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Tra oggi e domani la presentazione delle liste

La prima come pensavamo è quella del M5s.

 

Abbiamo la certezza della candidatura di Francesca Menichino a sindaco

Poi la certezza di una lista completa di 16 candidati

Infine alcune conferme e tante sorprese

 

 

Ecco le candidate donne:

Sicoli Francesca;

La Barbera Anna;

Daniela Calvi;

Vanessa Groe:

Camilla De Martino (nella foto).

 

Queste, invece, le candidature maschili:

Ianni Vincenzo;

Giovanni Bernardo;

Pagliaro Gianni;

Defina Nicola;

Francesco Provenzano;

Scudiero Massimo;

Venerio Luigi;

Miceli Giuseppe;

Carlo Russo;

Munno Giuseppe;

Fascetti Gino.

Pubblicato in Primo Piano

perdere-soldi-col-forexIl Commissario Straordinario del Comune di Amantea (CS) ha deliberato, in data 28 aprile 2017, il dissesto finanziario dell’Ente.

 

Il ricorso allo strumento previsto dall’art. 244 del TUEL si è reso necessario in considerazione della gravissima situazione finanziaria, derivante dalla presenza di una consistente massa debitoria, pari ad €. 24.873.451,51, di cui 14.745.786,22 fuori bilancio, nonché dall’accertato squilibrio finanziario.

La gestione finanziaria è stata oggetto di verifica da parte della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti che, in relazione ai rendiconti 2012/2014, ha segnalato varie criticità.

 

I rilievi formulati dalla Corte hanno posto in luce la gravissima situazione finanziaria, evidenziando, in particolare, da un lato, il costante deficit di cassa e, dall’altro, la scarsa capacità dell’Ente di recupero e di riscossione dei tributi comunali.

Invero, si è avuto modo di constatare che a fronte di accertamenti per recupero di evasione sempre crescenti, si sono registrati incassi irrisori.

La circostanza, in mancanza di adeguati atti giustificativi, ha evidenziato, così come rilevato dalla Corte dei Conti, una reiterata sopravvalutazione degli accertamenti e una costante formazione di residui attivi difficilmente esigibili, con conseguenze sull’attendibilità dei risultati finanziari.

La cronica mancanza di liquidità, inoltre, non consente all’Ente di garantire il pagamento nemmeno dei gestori dei servizi essenziali (Sorical, Enel, Telecom, società di gestione dei rifiuti ecc.) con il concreto rischio di blocco degli stessi.

L’inadeguatezza di un sistema di rilevazione dei fatti di gestione ha reso difficoltosa una puntuale verifica della situazione debitoria. Tuttavia grazie all’attività condotta congiuntamente al revisore dei conti è stato possibile ricostruire la massa debitoria.

Tale complesso debitorio, è riferito solo ad alcuni macro aggregati per servizi (a titolo d’esempio energia elettrica - depurazione - fornitura idrica servizi telefonici e canoni demaniali, raccolta e smaltimento rsu) e lascia fuori ulteriori, eventuali debiti non previsti in bilancio nei confronti di privati.

 

Dal punto di vista delle entrate la situazione presenta anch’essa gravi criticità che, come già sottolineato, fanno ritenere non attendili alcuni dei residui attivi presenti in bilancio

A ciò si aggiunge la cronica difficoltà dell’Ente a riscuotere i propri tributi. . In effetti le riscossioni, a tutto il 31.12.2016 dei residui attivi iscritti a bilancio presentano un valore al di sotto del 30%.

A solo titolo d’esempio, a fronte dei circa 4.500.000 metri cubi di acqua forniti dalla Sorical, la fatturazione ai cittadini ne ha coperto circa 800.000 e, solo negli ultimi periodi, aumentati a circa 1.600.000.

La situazione di grave e perdurante squilibrio finanziario, non sanabile sicuramente con le ordinarie misure di cui agli artt.193 e 194 TUEL, è tale da far ritenere non possibile il ricorso ad un piano di rientro ai sensi dell’articolo 243 bis del Tuel (piano di riequilibrio): mancano, infatti, attendibili fonti d’entrata per far fronte al pagamento dei consistenti debiti.

