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Lo chiede la deputata M5s Dalila Nesci.

La deputata dice : «Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, disponga l'invio della commissione d'accesso agli atti del municipio di Amantea, dati gli arresti per voto di scambio dell'ex sindaco Franco La Rupa e del consigliere comunale Marcello Socievole».

Poi insiste : «Con i colleghi di gruppo Paolo Parentela e Federica Dieni ho appena presentato una seconda interrogazione in proposito, chiedendo al ministro di attivare i controlli consentiti dalla legge per verificare eventuali condizionamenti nel municipio di Amantea, anche alla luce di quanto la Prefettura di Cosenza aveva già rilevato in ordine a La Rupa, riassunto nella nostra precedente interrogazione».

Infine continua la parlamentare 5stelle «Di persona avevo poi incontrato il ministro, che mi aveva assicurato da subito la vigilanza dell'Interno sull'amministrazione comunale di lì».

Ricordiamo ai nostri lettori che la precedente richiesta di nomina di una commissione di accesso era stata fatta prima che venissero arrestati per voto di scambio l'ex sindaco Franco La Rupa ed il consigliere comunale Marcello Socievole, quindi per ragioni altre rispetto ai fatti recenti.

Poi conclude la deputata, insieme alle consigliere comunali 5stelle di Amantea, Francesca Menichino e Francesca Sicoli, «Adesso la commissione d'accesso è indispensabile, in base agli elementi noti e nuovi, che fanno ipotizzare un'influenza sugli uffici da parte di La Rupa, ispiratore della lista che ha portato all'elezione del candidato sindaco Mario Pizzino».

«Completano il quadro sullo stato della democrazia ad Amantea – concludono Nesci, Menichino e Sicoli – le dimissioni dell'assessore comunale al Bilancio, il Pd Rocco Giusta, in quanto indagato per presunte irregolarità nell'esercizio della professione di commercialista».

Ma quello che è sorprendente è la affermazione della «singolarità del silenzio sugli ultimi fatti da parte della deputata del Pd Enza Bruno Bossio, che siede in commissione parlamentare Antimafia».

Stasera noi non ci saremo.

 

Ecco il testo della nota del M5s:

“Oggi è il 19 luglio, un giorno che a noi adulti fa venire la pelle d’oca.

Nel 1992 non erano nati i diciottenni di oggi ed erano appena nati i venticinquenni.

Noi che l’abbiamo vissuto che dovere abbiamo nei loro confronti?

 

Il nostro dovere morale è quello di far conoscere a questi giovani chi era Paolo Borsellino e cos’è successo il 19 luglio.

Quanti di noi conosciamo a fondo la vita di quest’uomo eroe, del suo grande amico Giovanni Falcone, del suo mentore Rocco Chinnici, degli uomini di scorta eroi invisibili e cosa abbia realizzato il pool antimafia?

Non è certo con queste poche righe che riusciremo ad esprimere il rigore morale, la giustizia, il rispetto per la vita, il lavoro come missione, cosa sia il coraggio, e cosa un uomo possa realizzare attraverso la forza della coerenza.

 

Non ci riusciremo, e così ci limitiamo a ricordare.

Paolo Borsellino era un uomo, che nella vita ha fatto quello che c’era da fare, ha fatto il suo dovere al quale il suo cuore non sapeva sottrarsi, un uomo che il 19 luglio del 1992 è stato ucciso insieme alla sua scorta, così come altri magistrati eroi prima di lui.

Perché abbiamo il dovere morale di ricordare? Perché la vita è una continua lotta tra il bene e il male e ogni momento si decide da che parte stare.

 

Noi abbiamo deciso di stare dalla parte del bene e della giustizia perché la nostra indole non ci permette altro.

E stare da questa parte implica dire le cose come stanno e rifiutare l’ipocrisia e le linee d’ombra, che prima ti confondono, poi ti spingono ad accettare il compromesso, poi inevitabilmente ti portano dalla parte sbagliata.

Per noi oggi commemorare Borsellino, una persona uccisa dalla mafia e non solo, che la mafia ha denunciato e combattuto, significa sentire profondamente dentro noi stessi di appartenere al pensiero e all’agire di quella persona, significa cercare attraverso la nostra piccola quotidianità di mettere in pratica quelle idee, di essere coerenti con quanto si pensa, si dice e si fa.

