quindi confermato che il boss si trova in carcere a Parma.

Il presunto gruppo criminale, che è accusato di essere dedito, tra l’altro, alle estorsioni e alla gestione del gioco on line, è riconducile alla fazione Venosa-Schiavone del clan dei Casalesi e secondo le indagini incassava quasi il 60% dei guadagni degli esercenti ai quali veniva imposta la piattaforma.

Agiva prevalentemente nei Comuni casertani dell’Agro Aversano.

 

Le misure cautelari sono state emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea.

Le accuse contestate dagli inquirenti sono, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, ricettazione, estorsione, illecita concorrenza con minacce e violenza, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio e detenzione illegale di armi.

Con particolare riferimento al settore del gioco, il presunto gruppo criminale svolgeva attività come imposizione di slot machine o estorsione.

Gli indagati avevano anche messo a punto piattaforma di poker online per bar, i cui proventi andavano per il 60% al clan e il restante all’esercente complice.

Scoperta anche una bisca clandestina in un bar di Casapesenna.

Il Procuratore Giuseppe Borrelli ha spiegato che il titolare di tale bisca “in accordo con il clan, durante l’orario di chiusura organizzava partite al gioco della “zecchinetta” percependo da parte del clan una percentuale sui guadagni”.

Relativamente all’imposizione delle slot “distribuite dalla società prescelta del clan”, il Procuratore Borrelli ha spiegato che i referenti dell’azienda versavano, in cambio del monopolio, una quota per ogni apparecchiatura installata e che ora sono “indagati per concorso esterno in associazione di tipo mafioso”.

E così la domanda resta inevasa.

Ed il titolo inesplicato.

Ma….vi faremo sapere.

A fare da apripista nella lotta al gioco d’azzardo non poteva non essere che la Emilia-Romagna.

 

Una lotta alla slot machine aperta con la legge n. 18 del 28/10/2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili”.

 

E ieri il Consiglio dei Ministri h deciso di non impugnarla

 

Ci si chiede se sia un effetto Gentiloni.

Sta di fatto che nel Testo Unico, vengono coordinate le tre leggi regionali in materia di legalità, ma si inseriscono, tra le altre cose, misure per la prevenzione dell’usura connessa al gioco d’azzardo patologico investendo nella formazione degli operatori per quanto riguarda la presa in carico dei soggetti patologici, in collaborazione tra i servizi.

 

In particolare per tutelare maggiormente le categorie più a rischio dal gioco d’azzardo è prevista una distanza minima di 500 mt delle sale con apparecchiature per il gioco d’azzardo rispetto a luoghi sensibili :

- istituti scolastici,

- luoghi di culto,

- impianti sportivi,

- strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario,

-.strutture ricettive per categorie protette,

-.luoghi di aggregazione giovanile e oratori -

Saprà la regione Calabria copiare anche le leggi positive?

Vedremo.

Pubblicato in Italia

malatiAnche la Regione Lombardia, nonostante le varie campagne di “demonizzazione” del gioco e dei casino online con giochi live“capitanate” il più delle volte dall'Assessore Viviana Beccalossi, deve fare i conti con i risultati obbiettivi del territorio. Non si vuole dire se siano risultati positivi o negativi, ma si vogliono solo riferire come si fa con altre Regioni della nostra Penisola. Quindi, il Comitato Paritetico di controllo e valutazione fa il punto dell'attuale situazione della legge sul gioco vigente sul territorio lombardo.

Le varie disposizioni in essere “contro il gioco” propongono incentivi di vario genere per gli esercenti che decidono di disinstallare le slot dai propri esercizi, ma non sono state abbastanza “incentivanti”, a quanto pare, per ottenere un buon risultato: le “famigerate macchinette” sono sempre presenti sul territorio e dopo una flessione nel 2014, nello scorso anno sono aumentate sino ad assestarsi sulla cifra di 79.565 unità. Si segnala che le persone in carico alla struttura sanitaria per il gioco problematico sono 2.177 distribuiti in tutta la Regione. Questi i risultati.

Si potrebbe trarre da questi dati un risultato “sconfortante” viste le innumerevoli campagne di sensibilizzazione e responsabilizzazioni messe in campo dalla Regione contro il gioco d'azzardo pubblico: l'agevolazione nel pagamento delle imposte per coloro che hanno deciso di eliminare le apparecchiature da intrattenimento dai propri esercizi è stata riconosciuta sino a questo momento da due soli contribuenti della provincia di Pavia che ne hanno fatto espressa richiesta. Un po' pochino come risultato raggiunto, almeno con questa iniziativa.