La scelta della procedura di dissesto si è imposta pertanto come scelta vincolata proprio in ragione della verificata impossibilità di ripristinare gli equilibri di bilancio con gli ordinari mezzi previsti dalla legge.

 

Pubblicato in Politica

mareAmantea è sempre stata, in Calabria, un importante riferimento sia dal punto di vista turistico che commerciale.

 

Una lunga tradizione che però, da qualche anno, non riesce più ad essere competitiva per mancanza di stimoli e iniziative politiche che vadano ad incentivarne il rilancio. Il commercio, così come il turismo, ha bisogno di supporto, in primis da parte dell'amministrazione comunale, con azioni concrete ed efficaci nel medio-lungo termine.

 

 

Rischiare oltremodo porterebbe solo alla paralisi di un settore che rappresenta il motore, il cuore pulsante del nostro paese.

Si pensi ai negozi, agli alberghi e ai piccoli artigiani che, nonostante la crisi, continuano a creare, a dare lavoro e occupazione. Si fermeranno, insieme a tutto il comparto commerciale, tante famiglie amanteane se non iniziamo a dare il giusto sostegno.

Occorre che il Comune adotti metodi di lavoro volti all’ascolto appunto e all’assunzione di decisioni condivise, puntando a un autentico lavoro di rete fra commercianti, gruppi di commercianti, associazioni, istituzioni culturali della città, promotori turistici e alberghieri, realtà produttive del territorio. Serve, con assoluta urgenza, un patto fra i commercianti e fra i commercianti e gli amministratori. Spesso si tratta di costruire progetti a costo economico nullo o ridotto, startup di intenti che richiedono investimenti in termini di creatività e capacità di coordinamento e organizzazione. A noi e a tutti i giovani del nostro territorio non manca di certo la fermezza e la buona volontà per poter raggiungere questi obiettivi!

Per questo e per altri mille motivi siamo stati e saremo sempre attenti a rendere nostri i problemi di tutti impegnandoci, sin d'ora e con più forza se andremo al governo della città, ad individuare e attuare tutte le possibili soluzioni per dare vigore al commercio locale, al turismo e finalmente alla città tutta. Amantea ha delle potenzialità enormi che vanno sostenute, ma anche enormi mancanze e problemi. E i problemi non si risolvono adottando tecniche di entrata che mirano a dare fiato alle casse comunali svuotando le tasche dei cittadini e dei turisti. Un esempio, tra tutti, l'annoso problema dei parcheggi! Dare la possibilità di poter sostare gratuitamente la domenica pomeriggio nelle zone coi parcheggi a strisce blu ( non più di lunedì, quindi, quando le attività commerciali restano chiuse per riposo settimanale), introdurre gli abbonamenti settimanali ad un costo più vantaggioso per i residenti e per i non residenti che comunque svolgono l'attività lavorativa nel nostro Comune, gli impianti semaforici della SS18 controllati con il sistema Photored con una più attenta regolamentazione dei tempi che intercorrono tra il giallo e l’accesione del rosso.

Anche e soprattutto queste le cause che, come sappiamo, stanno allontanando la gente da Amantea e dal suo centro, di conseguenza dalle attività commerciali con ripercussioni sull'intero indotto economico.

Molti lamentano il fatto che la città, è vero, ha bisogno di maggiore presenza di vigili urbani, senz'altro per il rispetto e l'osservanza delle norme in materia stradale, ma altresì per permettere che le principali vie di accesso siano libere da ingorghi e problemi che facciano perdere tempo e voglia di fermarsi. Le vie principali per il commercio e il turismo devono diventare un invidiato salotto e un vero e proprio centro commerciale all’aperto, mai più rimanere un incubo. Per poter riuscire in questo intento si deve, è un obbligo, partire dall'accoglienza, dal decoro e dall'arredo urbano, dal rimettere in funzione i sottopassi abbandonati al loro triste destino, pensare seriamente al rifacimento, quindi, alla pulizia del lungomare di Amantea (oltre alla realizzazione di quello di Campora San Giovanni). Così come l'incrocio tra la ss18 e Via Regina Margherita dovrà costituire uno dei nostri biglietti da visita per invitare i turisti provenienti da nord e da sud a trattenersi in quella che è la perla del Tirreno.

