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 Maresciallo Enrico Caporaso, già operante in Amantea dove si è distinto( tra l’altro) per aver salvato insieme al maresciallo Cerza una famiglia asportando una bombola di gas che aveva preso fuoco( vedi foto in basso), ed ora comandante della stazione CC di Scigliano, è uno dei pochi investigatori che ha accertato e contestato il pagamento del reddito di cittadinanza non dovuto a 4 persone.

“Quattro persone, appartenenti al medesimo nucleo familiare, mediante un astuto artificio erano tutte riuscite ad ottenere il beneficio del reddito di cittadinanza, ottenendo fraudolentemente dall’I.N.P.S. circa 1.500 € al mese dallo scorso maggio.

 

 

La loro truffa è stata scoperta dai Carabinieri della Stazione di Scigliano che, questa mattina, hanno concluso un’attività di indagine che li ha portati a denunciarli in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Cosenza.

I militari della stazione del piccolo centro silano si sono accorti dell’anomalia nel mese di agosto; nel corso dei propri quotidiani controlli documentali avevano notato come tutti i componenti della famiglia rientrassero tra i percettori del beneficio. Circostanza questa che li ha insospettiti e portati ad approfondire. Acquisita dall’I.N.P.S. e dal comune di Scigliano la documentazione relativa alla loro situazione, l’esito è stato sorprendente: la famiglia che in paese si sapeva essere composta da S.M., 56enne, e P.F., 53enne e dai loro due figli S.U., 31enne, e S.A., 28enne, tutti conviventi nella medesima abitazione, nel centro storico del paese, figurava formalmente distinta in ben 3 differenti nuclei familiari, uno composto dalla coppia di genitori e gli altri due singolarmente da ciascuno dei figli.

Il “trucchetto” dagli stessi utilizzato era semplice ed ingegnoso: nelle pratiche di richiesta del reddito di cittadinanza i “furbetti” avevano autocertificato di risiedere nel medesimo indirizzo, proprio in Scigliano, ma riportato e scritto in 3 diversi modi, con altrettanti interni, al fine di eludere il controllo delle banche dati dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. E così ecco che il Vico di residenza dalla famiglia, correttamente riportato nell’ISEE dei genitori, è stato trasformato dapprima in Via, quindi in Via Vico I. Nella realtà però era tutto finto: nessuna Via o Via Vico I, inesistenti nel ruolo tributi del comune, nessun appartamento oltre a quello dei genitori, nessuna utenza allacciata. Ai Carabinieri è bastato pertanto osservare i movimenti dei componenti della famiglia ed effettuare un sopralluogo a sorpresa presso l’abitazione per riscontrare i loro sospetti e documentare senza alcun dubbio le false informazioni anagrafiche fornite, volte a simulare la più conveniente composizione del nucleo familiare, nell’ottica di massimizzare indebitamente un vantaggio economico altrimenti non spettante.

Immediatamente sequestrate le tessere emesse dall’ufficio postale di Scigliano nei confronti dei 3 nuclei familiari fittizi, il provvedimento preventivo è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari di Cosenza. I 4 dovranno rispondere in concorso dei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e comunicazione non veritiera dello stato di famiglia, nonché iniziare a trovare un modo, questa volta “legale”, per restituire all’INPS i quasi 9.000 € frodati. Si tratta certamente di una vicenda al limite del paradosso, che tuttavia dimostra l’efficacia dei controlli in corso sui percettori del reddito di cittadinanza, disposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza sulla base di una scrupolosa verifica di tutti i beneficiari residenti in provincia. Come documentato in recenti analisi di carattere economico-statistico a cura di storici Istituti, nella provincia di Cosenza i nuclei percettori del Reddito di Cittadinanza sono oltre 23.000, per cui, in un contesto operativo non certo facile, sono in atto da tempo minuziosi accertamenti volti alla verifica di paralleli impieghi in lavori in nero o, ancora, di casi di nuove occupazioni non segnalate all’I.N.P.S., che costituiscono le situazioni più ricorrenti, in aggiunta alle dichiarazioni mendaci sulla composizione del nucleo familiare dichiarato ai fini Isee. I controlli ad oggi condotti dai Carabinieri del Comando Provinciale hanno già portato all’individuazione di ulteriori 11 “furbetti”, denunciati all’Autorità Giudiziaria. Le verifiche proseguiranno incessanti anche nei prossimi giorni.

Era giugno 2015 quando Tommaso Cerza si insediò alla guida dei militari della Benemerita, nel posto di comandante la stazione dei Carabinieri di Amantea prendendo il posto il maresciallo capo Massimiliano Diamanti che aveva chiesto ed ottenuto il trasferimento in Sicilia.

Tommaso Cerza, classe 1970, è nato ad Atri in provincia di Teramo e si arruolato nell’Arma nel 1991.