Quando però l’azione non corrisponde alle parole pronunciate e di facciata, allora c’è qualcosa che non va, allora si genera ipocrisia.

È da questa che noi oggi prendiamo le distanze, non dalla commemorazione alla quale siamo stati invitate, ma da quell’ipocrisia che abbiamo già denunciato nel primo consiglio comunale.

Il 26 gennaio 1989 Borsellino diceva: “L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E no! Questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c'è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati.” E per mafia si intende chi condiziona la libertà dei cittadini e il regolare andamento delle funzioni pubbliche, con metodi fondati su omertà, silenzio, intimidazione e violenza.

Ancora Borsellino diceva: “La lotta alla mafia (…) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità, e quindi della complicità.”

Stasera alle ore 21 l’amministrazione comunale ci ha invitato ad una cerimonia in Piazza Falcone e Borsellino. Ma noi non ci saremo!

Prendendo atto della correttezza istituzionale dell’invito che ci è stato rivolto e di cui ringraziamo, ci vediamo però costrette, in virtù dell’attualità e delle considerazioni espresse, a disertare la manifestazione prevista per questa sera, perché prendendo come esempi questi uomini eroi e facendo politica in prima persona, siamo chiamate ad una coerenza profonda e autentica che non possiamo e non vogliamo tradire.

La memoria di Paolo Borsellino e degli uomini della scorta caduti in via D’Amelio 25 anni fa, per tenere fino all’ultimo alta la fiaccola della legalità, va onorata, ricordata e perseguita.

Lo faremo nelle prossime settimane con la presenza di parlamentari della commissione antimafia, rivolgendoci soprattutto a voi giovani, a voi che rappresentate il futuro della comunità , a voi che tra qualche anno sarete la nostra classe dirigente per continuare a ricordare i gesti e le parole di quegli uomini eroi che sono morti anche per noi.

Il minimo che possiamo fare è avere il coraggio di scegliere da che parte stare.

“La paura è umana, ma combattetela con coraggio!”

#ilcoraggiodicambiare #M5s #amantea5stelle

Pubblicato in Politica

Ecco cosa scrive M5s: Sono stati emanati i primi due atti della Giunta Pizzino.

 

Pensavo che non fosse possibile fare peggio in tema di trasparenza rispetto alla giunta precedente, ben nota per la "gestione familiare" del Comune.

E invece peggio ...si può fare.

La giunta Pizzino (La Rupa) dopo aver fatto la proclamazione degli eletti "in privato" senza invitare come dovuto tutti i consiglieri anche quelli di minoranza, dopo aver tenuto le telecamere fuori dal primo Consiglio Comunale... adesso si fa anche la Giunta "in privato"...

 

Mentre la legge obbliga a dare per lo meno comunicazione ai capigruppo consiliari (io sono capogruppo M5s in Consiglio), di questi primi due atti di giunta deliberati il 28 giugno scorso nessuna notizia, almeno a noi.

Nemmeno l'amministrazione precedente si era mai "dimenticata" di informarci delle decisioni della Giunta i cui lavori se non c'è nulla da nascondere dovrebbero a nostro avviso svolgersi pubblicamente.

 

La linea amministrativa viene "migliorata" anche in tema di refusi visto che il totale dei presenti arriva addirittura a 65...sapevamo che vicina alla giunta c'è una presenza ingombrante...ma non pensavamo tanto ingombrante.

Gli oggetti delle delibere riguardano:

- l'impignorabilità di alcune somme sul conto del tesoriere

- l'affidamento all'esterno degli adempimenti in tema di condono edilizio con il pagamento già "prestabilito" di 100 euro a pratica.

Ma perchè non può svolgere l'ufficio comunale queste pratiche?

Perchè nel contesto del dissesto bisogna spendere all'esterno altri soldi?

E perchè non affidare a costo zero queste pratiche ad un architetto che in questo momento svolge il suo servizio alla delegazione di Campora San Giovanni, occupandosi della biblioteca?

Comincia forse la necessità di mantenere "promesse elettorali"?

 

Avevamo proposto un taglio delle indennità degli amministratori nel primo consiglio comunale coerente con quello che avremmo fatto noi e loro cominciano con nessun taglio ma altre spese.