Insomma, in Lombardia “il pericolo slot” è sempre alto e l'aumento delle slot sul territorio oggi, rispetto al 2014 è preoccupante. Per il Presidente del Comitato che ha stilato la relazione sulla situazione lombarda si dovrebbe rendere “opportuna una risoluzione per orientare e rafforzare l'azione regionale di contrasto anche attraverso un sistema regionale di mappatura degli esercizi commerciali e degli apparecchi”. Più forza, quindi, alle azioni della Regione.

Senza contare che la Regione Lombardia ha stanziato tre milioni di euro sul bilancio 2015-2016 per sostenere le iniziative dei vari comuni indirizzate alla prevenzione del gioco problematico.

I progetti ammessi al finanziamento sono stati 68 distribuiti su tutte le provincie, ad eccezione di quella di Lodi), per 286 iniziative nei campi della formazione, delle azioni “no slot”, del controllo e della mappatura. Un dato positivo c'è: 13.500 persone hanno partecipato alle attività di formazione per i nuovi gestori, per i quali sono stati svolti circa 560 percorsi. Il numero di presenze è stato notevole.

Almeno questo ultimo dato, che non riguarda il mondo dei migliori casino online italiani legali, dovrebbe rendere felice la “paladina del no slot”, l'Assessore Beccalossi: potrebbe significare che gli operatori del gioco vogliono essere preparati ad affrontare con responsabilità il proprio business. Vogliono essere pronti anche ad incrociare persone-giocatori che potrebbero essere coinvolti nell'abuso del gioco e, quindi, vogliono essere all'altezza di poterlo “riconoscere” ed “andare in aiuto” e consigliare nel modo più professionale possibile. Ma, senza ombra di dubbio, anche questo dato per chi scrive positivo, sarà ricoperto dalla negatività del gioco e da quello che ci gravita attorno, da quello che il gioco potrebbe comportare, dal suo effetto “demoniaco” sui cittadini e sul territorio. Pensieri e parole di Viviana Beccalossi.

Pubblicato in Salute e Benessere

casinoSino a quando la Conferenza Unificata, che ha trattato anche l'argomento dei casino online affidabili, non “partorirà il suo accordo” tra Stato, Regioni ed Enti Locali si è certi che tutte le norme in essere, norme restrittive per le attività ludiche, continueranno a far parlare di sé e della loro opportunità nel continuare ad essere usate come deterrente o come prevenzione per il gioco problematico. Da ogni parte si sentono eccezioni e “lamentele” relative alle ordinanze dei vari Comuni che continuano ad accamparsi il diritto di fare “il bello ed il cattivo tempo” sul mondo del gioco, così come ritengono meglio per i loro territori. E questo diritto è stato acquisito dalla latitanza dello Stato nell'emettere normative nazionali che avrebbero messo “ogni cosa al proprio posto”.

Quindi, nulla di strano da eccepire quando le associazioni di categoria “alzano la loro voce nel difendere le attività degli operatori del gioco, cercando di evidenziare in tutti i modi che gli orari di accensione e spegnimento delle attrezzature da divertimento, i luoghi sensibili, le distanze, la diminuzione delle slot machine, la nuova futuribile distribuzione del prodotto sul territorio sta portando inevitabilmente alla “crescita esponenziale” di altri giochi: da ricordare sempre che chi vuole giocare trova posto, modo e forma per giocare indipendentemente che un individuo sia problematico oppure solo grande giocatore.

I risultati sono questi e chi “li mette in gioco” è As.Tro, associazione più che attiva e propositiva nel settore ludico, che fa sentire la sua voce che così si vuole riferire, sunteggiando: sino a qualche anno fa i giochi che “uscivano” dalle apparecchiature di gioco erano marginali “segmenti residuali”, quindi, letteralmente trainati dai congegni Awp e Vlt. Oggi, a causa di tutte le varie vicende che afferiscono le”famigerate macchinette”, i numeri sono assai cambiati ma sopratutto quello che sta cambiando (ed ancora non si sa se sia un bene oppure no), è la strategia industriale. Strategia che oggi scommette sicuramente sul deterioramento della raccolta terrestre di gioco e sullo sviluppo, invece, di altri prodotti quasi immuni dalle limitazioni degli Enti Locali e che vengono “spinti” con la pubblicità.