Fino all’arrivo ad Amantea aveva prestato servizio a Firenze Castello, Catanzaro Lido, Pentone e Zagarise, ma anche presso il Reparto operativo del Comando provinciale di Catanzaro e di Cosenza, partecipando ad innumerevoli attività di indagine, ed ottenendo anche un encomio a seguito della cosiddetta operazione “Anaconda” che portò all’arresto di circa trentadue soggetti per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di armi e droga, estorsione ed omicidio.

Dopo nemmeno 3 anni il maresciallo Cerza discretamente, anzi in punta di piedi, come suo costume, ha lasciato Amantea per la sua nuova sede in Roma, presso la Banca d’Italia.

Ma non sarà dimenticato dagli Amanteani.

Amantea lo ha visto sempre presente in ogni occasione durante la quale c’è stato bisogno dell’Arma.

Lo ricordiamo spegnere ( insieme al maresciallo Enrico Caporaso) una bombola di gas che avrebbe potuto creare problemi alla vita di alcune persone ed alle abitazioni in via Santa Maria.

Lo ricordiamo essere in prima linea –insieme al maresciallo Fabio Mandato ed ai carabinieri Antonio Gualtieri e Francesco Malaspina- nell’incendio sulla Via Strada Nuova mettendo in salvo 30 persone.

Lo abbiamo visto infilarsi sotto il camion sotto il quale finì il povero Bonavita.

Lo abbiamo visto assistere i profughi minorenni trovati alla stazione ferroviaria di Amantea.

Insomma un maresciallo vecchio stampo sempre pronto per la città e per gli amanteani.

Un grande uomo prima ed insieme che Carabiniere.

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:

“Stamattina si è tenuto ad Amantea un consiglio comunale per deliberare l’encomio solenne al Comandante e ad altri coraggiosi carabinieri che il 22 agosto scorso intervenivano in uno dei tanti incendi di questa estate e mettevano al sicuro 30 persone facendole allontanare dalle loro abitazioni messe in pericolo dalle fiamme, nell’attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco e dei mezzi aerei.

Sappiamo bene come in questo anno l’Italia tutta è stata messa in ginocchio dagli incendi e la nostra regione è stata tra le più colpite. Solo in Calabria sono stati incendiati 413 kmq di zone boschive, equivalenti a 60.000 campi di calcio.

Amantea e zone limitrofe non sono state risparmiate ed anche noi abbiamo visto andare in fumo intere colline e campagne.

A tal proposito durante il consiglio di stamane abbiamo presentato un’interrogazione per fare presente la grave situazione di totale abbandono e mancanza di pulizia dei terreni e della politica di prevenzione che un amministrazione deve attuare a tutela della incolumità dei cittadini, delle proprie abitazioni e dell’ambiente.

Ecco la interrogazione

Oggetto: Interrogazione a risposta scritta e orale in Consiglio Comunale. Art.23 del Regolamento del   Consiglio Comunale. Prevenzione incendi.

PREMESSO:

   Che l’estate 2017 verrà certamente ricordata tra le peggiori degli ultimi decenni sul fronte degli incendi boschivi in Calabria ma anche sul territorio della città di Amantea (è il caso di ricordare l’incendio che oggi ci porta ad encomiare dei rappresentanti dell’ Arma dei Carabinieri) e vorrei ricordare anche i tanti volontari;

   Che è dato riscontrato una grave carenza di azioni di prevenzione del Comune di Amantea sul piano della gestione e cura del patrimonio boschivo (tra l’altro con tutte le implicazioni eventuali in tema di protezione civile e politica forestale) nonché su quello della predisposizione di misure di mitigazione del rischio o anche sul piano delle misure di deterrenza per gli incendi;

   Considerato che i mezzi aerei possono essere un ausilio allo spegnimento, mai lo strumento primo o principale e soprattutto rischiano di divenire inefficaci se non coadiuvati da azioni di bonifica (cioè l’intervento a terra per lo spegnimento dei focolai residui) nell’area colpita dagli incendi;

   Accertato che le mancate o inadeguate bonifiche hanno come conseguenze che un incendio che viene “spento” di giorno riprende durante la notte, perché, dopo il passaggio aereo, non sono state svolte tutte le altre attività necessarie per il suo definitivo spegnimento;

   In tema degli incendi boschivi è rappresentato dalla legge 21 novembre 2000, n. 353, nota come “legge-quadro in materia di incendi boschivi”, sulla cui base le regioni hanno l’obbligo di adeguare le norme di riferimento ed il contestuale Piano Regionale Antincendio;

   La legge di cui sopra è finalizzata alla conservazione e alla difesa dagli incendi del patrimonio boschivo nazionale quale bene insostituibile per la qualità della vita e costituisce, nel suo insieme, un principio fondamentale dell’ordinamento ai sensi dell’art. 117 della Carta Costituzionale;

