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Amici, notizia bomba: il Ministro degli Interni Sen. Matteo Salvini il 10 agosto sarà sulla spiaggia di Amantea. Bum!

Farà il bagno insieme a noi? No, il suo è un tour elettorale.

Assaggerà il famoso gelato di Sicoli? Gusterà lo squisito buccunotto?

Non viene in Calabria in vacanza e non si ferma in Amantea per fare i bagni e per gustare le prelibate pietanze della zona.

 

Ha altro a cui pensare. Pensa ai voti, pensa alle prossime elezioni politiche perché fra non molto questo Governo cadrà e lui aspira a diventare il Presidente del Consiglio.

L’accoglienza sarà straordinaria, si mobiliteranno certamente tutti i suoi supporters, quelli che aspirano a diventare consiglieri regionali indosseranno i vestiti migliori, scenderanno anche sulla spiaggia di Amantea quelle 132 persone di San Pietro in Amantea che nelle ultime elezioni europee hanno votato Lega, spareranno i fuochi d’artificio, sarà accolto in pompa magna come un salvatore della Patria, una delle bande musicali di Amantea suonerà l’inno di Mameli, i nostri cari emigranti che sono ritornati in Calabria per trascorrere le ferie nella loro amata e bistrattata terra di origine lo accoglieranno con scritte inneggianti all’accoglienza che hanno ricevuto a Torino, Genova, Milano, Mantova, Reggio Emilia. Vi ricordate , amici, quelle scritte sui portoni dei palazzi?

Qui non si fitta ai meridionali. E quando l’Etna, il vulcano siciliano, eruttava cenere e lapilli, la gente padana esultava e scriveva sui muri:-Forza Etna-.

Queste cose io non le ho dimenticate. Adesso voglio vedere le scritte inneggianti a questo signore. Ne vedremo tantissime.

Viva Salvini! Lunga vita a Salvini! Benvenuto in Calabria! Amantea ti saluta! Grazie Salvini!

Questo giorno sarà ricordato a lungo e i giornali locali riempiranno pagine e pagine di lode sperticate. Ma io ho un altro ricordo del 10 agosto:- La notte di San Silvestro.

Il giorno delle stelle cadenti-. E mi ricorda anche, scusate le mie rimembranze, una bellissima poesia di Giovanni Pascoli, dedicata alla tragica morte del padre:-Anche un uomo tornava al suo nido:/ l’uccisero: disse: Perdono;/ e restò negli aperti occhi un grido / portava due bambole in dono-

Cosa porterà in dono Salvini il 10 agosto 2019 in Calabria e in Amantea in particolare? Bambole no di certo. I nostri bambini quelle le hanno e sono anche bellissime. Cosa dirà ai giovani in cerca di prima occupazione? Vi abbiamo dato il reddito di cittadinanza.

E a quelli che il lavoro lo hanno perso? E agli anziani che con 250 euro di pensione non arrivano alla fine del mese?

Dirà tante cose belle, che anche dal fiume Catocastro finalmente invece di quella schiuma gialla scorrerà latte e miele, che il nostro mare è pulitissimo, che non ci sono divieti di balneazione e che l’acqua è da bere( ma questo lo aveva detto tanti anni fa il nostro Governatore Mario Oliverio quando ricopriva la carica di Presidente della Provincia di Cosenza), che fra non molto riaprirà il Centro di accoglienza per i disabili di San Pietro in Amantea chiuso per un cavillo burocratico, che l’autostrada Salerno- Reggio Calabria sarà finalmente ampliata e completata, che la 106 ionica sarà un gioiello e non sarà più ricordata come “Strada della morte”, che i treni, anche quelli a lunga percorrenza, fermeranno ad Amantea e arriveranno in perfetto orario, che i giovani troveranno lavoro e occupazione perché sorgeranno in Amantea industrie innovative e all’avanguardia e che i commercianti di Via Margherita, Corso Umberto e Piazza Cappuccini non saranno più costretti a chiudere bottega.

Ma queste cose le abbiamo sentite altre volte, ce le poteva risparmiare.

