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I migranti “salvati” dalle ONG vogliono lavorare, vogliono un futuro per se e per la propria famiglia, e minacciano di gettarsi a mare se non fatti subito sbarcare e subito assistiti in tutto e per tutto dallo stato italiano e vengono subito accontentati

Un disoccupato, Giuseppe Bosco, di 58 anni, sposato, di Corigliano Rossano, è salito, alle 4 della notte scorsa, sul terzo anello, ad un’altezza di 150 metri, di una delle due ciminiere dell’ex centrale termoelettrica Enel dell’area urbana di Rossano.

Giuseppe Bosco era un ex addetto alle pulizie della centrale Enel.

In passato aveva lasciato il lavoro volontariamente , presumibilmente per svolgere un’altra attività.

Ad oggi, non avendo trovato altra occupazione, chiede di poter lavorare con una delle ditte che attualmente si occupano dello smaltimento dell’amianto e della pulizia industriale e civile in attesa di realizzare un altro progetto sul sito dell’ex centrale ormai in disuso.

Lo Stato manda le forze dell’ordine.

Perché questa Italia tratta diversamente i migranti e gli italiani’

Anche Giuseppe Bosco vuole lavorare e vuole un futuro per se e per la propria famiglia, e minaccia di gettarsi dalla ciminiera.

E se davvero si buttasse dalla ciminiera, di chi sarebbe la responsabilità?

Perché i migranti hanno più diritti degli italiani?

16 Settembre 2019 (Foto Ansa)

Pubblicato in Calabria

"Celebrare la Giornata del Ricordo significa rivivere una grande tragedia italiana, vissuta allo snodo del passaggio tra la Seconda Guerra Mondiale e l’inizio della guerra fredda.

Un capitolo buio della storia nazionale e internazionale, che causò lutti, sofferenza e spargimento di sangue innocente".

Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione al Quirinale del Giorno del Ricordo, aggiungendo: "Mentre, infatti,sul territorio italiano la conclusione del conflitto contro i nazifascisti sanciva la fine dell’oppressione e il graduale ritorno alla libertà e alla democrazia, un destino di ulteriore sofferenza - ha ricordato il Capo dello Stato - attendeva gli italiani nelle zone occupate dalle truppe jugoslave".

"La zona al confine orientale dell’Italia, già martoriata dai durissimi combattimenti della Prima Guerra mondiale, assoggettata alla brutalità del fascismo contro le minoranze slave e alla feroce occupazione tedesca, divenne, su iniziativa dei comunisti jugoslavi, un nuovo teatro di violenze, uccisioni, rappresaglie, vendette contro gli italiani, lì da sempre residenti. Non si trattò, come qualche storico negazionista o riduzionista ha provato a insinuare, di una ritorsione contro i torti del fascismo" ha detto Mattarella.

"Perché - ha spiegato - tra le vittime italiane di un odio, comunque intollerabile, che era insieme ideologico, etnico e sociale, vi furono molte persone che nulla avevano a che fare con i fascisti e le loro persecuzioni".

"Per una serie di coincidenti circostanze, interne ed esterne, sugli orrori commessi contro gli italiani istriani, dalmati e fiumani cadde una ingiustificabile cortina di silenzio, aumentando le sofferenze degli esuli, cui veniva così precluso perfino il conforto della memoria" ha proseguito il Presidente della Repubblica.

"Solo dopo la caduta del muro di Berlino, il più vistoso ma purtroppo non l'unico simbolo della divisione europea, una paziente e coraggiosa opera di ricerca storiografica, non senza vani e inaccettabili tentativi di delegittimazione, ha fatto piena luce sulla tragedia delle foibe e del successivo esodo, restituendo questa pagina strappata alla storia e all'identità della nazione".

"L'istituzione, nel 2004, del Giorno del Ricordo, votato a larghissima maggioranza in Parlamento, dopo un dibattito approfondito e di alto livello, ha suggellato questa ricomposizione nelle istituzioni e nella coscienza popolare".

E "certa propaganda legata al comunismo internazionale - ha aggiunto il Capo dello Stato - dipingeva gli esuli come traditori, come nemici del popolo che rifiutavano l'avvento del regime comunista, come una massa indistinta di fascisti in fuga. Non era così, erano semplicemente italiani".

"Molti tra i presenti - ha affermato il presidente Mattarella - figli e discendenti di quegli italiani dolenti, perseguitati e fuggiaschi, portano nell'animo le cicatrici della vicenda storica che colpì i loro padri e le loro madri.

