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Ecco la risposta a chi critica il nostro presidente che sembra interessato più ai problemi del mondo( vedi la schiavitù) e meno a quelli italiani.

In attesa dei poveri italiani che girano tra i rifiuti per recuperare qualcosa da mangiare, visto che non hanno la dignità di chiedere l’elemosina davanti ai supermercati, sembra che abbia preso una decisa posizione politica sulla vicenda della medicazione delle fratture nella sanità calabrese.

Non conoscete la vicenda?

E già tutte le televisioni parlano degli episodi di razzismo, e dello schiavismo, tanto per non far parlare dei veri problemi dell’Italia :

Eccola descritta dalla bella penna di ALESSIA CANDITO

“Reggio Calabria, in ospedale mancano i gessi: pazienti medicati con il cartone

Cartone al posto del gesso e un appuntamento alla mattina dopo.

Rompersi un arto di notte a Reggio Calabria è un problema, la cui soluzione deve essere necessariamente rinviata al giorno dopo, quando il reparto di ortopedia apre i battenti con i suoi (pochi) specialisti e tutto il materiale necessario per trattare fratture e lussazioni.

Di notte invece, a meno che non si tratti di casi gravi, ad occuparsene è il Pronto soccorso, perché ad Ortopedia i medici non bastano per garantire anche le guardie.

Non che il reparto di prima assistenza se la passi meglio.

Nato per rispondere alle esigenze di una città di poco più di 200mila persone, adesso è l'unico punto di riferimento per l'intera provincia e i suoi 750mila abitanti.

Saturo.

A corto di personale e di mezzi.

Così capita - e sono almeno quattro i casi documentati con tanto di foto - che dopo la visita fratture e lussazioni vengano trattati con garze, bende e cartoni per immobilizzare l'arto.

Almeno fino all'indomani mattina, quando in Ortopedia arrivano pazienti "impacchettati" alla meno peggio.

"È una situazione da terzo mondo - dice Gianluigi Scaffidi, rappresentante dell'Anaoo, il sindacato dei medici ospedalieri - anzi neanche lì si vede più". Il problema però, spiega, sta a monte. L'intero ospedale, unico hub provinciale, è sottodimensionato rispetto all'utenza cui si rivolge e la soluzione non può essere la costruzione di un nuovo polo sanitario che non si sa quando vedrà la luce. In direzione generale, cadono dalle nuvole.

"Non sapevamo nulla di tutto ciò - dicono - indagheremo.

Per domani mattina è convocata una riunione per chiarire la situazione e individuare gli eventuali responsabili.

Di certo prenderemo provvedimenti".

Beh. Ci hanno chiesto di suggerirvi di tenere sempre del buon cartone in auto. In Calabria non si sa mai!

Pubblicato in Calabria

D’Alema a Pietro Grasso durante l'assemblea nazionale di Liberi e Uguali a Roma.

Riferendosi alla Lega ha detto a Grasso: «Se torniamo a elezioni per il veto a Savona, quelli prendono l'80%»,

L’autonomia, la sovranità del popolo , le ingerenze straniere.

Ed ancora: "Speriamo bene".

La cosa più strana è che lo ha detto il 26 maggio 2018 cioè il giorno prima che Mattarella dicesse di non approvare la proposta di Savona ministro

Ma lui, allora, lo sapeva?

Già dal giorno prima?

E chi glielo aveva detto?

Forse Mattarella stesso?

Buh!

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista.it

Pubblicato in Italia

Signor Mattarella, di fronte alla affermazione di Jean Claude Juncker, presidente della Commissione europea, che dice «Staremo attenti alla salvaguardia dei diritti degli africani in Italia», mi viene il dubbio se il signor Juncker non sia egli il Presidente della repubblica italiana ed ancora se esista ancora la repubblica italiana e la sua costituzione .

Non solo.

Ma mi viene in mente di chiedere al signor Juncker perché nel suo ruolo di presidente della Commissione europea abbia solo il dovere di stare attento alla salvaguardia dei diritti degli africani in Italia e non anche a quelli degli Italiani in Italia.

E’ evidente che si tratta di una aberrazione se non mentale quantomeno politica.

Ma a Lei presidente con tutto il rispetto che un Italiano deve al SUO presidente devo chiedere se non ritenga di sentirsi offeso , anche in none di tutti gli italiani.

E soprattutto che cosa intenda ribattere ad un arrogante come Jean Claude Juncker .