   La legge 24 febbraio 1992, 225 designa il Sindaco quale Autorità di Protezione Civile a livello comunale, nel modello organizzativo regionale i comuni concorrono nell’organizzazione generale dell’attività di spegnimento degli incendi mediante:

– costituzione e gestione di unità di intervento comunale o convenzioni con squadre di intervento appartenenti alle Associazioni di Volontariato;

-supporto tecnico-logistico alle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi;

-attivazione delle unità di intervento nel comprensorio di appartenenza;

-attivazione delle funzioni specifiche richieste in caso di incendio di interfaccia (procedura di cui al modello d’intervento manuale operativo di cui all’art. 3 comma 1° del decreto n. 1 del Commissario Delegato di cui all’O.P.C.M. 22 ottobre 2007 n. 3624);

-attivazione del Presidio Operativo e del Presidio Territoriale.

Tanto premesso lo scrivente Consigliere Comunale,

INTERROGA IL SINDACO E L’ASSESSORE DELEGATO ALLA PROTEZIONE CIVILE

per sapere:

   Quali iniziative l’Amministrazione Comunale ha assunto a sostegno di una efficace azione continuativa di prevenzione incendi, prima o dopo la stagione estiva 2017, anche attraverso la pulizia del sottobosco comunale e nelle aree siano esse cittadine che rurali a rischio;

   Se è stato predisposto dall’Amministrazione Comunale un piano antincendio, in sinergia con la Regione Calabria, che possa far fronte in maniera adeguata alle emergenze;

   Se si intende predisporre per la stagione estiva 2018 servizi di presidio del territorio con personale della Protezione Civile Comunale o da parte del volontariato in modo da rafforzare l’attività di prevenzione e ridurre il tempo di intervento in caso di incendi;

   Se ci sono idranti posizionati sul territorio comunale e , se si, se sono stati oggetti di verifica e di manutenzione.

La scrivente, infine, chiede del Signor Sindaco l’impegno:

   a creare presidi antincendio con idranti a colonna nelle zone periferiche e contrade al confine con fasce boschive;

·         alla realizzazione, dove la morfologia del territorio lo consenta, di sentieri tagliafuoco;

·         a porre le condizioni per la presenza di un presidio ad Amantea dei Vigili del Fuoco, percorso già promosso da alcune associazioni locali ma mai portato a buon fine per il mancato interessamento delle diverse amministrazioni.

·         alla predisposizione prima dell’inizio dell’estate e molto per tempo di un’apposita ordinanza di prevenzione incendi e pulizia dei terreni come avviene in tanti comuni virtuosi.

Si rimane a disposizione per ogni collaborazione istituzionale.

Francesca Menichino

Francesca Sicoli

Gruppo consiliare MoVimento 5 stelle Amantea

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa dell’amministrazione comunale dal titolo:“Un ringraziamento sentito al Maresciallo Capo dei Carabinieri Tommaso Cerza”

Carissime cittadine e carissimi cittadini,

come molti di voi avranno saputo, lo scorso venerdì mattina nel centro cittadino si è verificato un grave incidente.

Un ciclista, un nostro compaesano, Natale, conosciuto e ben voluto da tutti è stato investito da un mezzo pesante.

Subito sono intervenuti i soccorsi: la Polizia Stradale, la Polizia Municipale, i Vigili del Fuoco, il personale medico dell’Elisoccorso.

Li ringraziamo per aver evitato che il sinistro potesse avere esiti ancor più drammatici.

Sul posto si è precipitato il Sindaco, insieme ad altri amministratori, per monitorare quanto stesse accadendo.

In quella situazione angosciante, ci hanno colpito la lucidità, la generosità, il coraggio del Maresciallo Capo dei Carabinieri Tommaso Cerza, che, pur non essendo in servizio, non ha esitato – con sprezzo del pericolo - a raggiungere il malcapitato sotto il mezzo pesante, prestandogli i primissimi soccorsi.

Un nobile gesto compiuto con fermezza, altruismo ed altissimo senso del dovere.

È per noi doveroso ringraziarlo pubblicamente anche a nome di tutta la comunità, per l’encomiabile esempio e per quanto l’Arma fa ogni giorno per le cittadine e i cittadini del nostro territorio.

La loro presenza riservata ma costante rende più sicura la nostra cittadina.

A Natale ed a tutti i suoi familiari va la nostra vicinanza, augurandogli di poter presto tornare nella sua amata Amantea”.

Con i più cari saluti    Il Sindaco Mario Pizzino       Il Portavoce dell’Amministrazione Enzo Giacco

Nella foto il Maresciallo cerza è quello con la magliettina bianca

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