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Un migrante è stato aggredito da suoi connazionali.

Il film, dalla sceneggiatura già scritta, è stato girato sulla Via Dogana, proprio all’incrocio con via Garibaldi.

Nel primo tempo, visto da pochi, i problemi tra due migranti, ospiti della Ninfa marina, ed i cui rapporti personali erano stati poco felici.

Ma nel Centro si era immediatamente intervenuti dividendo i due ed esercitando, come su tutti, una attenta vigilanza.

Ma non era bastato e così l’assalitore potrebbe aver deciso di punire l’altro migrante che sembra non avesse rispettato l’impegno a restituire quanto dovutogli.

Forse, allora, anche un problema di rispetto umano.

Una piccola somma in verità, sembra, e prestata per le esigenze della famiglia lontana.

Esigenze economiche che spesso sono alla base anche di altro, purtroppo, quando si tratta di migranti “economici” che si illudono di trovare un lavoro che permetta di aiutare i propri cari rimasti nella loro patria e perfino alle prese con i debiti resisi necessari per farlo giungere in Italia, in Europa.

Una persona anziana e saggia ci ha ricordato le liti tra ubriachi degli anni cinquanta, ad Amantea, liti che finivano a pugni e schiaffi e rare volte con oggetti atti ad offendere. Ma sempre liti!

E se vera la presenza di un martello che gli astanti dicono di aver visto prima che l’ offensore ( o gli offensori) scappasse ed i cui segni sarebbero rimasti sul collo dell’aggredito, si potrebbe parlare anche di una vendetta umana.

Perfino premeditata.

Ed ora la scena vissuta dagli astanti.

Su un marciapiede, un migrante attende paziente che passi il connazionale.

Nel mentre sembra batta per terra con il martello quasi ad intimare il pericolo.

Poi, rapida, l’aggressione .

Un colpo con la penna , probabilmente biforcuta, del martello che apre una profonda ferita sul collo del malcapitato.

Un colpo violento che lo stordisce.

Barcolla e perde sangue, si muove, lentamente , come ubriaco, verso il centro della strada.

Passano alcune persone una delle quali , almeno, chiama il 118 descrivendo la scena e chiedendo soccorso.

La presenza di diversi astanti induce l’ aggressore (forse due) a scappare , mentre altri, poi interrogati, restano sul posto.

Tornano verso casa, la loro casa, la Ninfa Marina dove poi vengono raggiunti ai carabinieri che li portano in caserma.

Per terra resta il ferito che viene immediatamente soccorso dai sanitari del 118 e pezzi di mattoni , di cui uno appuntito, che si suppone possano essere stati armi improprie di attacco o di difesa.

Subito dopo i sanitari arrivano sul posto anche i carabinieri.

Almeno due pattuglie di cui una del 112 ed una della locale caserma di CC di Amantea.

I carabinieri sentono alcuni dei presenti , prelevano i mattoni che stranamente si trovano sul posto, e comunque scandagliano con attenzione anche il cortile delle vicina scuola alla ricerca dell’arma usata.

La intera zona è chiusa , il traffico è bloccato grazie alla collaborazione dei Vigili Urbani.

La notizia si sparge e molta gente si riversa nel luogo dell’aggressione.

E la notizia si diffonde per il paese, lievitata fino a giungere a quella, per fortuna falsa, della morte del migrante aggredito.

Si saprà solo oggi che i Carabinieri successivamente si sono portati alla Ninfa Marina , portando gli aggressori in caserma ma poi rilasciandoli nella tarda serata, diverse ore dopo.

Niente fatti di droga, niente ragioni di droga, ma solo la difficoltà di convivenza dei migranti, resa grave per il disperato bisogno di soldi da mandare alle loro famiglie.

Pubblicato in Primo Piano

salva1Quante cose brutte sono accadute in questa settimana in Italia E sono balzate agli onori delle cronache per la gravità dei gesti e per la spettacolarizzazione televisiva che ne è stata data.

 

 

Un ragazzo di appena 16 anni paga un compagno per uccidere i suoi genitori. Ora il carnefice e il mandante sono in carcere dopo avere barbaramente ucciso con una grande accetta da boscaiolo la mamma e il papà del sedicenne mentre dolcemente dormivano nel loro letto in una villetta di Pontelangorino di Codigoro in provincia di Ferrara.

