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Redazione TirrenoNews

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Basta passare da Amantea, in particolare di sera, ed alzare gli occhi ( impossibile non farlo) verso il centro storico per innamoratene.

Sarà il fascino del passato che è facile leggere nelle vecchie abitazioni anche seicentesche, tanto più se edulcorato dalla luce gialla che ammanta muri e piante e rende lievi ombre le persone che lo camminano. O la possibilità di leggervi la storia centenaria e millenaria di un luogo d’incanto. Non lo so. Certo che per chi ne ha la possibilità uno sguardo al centro storico prima di addormentarsi rende sereni e facili al sogno.

Almeno questo è quello che si suppone da lontano.

Ben altra cosa è abitarvi, in particolare lungo Via Indipendenza ci dicono i residenti che ci hanno scritto ed inviato le foto delle quali ve ne presentiamo una soltanto

Una via dal nome di sogno. Indipendenza= Non dipendenza= libertà. Già ma da che cosa?

Certamente non da quell’impossibile rumore, che provocano le grate da sempre mal progettate e collocate e che oggi , come capita per tante griglie e tombini mal posti, creano vibrazioni e forti rumori che ti impediscono di prendere sonno o che ti svegliano se stai già dormendo.

Tantissime le lamentele, al punto che talune griglie sono state cementate per non produrre rumore.

Altre invece versano in pessime condizioni e disturbano fortemente come quella nelle foto sita nei pressi della abitazione della famiglia Bonavita

D’estate, poi, con il traffico che diventa intenso e notturno diventa impossibile riposare, anche di pomeriggio.

Ed inutili sono state le proteste.

Nessuno che senta questo infernale rumore, anche se ci passano sopra sentendolo, nessuno che intervenga per eliminarlo, nessuno che porti il benché minimo rispetto ai pochi che (pensavamo per loro fortuna, ma ci accorgiamo non è così) risiedono lungo via Indipendenza.

Perché questa disattenzione se disattenzione è? Perché questo menefreghismo se tale, come riteniamo sia? Perché questa disparità di trattamento?

Che qualcuno abbia la cortesia di spiegarcelo, se vuole. Od almeno di riparare questa maledetta griglia che, a furia di vibrare e sbattere, sta saltando per aria con il rischio di creare gravi problemi.

E invece no…..(di Enzo Pellegrino)

Sabato, 07 Settembre 2013 17:29 Pubblicato in Politica

Colgo nell’incipit dell’intervento di Peppe Marchese un attestato di stima che mi onora e che ricambio. Non riesco però a comprendere perché Egli ritenga che una “vision”, anche quella avvolta in una supposta dimensione onirica, debba essere a tutti i costi ridotta al rango di mera illusione.

Confesso che, nel proporre il Percorso virtuoso, affidandolo alle pagine di Amantea. Net, ho cercato di restare quanto più possibile aderente alla realtà quotidiana. Indigesta fin che si vuole, ma che resta sempre e solo realtà, anzi… la realtà.

Vogliamo dire che confrontarci con questa realtà non rappresenta certo il massimo delle mie, anzi delle Nostre aspettative ? e chi lo può negare ?! o perlomeno, io non lo nego !!!  

Ma posso turbarmi io della realtà ? E perché mai ?!! La realtà non può e non deve turbare. Men che meno offendere. Bisogna prendere atto della realtà, capirla fino in fondo, interpretarla anche. Ed agire per far si che una realtà non troppo gradita possa essere mutata, cambiata, rivoluzionata. Ha detto bene Peppe Marchese: il mio è un sogno. Sono felice che ne abbia colto esattamente il senso, modesto essendo il mio scritto. Segno che ancora riesco ad esprimermi in maniera chiara.     Ebbene si ! Voglio sognare….. Debbo sognare…. per realizzare, nel sogno e per il sogno, che la storia è maestra di vita…..che la cultura è foriera di rivoluzione…..insomma che ad Amantea finalmente tutto può cambiare.

Il sogno come presupposto di una rivoluzione? Forse…. Tanto la storia è piena di rivoluzioni partite da un sogno….. E per chiarire definitivamente il senso, dico che il sogno trae origine dal lontano V secolo avanti Cristo, e precisamente dalla lettera di Pericle agli ateniesi.(nella foto) Un sogno che è sogno di libertà, di pulizia, di aria nuova. Un sogno che può e deve spiazzare principalmente tutte quegli incubi ( inciuci, intrallazzi, intese sottobanco, lobby e via dicendo, da Peppe magistralmente elencate) che rendono travagliato il percorso della Città. Un sogno che deve innanzitutto essere espressione e garanzia di onestà, intellettuale e politica, presupposto indispensabile ad una onestà amministrativa di cui in Città si sente urgente bisogno. D’altra parte, tanto per restare con W. Shakespeare, così Amleto nel celebre monologo:

essere o non essere, questo è il problema.

che cos'è piu' nobile, soffrire nell'animo per i sassi e i dardi scagliati dall'oltraggiosa fortuna,

o impugnare le armi contro un mare di affanni

e combatterli fino a farli cessare?

morire, dormire... forse sognare…..

morire ,dormire.., forse sognare, ecco il difficile.