Cominciamo male e proseguiamo meglio.

Vedremo cosa ne pensa il commissario liquidatore”.

Ora che farà la giunta Pizzino starà zitta facendo finta di niente o risponderà per le rime attaccando e smentendo?

Noi lo sappiamo ma non possiamo anticipare nulla!

Pubblicato in Cronaca

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«Il nuovo sindaco di Amantea, Mario Pizzino, è stato proclamato senza informare e coinvolgere i consiglieri di opposizione designati dal popolo».

Lo rendono noto le consigliere comunali M5s Francesca Menichino e Francesca Sicoli, che aggiungono: «L'errore, marchiano, non è di buon auspicio per la gestione dell'ente.

 

Ci hanno porto le loro scuse la segretaria comunale e il presidente della sezione numero 1, che ha proceduto alla proclamazione.

Tuttavia non è con noi che ci si deve scusare, ma con i cittadini di Amantea che ci hanno voluto in rappresentanza». «Ne prendiamo atto – concludono Menichino e Sicoli – sottolineando la leggerezza del comportamento del sindaco Pizzino, che come primo atto istituzionale avrebbe dovuto sincerarsi dell'avvenuta convocazione di tutti i consiglieri appena eletti».

Pubblicato in Amantea Futura

La lista del Movimento 5 Stelle ha avuto 2084 preferenze.

Ecco l’elenco dei candidati per numero di voti e gli eletti in consiglio comunale.

 

Francesca Sicoli Voti 568

Francesco Provenzano voti 439

Nicola Defina voti 145

Anna La barbera voti 132

Giuseppe Munno voti 126

Gino Fascetti voti 124

Daniela Calvi voti 92

Camilla Ward Thompson voti 73

Carlo Russo voti 70

Massimo Scudiero voti 70

Giovanni Bernardo voti 62

Vanessa Groe voti 61

Gianni Pagliaro voti 51

Luigi Venerio voti 43

Vincenzo Ianni voti 28

 

Sono stati eletti in consiglio comunale

Francesca Menichino

Francesca Sicoli

Francesca Menichino ,Candidata sindaco di Amantea per il M5s giorno 30 maggio scriveva che il dissesto «certifica il fallimento non di un Comune inteso come comunità, ma di una classe politica che non è solo l'ultima giunta, ma tutte le giunte perlomeno degli ultimi 20 anni.

 

Pochi amanteani, direi i peggiori, che alternandosi e combinandosi in vario modo tra maggioranza e opposizione, hanno occupato la casa comunale, disegnando un'architettura in cui non c'era più spazio per i cittadini, ma solo per i politici, quei politici che hanno creduto di essere potenti e che gli andasse sempre bene (...)

 

E in effetti gli è andata bene……. qualcuno si è arricchito, qualcuno si è costruito case e pizzerie».

 

Lo riporta Il Corriere dei Calabria nel suo ultimo “HORROR SHOW” di Pietro Bellantoni.

Chi sta additando senza avere il coraggio di nominare, di chi parla, a chi si riferisce, con chi ce l’ha?

E poi è questa la linea strategica da seguire per vincere le elezioni, per arrivare al comune?

Ed infine questa politica della instillazione della disistima, se non dell’odio , aiuta Amantea?

Forse che i veri problemi della città sono questi e non –anche- la mancanza generale del senso della legge, l’abitudine ad andare oltre i confini della stessa legge, con la sicumera di restare impuniti( tanto così fan tutti), sollecitata non solo dalla politica, ma anche dall’establishment, se non dal silenzio di chi si colloca nel solco della cultura che tale forse non è e non sarà?

 

Ed infine chi l’ha eletta questa gente, oggi additata al ludibrio, ma presente–“perlomeno”- negli ultimi 20 anni, se non quella parte di popolo ( purtroppo la maggioranza” che oggi nemmeno parla, anzi che oggi –forse- si ripropone per ripetere le stesse scelte?

Non è certo incolpevole questa gente in nome della quale siamo arrivati al dissesto, che peraltro qualcuno nega, inducendo i potenti ad abusare del bilancio, a non pagare i debiti per pagare coloro che li aiutavano a sopravvivere ed a permettere la loro opera di distruzione di massa della nostra città!