All'ascolto e alla proposta bisogna affiancare il fare! I tavoli tecnici, le discussioni, rimangono tali e sterili se non ci si impegna a passare finalmente ai fatti. Snellire e facilitare, mai più appesantire e aggravare. Partendo da piccoli accorgimenti per poi arrivare agli interventi strutturali il passo è breve se la macchina amministrativa si concentra sul benessere sociale e mai più su quello individuale!

Se i cittadini di Amantea ce lo consentiranno, lavoreremo con determinazione e passione per riportare Amantea ad essere orgogliosa e fiera, a ritornare ad essere l'importante riferimento turistico-commerciale della Calabria, a divenire la 'perla' della Calabria!

                                                                                                                                            Vincenzo Lazzaroli

elezioniSono bastati poco più di due mesi e con la complicità della memoria corta dei concittadini, sono di nuovo sulla cresta dell’onda.

Pronti a riproporsi alla guida della città come se fossero il nuovo che avanza. Questi sono i Cialtroni post-moderni. E, che ci piaccia o no, in parte siamo noi la causa di noi stessi e della loro esistenza. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell'illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo il tutto con, all’occorrenza, la nostra cecità e sordità. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che possiamo fare qualcosa, che possiamo modificare il corso degli eventi. Quando scoppio a ridere è raramente a causa di una situazione comica deliberata è perché mi trovo davanti a una realtà che mi provoca una reazione allergica. È la conseguenza di una realtà caricaturale che collassa. Sono i codici poco permissivi che determinano questo tipo di reazione per sfuggire a un comportamento previsto in anticipo, alla pietrificazione. Ci si sente brutalizzati, traumatizzati, stuprati e, all’improvviso, la natura irreprimibile si manifesta e spasmodicamente cerca dov’è possibile una fuga dai Cialtroni che hanno la faccia come il culo. Nella mia terra natia, la Calabria, avere la faccia come il culo significa non conoscere vergogna, far qualunque cosa senza scrupoli e senza pudore. Non paga di non conoscere vergogna per quel che fa. Chiude il suo regno da barzelletta con un colpo di mano che a lui sembra probabilmente un capolavoro di sagacia. Poveraccio, alle prossime elezioni è auspicabile che rimanga col culo – pardon, con la faccia – per terra, garantendosi una cattedra adeguata alle sue capacità professionali. All'ombra della giustizia e del potere, delle “libertà” democratiche, il Cialtrone moderno, nega di esser tale; talvolta per deviare l'attenzione da sé, dà significati geografici alla cialtroneria: ad es. soprastante, i cialtroni sono chiamati solo i meridionali d'Italia; in altre circostanze, sono solo i nazi-fascisti, oppure solo i comunisti, o solo gli Ebrei o solo gli omofobi che si oppongono alle famiglie gay...ecc. ecc.In realtà questi cialtroni e parassiti sanguisughe non sono individuabili né da una geografia, né da un popolo né da una classe; ma soltanto da un modo di essere e operare, il cui fondamento sostanziale è l'antidecalogo e l’odio degli altri essere umani che ne determinano la loro esistenza. Non perché tutti gli antisociali siano cialtroni, ma la condotta tipica del cialtrone moderno (molto più di quello passato), è sostanzialmente un’antisocialità, e a me sembra specialmente, un anti-tutti gli altri. In conclusione il cialtrone attuale, nella sua versione completa e radicale, è in ultimo, un tifoso della prepotenza parassitaria. Egli non è mai localizzabile da ciò che dice, ma soltanto da ciò che fa, dalla sua condotta, dai frutti non buoni del suo operare. Qualità preminente del cialtrone è la mediocrità. Egli ne ha fatto una regola di vita. Anzi, la regola. Il cialtrone non spicca in nulla, neppure nella cialtroneria; al massimo può arrivare a essere un mediocre cialtrone, essendogli l’eccellenza, foss’anche in negativo, preclusa per definizione. A lui si attaglia perfettamente quel che Leo Longanesi diceva per insultare qualcuno, attribuendogli l’appellativo di “testina di manzo numero due”, per non concedere il primato neppure in negativo. Di perfezione, quindi, nemmeno a parlarne, essendo la dimensione dell’apprendimento, con la sottesa tensione al miglioramento, fondamentalmente estranea alla natura di questo tipo umano. Qualcuno ha scritto chela cialtroneria non si crea né si distrugge, si può solo distribuire. Dalle dimissioni della Giunta sono passati solo pochi mesi, ma molta acqua è passata sotto il ponte di Catocastro. L’altra sera ho sentito pontificare uno di questi cialtroni ex amministratore: “Io credo che la politica stia vivendo uno dei momenti più bassi anche dal punto di vista del linguaggio oltre che dei comportamenti, e che questo non aiuti la nostra bella cittadina”. Ma ora è diverso, i tempi sono cambiati: prima sul tavolo c’erano i guai semplici di un sindaco. Invece ora si può, anzi si deve cambiare: qui si parla di comandare ancora il paese, e serve un linguaggio più appropriato. E ‘auspicabile che buona parte degli Amanteani non abbiano più voglia di giocare al passatempo di commentare, sia in tono ironico che scandalizzato, le ultime sparate di questi cialtroni, meschinità, offese, stronzate, menzogne, provocazioni o vigliaccate.
Son cose che si commentano da sole, da sempre, e alla lunga spero che i miei concittadini si siano rotto i coglioni, avendo scoperto il vostro sporco e patetico gioco. Avete dimostrato, ancora ce ne fosse bisogno, la vostra smisurata voglia di protagonismo a tutti i costi che niente ha a che vedere con il raggiungimento del bene comune.