Tanto se vero quello che leggo sul web. «Il governo italiano non è ancora formato e comunque noi fondiamo il nostro lavoro non sugli annunci ma su ciò che un governo fa: certamente saremo attenti affinchè siano salvaguardati interamente i diritti degli africani che sono in Italia»«Saremo attenti che i rimpatri degli africani che non hanno diritto a restare in Europa rispettino le regole dei diritti umani». 

Parlando in generale, Juncker ha detto: «non vorrei che africani e europei pensassero che la migrazione sia l'unico problema da risolvere tra l'Africa e l'Ue.

Lo giudicherei ingiurioso per il continente africano, che ha altre potenzialità, al di là del problema posto dalla migrazione». «A Abidjan a novembre, con l'Onu, abbiamo cercato di trovare risposte al rimpatrio dei migranti. Non nego le difficoltà di reinserire i migranti nei diversi Paesi del continente africano, continueremo a operare nella direzione di rimpatri che rispettino tutte le regole, in particolare, i diritti umani, per quegli africani, che sulla base della legge europea non hanno il diritto di restare nell'Ue».

Lei ha modo di informarsi meglio.

Ma se vero , mi dia la soddisfazione di credere che l’Italia sia ancora una repubblica governata dalla costituzione e non un governatorato europeo che viene posto sotto controllo da Juncker & c.

Grazie.

 

Pubblicato in Italia

Ricordate quell’Italia a forma di stivale che era diventata una nazione quando i Savoia avevano mandato Garibaldi ad annettere prima il regno delle due Sicilie e poi la Roma dei Papi?

 

Quella che 100 anni fa per conservare i suoi confini ha sacrificato 651 mila soldati?

Quella che ha combattuto una guerra mondiale nella quale sono morti 589 mila civili?

Beh, non esiste più.

Lo ha dichiarato proprio il Presidente Mattarella durante la Cerimonia di consegna delle decorazioni dell’Ordine Militare d'Italia dicendo: “I nostri confini sono, ormai, quelli dell'Unione Europea”.

Beh! Dirlo proprio il 4 novembre ci sembra una offesa a chi ha dato la vita per la patria, per la terra dei suoi avi, per la famiglia, per il futuro dei suoi figli.

C’è un po’ di confusione, forse.

Se i confini degli italiani sono quelli dell’Europa , è evidente che gli “italiani” non esistono più e che ormai ci sono soltanto “europei”.

E se gli italiani sono soltanto europei vuol dire che nemmeno l’Italia esiste più.

O al massimo l’Italia è una regione dell’Europa.

E’ una posizione già datata, in verità, Mattarella aveva parlato di confini anche a Vinitaly, dicendo che il vino è passato ”Da prodotto antico a chiave di modernità: un esempio di valorizzazione di assetti esistenti che si è rivelato risorsa preziosa anche nelle fasi più dure della crisi. Il risultato è stato un successo parimenti nell’export. I numeri che, in questa giornata, sono stati ricordati ne sono testimonianza conferma di come il destino dell’Italia sia legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino”.

Basta frontiere , allora.

Tutto aperto. Tutto di Tutti. Ma non degli Italiani.

Già gli italiani ormai non ci sono più. L’Italia non è più un nazione.

Pubblicato in Italia

E’ stato pubblicato oggi 28 febbraio sulla gazzetta ufficiale n 49 l’atteso Decreto del Presidente della repubblica 8 febbraio 2017 relativo allo scioglimento del consiglio comunale di Amantea ed alla nomina del commissario straordinario.

 

Questo il testo del DPR:

“Considerato che nelle consultazioni elettorali del 25 maggio 2014 sono stati rinnovati gli organi elettivi del comune di Amantea (Cosenza);

Viste le dimissioni rassegnate, con atto unico acquisito al protocollo dell'ente, da nove consiglieri su sedici assegnati al comune, a seguito delle quali non può essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi;

Ritenuto, pertanto, che ricorrano i presupposti per far luogo allo scioglimento della suddetta rappresentanza;

Visto l'art. 141, comma 1, lettera b), n. 3, del   decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;

 

Sulla proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;

Decreta:

Art. 1 Il consiglio comunale di Amantea (Cosenza) e' sciolto.

Art. 2 La dott.ssa Anna Aurora Colosimo e' nominata commissario straordinario per la provvisoria gestione del comune suddetto fino all'insediamento degli organi ordinari.