Pubblicato in Primo Piano

Come non ringraziare chi, in un modo o nell’altro, tenta di abituarci alla verità, in particolare chi, come noi, amanteani, calabresi, siamo attenti alle fesserie propalate da tutti, dai politici alle associazioni ambientali e perfino a certa magistratura e non alle verità.

Ecco l’elenco aggiornato:

“Dagli ultimi dati ufficiali della Commissione Ue in Calabria ci sono 23 discariche irregolari da bonificare o da chiudere perché costituiscono un grave rischio per la salute umana e l’ambiente.

Per tali discariche è in corso il pagamento di una sanzione sancita dalla Corte di giustizia a dicembre 2014 (102 discariche in tutt’Italia).

Per le 23 discariche calabresi già in multa e per le altre 79 presenti in Italia, il nostro Paese sta pagando circa 40 milioni di euro all’anno, in quanto le sanzioni equivalgono a 200mila euro ogni sei mesi per le discariche non contenenti rifiuti pericolosi e 400mila euro ogni sei mesi per le discariche con rifiuti pericolosi.

Qui di seguito, i comuni, e tra parentesi le località, dove si trovano le 23 discariche irregolari della Calabria per le quali dal 2014 si stanno pagando le sanzioni (l’elenco è aggiornato a dicembre 2016):

Acquaro (Carrà);

Amantea (Grassullo);

Belmonte Calabro (S. Caterina);

Belmonte Calabro (Manche);

Colosimi (Colle Fratantonio);

Longobardi (Tremoli Tosto);

Mormanno (Ombrele);

Pietrapaola (Camigliano);

Sangineto (Timpa di Civita);

Tortora (Sicilione);

Verbicaro (Acqua dei Bagni);

Badolato (S. Marini);

Davoli (Vasi);

Magisano (Finoieri);

Martirano (Ponte del Soldato);

Reggio Calabria (Calderiti);

Petronà (Pantano Grande);

Sellia (Aria);

Taverna (Terrazzo);

Gerocarne (Lapparni);

Joppolo (Colantoni);

Pizzo (Marinella);

Sana (Calogero Papaleo).

“Tutto questo – ha commentato l’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini – è gravissimo e mette in luce l’inefficienza dei governi del Pd, del ministro dell’Ambiente Galletti e dei governi regionali. Un’inefficienza che provoca un serio danno economico all’Italia. Purtroppo, anche in questo caso a pagare saranno i cittadini e non i responsabili degli abusi commessi.

Oltre a ciò – ha aggiunto Pedicini – dobbiamo evidenziare le gravi bugie e i dati falsi forniti dal governo.

In più occasioni, il ministro dell’Ambiente ha diffuso pomposi comunicati stampa ufficiali in cui ha detto che si stava risolvendo l’emergenza.

Galletti, invece di fare annunci, acceleri al massimo le procedure per mettere a norma le discariche abusive e irregolari e faccia tutto quello che gli compete per evitare altre sanzioni da parte della Ue”.

Esce la verità che la discarica pericolosa di Amantea è quella di Grassullo

Nessun riferimento a quella di Oliva di cui ha parlato tutto il mondo fino a quando si è scoperto ( vida mò) che anche lì c’è una discarica di rifiuti urbani.

La cosa simpatica è che qualche giornale riporta la notizia e mette sul proprio sito la immagine dell’Oliva, non di Grassullo!.

Ne riparleremo. Parola di Tirreno news.

Questo il comunicato stampa dei parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela, Federica Dieni e Laura Ferrara:

«Il Consiglio regionale della Calabria cacci subito il consigliere Arturo Bova dalla presidenza della commissione Antindrangheta, in quanto il politico è stato socio in affari di un boss, come ha raccontato il “Corriere della Calabria”».

Lo affermano in una nota i parlamentari M5s Dalila Nesci, Paolo Parentela, Federica Dieni e Nicola Morra, insieme a Laura Ferrara, del parlamento europeo.

«Questa gravissima vicenda – proseguono i 5stelle – conferma lo stato in cui si trova la politica calabrese. Simili paradossi non esistono in alcun luogo al mondo.

Per anni Bova si è accreditato come paladino della lotta alla criminalità organizzata calabrese, arrivando, in un contesto di profonda debolezza e doppiezza della politica, a piazzarsi al vertice della commissione Antindrangheta del Consiglio regionale.

