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borsa eco

Molte persone si avvicinano al trading per riuscire a guadagnare denaro con internet, sfruttando semplicemente la connessione di casa. Alcune tecniche richiedono molti anni di studi e alcuni, non riescono a raggiungere il loro obbiettivo.

Per esperienza diciamo che è più facile guadagnare con le opzioni binarie rispetto agli altri metodi, ma è importante ricordare che non si tratta di guadagno facile. Anche le opzioni binarie richiedono studio, disciplina e soprattutto, consapevolezza che è necessario commettere qualche errore prima di trovare una strategia vincente.

Come funzionano quindi le opzioni binarie?

Se volete guadagnare con le opzioni binarie, dovete prima di tutto capire come funzionano. Il vostro compito è quello di scegliere tra un'opzione "call" e una "put". Cosa vogliono significare questi termini?

La prima cosa che dovete fare è scegliere su quale andamento del mercato scommettere. Può trattarsi dell'Euro, dell'azienda Google o di una materia prima.

Prendiamo ad esempio Google. Il suo valore aumenterà o diminuirà nei prossimi minuti? Se pensate che salga, allora dovete fare un'azione Call. Se pensate che scende, dovete fare un'azione Put.

Per guadagnare con le opzioni binarie ci vuole pratica...

Si, ma non è così semplice. Se vi basate solo sulla questione "ho il 50% delle possibilità d'indovinare", probabilmente vi stancherete presto delle opzioni binario perché inefficaci. Se invece studiate le strategie e gli andamenti di mercato, parallelamente a qualche test sul campo, allora potete iniziare seriamente di guadagnare con le opzioni binarie.

Prima di iniziare a scommettere con i soldi veri, può essere una buona idea utilizzare i conti DEMO. La maggior parte delle piattaforme di broker online mettono a disposizione anche dei soldi virtuali "finti", per permettere ai futuri trader di allenarsi, creare strategie o più semplicemente, prendere dimestichezza con la loro piattaforma.

Come scegliere il broker

In qualità di trader, dovete assolutamente scommettere su una piattaforma di broker autorizzata ma soprattutto, seria e affidabile. Noi vo consigliamo di scegliere attentamente, leggendo quante più opinioni possibili su internet. Rendetevi conto che state per investire il vostro prezioso denaro e il rischio di perderlo, dovete correrlo solo durante una previsione delle opzioni binarie!

Un broker sicuro però non è l'unica cosa fondamentale. Dovete anche darvi dei limiti. Perdere il denaro è piuttosto semplice. Il nostro consiglio è questo: riflettete su quanto denaro potete permettervi di perdere ogni mese e non superate mai quel limite. Le vincite potete sfruttarle come meglio credete ma, evitate di fare il passo più lungo della gamba con le vostre finanze limitate.

Molte persone che hanno osato troppo, si sono trovate poi ad avere un'idea del tutto distolta delle opzioni binarie, ritenendole una truffa. Tutto questo è accaduto solo perché non hanno saluto impostare dei limiti nel proprio modo di scommettere.

Se volete guadagnare con le opzioni binarie ricordatevi di seguire questi semplici consigli: studiare, fare pratica con le versioni demo, scommettere solo ciò che potete permettervi di perdere. Entrerete in un mondo fantastico che vi regalerà molte soddisfazioni nel medio e nel lungo periodo.

Pubblicato in Mondo

cerco lavoroA giugno scende leggermente il tasso di d i s o c c u pa z i o n e , che si attesta al 12,3% dal 12,6% di maggio.

Livelli comunque altissimi, e in salita dello 0,1% rispetto a un anno fa, con un aumento di 50mila posti di lavoro che potrebbe spiegarsi soprattutto con fattori stagionali. Inoltre nella fascia 15-24 anni la disoccupazione è volata al 43,7%, in crescita di 0,6 punti su maggio di 4,3 punti rispetto a giugno 2013. Ma a destare allarme è un altro dato pubblicato ieri dall' Istat: l' indice dei prezzi, che è ormai a un passo dalla deflazione. Il tasso di inflazione a luglio è stato infatti dello 0,1% annuo contro lo 0,3% di giugno. Alcune categorie di beni, come gli alimentari, sono già in deflazione con il carrello della spesa - cioè il paniere dei prodotti acquistati con maggiore frequenza - in picchiata dello 0,6% su anno. Col diretti sottolinea che i prezzi della frutta sono crollati del 10,3% e quelli della verdura dell' 8,9%. Non sono buone notizie. La deflazione è un fenomeno particolarmente insidioso poiché si autoalimenta: i consumatori tendono a rimandare gli acquisti, sulle attese di prezzi ancora più bassi, mentre le imprese sono colpite sul lato dei ricavi e degli investimenti. Un quadro di questo tipo deprime l' economia e rischia di compromettere anche la stessa occupazione. Ciò spiega i commenti preoccupati di diversi operatori economici. «Scendere in territorio negativo, ormai, potrebbe essere solo que stione di tempo: se continuiamo così, il tasso di inflazione potrebbe essere sotto lo zero già ad agosto», commentano a Confesercenti. L' ulteriore rallentamento del tasso di inflazione a luglio, per quanto atteso, sottolinea l' associa zione, «rimane comunque un dato preoccupante. Il Paese naviga ai margini della deflazione. Il calo è dovuto principalmente agli energetici regolamentati, ma comunque la dinamica dei prezzi appare ancora in discesa, in particolare quella degli alimentari. Spiragli positivi arrivano solo dall' ab bigliamento, complici i saldi, ma è davvero troppo poco. Dal dato dell' inflazione arriva dunque un segnaleserio dell' estrema debolezza dei consumi: le famiglie italiane sono ancora in difficoltà e la spesa non riparte». «L' inflazione sta per diventare un ricordo a cui già si associa, però, il timore della deflazione», sottolinea Confcommercio commentando i dati dell' Istat. Tra gennaio 2013 e giugno 2014, infatti, rileva, «la frazione beni e servizi che hanno presentato variazioni negative dei prezzi al consumo è quasi raddoppiata (dal 14,8 al 27,8%)». I presupposti favorevoli osservati sul mercato del lavoro, secondo Confcommercio, «potrebbero trovare nell' attuale dinamica dei prezzi una solida sponda per la ripartenza dell' economia, se soltanto si riducesse l' eccessivo carico fiscale gravante su famiglie e imprese. Questo servirebbe anche a scongiurare il pericolo di una deflazione cattiva e duratura, che influenzerebbe negativamente aspettative e comportamenti di famiglie e imprese». In allarme anche le associazioni dei consumatori, solitamente preoccupate per il fenomeno opposto, cioè l' inflazione. Secondo il Codacons «siamo in pieno allarme deflazione, e l' eco nomia italiana sta rischiando un vero e proprio infarto. Il tasso di crescita dei prezzi oramai azzerato è lo specchio dello stato disastroso in cui versano le famiglie: il potere d' acquisto è in picchiata libera, l' occupazione ancora a livelli altissimi, la povertà relativa in continuo aumento specie nel sud Italia. Tutti fattori che impediscono ai cittadini di comprare e creano un crollo della domanda».