Ma quella ferita, oggi, è ferita di tutto il popolo italiano, che guarda a quelle vicende con la sofferenza, il dolore, la solidarietà e il rispetto dovuti alle vittime innocenti di una tragedia nazionale per troppo tempo accantonata"

Pubblicato in Italia

Che strana questa Italia che dimentica gli Italiani?

Non solo quelli in Italia ( perché diversamente tanti giovani sono costretti ad emigrare?) ma anche se non soprattutto quelli all’estero!

Vogliamo parlare del Venezuela?.

Un mio amico ha dei parenti in Venezuela.

Hanno lavorato una vita e si sono costruiti una casa

Qui in Italia non hanno niente.

Niente quando sono partiti, niente adesso.

Per questo tentano di restare.

E così dal Venezuela gli hanno chiesto una mano.

Il mio amico gli ha mandato 160 euro.

Ovviamente con un sistema non ufficiale per evitare di entrare nel giro del cambio ufficiale.

Hanno ricevuto qualche milione di bolivar.

Avranno di che campare per qualche mese facendo la fila nei supermercati statali.

Anche se in Venezuela manca cibo e medicine

Una situazione così grave che il Venezuela torna all’età della pietra

“Come nell’età della pietra: così ci ha ridotto la dittatura narco-comunista di Maduro” scrive in un tweet Miquele Andolini, postando un filmato in cui un gruppo di uomini insegue e abbatte a sassate una vacca all’interno di un recinto.

Il tweet è stato rilanciato da un deputato dell’opposizione in Venezuela, Carlos Paparoni, che spiega che a Merida, città della regione andina, almeno 300 animali hanno fatto la stessa fine “solo perché la gente ha fame” (nella foto, tre fotogrammi tratti dal video. Sotto, il tweet).

Da mesi il Venezuela è scosso da proteste di piazza per chiedere cibo e medicinali e all’ordine del giorno ci sono ormai saccheggi di negozi e camion che trasportano prodotti alimentari.

L’acuta crisi economica sta rapidamente degenerando in una vera e propria rivolta sociale, con gente disperata che non trova da mangiare e reagisce come può, anche con predazioni e uccisioni di qualunque cosa si possa mangiare.

E’ accaduto agli animali dello zoo di Maracaibo: due peccari dal collare, simili a cinghiali, e un bufalo sono stati rubati e macellati e il direttore del parco zoologico ha denunciato sparizioni di dieci diverse specie.

A decine e decine di migliaia intanto sono ritornati in Italia.

Anche ad Amantea ne sono rientrati decine e decine

Molti infatti sono andati al Consolato italiano chiedendo di rientrare a spese dello stato italiano

Ma la nostra Italia ed i nostri politici spendono i soldi per i migranti economici.

A che serve allora essere nati in Italia, parlare l’italiano, avere cultura italiana ed essere stati anche emigranti?

…continua….

Pubblicato in Mondo

E’ il drammatico appello che lanciano gli italiani emigrati in Venezuela.

"Le nostre autorità consolari non possono fare nulla, la Comunità italiana in Venezuela è allo stremo, il governo Maduro è ostile, ci stanno massacrando".

Il collegamento Skype con Caracas restituisce l'ansia e l'angoscia degli emigrati italiani - ben oltre la cifra ufficiale, 160 mila, di cui almeno 45 mila provenienti dal Nord Ovest, in particolare dal Piemonte e dalla Liguria - e anche il senso di disperazione, e di abbandono da parte della madre patria.

"Pochissimi parlano della situazione, media e tv, se non quando non si raccolgono i morti per le strade, ma qui è un'agonia lenta.

Molti di noi torneranno appena possibile in Italia, siamo una minoranza oggetto di persecuzione. Abbiamo ragazzi arrestati, minacciano le famiglie di ritorsioni, ci rimproverano di essere al fianco dell'opposizione ma tanti di noi, sino a ieri, hanno pensato solo a lavorare.

Chavez o Maduro, non importava.

Adesso è diverso.

Siamo come in Argentina ai tempi di Videla".

Si sentono esplosioni, nell'audio del pc.

"Mancano farmaci ed i negozi sono vuoti.

Ci sono scontri per le strade.

La polizia ha sbarrato le vie d'uscita di un parcheggio di un fabbricato, qui, cercano qualcuno, lanciano lacrimogeni, siamo bloccati qui dentro".

Chi parla è un quarantacinquenne che, a Caracas, dirige una catena di alberghi-ostelli, frequentati soprattutto da manager e lavoratori stranieri.

"Potrei anche chiudere - racconta -, abbiamo avuto un crollo del 70 per cento, adesso tutti hanno paura delle reazioni del presidente e delle squadre della morte, i Colectivos".

