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Sanremo2022Mattarella, Draghi, Letta, Salvini, etc. hanno catalizzato l’attenzione dei telespettatori nell’ultima settimana con le lunghe maratone di Mentana, Gentili, Palombelli, Porro. Finalmente è calato il sipario. Al travaglio usato ognun il suo pensier farà ritorno, diceva il poeta. Finalmente la maggioranza dei grandi elettori in seduta comune ha scelto e ha scritto come sette anni fa sulla scheda elettorale il nome di Mattarella. E Mattarella sarà per altri sette anni il nostro Presidente della Repubblica, salvo ripensamenti dopo alcuni anni. Abbiamo assistito allo spoglio in diretta televisiva e il nome di Mattarella veniva sciorinato come un granello di un rosario. Tutto è finito come volevano. Arrivati a 505 preferenze, è stato raggiunto il quorum. I parlamentari presenti in aula si alzano in piedi e applaudono. Habemuspapam! Si ferma lo spoglio delle restanti schede elettorali, si fermano Fico e Casellati, Presidente di Camera e Senato, anche loro si alzano in piedi ed applaudono. Chissà cosa abbia pensato il Presidente del Senato. Poteva essere Lei il nuovo Presidente della Repubblica Italiana. E’ stata impallinata. Non l’hanno votata nemmeno i suoi compagni di partito. L’applauso dura oltre 5 minuti. E’ lungo e forte. Ma siamo sicuri che era per Mattarella? Dubito. Molti applaudivano per cortesia. L’applauso dei vari peones non era rivolto a Mattarella, era rivolto a loro stessi. La poltrona era salva. Resteranno in carica ancora un altro anno. 200 mila euro li stavano aspettando. Fanno comodo a tutti, specialmente a chi dopo l’esperienza parlamentare si troverà senza lavoro. Hanno pregustato la certezza di poter trascorrere un altro anno dentro questo dorato Palazzo. Rieletto Mattarella, Letta si abbraccia con i suoi. In Transatlantico arriva finanche Conte che abbraccia il Segretario del Pd e gli dà finanche il cinque. Applausi. E’ finita. E ora arridateci il Festival della Canzone Italiana. Arridateci Sanremo, la riviera, i fiori, le canzoni, il redcarpet e gli ospiti che sfileranno sulla passerella rossa, Amadeus e Fiorello. Così dimenticheremo il Covid, le restrizioni, le mascherine, i vaccini, gli ammalati, i morti, i green pass e le bollette di luce e gas, e la benzina che sta arrivando a 2 euro al litro. Tutti al mare? Na m….ia! Tutti a casa.

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Metallo e EvaDopo  Amici, il cantautore cosentino sbarca al Festival della Canzone Italiana insieme al nuovo produttore Gianni Testa

Continua il momento d’oro del calabrese Giacomo Eva dopo la positiva esperienza nel talent show Amici di Maria. Il giovane cantautore cosentino, dopo aver scritto per molti big della musica italiana, quest' anno sarà al Festival di Sanremo in qualità di autore per Francesco Renga, in gara con il brano "Aspetto che torni", scritto insieme a Tony Bungaro, Cesare Chiodo e lo stesso Renga.

Prosegue quindi il percorso artistico di successo per il talento calabrese - formatosi nell’Accademia Caccini di San Fili diretta da Francesco Metallo - che è già al lavoro in studio di registrazione per la realizzazione del suo primo album, con la collaborazione del suo nuovo producer Gianni Testa. Una nuova alchimia tutta calabrese dunque, fra il promettente cantautore e l’esperto produttore, compositore e vocal coach, che guarda verso orizzonti musicali più grandi e lontani.

«L’amore per la musica è nato parallelo all’amore per le parole, mi piace leggere la poesia ad alta voce. Credo nel valore dei testi, credo che le parole giuste possano ancora cambiare il mondo ed essere emozioni per i cuori di chi ascolta. Scrivere è come vivere, voglio farlo bene», dichiara Eva, già volato a Sanremo, insieme agli altri artisti prodotti da Testa, fra cui Alessandro Floris (in Riviera per promuovere il primo album “Con le mani nel fango” e reduce dal successo dell’omonimo singolo).

Giacomo Runco in arte Giacomo EVA nasce a Cosenza il 12/06/1992.

Allievo dell’Accademia Musicale Caccini, presidio di formazione artistica ben radicato nel panorama regionale, nel febbraio 2015 esordisce come autore al festival di Sanremo, firmando il brano “Io non lo so cos’è l’amore”, canzone cantata da Rakele nella sezione “Nuove Proposte”. Per quest’ultima ha anche scritto parte del suo primo album “Il diavolo è gentile”.