Pubblicato in Basso Tirreno

salviCi risiamo. Nonostante abbia fatto man bassa di voti al Sud il Ministro Salvini continua ad offendere il Meridione d’Italia: “I nemici dell'Autonomia sono alcuni politici ladri e incapaci del sud, che da 50 anni derubano il Paese”.Già, erano anche meridionali il Presidente della Regione Lombardia, Formigoni, condannato a 5 anni per corruzione, i politici del Veneto che hanno rubato i soldi del Mose, quelli che hanno rubato soldi all’Esposizione Universale di Milano, quelli che hanno rubato le quote latte pagate con i fondi comunitari destinati al Sud, e perfino i leghisti che hanno rubato 48 milioni di euro! E mi limito a pochi esempi per non sembrare troppo meridionalista.

Che schifo questo Sud! Sono 160 anni che raccontano questa frottola del sud arretrato, imbroglione, palla al piede dell’Italia, ed intanto lo derubano delle sue risorse sociali ed economiche per arricchire il nord del Paese, mettendo ai posti di comando ed in Parlamento i loro fantocci-servi meridionali, e decidendo a Roma (e a Milano) anche i candidati nelle liste regionali (autonomia solo a convenienza?). Ma sa cosa le dico Ministro? Volete l’autonomia? E prendetevela questo schifo di autonomia, ma prendetevi e portatevi al nord anche tutti gli allocchi meridionali che vi hanno votato credendo alla solita favoletta (Garibaldi docet) del rilancio del Sud ad opera di chi lo vuole invece solo colonia interna da sfruttare.

E non faccia perdere tempo ai nostri amati vigili del fuoco per rimuovere gli striscioni che la insulteranno dai balconi calabresi sabato prossimo nel suo tour per raccattare voti ed allocchi desiderosi di poltrone (i veri politici ladri della loro terra ed incapaci, come li chiama lei). Piuttosto nel prossimo decreto sicurezza aggiunga il divieto di mettere striscioni ingiuriosi contro i ministri assenteisti itineranti: quando verrà lei non gliene faremo trovare più. Al loro posto metteremo le bandiere, quelle del Sud.

Roberto Longo

MERIDIONALISTI DEMOCRATICI

SEZIONE “FEDERICO II”

Pubblicato in Italia

Da mercoledì 7 agosto al via il tour di agosto di Salvini.

Sabato 10 sarà la volta di Basilicata e Calabria: si parte alle 10 in spiaggia a Policoro (Matera), poi ad Amantea (Cosenza), in spiaggia fino alle 19, e alle 21 comizio a Soverato (Catanzaro).

 

 

 

Il giorno dopo Salvini si sposterà in Sicilia, ma ancora non sono state rese note le singole tappe.

Ancora da definire anche gli appuntamenti di lunedì 12 e martedì 13 agosto.

Mercoledì 14 agosto il vicepremier sarà di mattina a Genova per la commemorazione delle vittime del crollo del Ponte Morandi, nel primo anniversario della tragedia, e di sera si sposterà a La Spezia.

A Ferragosto il ministro dell'Interno sarà in Campania, a Castel Volturno (Caserta), per il Comitato Nazionale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, mentre a seguire saranno definiti altri appuntamenti nella regione.

Domenica 18 agosto tocca alla Toscana: alle 18.30 a Marina di Pietrasanta (Lucca) si terrà un incontro pubblico al Caffè de La Versiliana, e alle 20 a Massa, al Parco della Comasca, si terrà la Festa della Lega Toscana.

Pubblicato in Primo Piano

"Mi dispiace che qualcuno abbia deciso di non intervenire".

Il presidente francese Emmanuel Macron si esprime così dopo la riunione sui migranti andata in scena a Parigi e alla quale, tra gli altri, non ha preso parte il ministro dell'Interno Matteo Salvini.

 

"L'unico modo" per ottenere risultati "è la cooperazione", dice Macron, che lancia un appello "alla responsabilità" e ribadisce più volte che "bisogna rafforzare l'efficacia della solidarietà".

