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Bologna – rapina in Piazza Re Enzo: l’anziana vittima si sente male.

E’ stato necessario l’intervento del 118 per soccorrere una 80enne bolognese che ieri pomeriggio poco prima delle 16 si è sentita male dopo essere stata rapinata.

Il furto con strappo si è svolto con un’azione fulminea nel centro storico pedonale, gremito anche per gli eventi natalizi in programma.

 

La donna, a passeggio con un’amica, è stata raggiunta alle spalle e strattonata mentre stava salendo i gradini del bar “La Torinese” in Piazza Re Enzo.

Ha iniziato a urlare, attirando così l’attenzione dei passanti che hanno chiamato il 113 e di un Carabiniere libero dal servizio, in compagnia della moglie, e che ha rincorso lo scippatore, bloccandolo all’incrocio tra via Rizzoli e via Fossalta.

Poi è stata colta da malore.

La Polizia arrivata sul posto ha subito ammanettato un cittadino tunisino di 29 anni, irregolare, volto noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti per rapina e lesioni.

Aveva già trascorso un periodo in carcere nel 2019 e ci è tornato ieri con l’accusa di rapina impropria e ora è in attesa della convalida dell’arresto.

L’anziana è stata trasportata in codice di media gravità all’Ospedale Maggiore, dove è ancora sotto osservazione. .

1 dicembre www.bolognatoday.it

Pubblicato in Italia

Firenze.Accoltellato a morte in strada dopo una lite

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Firenze hanno condotto in caserma un tunisino di 39 anni, con precedenti, ritenuto responsabile di omicidio ai danni di un kosovaro 33enne, residente a Firenze

 

 

 

 

 

 

 

L’omicidio è avvenuto a seguito di una lite per futili motivi iniziata poco prima delle tre di stanotte all'interno di un pub di via Faenza e proseguita per strada nell'attigua via Sant'Antonino.

La morte dell'uomo, più volte colpito con un coltello, è stata dichiarata alle 4 circa di stamattina dal personale sanitario dell'ospedale Careggi.

Pubblicato in Italia

B.S., tunisino di 24 anni, di stanza a Ventimiglia e richiedente asilo, dopo aver forzato nel tardo pomeriggio di venerdì un posto di blocco presso il casello autostradale A8 a bordo di una Volkswagen Golf con targa svizzera, si dirigeva in Italia a velocità sostenuta.

Dell’accaduto la Dogana francese informava la Polizia di Frontiera dell’inseguimento in atto, in virtù degli Accordi bilaterali in materia di inseguimento oltre frontiera, cosiddetto “Piano d’Allerta”.

Nel contempo, la pattuglia della Polizia di Frontiera, tempestivamente allertata dalla Sala Radio, si dirigeva immediatamente presso la barriera autostradale ed una volta raggiunta la stessa, predisponeva un posto di blocco attivando tutti i dispositivi di sicurezza, ivi compresi i giubbotti antiproiettile.

Alla vista della vettura, che sopraggiungeva a grande velocità, i Poliziotti intimavano l’ “ALT”; ciò nonostante, l’autista, incurante sia della Polizia che del pericolo a cui sottoponeva anche gli altri automobilisti, proseguiva la fuga a folle velocità in direzione Ventimiglia, forzando la sbarra del casello.

Immediatamente inseguita dagli uomini del dirigente la Polizia di Frontiera, dr Martino Santacroce, la vettura con lo straniero a bordo, correndo in modo tale da porre in serio pericolo l’incolumità dei numerosi passanti, poiché giorno di mercato, dopo aver anche urtato una vettura durante la corsa, andava ad impattare violentemente contro le recinzioni di un cantiere presso il passaggio a livello in via Tenda, danneggiandolo vistosamente.

Lo straniero, inseguito a piedi dalla Polizia, scappava lungo i binari riuscendosi a nascondere nella folta vegetazione presente in quel punto e facendo perdere le proprie tracce.

Venivano diramate le ricerche dello straniero, riconosciuto dagli Agenti della frontiera durante l’inseguimento, ricerche alle quali prendevano parte poliziotti del locale Commissariato, dei Carabinieri e della Polizia ferroviaria, proseguite durante tutta la notte.

Per quanto concerne la vettura, una Golf con targa svizzera, i successivi accertamenti effettuati anche presso il Centro di Cooperazione di Ponte Chiasso, permettevano di scoprire che le targhe risultavano totalmente false e che il telaio non risultava censito nei veicoli immatricolati in Svizzera. Il mezzo veniva posto sotto sequestro.

L’attività info investigativa del personale della squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia di Frontiera permetteva di individuare il mattino seguente, il soggetto ricercato , che veniva fermato e condotto in Ufficio per ulteriori accertamenti nonché per il riconoscimento con i colleghi che il giorno prima lo avevano inseguito.

Il confronto con i poliziotti non lasciava spazio ai dubbi sull’autore del rocambolesco inseguimento.. peraltro privo di patente. Veniva quindi applicata la misura del Fermo di indiziato di delitto per ricettazione, resistenza a P.U. e danneggiamento aggravato e condotto al Carcere di Imperia a disposizione della A.G. competente.