Sempre nel 2015 è stato autore nel disco dei Dear Jack, “Domani è un altro film seconda parte”, che si è aggiudicato il doppio disco di platino.

Ancora nello stesso anno ha partecipato alla nona edizione di XFactor Italia. Vince il prestigioso Premio Lunezia nel Luglio 2016 con un suo brano inedito e nel 2018 partecipa alla diciottesima edizione di Amici conquistando un banco da titolare nella più famosa scuola musicale della tv italiana. E adesso ancora Sanremo! Per una carriera che promette altre sorprese.

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terremotoC’ è un passo del Vangelo di Matteo che dice:- Mentre fai l’elemosina non sappia la tua sinistra quel che fa la tua destra-. Fra pochi giorni sarà tempo di Quaresima e noi cristiani dovremmo prestare più attenzione alle tante famiglie che soffrono, agli ammalati, ai bisognosi, ai marginati, ai terremotati, a chi è nel bisogno. Dovremmo fare il bene, sissignore, però in silenzio, senza sbandierarlo ai sette venti, a farlo sapere a tutti in modo che dicano:- Ma che bravo! Come è buono lei! Anche gli altri dovrebbero fare così!-. No, non così si fa il bene. Il Vangelo ci dice che se cerchiamo approvazione, roviniamo tutto..Dobbiamo fare il bene e basta, senza vantarci. La notizia non deve circolare, nessuno deve sapere che abbiamo offerto una certa somma di denaro anche se in fin di bene. Dice il Vangelo:- Il Padre mio che sa ti ricompenserà-. Ci basta la ricompensa del Padre Celeste, quella degli uomini è frivola, è passeggera, non ha nessuna importanza. Se facciamo sapere che abbiamo fatto del bene ai nostri fratelli in difficoltà nel nostro gesto c’è solamente vanità. Quando fai l’elemosina, dice il Vangelo, non suonare la tromba davanti a te per essere lodato. L’elemosina o la donazione è un fatto segreto e quindi deve restare segreto e il nostro Padre che è nei cieli e che sa tutto e che vede tutto,ci ricompenserà. Perché mi sono soffermato sul Vangelo di Matteo e sull’opera di pietà:-L’elemosina?- Perché non mi è piaciuto Carlo Conti, l’indiscusso vincitore dell’ultimo Festival della Canzone Italiana, che nella serata finale del Festival di Sanremo ha fatto sapere al pubblico televisivo di aver donato alla Protezione Civile 100 mila euro da destinare ai terremotati dell’Abruzzo. Non mi è piaciuto e lo critico perché il bene che si fa deve essere una cosa segreta, non deve essere visto dagli altri. Questo atteggiamento è criticato anche da Gesù. Gesù non vuole che le opere di pietà siano usate come mezzo di autopromozione dinanzi alla comunità. Davanti al pubblico televisivo di RAI 1, circa 10 milioni di spettatori, Carlo Conti ha voluto fare una grande pubblicità del bene che ha fatto ai terremotati. Non c’era alcun bisogno di suonare questa grancassa. Il bene deve essere fatto in silenzio, con discrezione. Ogni opera buona, e quella di Conti è stata certamente un’opera buona e meritevole, dovrebbe essere fatta per pura generosità e non per apparire di animo nobile agli occhi degli altri. Ha donato parte del suo cachet ai terremotati? Ha fatto bene. Perché vantarsi? Si è comportato come gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodato dagli spettatori televisivi. Aver donato parte del suo cachet di Sanremo è stato senza dubbio un bel gesto, altri conduttori dovrebbero imitarlo, averlo divulgato è stato un gesto di pessimo gusto. Si è comportato così per essere lodato e applaudito dagli uomini e dalle donne sedute in poltrona e dalla platea dell’Hotel Ariston di Sanremo. Lo ha fatto per compiacere se stesso davanti agli uomini, ma non davanti a Dio dal quale non riceverà certamente alcuna ricompensa. La carità, il bene, l’elemosina devono restare segreti e il Padre Nostro che vede nel segreto, ci ricompenserà. Mi dispiace per Carlo Conti che stimo e ammiro, ma questa volta ha sbagliato. Il bene fatto lo doveva tenerlo per sé, non doveva renderlo al pubblico, anche se sul suo cachet ci sono state assurde polemiche

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I Racconti

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