Cosa potrà esserci di peggio di queste creature nauseabondi che fanno politica con una stupidità tutta umana. Bisognerebbe decidere a capire in fretta che se continua così non esiste alcun dubbio su come andrà a finire. Non resta che “sperare” che nella nostra età demonica siano sopravvissute altre qualità umane, a parte la stupida cialtroneria e l’oblio.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Amantea

Le cronache delle ultime settimane hanno riproposto duramente il tema della corruzione politica, del decadimento della vita pubblica e dell'infiltrazione della criminalità nelle attività economiche e politiche. Si è visto peraltro che questi fenomeni investono l'intero paese e non sono concentrati solo nel Sud.

politica

Come si può spiegare questa patologia italiana?

In realtà essa sembra chiamare in causa la fragilità della società civile prima ancora che l'efficacia di controlli e sanzioni.

Tra le cause del proliferare della corruzione in Italia, Nicola Pasini, docente di Sistemi politici e amministrativi all’Università degli studi di Milano, individua il cattivo funzionamento della pubblica amministrazione: “Spesso i meccanismi farraginosi della burocrazia rappresentano degli ostacoli per aggirare i quali vengono usate le mazzette”.

La corruzione è un cancro che se non viene estirpato si metastatizza. Poche persone giustificano moralmente la corruzione, ma molte la accettano perché il costo di non essere corrotti aumenta con il numero di corrotti.

 

È come il costo di rispettare la fila per salire su di un autobus.

Quando pochi la rispettano: chi lo fa non va avanti, ma va indietro. Tanto più elevata è la percezione della corruzione, tanto più i cittadini si sentono giustificati nell’accettare e pagare tangenti, perché sanno che rispettando le regole non riceveranno mai i servizi dovuti.

Compito dell’Amministrazione Comunale dovrà, senza alcun dubbio, essere quello di promuovere l’iniziativa presso i giovani, coinvolgendoli nella fase di ideazione e progettazione e valutando poi la fattibilità pratica delle proposte emerse. Si rivalutano così aree abbandonate, trasformandole in luoghi di ritrovo realizzati dai giovani in base ai loro stessi interessi.

