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Lo ha detto Renzi: «Oggi costa 113 euro, il prossimo anno costerà 100 euro. Chi è onesto e paga, paga meno» ha detto il premier.

 

«Nella legge di stabilità riduciamo il canone e contemporaneamente diciamo che lo devono pagare tutti attraverso un meccanismo» che potrebbe essere quello del pagamento in bolletta.

Lo ha detto il premier Matteo Renzi a In mezz'ora.

 

Crederci?

E’ possibile. Anzi è facile. Basta ridurre poltrone e stipendi.

E comunque si tratta di un passo indietro

 

Gli italiani che nel 2014 hanno pagato il canone Rai sono stati 16.720.087, con un tasso di evasione del 30,53%.

Più virtuose, come da tradizione, le regioni del Nord con un’evasione media al 26,98% che scende in Alto Adige al 18,41% e in Friuli al 20,28% ma che a Milano s’impenna al 41,65%.

Un pochino peggio le cose per il canone Rai vanno al centro, dove l’evasione si attesta in media al 29,13%, con il Lazio al 35,72% e la città di Roma al 37,81%.

 

Davvero, male, infine la raccolta al sud dove il primato dei fuggitivi dal bollettino della tv di Stato spetta alla Campania (evasione al 47,1%), seguita dalla Sicilia (43,33%) e dalla Calabria (43,23%). A Napoli il tasso di evasione sfonda il muro del 60%, e in alcuni comuni del casertano – tra cui la tristemente nota Casal di Principe – si arriva oltre il 90%.

Lottando l’evasione si potrebbe scendere ad un canone di 80 euro e riducendo poltrone e stipendi ancora a meno.

Pubblicato in Italia

L’Italia, come è noto è il paese degli evasori (e non solo, purtroppo). Si evade anche il canone RAI.

 

E così gli altri, quelli che pagano, sono costretti a pagare anche per gli evasori.

Ma ora il Governo vuole cancellare il canone ed imporre la tassa RAI.

Si chiamerà "Contributo al servizio pubblico radio-tv"

E secondo il governo, diventando tassa sarà obbligatorio il pagamento partendo dal presupposto che chi più chi meno TUTTI HANNO UN TV E TUTTI VEDONO LA TV!

La tassa RAI entrerebbe in vigore a gennaio 2015

Si pagherà in relazione all’uso della TV

L’importo è previsto dalle 35 alle 80 euro, in relazione al reddito del nucleo famigliare e in proporzione a una stima presunta di consumi.

Sarà, dicono,un vantaggio per chi ha sempre corrisposto il Canone e uno svantaggio per chi da sempre non paga l'imposta per le più svariate motivazioni.

M qualcosa non ci convince almeno a giudicare dal viso del DG Luigi Gubitosi.

Sta sorridendo perché incasserà tanto per pagare bene agli amici della TV( lo sapete che ci sono giornalisti che prendono ben più di 900 mila euro all’anno?)

O perché non ci ha detto tutto e dal 2015soltanto sapremo tutta la verità sulla tassa RAI?

Pubblicato in Italia

Se non è l’effetto dell’intervento della procura della repubblica ditemi voi cos’è

Parliamo del fatto che la determina dell’ingegnere Pileggi n 295 del 27 giugno 2014 è stata registrata il 2 luglio 2014, cioè pochissimi giorni dopo previo impegno di spesa sul capitolo80035/18, intervento 1110504 tratti sulla competenza del bilancio 2014

Eravamo abituati dalla precedente determina n 359 del 18.08.2013 era stata registrata soltanto il 31 dicembre 2013, cioè 4 mesi e 13 giorni dopo, sempre sul capitolo 80035 ma senza indicazione dell’appartenenza alla competenza od ai residui

Eppure parliamo dell’identico impegno di spesa di 22.603,00 euro per oneri ed indennità. Tassa demaniale euro 19.654,59 e contributo regionale euro 2.948,19, l’uno relativo al 2012(?) e quest’ultimo relativo al 2014.

Ma può anche darsi che esista una determina per il pagamento del canone per l’anno 2013.