È notizia recente che “alcuni prodotti sopratutto quelli a target giovanile” abbiano un trend di crescita che può raggiungere, in determinati contesti, anche l'800%. Questi dati fanno modo che il rapporto slot-resto dei giochi si capovolga e che l'aspettativa di dover fronteggiare ordinanze comunali non spaventa ma, invece, diventa un vero motore trainante della promozione sulle novità in tema di gioco.

Insomma, lo spauracchio delle slot e del www.casinoonlinemania.com giocare nei casino online, attenua il “focus mediatico” sul tema della pubblicità e lascia ampio spazio ad altre innovazioni tecnologiche. Gli effetti di questo nuovo corso innovativo è, comunque, associato alla nota questione territoriale ma sono altrettanto scontati: aumento della spesa di gioco, abbassamento dell'età di ingresso al gioco d'azzardo attraverso iniziative propedeutiche alla brand-fidelity, affermazione di logiche da “multinazionale” con il massimo dei profitti attraverso la leva finanziaria a discapito del lavoro, ricercando la meccanizzazione dei processi distributivi in luogo delle filiere commerciali.

Questa tesi che porta avanti As.Tro è giustificabile da una valutazione da parte dei vari analisti sulla effettiva “transazione in corso” dalle slot verso il gioco virtuale: solo da questa valutazione potranno trarre beneficio quelle società che possiedono asset di gioco a base tecnologica che stanno alla finestra a guardare dove si andrà a finire con il gioco e, sopratutto, che gioco sarà.

Pubblicato in Viaggi e Tempo Libero

Riceviamo e pubblichiamo:

Campora San Giovanni sembra ormai il Far West dei vecchi film dove i banditi rapinano le banche e fuggono a cavallo senza timore di essere inseguiti e tantomeno puniti.

Sfondare una vetrina con un’auto per compiere un furto è l’indice della arroganza dei delinquenti che sanno di restare impuniti.

Una frazione di quasi 5000 abitanti non può restare ulteriormente senza un presidio stabile di Forze di Polizia.

La sicurezza dei camporesi non può essere assicurata dai Carabinieri del nucleo operativo radio mobile la cui sede dista più di 30 km.

E tanto vale, anche, per la Polizia di Stato la cui sede è nella stessa lontana città di Paola.

Per carità nessuna accusa alle Forze dell’ordine che sappiamo fanno il loro dovere, ma ovviamente nei limiti del possibile.

Purtroppo, sappiamo che, anche quando allertati da cittadini che collaborano con le Forze dell’ordine, le volanti di CC e PS non potendo certamente volare, per forza di cose per raggiungere la periferia del territorio controllato impiegano quei minuti che permettono di compiere furti e rapine con la consapevolezza di non essere assicurati alla giustizia.

E’ una situazione inaccettabile, alla quale occorre dire BASTA!

E la POLITICA deve porsi questo irrinunciabile primario obiettivo.

Lo dico con amarezza e rabbia , ma anche con piena consapevolezza che finora si è scherzato, dimentichi che la sicurezza , insieme con il lavoro è la prima sacrosanta esigenza di ogni popolo.

Quello che è successo nei giorni scorsi a Campora San Giovanni può succedere ancora. Nessuna casa è più sicura, nessun bar o negozio od attività economica è più sicura.

Ed allora è il momento di dire BASTA

La sicurezza dovrà essere il primo obiettivo da raggiungere.

Alle prossime elezioni chi vorrà il mio consenso politico dovrà avere come primo punto programmatico un presidio stabile di Forze dell’Ordine nella frazione di Campora SG ed impegnarsi in questa direzione.

E per cominciare chiederò al sig Prefetto di valutare la gravità della situazione assicurando, magari a turno, la presenza nella frazione di una volante dei carabinieri e del Commissariato di PS fino alla attivazione di un diverso e più organico presidio stabile di Forze dell’Ordine.

Campora SG 10.01.2013

                                                           Il Consigliere Marcello Socievole

Pubblicato in Primo Piano

marina di Gioiosa JonicaIl boss delle slot machines arrestato ieri nel Ravennate salì agli onori delle cronache con un traffico di stupefacenti Puglia-Calabria. Un impero esteso nel Nord grazie anche all’amicizia e agli appoggi istituzionali dei Valle-Lampada.

