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Un gruppo di ragazzi bianchi ha preso di mira un loro coetaneo e l’hanno coperto con la schiuma di una bomboletta spray al grido:- Sei un ragazzo nero, ora ti facciamo diventare bianco -. La vicenda si è verificata in un paesino della provincia di Bari e la vittima è un bambino di 8 anni, nato in Italia, che frequenta la scuola elementare, figlio di una mamma italiana e di un papà livoriano. Il bambino stava andando a casa di un professore per il doposcuola quando si imbatte in un gruppo di ragazzi che lui conosceva e frequentava che con lo spray si divertivano ad imbrattare le auto parcheggiate lungo la strada. Cercò di farli desistere. La reazione è stata violenta, non è stata quella che per lui era lecito aspettarsi. Non solo non hanno smesso di imbrattare le auto ma hanno incominciato ad apostrofarlo in dialetto barese:- Sei nero, ora ti facciamo diventare bianco -. Coperto di schiuma, tutto tremante e spaventatissimo, si è rifugiato presso lo studio della madre poco distante dal luogo dell’accaduto. La mamma ha cercato di tranquillizzarlo. Non ha denunciato l’accaduto. Ha una attività professionale e ha voluto in questo modo tutelare se stessa e suo figlio. Anche in passato si è verificato un altro episodio che definirei razzista più che bullismo. Questa volta però siamo in un’aula scolastica. Il bambino, come abbiamo visto, è nero e ha i capelli molto ricci. E in prima elementare i compagni, per questa sua particolarità, con le forbici tagliavano alcuni ciuffetti di capelli. La mamma ne ha parlato con la maestra e la risposta che ha avuto è stata davvero sconcertante:- Ne ha tanti di capelli, gli cresceranno -. Il bambino è stato costretto a cambiare scuola. Ora frequenta un’altra scuola in un altro paese vicino. Adesso va meglio, tranne l’episodio di pochi giorni fa.

Pubblicato in Italia

Le Fiamme Gialle di Melito Porto Salvo, con l'ausilio degli elicotteri della sezione aerea della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, hanno individuato e successivamente sequestrato una piantagione di marijuana in un terreno nel Comune di Bianco.

Le piante, in ottime condizioni, erano ben nascoste all'interno di un fitto roveto, in alcune parti alto più di 5 metri.

Si tratta di oltre 300 piante che avevano un'altezza media superiore ai due metri e mezzo.

Una piantagione di cannabis del tipo Skunk Parliamo di un quantitativo sequestrato che ammonta ad oltre mezza tonnellata, circa 508 chilogrammi.

Il tipo Skunk è una una qualità di cannabis ottenuta fondendo le linee genetiche native del Messico, della Colombia e dell'Afghanistan.

Oltre allo stupefacente è stato sequestrato l'intero impianto di irrigazione costituito da tubi in gomma Pvc per un totale di circa 800 metri.

Sequestrati anche attrezzi agricoli e i fertilizzanti utilizzati per la coltivazione.

Le indagini sono tutt'ora in corso alla ricerca dei responsabili.

Pubblicato in Reggio Calabria

Ancora stamattina gli amanteani discutevano dei due eventi principali della città.

 

E la vicenda dell’ennesimo incendio alla pizzeria di Maurizio cedeva il passo alla storia misteriosa della donna ottantenne trovata in casa gravemente ferita e portata in ospedale a Cosenza.

I titoli iniziali dei quotidiani dicevano che “ La donna, una ottantenne, è stata trovata a terra sanguinante, priva di sensi e con una vistosa ferita alla testa.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, qualcuno si è introdotto nell’abitazione della pensionata e l’avrebbe colpita alla testa con un oggetto contundente.

L’appartamento è stato messo a soqquadro ed alcuni mobili sono stati danneggiati, ma nulla sarebbe stato rubato.

La donna è stata soccorsa e trasportata in ospedale, poi trasferita al nosocomio di Cosenza per accertamenti, mentre le indagini proseguono per ricostruire l’accaduto”.

 

Poi altri giornali scrivono che “ Malviventi sono entrati in casa , hanno messo a soqquadro l’appartamento e sono andati via non prima di aver lasciato a terra, priva di sensi, la pensionata 80enne, dopo averla picchiata e colpita alla testa”

E via così!

 

Poi il medico legale non rileva sul corpo dell’anziana nessun segno di violenza. Non solo, ma gli investigatori non trovano segni di effrazione e scoprono che all’interno non manca nessun oggetto o qualunque altro effetto di valore.

Ora si pensa che sia stata vittima solo di un banale incidente domestico, una brutta caduta che le ha procurato una ferita al capo

La signora ottantenne è ancora in prognosi riservata.

Ma non è in pericolo di vita.

Si aspetta che si riprenda e così sarà lei stessa a chiarire quanto accadutole.

Appena ascoltata la vicenda potrà essere chiusa o riaperta con nuove indagini questa volta indirizzate.

Nel frattempo il PM ha disposto il sequestro dell’appartamento.

Pubblicato in Cronaca
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I Racconti

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