Certo resta la stranezza di capire come sia possibile questa dicotomica valutazione del canone demaniale , dal comune calcolato come ricognitivo in circa 20 mila euro mentre nel verbale di sequestro si ragiona in termini di centinaia di migliaia di euro annui.

Stasera comunque in consiglio avremo dati maggiori e più completi.

Non sembri poca cosa la delibera di pagamento anticipato del canone demaniale.

Anzi ci sembra funzionale alla possibilità non remota che fermo restando il sequestro dell’opera per le carenze tecniche ed amministrative si possa giungere ad una fruizione dello stesso per qualche tempo in più.

Il comune opportunamente ha fatto ricorso al Tribunale della Libertà che si pronuncerà a breve e che potrebbe anche orientarsi all’accoglimento della richiesta.

Quale novazione infatti può aver costituito l’elemento induttivo del sequestro? Si tratta certamente di una situazione antica che ben poteva far giungere al sequestro in tempi ben più opportuni.

Dove potrebbero essere allocate in questi pochissimi giorni teoricamente concessi le imbarcazioni oggi presenti nel porto di Amantea?

Non solo ma chi avrebbe dovuto comunicare agli interessati l’obbligo di allontanare le imbarcazioni? E’ questa una notizia alla quale appare difficile rispondere attesa la mancata visione degli atti di sequestro che stando alle dichiarazioni della consigliere Menichino risulterebbero perfino secretati.

E dove potrebbero andare i marinai le cui imbarcazioni sono oggi nel porto di Amantea quando perfino il vicino porto di San Lucido risulta essere parzialmente insabbiato?

Non solo ma sembrano stemperate le ragioni del sequestro, da un lato con la manifestata volontà di pagare i canoni annuali e dall’altro con il verbale della commissione di collaudo del porto del 30 giugno ( presenti Genio Civile OOMM, Capitaneria e Demanio) nel quale si legge la incontestata affermazione che il PAI non si applicherebbe al porto di Amantea perché la approvazione del PAI stesso sarebbe successivo alla approvazione del progetto del porto.

Insomma sarebbero buone le speranze di conservare fino alla fine della stagione estiva l’uso del porto medesimo rinviando la esecuzione del sequestro e la inibizione dell’uso del porto a settembre pv.

Né escludiamo in via di principio che stasera il consiglio approvi una mozione d’ordine per dichiarare a chiunque, ed alla unanimità, il desiderio di conservare la fruibilità del porto fino al mese di settembre evitando danni di immagine della città, perdita di lavoro, problemi ai pescatori ed ai diportisti

La polizia greca h sgomberato la sede della televisione pubblica Ert. L’edificio era stato occupato dai dipendenti lo scorso 11 giugno contro la decisione del governo di Atene di sospendere le trasmissioni.

Una decisione che ha fatto sì che la Grecia diventasse il solo Paese in Europa senza una televisione pubblica. Nelle condizioni economiche greche era impossibile pagare il canne RAI. La stessa situazione dell’Italia.

La situazione economica in Grecia è diventata ancora più grave e secondo il leader del sindacato Panagiotis Kalfagiannis “Oggi dovevano confondere le acque, perché i membri della troika sono in Grecia e il governo deve adottare nuove misure di austerità . Il governo sta agendo in un modo fascista. Vogliono chiudere la bocca a tutti e in parte hanno raggiunto il loro obiettivo, diffondendo la paura tra la gente nei modi più diversi. Siamo gli unici rimasti in piedi”.

A seguire Nikos Ionnidis, giornalista di Ert : “Tutti i dipendenti di Ert si sono radunati qui all’esterno degli uffici. Stiamo progettando di riprendere le trasmissioni da qui, dalla strada. Questo è il nostro obiettivo nell’immediato”.

Il governo di Atene difende l’intervento della polizia e parla di fine di un’occupazione illegale.

All’esterno dell’edificio, a nord della capitale, si sono radunati vari deputati dell’opposizione ai quali è stato impedito l’accesso nella struttura.