Macron ha spiegato che 14 dei 28 paesi dell'Unione europea hanno approvato la proposta franco-tedesca per la distribuzione dei migranti soccorsi nel Mediterraneo e ha sottolineato "la partecipazione attiva" di 8 Paesi.

Il presidente francese ha ribadito che gli sbarchi debbano avvenire nel porto vicino più sicuro.

Macron ha poi chiesto alle autorità libiche di "porre fine alla detenzione" di migranti e rifugiati in modo da permettere alle agenzie dell'Onu l'accesso alle persone "in transito" e facilitare il ritorno volontario ai loro Paesi d'origine.

Il presidente ha comunque ribadito che la cooperazione della Ue con la Guardia Costiera libica "ha provato la sua efficacia".

SALVINI - A stretto giro, commentando le dichiarazioni del capo dell'Eliseo sui porti di sbarco, il vicepremier leghista ha detto che "l'Italia ha rialzato la testa, non prende ordini e non fa la dama di compagnia: se Macron vuole discutere di immigrati venga pure a Roma”.

"La riunione sui migranti organizzata a Parigi è stata un errore di forma e di sostanza - ha sottolineato Salvini - Nella forma, perché convocata con poco preavviso e in modo assolutamente irrituale visto che siamo nel semestre di presidenza finlandese. Nella sostanza, perché ha ribadito che l’Italia dovrebbe continuare a essere il campo profughi dell’Europa.

Avevo già detto no al mio omologo Castaner settimana scorsa a Helsinki.

Lo ripeto oggi, dopo che il vertice di Parigi voluto da francesi e tedeschi si è rivelato un flop ed è stato ampiamente disertato dai ministri europei".

Adnkronos

Pubblicato in Mondo

VedutaIeri 29 maggio alcuni Professori della Università della Calabria hanno esaminato il voto dei calabresi nell’ultima consultazione elettorale di domenica scorsa. Sono arrivati a questa conclusione sconcertante:- I calabresi sin dal 2014 hanno sempre rincorso e premiato il nuovo-. E così è stato anche quest’anno. Il Prof. Antonio Costabile, ordinario di Sociologia Politica ha parlato di voto di scambio, di voto di appartenenza, di voto d’opinione, però anche di un voto che i sociologi definiscono a razionalità limitata. In questo Seminario dove c’era un folto e attento pubblico, tra cui il Presidente della Provincia di Cosenza Iacucci, candidato al Parlamento Europeo nelle ultime consultazioni, dove ha ottenuto un ottimo risultato, si è parlato anche di San Pietro in Amantea, piccolo Comune del Basso Tirreno cosentino, dove la Lega di Matteo Salvini ha ottenuto 132 voti cioè il 60% dei voti ed è risultato il Comune più leghista di Calabria. Congratulazioni. Davvero un bel primato e tutti ne siamo davvero orgogliosi. Come mai si sono chiesti i relatori che i cittadini del borgo abbiano votato in massa la Lega di Salvini? Nella lista leghista non c’era nessun candidato locale, eppure la Lega ottiene uno strepitoso successo. Il motivo? Io vi confesso francamente lo ignoravo. Ho appreso soltanto ieri sera che il Sindaco del mio paese Gioacchino Lorelli, che si era presentato nell’ultima competizione comunale con una lista civica, ha cambiato schieramento politico. E’ passato alla Lega di Salvini. Non commento. Non mi interessa. Ognuno è libero di fare ciò che meglio crede. Il Prof De Luca così ha detto:- Se un Sindaco ha tanta influenza, dobbiamo forse pensare che in molti non sappiano chi votare-. E’ la prima volta che capita, purtroppo, che i miei cari paesani non abbiano saputo chi votare. Da sempre San Pietro in Amantea è stato un feudo della Democrazia Cristiana (anno 1948 un plebiscito per l’On. Benedetto Carratelli, oltre 800 voti di preferenza) e poi dagli anni sessanta in poi con l’avvento del centro sinistra metà dei voti andavano alla Democrazia Cristiana e l’altra metà al glorioso Partito Socialista di Nenni e di Giacomo Mancini, di cui io, modestamente, facevo parte e ricoprivo la carica di Vice Sindaco. San Pietro in Amantea è stato sempre coerente ai suoi ideali e mai ha premiato il nuovo che avanza o è salito sul carro del vincitore o ha rincorso la novità del momento.