fonte notizia: www.codacons.it

Pubblicato in Italia

Chissà se mai i politici calabresi di destra e di sinistra( ma che cosa significherà, poi, sinistra e destra ) ed in particolare Loiero, e gli assessori e consiglieri della sua amministrazione, e Scopelliti , e gli assessori e consiglieri della sua amministrazione, leggeranno queste righe.. .

Noi le scriviamo comunque perché siano, almeno, lette da qualche calabrese che avrà modo di apprezzare la nostra classe politica di ieri e di oggi. Parliamo del rapporto Svimez per il 2012.

Un primo dato: il PIL annuo individuale.

La Calabria è ultima con 16.460,00 euro. La precedono:

La Campania con 16.462,00 euro

La Sicilia con 16.546,00 euro

La Puglia con 17,246,00 euro

La Basilicata con 17.647,00 euro

La Sardegna con 19.244.00 euro

Il Molise con 19.845,00 euro

L’Abruzzo con 21.244,00 euro

Il Lazio con 29.171,00 euro

L’Emilia Romagna con 31,210,00

Il Trentino AA con 33.058,00 euro

La Lombardia con 33.433,00 euro

La Val d’Aosta con 34.415,00 euro

Insomma il PIL medio nazionale è stato di 25.713,00 euro, il PIL medio del Nord Italia è stato di 30.073,00 euro e quello medio del sud è stato di 17.263,00.

Praticamente la Calabria è la regione più povera d’Italia ed il suo PIL è poco meno del 64% del PIL medio nazionale, più di un terzo in meno .

In sostanza il PIL italiano nel 2012 è sceso del 2,1% mentre quello del mezzogiorno è sceso del 3,2%. Il PIL calabrese quindi è sceso del 2.9% in un anno!

Invece, e da qui gli apprezzamenti per Loiero e Scopelliti, il PIL del Mezzogiorno nel periodo dal 2007 al 2012 è sceso del 10%.

E pensare che l’economia calabrese è insufflata dei fondi europei per quasi 600 milioni di euro all’anno per sostenere la sua economia.

Figurarsi quale sarebbe stato il PIL senza questi fondi europei!

In sostanza parliamo di una situazione drammatica nella quale:

-          La popolazione si riduce a 1.958.200 abitanti ma crescono gli immigrati

-          Il tasso di mortalità( 9,9) è maggiore del tasso di natalità(8,7).Non succedeva dal 1918 quando la popolazione maschile giovanile si ridusse per i morti in guerra!

-          Residenti che lavorano fuori dalla regione 11.770

-          La disoccupazione è altissima( il tasso di disoccupazione ufficiale è del 19,3%, quella corretta è del 30,2%, quella dei giovani entro i 24 anni è del53,5%)

-          Sempre nel 2012 la disoccupazione in agricoltura in Calabria è diminuita del 5,6% e se avessimo i dati attuali la diminuzione sarebbe ancora maggiore ( ci riferiamo alle migliaia di finti braccianti scoperti dalla GdF)

L’export calabrese è pari a 374 milioni di euro ed è cresciuto dello 0,1% nel 2012. In Italia nel 2012 le esportazioni di vino sono cresciute del 14,3% ( in Puglia il 25%,in Campania il 16%, in Sardegna il 9,5%). Eppure ne sono stati spesi soldi per aumentare la esportazione !

Ed ancora non abbiamo i dati del crollo del turismo( arrivi e presenze) misteriosamente ( non è la prima volta) scomparsi nei cassetti delle province e della regione.

Insomma una situazione realmente difficile quella della Calabria per la quale certamente non possiamo non ringraziare i nostri politici, chiunque essi siano, di centro, di destra o di sinistra.

Pubblicato in Calabria
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