È NECESSARIA UNA AZIONE FORTE IN MODO DA AFFRONTARE E RISOLVERE UN FENOMENO CHE PROVOCA DISAGI A MOLTI DISABILI. RIPRISTINARE LA LEGALITÀ!
L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ha scritto alle polizie municipali di Crosia, Cariati, Rossano e Corigliano Calabro in relazione all’occupazione abusiva dei parcheggi per disabili. Un fenomeno, questo, largamente diffuso anche negli altri comuni calabresi che diventa ancora più accentuato nel periodo estivo e nelle feste comandate quando risulta difficile trovare parcheggio.
L’Associazione ha ricevuto e continua a ricevere foto e video da parte di disabili (e non solo), che vivono in questi comuni e segnalano puntualmente l’occupazione dei parcheggio a loro riservati da parte di autovetture non abilitate. Avviene ovunque: davanti ai supermercati, le banche, gli uffici pubblici, ecc. Questa occupazione illecita molto spesso provoca disagi non indifferenti per chi è affetto da disabilità motorie e non può essere più tollerato.
Abbiamo inoltrato una richiesta – dichiara Fabio Pugliese presidente dell’Associazione – rivolta alle polizie municipali di Crosia, Cariati, Rossano e Corigliano Calabro in cui chiediamo controlli e sanzioni affinché questo fenomeno sia definitivamente affrontato e risolto. Questa è la prima volta – continua Pugliese – che l’Associazione affronta un problema che non è strettamente legato alla S.S.106 ma è il buon senso che ci ha spinti a raccogliere la protesta di molti disabili che vivono quotidianamente disagi non indifferenti.
Sono certo – continua Pugliese – che già da subito partiranno controlli puntuali da parte delle Polizie Municipali al fine di ripristinare la legalità ed il diritto dei cittadini disabili di poter usufruire delle aree di sosta a loro riservati per legge. Ovviamente se ciò non accadrà e continueremo a ricevere foto e video che dimostrano il persistere di questa situazione provvederemo diversamente ma sono convito – continua Pugliese – che tutto ciò non accadrà e che sarà finalmente ripristinata la legge a tutela dei cittadini disabili che hanno diritto alla loro area di sosta.
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 11 Dicembre 2017
Associazione "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106"
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È successo ad un automobilista palermitano finito in tribunale per aver lasciato la sua auto in un'area riservata ai portatori di handicap per 16 ore e adesso condannato in Cassazione.
In sostanza chi parcheggia nel posto dei disabili rischia la condanna per violenza privata.
A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione, chiamata a decidere sulla vicenda di due cittadini palermitani.
Una complessa vicenda giudiziaria.
Un automobilista palermitano era finito in tribunale per aver lasciato la sua auto in un’area riservata ai portatori di handicap per 16 ore.
Pochi giorni fa condannato la Cassazione lo ha condannato a 4 mesi di carcere.
La vicenda ha avuto inizio ben 8 anni fa, nel maggio 2009.
Il protagonista è il sig Mario Milano di 63 anni.
La donna che lo ha querelato è una disabile di 49 anni, che aveva un parcheggio sotto casa assegnato nominalmente (con il suo numero di targa).
E' successo tutto di mattina, quando la donna, stanca, decide di rientrare a casa(ha problemi fisici gravi).
Individua il suo parcheggio ma trova il suo posto occupato.
Erano circa le 10.30.
Telefona ai vigili che però non possono intervenire perché sono tutti impegnati in una riunione.
Poi si rivolge ai carabinieri di zona.
Passano le ore, finisce il giorno, arriva la notte.
Soltanto alle 2.30 del mattino l'auto "abusiva" viene finalmente caricata sul carroattrezzi e portata via.
La donna decide di querelare il proprietario della macchina.
Parte un iter processuale infinito. Un iter che si è concluso adesso.
Parcheggiare nello spazio per i portatori di handicap è un reato.
Violenza privata.
È la prima volta che accade.
Una sentenza destinata a fare scuola.
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L’installazione di un montascale non è spesa da poco, tuttavia si rivela necessaria laddove vi siano in casa una o più persone con problemi deambulatori. Dunque il suo acquisto diventa un investimento a lungo termine consentendo a chi ne necessita una ritrovata libertà di movimento.
Per affrontare tale spesa è possibile fare richiesta di detrazioni fiscaliall’Agenzia delle entrate, secondo quanto prevede la legge per l’abbattimento delle barriere architettoniche (L 13/1989), che comportano un risparmio che va dal 19% al 50% sulle spese di acquisto ed installazione, ovvero sull’importo totale. Inoltre, con la Legge di Stabilità 2014 sono stati prorogati gli incentivi fiscali per la ristrutturazione edilizia e l’abbattimento delle barriere architettoniche fino al 31 dicembre 2016.
Vediamo un po’ come funzionano.
Mobilità e barriere architettoniche
La legge 13 del 09/01/1989 atta a “favorire il superamento e l’abolizione delle barriere architettoniche negli edifici privati” prevede che l’immobile sia privo sul nascere di barriere architettoniche o, laddove non sia possibile farne a meno (per esempio, le scale), dispone che la struttura sia comunque progettata e idonea per l’installazione di accorgimenti tecnici per il loro superamento. Inoltre, mette a disposizioni contributi fiscali sia per opere di ristrutturazione edilizia sia per l’acquisto e l’installazione di eventuali mezzi meccanici o informatici, ivi compresi i montascale.