 

Avevano tutto pianificato alla perfezione.

L’accetta e i panni sporchi di sangue sono stati buttati in un canale. Anche i corpi dovevano essere occultati, non ci sono riusciti perché la donna era troppo pesante e trascinare il cadavere avrebbe potuto lasciare delle tracce. Ma perché hanno ucciso Salvatore e Nunzia? Per rapina? Per soldi? Per vendetta? No.

 

Per i rimproveri che riceveva il ragazzo.

Il figlio della coppia assassinata veniva rimproverato perché non andava bene a scuola e passava molto tempo a giocare alle slot machine e alla playstation.

Si ritirava tardi a casa, addirittura faceva uso di sostanze stupefacenti.

Ma per un rimprovero si uccidono i propri genitori?

Se un figlio ottiene un brutto voto a scuola cosa dovrebbero fare mamma e papà?

Bravo, continua così perché ti troverai bene, siamo contenti del tuo comportamento a casa e a scuola, hai bisogno di altri soldi? Eccoli, Vai a giocare alle slot machine e alla playstation, il resto usalo per comprarti la droga.

 

Ma davvero si può uccidere per un compenso anticipato di 80 euro e poi al lavoro finito di1000 euro?

Il figlio della coppia uccisa non ha avuto la forza e il coraggio di uccidere i propri genitori, ha pagato l’amico col quale passava tutte le ore del giorno e della notte insieme, perché lui aveva le palle per farlo.

Gli investigatori continuano le indagini perché il movente non li convince appieno. Sono emersi inquietanti particolari. Gli assassini avrebbero cercato di occultare i cadaveri simulando una rapina. Non ci sono riusciti.

Dopo l’efferato delitto i due amici hanno giocato tranquilli alla playstation come se nulla fosse successo. E poi sono andati a dormire tranquilli.

All’ospedale di Cesena è ricoverata in prognosi riservata una ragazza di 28 anni perché è stata aggredita e sfregiata con acido muriatico dall’ex fidanzato. Ha riportato gravi ferite e rischia addirittura di perdere un occhio. All’ospedale di Messina è stata ricoverata una ragazza di 22 dopo che il suo ex ragazzo le ha versato una bottiglia di benzina e le ha dato fuoco.

Ma la ragazza, in questo caso, difende il suo ex ragazzo. – Non è stato lui. Egli mi ama.- Ti ama? Ma uno che ama davvero la sua ragazza cosa fa? Le dà fuoco? Cosa da pazzi. A Napoli un uomo spara all’ex moglie e al nuovo compagno di lei.

L’aggressore ha precedenti penali, addirittura 15 anni fa ha ucciso la sua prima moglie. A Roma una mamma di 30 anni è stata arrestata dai Carabinieri con l’accusa di tentato omicidio. La vittima in questo caso è la figlia, una bambina di appena tre anni. La mamma le avrebbe somministrato dei farmaci sedativi provocandole due arresti cardiorespiratori.

 

Questi fatti hanno sconcertato la popolazione e colpito la coscienza di tanti e l’Italia è ancora sotto shock.

Purtroppo questi orribili episodi si affiancano per ferocia agli altri delitti che abbiamo avuto negli anni passati. Basta ricordare Erika e Omar che uccidono la mamma e il fratellino di lei infliggendo loro centinaia di coltellate. E poi Maso che ha ucciso i genitori colpendoli con un martello sulla testa. Voleva impossessarsi della eredità perché aveva prenotato una BMW e lui doveva pagarla e non aveva i soldi.

Questi ragazzi diventati criminali alla giovane età non solo hanno distrutto l’esistenza delle loro famiglie, ma anche le loro. Adesso molti danno la colpa alle famiglie che non hanno saputo educarli e alla società malata e cattiva per non averli capiti. Parlano di raptus o di follia mentale per giustificare in qualche modo ciò che non accettano di comprendere. I due ragazzi che hanno barbaramente ucciso in provincia di Ferrara sono degli assassini e come tali dovranno essere trattati. Non ci sono giustificazioni o attenuanti. Punto

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