Al predetto commissario sono conferiti i poteri spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco.

Dato a Roma, addì 8 febbraio 2017

MATTARELLA                                  Minniti, Ministro dell'interno

 

Questo invece è l’allegato al Decreto:

Al Presidente della Repubblica

Nel consiglio comunale di Amantea (Cosenza), rinnovato nelle consultazioni elettorali del 25 maggio 2014 e composto dal sindaco e da sedici consiglieri, si e' venuta a determinare una   grave situazione di crisi a causa delle dimissioni rassegnate da nove componenti del corpo consiliare, con atto unico acquisito   al protocollo dell'ente in data 13 gennaio 2017.

Le citate dimissioni, che sono state presentate per il tramite di un consigliere dimissionario all'uopo delegato con atto autenticato, hanno determinato l'ipotesi   dissolutoria   dell'organo   elettivo disciplinata dall'art. 141, comma 1, lettera b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

Pertanto, il prefetto di Cosenza ha proposto lo scioglimento del consiglio comunale disponendone, nel contempo, con provvedimento del 17 gennaio 2017, la sospensione e la conseguente nomina   del commissario per la provvisoria gestione dell'ente.

Considerato che nel comune non puo' essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi, essendo venuta meno l'integrita' strutturale minima del consiglio comunale compatibile con il mantenimento in vita dell'organo, si ritiene che, nella specie, ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento.

Sottopongo, pertanto, alla firma della S.V. l'unito schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento del consiglio comunale di Amantea (Cosenza) ed alla nomina del commissario per la provvisoria gestione del comune nella persona del viceprefetto dott.ssa Anna Aurora Colosimo, in servizio presso la prefettura di Catanzaro.

Roma, 3 febbraio 2017                                    Il Ministro dell'interno: Minniti

 

Alcune considerazioni:

Nulla di nuovo( e non poteva esserci) rispetto agli atti anticipati e dai quali ha tratto origine la “epurazione” della commissaria Greco e dei suoi due sub commissari.

Da oggi 28 febbraio martedì di Carnevale decorrono i pieni poteri della neo commissaria Anna Aurora Colosimo alla quale auguriamo un buon lavoro di cui la città ed i cittadini hanno estremo bisogno.

Pubblicato in Politica

La relazione del ministro Minniti porta la data del 3 febbraio 2016, cioè soltanto 18 giorni dopo il decreto prefettizio del 17 gennaio.

Un tempo brevissimo .

Per esempio il consiglio comunale di Villa San Giovanni è stato sospeso dal prefetto il 23 dicembre 2016 ed il ministro Minniti ha emanato la sua proposta soltanto il 24 gennaio 2017,cioè un mese dopo.

Il Presidente della Repubblica ha infine emanato il suo Decreto di scioglimento del consiglio comunale Villa San Giovanni il 3 febbraio e la Gazzetta Ufficiale lo ha pubblicato oggi 17 febbraio, cioè 14 giorni dopo la emanazione.

Ad Amantea invece la proposta del Ministro è del 3 febbraio ed il decreto di Mattarella porta la data dell’8 febbraio, cioè solo 5 giorni dopo.

Ma ancora più strano è che a Villa San Giovanni il commissario prefettizio è stato il dr Gerlando Iorio praticamente la stessa persona proposta dal ministro al Presidente Mattarella e dallo stesso nominato.

Anche al comune di Brendola in provincia di Vicenza il prefetto ha nominato il dr Luigi Vitetti e il ministro lo ha conferma ed il presidente Mattarella altrettanto.

Anche al comune di Gavazzana in provincia di Alessandria viene nominata commissaria prefettizia e confermata commissaria straordinaria la dottoressa Enrica Montagna

Ed anche a Botricello in provincia di Catanzaro viene nominata commissaria prefettizia e confermata commissaria straordinaria la dottoressa Valeria Richichi.

Ma Amantea fa ancora eccezione

Il prefetto nomina la dottoressa Emanuela Greco, il ministro invece indica la dottoressa Anna Aurora Colosimo ed il presidente della repubblica la conferma.

Perché questa disparità?

Che cosa ha combinato la dottoressa Greco per non meritare la fiducia del ministro?