Pensiamo al valore sociale aggiunto che si creerebbe coinvolgendo i giovani e giovanissimi in progetti di riqualificazione del territorio e delle aree verdi: questi processi di valorizzazione territoriale, creano così luoghi di socialità realizzati anche in base ai loro bisogni e da cui l’intera popolazione trae beneficio.

I processi di globalizzazione economica sono miseramente falliti devastando la nostra società, il welfare ed il territorio, allontanando sistematicamente le decisioni dalle istituzioni locali e subordinando le politiche locali ai mercati globali che consumano e distruggono le risorse economiche e ambientali.

È quindi fondamentale salvaguardare e valorizzare le identità locali, le peculiarità e le eccellenze delle risorse ambientali, territoriali e umane. Adeguare le risorse nel piano al diritto allo studio per programmare su più anni l’acquisto di nuove attrezzature didattiche e predisporre laboratori (es. multimediale, artistico, teatrale, musicale, cucina, falegnameria e hobbistica) da utilizzare sia in ambito scolastico, sia per le attività di formazione/autoformazione degli adulti.

È necessario garantire adeguate risorse per creare una biblioteca comunale e trasformarla in centro culturale cittadino e promotrice di iniziative culturali e artistiche. La futura amministrazione comunale di Amantea dovrà avere una presenza più attiva e propositiva soprattutto nell’ambito della formazione al senso civico delle nuove generazioni e al supporto per favorire una reale e piena integrazione multiculturale. Un ulteriore sforzo progettuale dovrebbe portare a un utilizzo dei locali scolastici, anche al di fuori dei normali ambiti didattici, aprendo questi preziosi contenitori anche alla popolazione adulta, attraverso percorsi di formazione e momenti di autoformazione.

La scuola è una parte attiva e autonoma della comunità educante, ma allo stesso tempo è calata in un territorio dove agiscono nell’ambito educativo e formativo anche altre realtà, organismi, associazioni e gruppi. Compito dell’Amministrazione Comunale dovrà essere quello di favorire la sinergia dei diversi interventi, diventando elemento attivo per favorire un proficuo raccordo delle diverse proposte ed iniziative.

Promuovere l’inserimento permanente dell´educazione alla pace e ai diritti umani nei programmi scolastici di tutte le scuole di Amantea con appositi progetti di ampliamento dell’offerta formativa sostenuti dall’Amministrazione Comunale.

In una dimensione di attenzione alla salute e alla qualità della vita, potenziare l’orientamento verso la scelta di cibi biologici per le mense scolastiche. Sarà assolutamente irrinunciabile la presenza stabile della figura del “mediatore culturale”, un importante supporto alla piena integrazione scolastica di bambine e bambini sprovvisti di un’adeguata alfabetizzazione. Promuovere, in collaborazione con l’Istituto Scolastico ed il Comitato Genitori e le agenzie educative del territorio un’attività di doposcuola da tenersi negli stessi locali scolastici.

Prendere come riferimento analoghe iniziative già presenti in realtà vicine per attivare una scuola di italiano per stranieri quale strumento irrinunciabile di promozione ad una piena e matura integrazione sociale.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Politica

Lo dice Gratteri procuratore capo della Dda di Catanzaro intervistato dalla trasmissione Roma Incontra' :” clan spostano il 20% dei voti”.

 

 

Poi lancia una forte accusa: “oggi in Parlamento non ci sono maggioranze per introdurre le modifiche necessarie per migliorare la lotta alla criminalità organizzata”.

«Il dominio della 'ndrangheta in Calabria è dato principalmente dall'elevato livello di organizzazione e oggi sposta il 20% dei voti che sono decisivi.

La 'ndrangheta è il primo partito in Calabria perché dà risposte che la politica non dà».

 

Lo ha detto il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri durante la registrazione della prima puntata della nuova stagione di 'Roma Incontra'.

«Vent'anni fa - ha spiegato - il mafioso andava dal politico a fare richieste, oggi il rapporto è capovolto.

Sono i candidati politici che vanno a casa del capomafia a chiedere pacchetti di voti in cambio degli appalti».