Adesso che il re è nudo, servono scelte politiche inequivocabili, anche da parte del governatore regionale, Mario Oliverio, che finora ha fatto pura retorica, con fiumi di parole sulla sua ostilità, puramente virtuale, nei confronti del malaffare, dell'immoralità e dell'illegalità».

«Inoltre – sottolineano i 5stelle – il caso imbarazza anche Nicola Fiorita, attuale candidato sindaco di Catanzaro, sostenuto in modo evidente e innegabile proprio da Bova.

Se questo è il rinnovamento della politica nel capoluogo della Calabria, non c'è da stare tranquilli». «Al di là – concludono i 5stelle – di ogni questione di carattere penale, da cui la politica deve prescindere, la Dda di Catanzaro sta scoperchiando scenari inquietanti per la classe dirigente. Emerge un quadro di assoluta inaffidabilità della politica tradizionale, che noi abbiamo sempre denunciato, subendo il biasimo e la riprovazione del vecchio sistema.

È necessario prenderne atto e ricostruire da capo il tessuto sociale e politico».

Questa, invece, la dichiarazione del presidente della Commissione regionale antindrangheta Arturo Bova:

“ L’attenzione dedicata da alcune testate giornalistiche locali in ordine a fatti che, pur non avendo nessuna rilevanza penale e pur essendo risalenti negli anni, mi impone una riflessione sul ruolo che la politica e i rappresentanti delle Istituzioni devono tenere in un momento delicato nella vita dell’intero Paese”.

“A prescindere da ogni mia personale valutazione e da ogni mio personale interesse a chiarire l’irrilevanza e la pretestuosità della notizia giornalistica che, ripeto, nulla ha a che vedere con l’operazione “ Jhonny”, a prescindere da una specchiata e riconosciuta moralità tanto nella vita privata, tanto nella vita professionale quanto, e soprattutto, nella vita istituzionale, ritengo che sia mio preciso dovere salvaguardare la Commissione che mi onoro di presiedere e l’intero Consiglio Regionale dall’esposizione mediatica e dal pregiudizio che ne deriverebbe nel faticoso e difficile processo riformatore che stiamo cercando di mettere in atto per risollevare le sorti della nostra martoriata terra”.

“Ho sempre detto, sia pubblicamente che in privato, che i rappresentanti della politica e delle istituzioni non dovrebbero mai e poi mai anteporre la loro figura privata a quella delle istituzioni o del partito politico che rappresentano”.

“Ho già detto in passato che non avrei esitato un attimo a lasciare l’incarico, qualora ciò fosse servito a rafforzare la credibilità di questa consiliatura regionale nei confronti di una disillusa, stanca e irretita opinione pubblica”.

“Siamo ad un passo dall’approvazione della legge regionale contro la ‘ndrangheta. Il Consiglio Regionale, anche grazie all’impulso della Giunta Regionale, ha approvato importanti leggi che caratterizzano e qualificano un processo riformatore che non ha precedenti”.

“A nessuno di noi è dato di frenare gli esiti collettivi di quel processo riformatore, soprattutto sotto l’aspetto della percettibilità e credibilità nei cittadini”.

“Queste considerazioni mi impongono di sospendere ogni mia attività connessa alla carica di Presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta, al fine di porre fine ad un linciaggio mediatico annunciato e di fornire, ove ne fosse bisogno, ogni chiarimento politico. Lo faccio con la consapevolezza che tra poco meno di un mese si dovrà procedere al rinnovo delle cariche, comprese quelle dei Presidenti di Commissione. Un lasso di tempo che mi permetterà di fornire pubblicamente ogni chiarimento e di risalire, a ritroso, a vicende che erano state già abbondantemente chiarite nell’anno 2009”.

“Mi rammarica soltanto che si sia voluto associare una notizia giornalistica risalente negli anni, priva di qualsivoglia rilievo penale, ad una operazione giudiziaria di così grande qualità e che nulla a che vedere con la mia persona, e lo si sia fatto senza sentire neppure la necessità di chiedere al sottoscritto alcun chiarimento”.

“Mi domando in quale atto di quell’operazione sia comparso il mio nome o un qualsivoglia riferimento alla mia persona”.