Sono comunque in corso indagini al fine di individuare le motivazioni della fuga.

Ndr Ringraziate il PD

Pubblicato in Mondo

Foto coltello dal web

Momenti di panico a Catanzaro quando un 23enne in stato di ebbrezza e brandendo un grosso coltello è stato sorpreso mente andava in giro per la città.

La polizia lo ha arrestato con le accuse di porto abusivo di coltello, resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale e portato nel carcere di Siano,

in attesa dell’udienza di convalida.

È successo ieri mattina in pieno centro di Catanzaro, qualcuno lo aveva notato e aveva chiamato il 113.

Una volante è subito giunta sul posto e gli agenti lo hanno fermato e perquisito.

L’uomo, in evidente stato di ebbrezza e privo di documenti d’identità, ha dato in escandescenze minacciando di morte i poliziotti ed estraendo dai pantaloni un grosso coltello con cui ha cercato di ferirli.

Giunta sul posto una seconda volante, l'uomo è stato circondato e costretto a lasciare il coltello, un’arma di 30 cm con una lama di 18 cm, che è stata posta sotto sequestro.

L'uomo è stato poi identificato in un 23enne tunisino, noto agli agenti, gravato da precedenti segnalazioni di polizia per vari reati, in particolare contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, ospite di una casa di accoglienza.

Per recuperare il documento d’identità, lo straniero è stato condotto presso la comunità che lo ospita e qui si è nuovamente agitato, sferrando colpi contro il muro e distruggendo suppellettili, con l’evidente scopo di procurarsi delle ferite. Mentre gli agenti cercavano di calmarlo, con violenza si è scagliato contro di loro con pugni e calci.

Nella colluttazione uno degli operatori è caduto sbattendo contro un mobile.

Dopo essere stato immobilizzato, lo straniero è stato portato in questura, dove nuovamente ha manifestato la sua violenza, ma qui gli agenti lo hanno immediatamente immobilizzato e ammanettato.

Ilquotidiano

Pubblicato in Catanzaro

16/11/2018 – Mentre si apprestava a pagarci le pensioni ha sfasciato 70 auto, dopo le ha razziate.

Ora, il ladro seriale è stato portato all’aeroporto per il rimpatrio in Tunisia.

Secondo la Polizia avrebbe commesso furti e raid vandalici contro circa una settantina di auto a Cesena: le sfasciava, poi rubava.

Una delle ipotesi nel Commissariato cesenate è che lo stesso soggetto, tunisino di 21 anni, da qualche tempo avesse ripreso la “solita attività” per la quale lo scorso gennaio era finito arrestato.

Questa volta il provvedimento preso non è di tipo giudiziario, ma ha preso la strada dei canali dell’espulsione immediata dall’Italia.

Meglio, molto meglio. Meglio ancora sarebbe liberarlo direttamente in ‘volo’.

Il provvedimento è stato eseguito giovedì mattina dalla Polizia che si è recata da lui e lo ha portato direttamente all’aeroporto di Fiumicino, per imbarcarlo su un volo diretto a Tunisi.

Il Commissariato di Polizia ha seguito tutto l’iter, tremendamente farraginoso, che porta prima alla richiesta del provvedimento, quindi la sua concessione da parte di un giudice ed infine il riconoscimento da parte del Consolato della Tunisia che si tratta effettivamente di un suo cittadino.

Espletati questi passaggi è stato quindi preso il provvedimento di espulsione dell’Italia.

Ridicolo.

Dobbiamo aprire grandi campi di detenzione in un Paese povero dove detenere centinaia di migliaia di questi criminali mentre attendiamo di rimandarli a casa.

Il giovane tunisino lo scorso gennaio era finito in carcere in quanto ritenuto autore di una sfilza infinita di furti e vandalismi ai danni di auto in sosta: venne sorpreso a derubare all’interno di una Renault nel parcheggio dietro all’hotel Casali.

Solo quella sera furono derubate 30-40 auto.

Ma molte altre erano quelle che avevano subito la stessa sorte nelle settimane precedenti.

Lo scorso anno era finito in manette, sempre in un intervento della Polizia, allora per una rapina ai danni di una donna nel parcheggio di Start Romagna. – [VOXNEWS.INFO]

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L'attività investigativa degli agenti ha permesso di riconsegnare l'appartamento all'Aler

Era stato espulso dall'Italia già da febbraio, invece è rimasto e, dopo aver occupato una casa Aler a Milano, l'ha trasformata in un luogo di spaccio.

Usando una telecamera per vendere la droga al sicuro. La polizia ha arrestato un 30enne, J.Z., del Marocco.

Gli agenti del commissariato Porta Ticinese hanno sorpreso l'uomo presso l'abitazione da lui occupata abusivamente in via Gola 27.

Si trovava in compagnia di altri soggetti risultati consumatori abituali di droga.

All'interno dell'appartamento sono stati trovati e sequestrati 13,90 grammi di eroina, 120 grammi di bicarbonato utilizzato come sostanza da taglio da mischiare unitamente alla cocaina, svariati bilancini, nonché 740 euro in contanti trovati addosso all'arrestato. 