Pubblicato in Politica

tempestaLe elezioni europee sono appena terminate ma lo scontro Lega Movimento 5 Stelle continua. Il Ministro Salvini, forte del risultato eccellente ottenuto, tenta di riscrivere l’agenda del Governo. Tra le priorità c’è l’introduzione della flat tax, il decreto di sicurezza bis, la realizzazione della TAV, l’autonomia regionale, lo sblocca cantieri. Ma a quanto pare il M5S, l’alleato di Governo, sta facendo l’orecchio da mercante, non ha nessuna intenzione di cedere alle richieste di Salvini per non perdere la faccia e ulteriore consenso elettorale. Salvini ha vinto le elezioni e tutti questa volta sono perfettamente d’accordo. Gli sconfitti non hanno trovato alibi, solo Di Maio ha attribuito la sconfitta del suo movimento alla astensione. Ma l’astensione tanto temuta non c’è stata anche se agli italiani piace molto di più fare la coda agli stadi per assistere ad un incontro di calcio della squadra del cuore che fare la fila ai seggi elettorali per esprimere il loro diritto di voto. Ma se gli italiani preferiscono le code degli stadi un motivo c’è, eccome. Molti sono convinti che il loro voto non conta poi tanto. Vedi Salvini. Nelle elezioni del marzo dello scorso anno si presenta con il centro destra, ad elezioni avvenute fa un governo col Movimento 5 Stelle, acerrimo avversario di Berlusconi e di Giorgia Meloni. Ora litigano e di brutto. L’On. Giorgetti si interroga:- Ci sarà stabilità nel Governo? E’ giusto proseguire l’alleanza Lega M5S o sarebbe il caso interrompere la collaborazione?-. Le urne del 26 maggio hanno parlato chiaro. Il Movimento grillino non ha più la fiducia degli italiani. Ha perso in un anno circa 6 milioni di voti. Il 26 maggio è venuta giù la pioggia e la grandine e ha spazzato via ogni dubbio. Salvini esulta e sta dicendo un sacco di fesserie. Si sente già Primo Ministro e si comporta come tale. Con quella bocca può dire ciò che vuole, può fare la voce grossa, può battere i pugni sul tavolo, può minacciare sfracelli, ma alla fine dovrà cedere perché non conta nulla, conta come il due di picche perché nel Parlamento non ha la maggioranza. Ha calato le brache col caso Siri. Qualcuno dirà, però, prima delle elezioni europee. Calerà le brache col caso Rixi perché non ha nessun interesse di rompere col Movimento grillino. Non intende far cadere il Governo, non vuole o forse non può far valere fino in fondo il suo trionfo elettorale. Per Toninelli il voto del 26 maggio non ha cambiato nulla e questa sua presa di posizione dimostra che il M5S non ha alcuna intenzione di fare retromarcia. Di Maio è in crisi ed è messo in discussione da Deputati e Senatori grillini. Sembra un pugile suonato che si aggrappa alle corde del ring. Ma alle richieste della Lega dovrà dare una risposta al più presto. Se sarà negativa Salvini aprirà una crisi di Governo e poi spetterà al Presidente della Repubblica decidere. Darà un incarico esplorativo al Presidente del Senato o scioglierà il Parlamento? Dal Colle fanno trapelare che il voto di domenica era per il Parlamento Europeo, quindi non dovrebbe avere ripercussioni sulla politica italiana. Sono sicuro che ci saranno ripercussioni, polemiche, dibattiti, accuse e contro accuse. Prepariamoci, dunque, ad una nuova e massacrante campagna elettorale sotto gli ombrelloni.

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maioOggi, cari amici, ho ascoltato alla radio la canzone di Mario Merola “Torna” e mi ha spinto a scrivere questa letterina a Matteo Salvini. Trascrivo alcuni versi: Te voglio n’ata vota int’a stì braccia / Torna/ Sta casa aspetta a te/ Torna/ che smanie’e te vedè/ Torna/ ca si ce tuorni tu/ nun ce lassammu chiù.