“Sono stato Consigliere Comunale e Sindaco del mio paese per 21 anni consecutivi”.

“Quale sia stato il mio modo di amministrare e a quali principi si sia ispirato il mio agire politico, è sotto gli occhi di tutti. Ancor di più, da quando ho assunto la carica di Presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, legalità e giustizia sono stati gli unici due criteri ispiratori del mio agire politico. Con orgoglio ritengo di poter dire che l’intero territorio della Calabria ne sia testimone”.

“Ho percorso la Calabria in lungo e in largo, senza sosta o tregua alcuna, andando nelle scuole, incontrando il mondo dell’associazionismo e del volontariato, nelle assemblee pubbliche, nei consigli comunali aperti all’indomani di una serie incredibile di attentati, sempre dalla parte di chi subiva i soprusi del potere mafioso e, lasciatemelo dire, di chi non trovava la giusta attenzione nel mondo istituzionale. Ho sacrificato i miei affetti personali, la famiglia in primis, pur di dimostrare che c’è spazio per una politica fatta di ideali, onestà e rettitudine”.

“Continuerò a farlo nella convinzione che gli onesti mi daranno conforto e sostegno e nella certezza che abbiamo tutti gli strumenti per scrivere nei prossimi due anni, dai banchi del Consiglio Regionale, una bella pagina di storia”.

Pubblicato in Calabria

Buongiorno, vi informo che ho provveduto a recapitare al sindaco, alla polizia urbana, ai carabinieri ed al commissariato della città di Paola la lettera che trasmetto in allegato inerente la segnalazioni di affissione abusiva e di verifica del pagamento della ICP da parte delle coalizioni politiche candidate alle prossime amministrative nella città di Paola.

Ho provveduto nel frattempo a pubblicare sui social la testimonianza del mancato rispetto delle regole stabilite nel periodo dei 30 giorni che precede il voto.

Poiché stamattina non ho visto alcun risultato, ho chiesto personalmente al comando dei vigili urbani di Paola il loro intervento.

Ricevendo come risposta che “ci sono difficoltà perché siamo sotto organico” ho pensato bene di andare dai carabinieri a segnalare ciò che sta accadendo ricevendo rassicurazioni per un puntuale sollecito alla “macchina comunale”.

Poiché ritengo che i reati segnalati siano “importanti e commessi con grande disinvoltura” e che quanto evidenziato potrebbe addirittura pregiudicare il voto degli elettori Paolani, chiedo e sollecito pubblicamente un intervento deciso degli organi preposti per ristabilire ogni equilibrio che garantisca in modo puntuale il prosieguo della campagna elettorale.

Vi ringrazio, come sempre per la collaborazione.

Carmelo Meo candidato sindaco M5S Paola

Pubblicato in Paola

Ecco il comunicato stampa del deputato Roberto Fico

«Mi dispiace dover comunicare che non riuscirò a partecipare agli appuntamenti programmati per domenica 28 maggio nei comuni calabresi, a causa di impegni relativi al mio incarico in Viglianza Rai e alle vicende di questi giorni».

Lo afferma in una nota il capogruppo M5s alla Camera dei deputati, Roberto Fico, che aggiunge: «Mi dispiace per tutte le persone, che ringrazio, che volontariamente, con impegno, fatica e tempo, si sono dedicate all'organizzazione che non è mai semplice, mai scontata.

La mia presenza a Villa San Giovanni (Rc), Pizzo Calabro (Vv) e Amantea (Cs), prevista per il 28 maggio, è tuttavia soltanto rinviata al 6 giugno».

«Gli appuntamenti di domani, 28 maggio, con i candidati M5s alle amministrative non sono annullati – precisa Fico – e vedranno comunque la partecipazione dei miei colleghi Dalila Nesci, Paolo Parentela, Federica Dieni e Laura Ferrara».

«Restano invariate – conclude il capogruppo 5stelle – le tappe di oggi, sabato 27 maggio.

Saremo alle ore 16 a Luzzi (Cs), in piazza Garibaldi; alle ore 18 a Paola (Cs), in piazza del Popolo, e alle ore 21 a Catanzaro, presso il lungomare nell'area ex Lido Pineta, oggi Terrazza Salicetti»

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