È possibile far ricorso a due tipi di detrazione fiscale, quella del 19% e quella del 36% (portata a 50% nel 2012).
Detrazione del 19% per spese sanitarie e mezzi di ausilio (art. 13-bis DPR 917 del 22/12/1986).
Ai sensi dell’articolo 13-bis DPR 917 1986 è prevista la DETRAZIONE IRPEF DEL 19% a titolo di spese sanitarie riguardanti i mezzi necessari al sollevamento del disabile, siano esse di installazione o di sostituzione del mezzo. Questa detrazione può essere sfruttata dai contribuenti cui la Commissione medica istituita ai sensi dell’art. 4 della legge 104/92 riconosce una percentuale di disabilità fisica o psichica. L’importo massimo sul quale calcolare la detrazione è di 2.582,28 € complessivi, da farsi
annualmente. Poiché spesa medica a tutti gli effetti, occorre seguire il medesimo iter applicato a qualsiasi altra spesa sanitaria: conservare le fatture e dichiararle.
Detrazione del 36% e del 50% sulla spesa complessiva per interventi di ristrutturazione edilizia (DL n. 83 del 22/06/2012).
Coloro che decidono di ristrutturare un immobile posseduto a qualsiasi titolo (proprietà provata o pubblica, locazione, usufrutto e così via) o di edificarne uno possono ottenere una detrazione Irpef del 36%, secondo quanto previsto dall’articolo 16-bis del DPR n. 917/1986, da calcolare su di un importo massimo di 48.000 euro. Inoltre, la soglia di detrazione è aumentata dal 36% al 50% con il Decreto Legge n. 83 del 2012 e la cui percentuale è da calcolare su di una spesa complessiva di 96.000 euro. Con la nuova Legge di Stabilità, il termine delle detrazioni fiscali del D.L. 83/12 previsto per il 31 dicembre 2015 è stato prorogato fino al 31 dicembre 2016, dunque è ancora possibile farne uso. Per richiederla non è strettamente indispensabile essere soggetto disabile o invalido civile. Tutti i pagamenti andranno eseguiti a mezzo di bonifico bancario o postale, conservandone le ricevute. Per richiederla farà fede la data del bonifico per le spese sostenute.
SI NOTI BENE CHE:
1) La detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche non può essere fruita contemporaneamente alla detrazione del 19% a titolo di spese sanitarie. È quindi consigliabile adottare dapprima la detrazione del 50% e poi successivamente adottare quella del 19% sulla parte di spese eccedenti.
2) La detrazione è prevista solo sugli immobili con l’intenzione di favorire la mobilità interna con l’abbattimento delle barriere architettoniche.
3) La detrazione non si applica all’acquisto di strumenti e beni mobili, anche se finalizzati al miglioramento della mobilità del disabile, quali telefoni, computer e quant’altro. Questi sono altresì compresi nelle detrazioni fiscali al 19% per le spese sanitarie.
Per concludere, per le prestazioni di servizi relative all’appalto di questi lavori è prevista l’aliquota Iva agevolata del 4%, invece di quella ordinaria.
Le normative tuttora vigenti sono sottoposte a continue modifiche. Quindi si consiglia, comunque, di rivolgersi al proprio consulente fiscale prima di affrontare queste spese, verificando che tali norme siano ancora in vigore senza ulteriori cambiamenti
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Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota di Noi Liberi diretta al Sindaco di Amantea ed assunta al protocollo comunale n 4683 di oggi 8 marzo
“Al sig Sindaco Amantea
Oggetto : Il PEBA ed il comunicato dei giovani UDC
I Giovani UDC di Amantea hanno dato mandato al consigliere Biagio Miraglia di portare all’attenzione del gruppo consiliare e dell’amministrazione comunale il grave problema delle barriere architettoniche che, per molte persone, rappresenta un ostacolo insormontabile alla possibilità di entrare in relazione con le istituzioni pubbliche e non solo.
Osservano i giovani dell’UDC che il comune di Amantea non ha mai stato redatto il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.), previsto dall’articolo 32 della legge 41/86 e dall’articolo 24 della legge 104/92.
Osservano, ancora, i Giovani dell’UDC che il Comune abbia il dovere di garantire la sicurezza, il comfort e l’accessibilità nelle sue strutture ed aree a tutti i cittadini.
Non possiamo che essere d’accordo
Non possiamo che chiederci anche noi il perché di questo ritardo
Ma non possiamo non chiederci anche perché i giovani dell’UDC non abbiano sollevato il problema all’interno del loro partito ben sapendo che il loro partito è al governo del paese da molti anni.
E non possiamo non richiamare alle proprie gravi responsabilità questa amministrazione (della quale l’UDC è parte integrante) anche per lo stato di grave deterioramento delle strade e dei marciapiedi cittadini,chiedendoci se il rispetto per i disabili non debba andare molto oltre la dialettica politica e non debba passare PRIMA per la fruibilità delle strade, dei marciapiedi,e magari dei cortili delle scuole.
A tal fine chiediamo all’amministrazione comunale di costituire urgentemente un gruppo di lavoro consiliare che comprenda la minoranza e lo stesso consigliere Miraglia per effettuare la verifica de visu di tutto il paese in uno al comandante della PM ed ai responsabili degli Uffici tecnici comunali per accertare le gravi situazioni che impediscono ai disabili perfino la libera fruizione della città
Restiamo in attesa di immediata convocazione del Consiglio comunale
Amantea 8 marzo 2013 Noi Liberi ”
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