Thanasis Pafilis, parlamentare del partito Comunista, dice che: “Bisogna reagire a tutto questo. Questo è il nostro messaggio. Ci deve essere una risposta da parte di tutti i lavoratori. Non solo per quello che è successo oggi, ma contro tutti gli errori fatti fino ad ora”.

Poi Zoe Konstantopoulou, rappresentante di Syriza, ritiene che: “Ciò che sta avvenendo in questo momento rappresenta una pagina nera nella storia del paese Il governo dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa”.

La chiusura, senza preavviso, è costata il licenziamento di circa 2.600 persone.

“L’11 giugno la televisione nazionale greca ha interrotto le trasmissioni”

Oggi 7 novembre, quasi 5 mesi dopo le forze di polizia, accompagnate da un magistrato, hanno sgomberato l’edificio.

Una storia che fra breve succederà anche in Italia non appena l’Italia, come la Grecia sarà commissariata. Nel frattempo appare opportuno non pagare il canone RAI.

Pubblicato in Mondo

Tra le tasse meno amate dagli italiani c’è sicuramente il canone del sistema radiotelevisivo. Un balzello inviso a moltissimi.

Per chi intenda pagarlo avvertiamo che la scadenza si avvicina. E’ fissata, infatti, al 31 gennaio 2013 ed il suo ammontare è di 113,50 euro, ovvero 1,50 euro in più rispetto allo scorso anno.

L’importo è stato stabilito con un decreto del ministero dello Sviluppo Economico.

Siccome il ministro è bravo se paghi in una unica soluzione il balzello è di “soli” 113,50 euro ,oltre la tassa di versamento postale.

Ma puoi anche pagare i due rate semestrali, ognuna di 57,92, una al 3 gennaio ed una al 31 luglio, con totale 115,84 euro, cioè soli 34 centesimi in più ed una tassa postale in più.

Ma puoi pagare anche in 4 rate trimestrali(31 gennaio 30 aprile,31 luglio,31 ottobre), ognuna di 30,16 euro, per totale 120,64, cioè 4,80 euro in più dell’importo base del balzello e tre tasse postali in più.

Nel prezzo è compresa l’iva.

Il balzello dovrebbe essere pagato indipendentemente dal fatto se usi o meno il televisore, se vedi o meno i programmi Rai perché dicono si tratti di una tassa di possesso del televisore. E quindi qualunque cosa ci fai –dice la propaganda- “hai da pavà” come direbbe Totò!

Insomma del tipo “chi siete, quanti siete, dove andate, cosa portate?.Un canone!”

Lo strano è che

  1. 1)Le imprese che fanno riparazione di televisioni non devono pagare il canone!
  2. 2)Le imprese che vendono televisioni non devono pagare il canone!
  3. 3)I militari delle Forze Armate Italiane nelle strutture adibite al loro servizio non devono pagare il canone!
  4. 4)I militari di cittadinanza straniera che appartengono alla Nato non devono pagare il canone!
  5. 5)Gli agenti diplomatici e consolari non devono pagare il canone !

Difficile capire perché se si tratta di una tassa di possesso.

A chi spetta pagarlo? A chiunque possieda uno o più apparecchi adatti o adattabili a ricevere le trasmissioni radiotelevisive, indipendentemente dalla qualità del servizio o dalla quantità. Non vale quindi la giustifica: “possiedo la Tv ma è spenta dei sei anni” oppure “ho la Tv ma non guardo la Rai”. A chi non spetta invece? A chi ha compiuto 75 anni di età entro il termine di pagamento del canone e non convive con altri soggetti diversi dal coniuge titolare di reddito proprio e possiede un reddito che, unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non sia superiore complessivamente a 516,46 euro per tredici mensilità (euro 6.713,98 annui).

Che succede se non si paga?

Se si dovesse saltare la scadenza del 31 gennaio, si può rimediare nei successivi 30 giorni pagando una sanzione amministrativa pari a 4,47 euro (ossia un dodicesimo del canone semestrale); in caso di ritardo superiore, la “penale” passa a un sesto del canone semestrale, ossia 8,94 euro. Superati sei mesi, si aggiungono gli interessi di mora, calcolati nella misura dell’1% per ciascun semestre compiuto.

Pubblicato in Italia
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