Caro Salvini, stia attento, il vento sta cambiando, i sondaggi in suo favore sono in calo ( ha perso quasi 6 punti in due settimane) e gli elettori sono stufi delle sue sparate, dei selfie con le felpe delle Forze dell’ordine e con il mitra in mano. L’effetto Siri è solo in parte la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sono i conflitti giornalieri e le polemiche con i suoi alleati che hanno lasciato il segno. Ma anche le inchieste giudiziarie stanno minando la sua figura di leader. Le sparate sulla chiusura dei cannabis shop, sui grembiulini degli alunni nella scuola elementare, sui porti chiusi, sulla Tav, sul reddito di cittadinanza, su quota cento, sul decreto sicurezza hanno stancato gli elettori e alcuni le hanno già voltato le spalle. Molti elettori leghisti della prima ora non hanno gradito il suo allontanamento dal centro destra e da Berlusconi in particolare. Ancora è in tempo. Chieda scusa agli italiani e come il figliol prodigo ritorna a casa, il papà che lo ha foraggiato per tanti anni, che ha dato alla Lega poltrone in tanti Comuni e in tantissime Regioni, l’aspetta a braccia aperta. Torna e come dice la canzone: Nun ce lassammu chiù. Le scelte che ha fatto da un anno in qua sono state tutte sbagliate, si è troppo fidato di ragazzi che si sono improvvisati politici e ora, visti i risultati raggiunti, non le resta che mollare i compagni di viaggio che stanno facendo di tutto per affossarla. Tutto quello che lei ha fatto non ha prodotto risultati positivi. Alle polemiche talvolta accanite non sono seguiti i fatti. Gli elettori hanno avuto la sensazione che si è fatto tanto rumore per nulla. Sappia, caro Sig. Ministro, che gli italiani non sono poi tanto fessi, non amano la conflittualità politica permanente, scoccia, annoia, tantomeno se si alimenta tra due forze politiche, anche se diverse, che avevano dichiarato di voler cambiare il mondo e che partecipano al Governo. Le due forze politiche che ci governano hanno sempre litigato e non sono d’accordo su nulla. Per questo i suoi elettori sono preoccupati e hanno ingoiato il rospo del caso Siri a malavoglia. Romano Prodi non le dice niente? Romano Prodi era Presidente del Consiglio e il suo Governo era retto da due forze politiche e da due personaggi in conflitto giornaliero: Rifondazione Comunista e l’Udeur, Bertinotti e Mastella. Quel Governo improvvisamente cadde. La stessa cosa può capitare a lei oggi o domani. Tra due settimane andremo al voto e ci saranno i verdetti veri e definitivi. Sono sicuro che l’esecutivo giallo verde dal 27 maggio in poi si trasformerà da Governo del cambiamento e del contratto a quello dei separati in casa. Oggi, domenica 12 maggio,ci sono i ballottaggi in Sicilia e i riflettori sono puntati su alcune città siciliane che dovranno eleggere i sindaci. Ci sarà lo scambio di voti tra Lega e Movimento 5 Stelle? Io penso di sì, perché vi state comportando come i ladri di Pisa. Facevano finta di litigare di giorno, ma poi la notte insieme andavano a rubare.

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gagliardiSì, tutto come previsto. Salvini ha calato le brache e il Sottosegretario Siri indagato per corruzione dal Consiglio dei Ministri di stamattina è stato disarcionato.