«La partita contro la criminalità organizzata - continua il procuratore capo della Dda di Catanzaro - la stiamo pareggiando, perché non c'è un sistema giudiziario proporzionato alla realtà.

E oggi in Parlamento non ci sono maggioranze tali per introdurre quelle modifiche necessarie per migliorare, in modo significativo, la lotta alla criminalità organizzata».

 

Un progetto per il quale aveva chiesto carta bianca a chi gli aveva proposto di fare il ministro.

«Avevo accettato l'incarico come ministro della Giustizia perché mi avevano assicurato carta bianca.

Il mio sogno era fare una rivoluzione sia a livello normativo che nell'organizzazione giudiziaria. Ma chi mi vuole bene dice che mi sono salvato.

Comunque, dopo l'incarico da ministro non sarei tornato a fare il magistrato».

Amantea , con Paola, Praia a Mare ed altri 21 comuni della provincia di Cosenza, andrà al voto. Chi vincerà?

Pubblicato in Cronaca

E’ difficile resistere al fascino del potere.

Tanto più quello vicino casa.

Nella “tua” casa dove tutti ti ignorano quando sei un normale cittadino e tutti ti cercano quando sei sindaco od assessore o consigliere di maggioranza e perfino consigliere di minoranza.

Il problema è che se si vuole avere potere occorre non solo partecipare ma anche vincere le elezioni.

E per vincere le elezioni occorre imbarcarsi sul mezzo giusto.

Qualunque esso sia.

Un aereo, una nave, un treno, un’auto od un semplice carro trainato dai buoi.

Un mezzo che abbia un buon conducente che sappia la strada da seguire fino al comune, là dove poi si scenderà per entrare abbandonando il carro al suo destino.

Il problema vero, quindi, non è il mezzo( i viaggiatori sono pochi), né il numero dei buoi( ne bastano due, se parti dalla Chiesa del Carmine, magari 4 se parti dalla Chiesa matrice o da un po’ più lontano), né la qualità del bovaro ( tanto i buoi conoscono la strada per il comune).

Il problema vero è quando salire sul carro.

Se sali troppo presto , magari quando non c’è quasi nessuno a bordo, ed occupi una posizione vincente, c’è il rischio che, prima che parta il carro, tu ti trovi ad essere invitato a scendere per far posto ad altri.

E comunque se sali troppo avanti sarai l’ultimo a scendere.

Non solo, ma, esiste il caso che un altro carro in competizione faccia salire uno che, poi, ti ruba i voti di famiglia.

Se tardi a salire esiste il rischio che non trovi posto.

Insomma occorre molto tempismo e molta scaltrezza.

E comunque quando si è a terra per salire occorre essere vestiti di tutto punto e pronti a partire; aver i documenti a posto, i cellulare carico ed il relativo caricabatteria, le medicine al seguito, ove se ne possa avere bisogno, i soldi in contanti, il paracadute se si viaggia in aereo, il salvagente se si viaggia in nave, le scarpe di ginnastica se si viaggia su carro( con le scarpe di ginnastica si sale e si scende più facilmente).

Ma soprattutto bisogna saper rispondere alle domande che gli elettori potrebbero farti prima di salire, durante il viaggio e dopo scesi.

E potrebbe essere utile portarsi al seguito i volantini con il programma da distribuire agli elettori e sullo stesso essere preparati.

E’anche utile avere nel giardino qualche pianta di aranci, od avere un buon amico con un buon aranceto.

Non si sa mai come può finire il viaggio….(prima foto)

Anzi certe volte è meglio salire su un carro che non arriverà a destinazione( foto in basso)

Pubblicato in Cronaca

Mille le variabili per comporre una lista che partecipi credibilmente alle elezioni.

Mille le regole che sovrintendono alla sua formazione.

La prima è la più importante.

Parte dall’assunto ,molto presente e molto creduto, che tutti potremmo essere politici e non solo locali (un po’ come tutti crediamo di poter essere allenatori della nazionale), perché gli altri, quelli che hanno già fatto il sindaco o l’assessore, non sono certo più intelligenti di noi.