Ecco veramente la cosa difficile: ….sognare il difficile. Ed impegnarsi perché il sogno diventi realtà. Perché in fondo, così come canta Cenerentola, ….i sogni son desideri di felicità

C’è qualcuno tra Voi che aspira solo all’infelicità ?

                                                                                              Enzo Pellegrino

NdR. Aggiungiamo il Discorso di Pericle agli Ateniesi

 Discorso agli Ateniesi (Pericle 461 a.c.)

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri,chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.

Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.

Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così

E’ rinata l’Associazione Calcio Amantea

Sabato, 07 Settembre 2013 13:35 Pubblicato in Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’AC Amantea

“E’ rinata l’Associazione Calcio Amantea. Dopo la positiva, seppur breve, parentesi della presidenza De Luca, cui va il ringraziamento di tutta l’Amantea sportiva, si è costituita da poche settimane la nuova dirigenza dell’AC Amantea. Nuova nelle idee e nei progetti futuri già in programma, ma comunque forte delle esperienze precedenti che hanno mantenuto alto il nome dell’Amantea calcistica nella nostra regione.

Il Presidente Gianfranco Nesi, i dirigenti Rocco Alfano, Mario Pellegrino, Giovanni Besaldo, Salvino Amato, Albino Gagliardi, Nicola Provenzano, il sottoscritto medico sociale Giovanni Battista Morelli, il Direttore Sportivo Pino Trotta, il mister Aceto e, soprattutto, tutti i giocatori che per il 90% sono amanteani, rappresentano il nuovo gruppo di riferimento per il calcio della nostra città.

La squadra sarà composta da elementi soprattutto giovanissimi, ma anche da tutte quelle figure meno giovani cariche della loro esperienza sul campo e tali da infondere nei nuovi calciatori sicurezza e fiducia.

Abbiamo creduto nel nuovo progetto ideato da parte dell’Ing. Gianfranco Nesi, attuale Presidente, al quale speriamo che tutta la cittadinanza possa dare un contributo economico e di supporto fattivo.

Diamo una mano tutti e crediamo tutti in questa nuova avventura dell'AC Amantea, nata per volere di un gruppo di amici della città, del calcio e dello sport in genere, che credono nella maglia blucerchiata e nel futuro della sua storia.

Questa vuole essere una società davvero nuova, costituita da amanteani che desiderano ripartire dalle risorse del territorio, dall’attenzione verso i giovani talenti nati calcisticamente nelle scuole calcio presenti nel nostro paese, tutti quei giovani da valorizzare con il supporto e l’esperienza di tutti coloro che crederanno nella nuova avventura.

La nostra squadra, che domenica inizierà il nuovo campionato, andando a giocare in trasferta a San Giovanni in Fiore, avrà bisogno dell'apporto di tutti gli amanteani.

Abbiamo pensato quest'anno di favorire una maggiore presenza di tifosi e spettatori allo stadio organizzando la vendita degli abbonamenti senza aumenti anzi riducendone il costo rispetto all’anno precedente; donne e ragazzi fino a 18 anni potranno entrare gratis allo stadio. Inoltre abbiamo pensato ad una sola giornata blucerchiata e un'altra giornata completamente gratuita per tutti.

Naturalmente tutto questo non basta per garantire la copertura finanziaria di tutto il campionato. Noi ci crediamo però e speriamo di riuscire prima di tutto a vendere tantissimi abbonamenti, a portare tantissimi tifosi allo stadio, per stare insieme e tifare per i nostri ragazzi.

Speriamo soprattutto nel sostegno, in termini di contributi economici, da parte di tutti quelli che possiedono partita IVA. Più siamo e più l'AC Amantea potrà progredire e portare in alto il nome della città.

Ci sarai anche TU a darci la tua preziosa mano???!!!Speriamo tanto di si.

Intanto invitiamo tutti ad andare a vedere gli allenamenti che mister Aceto effettua la sera dopo le 18; essi sono uno spettacolo per il numero di ragazzi di Amantea che ci sono.

Grazie in anticipo per il vostro apporto qualunque esso sia e, comunque, sempre FORZA AMANTEA!

LA NUOVA DIRIGENZA

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