Il governo italiano tiene sotto controllo la situazione, mentre l'appello di papa Francesco di porre la chiesa come mediatore tra Maduro e le opposizioni, che reclamano nuove elezioni, è caduto nel vuoto.

Una domanda alla politica.

Perché l’Italia si preoccupa dei profughi africani ed asiatici e non degli italiani in Venezuela?

Pubblicato in Mondo

Notiamo che gli Italiani che vanno all’estero non sono più italiani, mentre gli stranieri che vengono in Italia diventano subito italiani.

Da non crederci (Emigrante italiano bambino)

 

Ancora oggi la Guardia di Finanza scopre e denuncia Italiani che percepiscono l’assegno sociale mensile che va da 248 a 448 euro mensili.

In sostanza da poco meno di 9 euro a quasi 25 euro al giorno

Si tratta di un nucleo speciale del Corpo della Guardia di Finanza per la Spesa Pubblica e la Repressione delle Frodi Comunitarie.

Chi viene scoperto viene denunciato all’Autorità Giudiziaria e rischia una pena da sei mesi a tre anni.

E questo indipendentemente dal fatto che si abbia o meno reddito nel paese estero.

In sostanza lo Stato assiste non se italiano ma se abitante in Italia.

Esattamente come avviene per i profughi che vengono assistiti non perché italiani ma perché abitanti in Italia.

Solo che i profughi vengono meglio assistiti costando allo Stato più del doppio degli italiani, da 35 a 55 euro al giorno

Strana questa solidarietà a senso alternato.

 

Strana questa assistenza che scatta solo per chi abita in Italia indipendentemente dall’essere italiani o meno e si perde rimanendo italiani ma abitando fuori Italia!.

Come è cambiata questa nostra terra dai tempi in cui gli Italiani emigravano e con le loro rimesse contribuivano a costruire l’Italia ed oggi.

Un tempo i poeti (Buongiovanni – Bovio scrivevano:”o no, nun torno…mme ne resto fore e resto a faticá pe’ tuttuquante. I’, ch’aggio perzo patria, casa e onore, i só carne ‘e maciello: Só emigrante!”

Oggi invece gli Italiani all’estero “so carne da maciello, so elettori!”

Voti che cambiano le carte in tavola, ma voti vecchi, già acquisiti.

Meglio i nuovi voti quelli liberi che possono votare chi li ospita e li assiste meglio degli italiani che dormono sotto le tende ( Amatrice) o sotto i ponti o nelle auto.

No! Qualcosa è da rivedere!

Pubblicato in Italia

A Montelabbate, il 59enne era rimasto senza tetto da un anno.

Sul web un video per protestare contro i Vescovi: "Prendetevi cura prima degli italiani"

 

Ha esalato l'ultimo respiro l'11 agosto. Severino Pozzalo, nel silenzio e abbandonato dalle istituzioni che avrebbero dovuto aiutarlo.

Un uomo italiano di 59 anni è stato trovato nell'abitacolo della sua auto senza vita.

Quell'auto che era diventata la sua casa a Montelabbate (Pesaro).

Un decesso per cause naturali, dopo una vita costellata da disoccupazione, la separazione e da un anno anche dall'assenza di un letto dove dormire.

Non voleva sostegni dal Comune.

Forse per orgoglio.

 

Eppure da tempo nessuno si è attivato prontamente per aiutarlo, nonostante la sua situazione fossa a conoscenza dei servizi sociali.

Chissà se fosse stato un profugo, lo avrebbero messo un centro di accoglienza.

E' quello che pensano gli amici e gli abitanti di Montelabbate, che nei giorni scorsi hanno fatto girare un video su Facebook in cui accusano il governo e la Chiesa di dare maggiori attenzioni agli immigrati che agli italiani. "Questa vicenda grida vendetta.

Ha vissuto per un anno abbandonato dalle istituzioni.

Se sei italiano sei discriminato - ha detto in un video-denuncia il portavoce del Movimento popolare "Lega Italica", Davide Fabbri –

Mi rivolgo al cardinale (Galantino, NdR) che dice che vogliamo raccogliere voti sulla pelle dei migranti. Ma non è vero: noi italiani chiediamo solo rispetto".

Poi aggiunge: "La Chiesa non pensa ai parrocchiani che gli sono vicini, ai disoccupati".

Dalla morte di Severino Pozzalo lascia solo una domanda in bocca: perché nessuno pensa prima agli italiani?

Claudio Cartaldo- Mar, 18/08/2015 - 16:47

Ndr. Anche. Almeno, anche!

Pubblicato in Italia
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