Tutto nasce dal fatto che la politica ti mette in mostra, e chi vuole apparire deve candidarsi.

Il problema della candidatura è che o ti metti a formare, e magari guidare, una lista o aspetti che qualcuno ti chiami nella sua.

Una attesa spesso inutile o quantomeno lunga. Peraltro non puoi nemmeno proporti se prima non ne conosci almeno la sua composizione iniziale.

Per candidarsi e, quindi, per definire la lista c’è un tempo opportuno ed è quello degli ultimi giorni prima delle elezioni; giorni ,ed ore concitati .

E così in quei momenti o sali o resti a terra, sei disponibile a quasi tutto, non guardi nemmeno i nomi e tantomeno chiedi quale sia il programma politico.

Il programma, infatti, normalmente, si copia o si scopiazza.

Questa è la prima parte della regola.

Mai , però, fare liste anticipatamente perché subirebbero gli attacchi di chi ne resta fuori e di tanti altri.

Ovviamente sfuggono a questa regola i partiti ed i movimenti.

Nel caso di Amantea parliamo del PD, l’unico partito, e del M5s. l’unico movimento.

Ed allora la domanda.

Ma il PD avrà una lista ad Amantea?.

Parliamo di quel PD che governa l’Italia, che governa la regione Calabria e che, da pochi giorni, governa anche la provincia di Cosenza.

Parliamo di quel PD che ha tenuto ad Amantea la Festa provinciale 2016.

Quel PD che invita ad “Essere, non ad apparire”

Quel PD che recentemente ha scritto “È emblematico come l’entusiasmo per l’avvio dell’ esperienza della “lista Rosa Arcobaleno” - con una giovane donna alla guida della città e tanti volti nuovi presenti in Consiglio - in due anni e mezzo si sia tramutato in foga per l’epilogo!”

Può questo partito restare fuori dall’agone politico?

Certamente no. Sarebbe uno scherzo atroce fatto alla città!

Oh. In verità, sappiamo che in politica è tutto possibile, anche il contrario di quello che è logico.

Ma se il PD non facesse una sua lista (magari con qualche candidato aggiunto non iscritto al PD ma che ne sposa valori e programma) continuerebbe il gioco dei politici che si nascondono dietro le liste civiche, e soprattutto nessuno più crederebbe a questo partito che non fa una sua lista locale pur avendo tra i suoi iscritti politici che hanno chiesto al partito e dallo stesso hanno avuto.

Ma soprattutto il PD mancherebbe al confronto con in M5s.

Il vero problema sembra quello che i portatori di voti, iscritti al PD o comunque di sinistra, vengono “ricercati” dai capi delle liste civiche

Sapranno resistere agli allisciamenti, alle adulazioni, alle lusinghe?

E se accetteranno il PD regionale e provinciale faranno finta di essere distratti, autorizzando una storia di continui mercimoni, così autorizzando a credere che il PD come partito non esiste?

Una cosa sembra certa e cioè che chi pensa di “acquisire” uomini del PD dovrà attendere prima il fallimento del PD.

Ma sembra che non ci sia “trippa per gatti”!

Pubblicato in Primo Piano

Ci siamo. Registriamo che Amantea alle prossime elezioni avrà una nuova giunta.

 

A concorrere non solo il PD ed il M5s, ma anche altri.

Non parliamo, come alle elezioni scorse, di conati elettivi, cioè di tentativi di formare liste per rivendicare il diritto a salire sul cavallo!

 

NO! Parliamo di gruppi compositi e forti che mostrano solo il desiderio di salvare la città.

Persone, cioè che non vogliono un cavallo per apparire più alti, ma avvertono la preoccupazione forte per la situazione della loro città ed in particolare per il gravissimo stato delle finanze ( ai loro tempi non era così!), per l’organico insufficiente e per molti versi impreparato( nessuno segue più corsi di formazione che sono costi per l’ente ed utilità per nessuno) , per la situazione giudiziaria non facile ( un tempo c’era solo un dipendente, o quasi, che raccoglieva a sé tutti i processi penali e che restò sempre assolto).