Come dunque previsto tanto tuonò che non piovve. La pioggia tanto attesa da diversi giorni non si è verificata. Ci sono stati tuoni e lampi ben mirati, ma la pioggia, purtroppo, non è arrivata. Come previsto la resa dei conti non c’è stata, tutto è stato rinviato a dopo le elezioni europee del 26 maggio p.v. Ma la guerra tra i due maggiori contendenti Luigi Di Maio e Matteo Salvini continua. Così disse pure Badoglio in quel lontano 25 luglio del 1943 per non tradire gli alleati tedeschi. E così dice oggi Salvini, la guerra continua, ma rimane fedele alla parola data ai grillini di Di Maio. Se fosse ancora in vita Luigi Pirandello chissà cosa avrebbe scritto. Nei nostri articoli di giorni precedenti abbiamo sempre scritto che il Governo giallo verde non sarebbe crollato. Salvini e Di Maio assolutamente non vogliono la crisi di Governo. Anche loro hanno famiglia e alle poltrone ministeriali sono abbarbicati come l’edera. Salvini ora può dire ciò che vuole, non è credibile. Non può più prendere in giro gli italiani. Non siamo fessi. Perché non dice la verità? E’ stato costretto da Conte e da Di Maio ad ingoiare un bel rospo. I grillini hanno ardentemente voluto l’allontanamento di un sottosegretario leghista indagato per corruzione, senza uno straccio di prova, e allontanamento c’è stato. Va bene, i grillini se ne prenderanno le responsabilità, ma se ne prenderanno pure tutti i vantaggi. Già esultano e cantano vittoria. Infatti l’unico che si è presentato in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri è stato Luigi Di Maio. E Salvini? Desaparecido. Ha vinto Di Maio. Salvini ha perso. E’ lui lo sconfitto di stamattina. Però sta preparando una controffensiva. Il redde rationem ci sarà dopo il voto. Oggi, però, dobbiamo registrare una sua sonora sconfitta che lascerà il segno e avrà sicuramente degli strascichi durante la campagna elettorale. E intanto i sondaggi danno la Lega in calo. Gli elettori leghisti e i simpatizzanti evidentemente non hanno gradito il suo passo indietro. Ma lo ha fatto per il bene del paese. Balle! Lo ha fatto perché non vuole andare a casa e lasciare la poltrona ministeriale che occupa. Fino a quando? Ci sono tante altre cose da fare, certo. Ma Salvini, checché dica, ha subito una sonora sconfitta di immagine e politica. E gli scontri e le invettive di queste ultime settimane? Quali scontri, quali invettive! Tutto è filato liscio come l’olio. Oggi non c’è stata nessuna conta. Allora è vero quello che abbiamo pensato e scritto: i litigi tra Di Maio e Salvini sono finti, sono ben orchestrati per prendere per i fondelli gli italiani. Ma noi abbiamo in mano una matita copiativa e con un bel segno di croce sulla scheda elettorale possiamo mandarli tutte due a casa definitivamente senza fare troppo rumore.