Ma quello che appare ancora più inusuale è che la dottoressa Colosimo ha preso servizio presso il comune di Amantea prima ancora che sia stato pubblicato il decreto del presidente Mattarella

Sapevamo che le leggi entrano in vigore con la pubblicazione ed altrettanto i DPR.

Ma in questo caso Amantea fa ancora una eccezione.

Troppi misteri.

Ma siamo certi che prima o dopo saranno chiariti

Forse se avremo possibilità di leggere la relazione della dottoressa Greco sulla situazione di Amantea.

Tempestivo e puntuale Francesco Gagliardi ci invia una sintesi dell’evoluzione delle elezioni dopo la pronuncia delle Corte Costituzionale. A piè dell’articolo ci siamo permessi qualche riflessione:

 

“Finalmente, dopo una lunga attesa durata mesi, la Corte Costituzionale ha votato: la legge elettorale Italicum, voluta ardentemente dall’ex Premier Matteo Renzi, è stata parzialmente bocciata.

 

Resta il premio di maggioranza per il partito che supererà la soglia del 40% dei voti.

Scompare il ballottaggio considerato anticostituzionale.

La soglia di sbarramento è del 3% per aver seggi alla Camera dei Deputati.

Restano anche i 100 capilista bloccati scelti dai partiti, ma non saranno loro, eletti in più collegi elettorali, a scegliere il collegio, bensì si procederà al sorteggio.

Gli altri Deputati verranno scelti con le preferenze, con l’alternanza di genere, fino ad un massimo di due. Il territorio italiano verrebbe diviso in 20 circoscrizioni, a loro volta suddivise il 100 Collegi. La Calabria avrà tre Collegi che eleggeranno 20 Deputati, 8 solo nel Collegio di Cosenza.

 

E gli altri Deputati cosentini che, nominati, oggi siedono in Parlamento?

Dovranno fare le valigie e sloggiare dal Parlamento e ritornare nei propri paesi e andare in cerca di una decente occupazione.

I seggi sicuri toccheranno ai capilista e a quei partiti che supereranno la soglia di sbarramento, i restanti seggi, pochissimi da dividere, proporzionalmente alle varie liste meglio classificate.

Un giornale on line così ha scritto:- La coperta è corta e i culi da riparare sono tanti-.

Se si dovesse andare a votare nella prossima primavera con questo sistema elettorale, alla Camera dei Deputati avremmo un modello proporzionale corretto, mentre per il Senato un sistema strettamente proporzionale, senza alcun premio di maggioranza.

Due leggi elettorali differenti che non consentiranno di avere la sera delle elezioni un sicuro e vero vincitore.

 

Ora che fare?

Alcuni partiti vogliono andare alle urne al più presto, magari in primavera.

Matteo Renzi ha fretta di votare perché vuole tornare al Governo e ha smania di rivincita. Farà piazza pulita di tutti quelli che hanno remato contro, perché ancora non ha digerito la cocente sconfitta del voto referendario.

 

La ferita brucia ancora.

Anche Beppe Grillo ha molta fretta perché sente finalmente odore di vittoria.

Spera che anche in Italia ci sia un effetto Trump come in America.

Mattarella e Berlusconi frenano.

Spetterà al Presidente della Repubblica sciogliere anticipatamente le Camere secondo i dettami della Costituzione e non lo farà se prima i partiti non avranno trovato un accordo.

Berlusconi frena perché non potrebbe candidarsi e questo danneggerebbe il suo partito ridotto ormai ad un lumicino.

Anche la Chiesa si è fatta sentire.

 

Il segretario della CEI Mons. Galantino ha affermato che non è normale che la Magistratura detti tempi e modi all’Amministrazione.

Quando interviene in questo modo vuol dire che la politica non ha fatto il suo mestiere.

La Chiesa parla, parla, ma nessuno l’ascolta, anche perché in Italia non c’è più un partito cattolico”.

Ndr. Che “gli altri Deputati cosentini che oggi siedono in Parlamento debbano tornare a casa non frega a nessuno”. Peraltro sono coperti da pensioni d’oro mentre i calabresi sono alla fame.

Che “la Chiesa parli, parli, senza che alcuno l’ascolti non credo dipenda dal fatto che non ci sia più un partito cattolico”. Secondo me dipende dal fatto che la chiesa non ha più  credito tanto più quando si ingerisce in fatti ad essa estranei . Galantino pensi alla chiesa e non allo Stato. Non è che nella chiesa le cose vadano bene!