Persone quindi che hanno deciso di dare il proprio contributo per aiutare Amantea a salvarsi.

Lo sappiamo tutti.

 

La città, nella sua millenaria storia, ha avuto momenti difficili e questo è uno di quei momenti.

E sappiamo che la città, “grill’o’grall”, letto nella antichissima accezione di “Magro o grasso” si è sempre salvata grazie alle azioni poste in essere dagli uomini ( amante ani o non amanteani) al loro coraggio, alla loro saggezza, alla loro lungimiranza.

Ed il gruppo che si è incontrato ieri sera ( in via B…………..)è certamente, almeno potenzialmente ( eccome!) , capace di salvare la città da questa grave ambascia.

Ovviamente se vince le elezioni.

Uomini coraggiosi che sanno bene che il saluto “ ..Sindaco..!” che giocosamente si rivolge a loro non è un “augurio” , ma, - come diciamo in dialetto ad Amantea- “forse, una jistima”.

 

E questo per la gravissima difficoltà di trovare le soluzioni immediate ed efficaci ai problemi di Amantea; l’economia stagnante, l’attrattività spentasi della città sul suo intorno, i negozi che chiudono, uno dopo l’altro, la sanità allo sbando, il turismo ormai quasi finito, il lavoro che manca, l’edilizia stagnante, l’artigianato senza respiro.

E potremmo continuare a lungo ma non vogliamo che l’angoscia prenda il sopravvento sui nostri coraggiosi eroi.

Anche se non possiamo non ricordare che il più grave problema è che la città da “perla del Tirreno” è diventata “cozza del tirreno”, buona solo per uno spaghetto; che , cioè, la città si è isolata e come in passato cinta da muri isolanti che non stanno impedendo scambi ed incontri.

Agli amici che si sono incontrati (la segnalazione ci è pervenuta da un amico politico che conosce a memoria tutte le targhe) e che sono FLR, RG, MS, MP,AM, eccetera, i nostri sinceri auguri.

Ah, dimenticavamo di segnalare che la lista in via di formazione ci sembra una giusta miscela di nuovo e di usato, di esperienza, consapevolezza, saggezza, maturità, competenza pratica, capacità, abilità, accortezza, perizia, ma anche del loro contrario, cioè di giovani con tanta voglia di fare.

Pubblicato in Primo Piano

Stamattina sapremo chi si candiderà alle elezioni provinciali del 29 gennaio. Ci è parso impossibile che Amantea restasse fuori dall’agone politico. 

Tanto più nella previsione che la “provincia vale bene una messa” come disse di Parigi Enrico III di Navarra in occasione della sua ascesa al trono di Francia, occasione in cui assunse, peraltro, il nome di Enrico IV.

 

È il caso di ricordare che il potere logora chi non ce l’ha.

Al punto che il presidente paolano pro tempore, ha correttamente colto l’occasione per donare la nuova sede della Guardia di Finanza, non ad Amantea, ma a Paola!

O politici ben sanno che la città non può isolarsi anche politicamente e tantomeno chi dei politici ha mire ed ambizioni elettorali

In sostanza se Amantea , undicesima per popolazione nella provincia di Cosenza, non esprimerà candidati alle elezioni dimostrerà il fallimento dei politici locali oltre che l’ isolamento nel quale regna indiscussa.

Bene allora se comunque esprimerà qualche candidato, di maggioranza o di minoranza.

 

E questo anche se la memoria corre a chi tentò questa scalata ma venne tradito dai suoi supposti amici.

Certo che Amantea nelle elezioni esprime un peso da ben 1188 ( i 9 della maggioranza per 133 ogni consigliere), peso al quale basta poco per raggiungere quello di 2000 che si pensa sia occorrente per essere eletto nelle liste di maggioranza.

L’unico dubbio è se la attuale maggioranza che mostra sempre una maggiore fragilità sarà coesa come dice di essere.

Molto più difficile la situazione nella minoranza, ma non si sa mai.

Pubblicato in Politica
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