Nel corso della perquisizione i poliziotti hanno notato la presenza di una telecamera posizionata sulla porta d'ingresso che veniva utilizzata dall'occupante abusivo per monitorare l'afflusso dei clienti nonché l'eventuale presenza delle forze dell'ordine.

La telecamera infatti era collegata ad un pc posizionato all'interno dell'abitazione nella sala da pranzo.

L'attività investigativa degli agenti ha permesso di riconsegnare l'appartamento occupato abusivamente al personale dell'Aler.

Pubblicato in Italia

Ha chiesto ad un connazionale una "bionda" ma lui si è rifiutato di dargliela.

Da qui l'aggressione al collo e la richiesta di consegnargli i soldi che aveva addosso.

All'arrivo della polizia ha sferrato un calcio alla tibia ad uno degli agenti

Una sigaretta negata all'origine di una violenta rissa scoppiata al Foto Italico tra due tunisini che si è conclusa con un arresto per rapina aggravata, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

A finire in manette Harchi Mongi,  cinquantenne pregiudicato ed irregolare in Italia.

I poliziotti del commissariato Oreto-Stazione hanno notato i due uomini litigare mentre effettuavano un posto di controllo a pochi metri da loro.

Si sono quindi avvicinati per bloccarli e identificarli.

Mentre gli agenti tentavano di separare i due, il 50enne si è scagliato contro i poliziotti, sferrando un calcio alla tibia di uno degli agenti. 

La vittima, trentaduenne, ha raccontato che il connazionale gli ha chiesto una sigaretta e lui si è rifiutato di dargliela.

A quel punto gli si sarebbe scagliato contro, afferrandolo per il collo e minacciandolo di morte gli avrebbe ordinato di consegnargli non solo le sigarette, ma anche il vino che teneva dentro un sacchetto per la spesa e tutti i soldi che aveva addosso.

L'uomo arrestato è stato accompagnamento al Pagliarelli.

PalermoToday

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I carabinieri lo hanno fermato in Francia.

Prima ha colpito a bastonate l'amico che gli aveva aperto le porte di casa sua.

Poi, minacciandola con un coltello, ha violentato la sua compagna.

Quindi, per garantirsi una via di fuga rapida, ha rubato la loro auto ed è espatriato.

La sua latitanza, però, è stata interrotta dai carabinieri che lo hanno trovato e fermato.

Un ragazzo di ventinove anni, residente a Turbigo, è stato arrestato dai militari di Legnano ad Annecy, in Francia, in esecuzione di mandato di arresto europeo per violenza sessuale, rapina e spaccio di droga emesso dal Tribunale di Busto Arsizio.

Il ventinovenne, stando alle indagini, la notte tra il 21 e il 22 novembre scorsi si sarebbe scagliato contro una coppia di italiani - ventisei anni lui, diciannove lei -, che lo stavano ospitando nel loro appartamento di Turbigo.

L'arrestato, dopo aver venduto cocaina al ventiseienne, lo avrebbe preso a bastonate per stordirlo e avrebbe poi abusato della sua compagna, puntandole contro un coltello.

Il tutto, hanno ricostruito gli investigatori, mentre nella stanza accanto dormiva un bimbo di un anno e mezzo, figlio delle vittime.

Dopo l'aggressione e lo stupro, il ragazzo avrebbe rubato l'auto della coppia e sarebbe andato in Francia.

Lì, in cooperazione con la polizia transalpina, i carabinieri lo hanno arrestato il 23 novembre, mentre dormiva a bordo della macchina rapinata.

Il ventinovenne è stato estradato nel pomeriggio di martedì 12 dicembre e portato nel carcere Le Vallette di Torino.

Ci daranno del razzista se vi diciamo che era un tunisino?

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Una sorta di ritorno all’antico.

Una pattuglia del Nucleo Mobile della Compagnia della Guardia di Finanza di Lauria, nell’ambito della capillare attività di controllo economico del territorio lucano, nei pressi dello svincolo autostradale Lagonegro Sud, ha fermato un’auto guidata da un giovane di origine tunisine, M.C. di anni 44.

Dai controlli successivo è risultato che l’auto era imbottita di sigarette di contrabbando.

I finanzieri hanno trovato 715 pacchetti di sigarette di contrabbando marca “AMERICAN LEGEND”.nascosti un po’ dappertutto sotto la moquette del pianale, negli schienali dei sedili ( VEDI FOTO) , nella ruota di scorta e, persino, nel serbatoio del carburante,

Singolari sono apparsi i nascondigli ricavati sull’automezzo, soprattutto quello del serbatoio, ove le sigarette, ben 165 pacchetti opportunamente cellophanati, erano state immerse nel carburante.

Gli esiti delle prime indagini hanno consentito di accertare che il soggetto proveniva da Salerno, ove era giunto nella nottata al rientro di un viaggio dal proprio Paese d’origine.

Il quantitativo di sigarette rinvenute è stato sottoposto a sequestro penale e il responsabile denunciato per il reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri, previsto e punito dall’art. 291 bis, primo comma, del D.P.R. 23 gennaio 1973, nr. 43

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