Pubblicato in Italia

Presidente, ho ascoltato con attenzione il suo discorso di Fine Anno alla nazione.

 

Mi è fortemente piaciuto il passaggio nel quale lei ha detto che “ Le difficoltà, le sofferenze di tante persone vanno ascoltate e condivise”.

Ma ovviamente Lei non ha detto da chi?

E non ha detto cosa succede se non si ascoltano e non si condividono queste difficoltà e queste sofferenze.

E tantomeno ha detto cosa succede a chi, magari politico od incaricato di un servizio pubblico, non ascolta e tantomeno condivide.

Parimenti mi è piaciuto il passaggio nel quale lei ha detto che “Vi sono domande sociali, vecchie e nuove, decisive per la vita di tante persone”.

E poi straordinariamente incisivo è il passaggio nel quale ha affermato che queste domande sociali” Riguardano( tra l’altro) le lunghe liste di attesa e le difficoltà di curare le malattie”.

Si, Presidente riguardano anche le malattie comuni, non solo quelle rare.

Ma allora se anche lei sa quali sono i mali di questa Italia, se sa che la vita si è accorciata ANCHE perché la gente non riceve risposta sanitaria immediata e qualificata dal SSN ed è costretta, quando può, a ricorrere ai medici privati e se non può ad aspettare mesi e mesi per una visita alla quale talvolta non arriva, che cosa intende fare perché questa vergogna finisca?

Ne ha parlato con la ministra alla sanità?

Ne ha parlato con i governatori delle regioni come la nostra che è ultima, irreversibilmente ultima, ANCHE, nella sanità?

Può dire loro che ci sono mille modi di risolvere il vergognoso problema delle file di attesa che ci sembra, non dico siano allungate apposta per favorire il sistema privato, quello, peraltro, che, molte volte, non rilascia nemmeno le fatture, evadendo e rubando l’erario?

Può dire loro che il sistema più semplice è quello di fare come nel nord( dove ci sono ottimi governatori)e cioè allungare l’orario di servizio degli specialisti, anche ospedalieri, magari di domenica e nelle feste, fino alla eliminazione delle liste di attesa?

Sappia che le somme sprecate per la evasione sanitaria dalla Calabria basterebbero per risolvere i problema non solo delle liste ma anche della qualità dei servizi sanitari. E creerebbero lavoro che da noi manca.

Ed infine Presidente affermare come lei ha fatto che “Non ci devono essere cittadini di serie B” non basta. Si è dimenticato che da noi in Calabria ci sono anche cittadini di serie C che ambirebbero di essere di serie B.

Faccia qualcosa Presidente, la prego.                    

Pubblicato in Primo Piano

Non finisce di sorprendere il Presidente della repubblica Sergio Mattarella!

Oggi espri me "convin to soste gno" alla Coldiretti, riunita a Expo Milano 2015 per la sua assemblea nazionale.

 

Poi parla del fenomeno del caporalato che dichiara essere un fenomeno"doloroso e inaccettabile", una "piaga sociale che deve essere eradicata".

Infine aggiunge che   "Le iniziative legislative messe in campo" contro il Caporalato, "sono una risposta dovuta a questa odiosa pratica di sfruttamento".

Bene, Presidente.

Ma se è lecito fare una domanda.

Solo oggi ha scoperto il caporalato?

Finora non lo conosceva?

E sorprendono ancora di più i deputati Pd della commissione Agricoltura, ( il capogruppo Nicodemo Oliverio, Colomba Mongiello,  vicepresidente commissione contro il fenomeno della contraffazione, e Giovanni Falcone) i quali hanno dichiarato che gli impegni assunti da Renzi sono senza precedenti per il sostegno al reddito degli agricoltori italiani e per nuovi e più qualificati interventi come il riconoscimento del Made in Italy sulle etichette ed una lotta durissima al caporalato.

Anche essi hanno scoperto finalmente il caporalato, nascosto nelle campagne sotto il sole abbagliante o sotto l’acqua gelida, al caldo torrido od al vento freddo .

Come mai nessuno ha mai visto le migliaia di pulmini pieni di lavoranti che viaggiano sulle nostre strade?

Come mai lo Stato non ha mai lottato contro il caporalato anche se è stato in campagna per trovare, come ha fatto, i finti lavoratori agricoli e predatori dell’Inps?

Una maggiore sincerità non guasterebbe!

Pubblicato in Calabria
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