“Rocco” oppure “u curtu”. Anche nel Ravennate, conservando così tutta la sua caratteristica calabresità, è noto con i nomignoli tra gli amici degli amici e i compari Nicola Femia, 51 anni, di Marina di Gioiosa, arrestato ieri dalla Guardia di Finanza del Gico di Bologna a seguito della maxi-operazione anticrimine coordinata dalla Dda emiliana. Lì la prima volta che il nome di Femia era saltato fuori con prepotenza era stato nel dicembre 2009, quando era stato arrestato nel Ravennate, a Sant’Agata sul Santerno, poiché accusato di associazione finalizzata al traffico di droga. Nella ricca Romagna, era titolare di una costellazione di società che noleggiano video slot. E proprio in questo settore, già dal 2003, ponevano l’attenzione gli investigatori della Dia. Sempre nei primi anni del 2000, Femia era stato inserito in un’importante indagine antidroga, che riguardava enormi quantitativi di stupefacente lungo l’asse calabro-pugliese. Per gli inquirenti esisteva un business gestito da narcos albanesi che avrebbero provveduto al costante rifornimento dei “compari” calabresi con cocaina, eroina e marijuana. Traffici che sarebbero stati preceduti da contrattazioni telefoniche “criptate”. Da un capo all’altro della cornetta i compari avrebbero trattato l’acquisto di “slot machines” e “pecore”. Macchinette ed ovini inesistenti, secondo l’accusa. L’espediente sarebbe servito a celare l’enorme smercio di stupefacenti. L’organizzazione di albanesi avrebbe avuto una guida unica e una gestione verticale per rifornire diversi mercati calabresi. Ogni area avrebbe avuto un referente che si sarebbe occupato di organizzare una rete locale di spaccio. In particolare nel Crotonese il riferimento sarebbe stato Francesco Mellino (poi condannato all’ergastolo per l’omicidio di Gabriele Guerra, avvenuto proprio in Emilia) con l’aiuto di altri personaggi noti alle forze dell’or – dine, mentre dell’approvvigiona – mento nell’area del Tirreno Cosentino si sarebbe occupato proprio Nicola Femia. Nonostante fosse un personaggio conosciuto agli inquirenti Femia è comunque riuscito a mettere in piedi un impero basato sul gioco d’azzardo, correndo sempre sul filo tra legalità e illegalità. Quando non intestate direttamente a lui, le società facevano capo ad alcuni suoi familiari. Tutte le sue attività sono venute allo scoperto nel novembre 2011 quando la Procura di Milano ha arrestato Giulio Lampada, secondo gli investigatori braccio imprenditoriale al Nord del clan calabrese dei Valle-Lampada. Anche lui calabrese, ma residente in Lombardia, Lampada aveva mantenuto contatti solidi nella sua terra d’origine anche con professionisti e uomini di Stato allo scopo di ottenere la concessione dei monopoli, così da poter investire in sale Bingo. In un’intercettazione uscita durante le indagini il sistema appare abbastanza chiaro: «Al 99 per cento va a conclusione perché c’è Franco (Morelli, il politico regionale calabrese) di mezzo…tutto il Nord Italia…nel pacchetto c’è Milano, Venezia, la Liguria e Bologna, fino a Bologna ci pigliamo appalti… fanno 50 richieste al mese… la sala giochi porta una media di soldi di 6-7 mila euro al mese. Stiamo parlando di slot». Ed è in questa fase dell’affare che Giulio Lampada chiede l’aiuto dell’amico imprenditore Femia, per l’installazione delle slot: «170 macchine complete sarebbe a dire 2500 euro più iva senza mettere i modelli, né niente…alla cortese attenzione di Milano Games (una delle società del Lampada)”. Femia effettuerà l’operazione saldando questo ordine con la ditta di Massa Lombarda “Las Vegas Games”, intestata alla figlia. (Soverato Uno Tv )

 

Gli indagati calabresi

AGOSTINO Francesco, 29 anni, Marina di Gioiosa

CAGLIUSO Domenico, 27, Marina di Gioiosa

CAMPAGNA Giannalberto, 30, Praia a Mare

CARROZZINO Ciriaco Luigi, 27, Belvedere Marittimo

CHIARADIA Daniele, 35 anni, Cosenza

CONDELLI Luigi, 38, Reggio Calabria

CRUSCO Filippo, 26 anni, Praia a Mare

FEMIA Guendalina (figlia di Nicola), 29 anni

FEMIA Nicola, 52 anni

FEMIA Rocco Maria Nicola (figlio di Nicola), 22 anni

PETROLO Virgilio, 27, Marina di Gioiosa

ROMEO Rosario, 58 anni, Reggio Calabria

TRIFILIO Valentino, 25, Praia a Mare

VIRZÌ Salvatore, 48 anni, Reggio Calabria

 

Pubblicato in Calabria
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