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giovanni-toti-biografia-forza-italiaIl mondo è cambiato e Forza Italia, secondo il Governatore della Liguria Giovanni Toti non vuole cambiare, non sa rinnovarsi. Infatti, per questo motivo, è pronto a lasciare il partito che lo ha eletto a Governatore della Liguria per salire sul carro del vincitore che al momento pare sia Salvini e la sua Lega. E’ un illuso, è un voltagabbana come gli altri che per un piatto di lenticchie hanno tradito gli amici e il partito che li aveva portati a Montecitorio e Palazzo Madama senza avere alcun merito. Si pentirà amaramente. Se ne accorgerà quando scadrà il suo mandato da Governatore e tutti gli volteranno le spalle e lo manderanno a quel paese. La Stampa di Torino già lo ha definito il “Killer” di Forza Italia. Ci sono stati altri killer, se non vado errato, e sono tutti scomparsi. Forza Italia ancora è viva e vegeta, non prende i voti di alcuni anni fa, però ancora potrebbe essere l’ago della bilancia di un futuro governo. Sin dal 1994 ci sono stati tanti politici che hanno cercato di uccidere Berlusconi e il suo partito, ma alla fine ha vinto sempre lui. Gli attentatori hanno avuto una gloria effimera in televisione e sulla stampa, poi sono scomparsi dalla scena politica italiana. E sono convinto che Toti farà la stessa fine. La stessa sorte toccherà a questo signore, fallito come giornalista e come politico, che si è molto ingrassato mangiando alla mangiatoia di Forza Italia. Berlusconi l’ha capito e ha finalmente detto:- La pazienza è finita-. Era ora. Finalmente lo ha guardato in faccia e avrà pensato:- Come mai mi sono fidato di lui. Come mai non mi sono accorto prima della faccia da pacioccone broccolato di Toti? Caro Berlusconi, hai sbagliato ancora una volta, non hai saputo scegliere i tuoi collaboratori. Ti sei circondato da utili idioti, capaci di pensare solamente alla propria pagnotta e al proprio potere, pronti a tradirti, a sputare nel piatto dove hanno lautamente mangiato, felicissimi a salire sul carro del vincitore per conservare il posto e i privilegi. Così va la vita, purtroppo, e noi la dobbiamo accettare così com’è. Il guaio è che le persone valide, capaci, intelligenti, preparate, sono state sempre messe da parte e i furbi, gli intrallazzatori, i faccendieri, i quaquaraqua l’hanno avuta sempre vinta. Anche Toti ora? Sì, anche lui. Ma la storia di Berlusconi, come abbiamo visto, è costellata di amorose voltate di spalle. Ci hanno provato Casini, Fini, Bocchino (ricordate il suo intervento alla Camera dei Deputati?), Alfano e poi Verdini. Sappiamo tutti che fine hanno fatto. Casini addirittura per essere eletto è stato costretto nella sua Bologna a presentarsi nelle file del famoso Partito Comunista Italiano, lui, vecchio esponente della Democrazia Cristiana, finto cattolico, apostolico romano, che a parole lo ha sempre lottato. Ora è il momento di Toti. Vuole mettersi in proprio, convinto dei sondaggi di popolarità che lo premiano come ultimo delfino del Cavaliere. Non c’è da meravigliarsi poi tanto. L’Italia è la patria del tradimento. Abbiamo tradito i nostri alleati nella prima e nella seconda guerra mondiale. Non abbiamo mai terminato una guerra incominciata con i nostri alleati. Siamo la patria del Gran Consiglio del Fascismo, dell’ordine del giorno Grandi, del 25 luglio, dell’8 settembre, della congiura degli Idi di marzo. Al confronto il tradimento di Toti è una bazzecola. E’ stato tradito e poi ucciso a pugnalate Giulio Cesare dal figlio Bruto, è stato tradito e poi venduto per trenta denari Gesù da uno degli apostoli che amava tanto! Tutte e due si pentirono amaramente. Giuda, dopo aver tradito il suo Signore, rinunciò al denaro e andò ad impiccarsi. Nelle lotte di potere che seguirono la morte di Cesare i congiurati perirono uno dopo l’altro e Bruto fu costretto a togliersi la vita. Dante Alighieri li mette all’Inferno, Canto XXXIV, Lucifero e i traditori dei benefattori,nella parte più profonda, tra le fauci di Lucifero:- Quell’anima là su c’ha maggior pena è Giuda Scariotto/ che ‘l capo ha dentro e fuor le gambe mena./ De li altri due c’hanno il capo di sotto/ quel che pende del nero ceffo è Bruto:/ vedi come si torce e non fa motto.

Non dico a Toti di andarsi ad impiccare, però, dopo aver tradito il suo benefattore, lo invito a rinunciare al suo mandato di Governatore della Liguria. Non ha tradito soltanto il Cavaliere ma tutti gli elettori di centro destra che lo hanno votato e sono tanti. Anche lui quando morrà andrà sicuramente all’inferno. Lucifero lo sta aspettando

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di-maio-salvini"Abbiamo chiesto agli italiani se è più vincente Matteo Salvini o Luigi Di Maio". Nando Pagnoncelli, in collegamento con Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, rivela i dati del suo sondaggio Ipsos. Le risposte vanno tutte contro il leader del Movimento 5 stelle che non convince evidentemente gli elettori. "Salvini è considerato vincente per il 57 per cento degli intervistati mentre Di Maio solo per il 18 per cento". 

Male anche il partito democratico: "Anche se in crescita nei sondaggi", sottolinea Pagnoncelli, "non è considerato una valida alternativa al governo visto che non convince il 51 per cento degli elettori"

fonte notizia liberoquotidiano.it

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