BANNER-ALTO2
A+ A A-

L’ex Forza Nuova attacca il governatore: «Adopera il settore sanitario come terreno di scontro politico»

«Lungi da me esser a favore del prolungamento del commissariamento della sanità in Calabria, ma il governatore Mario Oliverio non ha proprio legittimità politica e morale per dire nulla in questa nuova fase voluta dal governo in carica con i 5 Stelle in prima linea, in quanto lo stesso Oliverio mente sapendo di mentire. Affermo ciò dal momento che già la legge 191/2009, dunque ancora prima che l’attuale governatore venisse eletto, dava la possibilità di far cessare il commissariamento con la presentazione di un nuovo Piano di Rientro da parte di quelle regioni in disavanzo economico-finanziario. Oliverio ha avuto questa possibilità quando tale Piano doveva essere aggiornato nel 2015 e poi ancora dopo, ma ha preferito non proferire alcuna parola ai calabresi non volendosi assumere la classica “patata bollente” di questo settore, mettendo su una comica scena e balletto col l’ex commissario Scura, cose che più volte nelle mie attività politiche ho denunciato a mezzo stampa o tramite varie interviste televisive. Era proprio lo scorso febbraio quando lo stesso suo delegato al settore, Pacenza, annunciava gongolante uno stanziamento di 24 milioni in più nella sanità calabrese per la ripartizione del fondo sanitario nazionale e lì mi precipitai subito a smentire con dati di fatto alla mano che quella cifra non solo sarebbe stata insufficiente ma che la stessa ripartizione del fondo sanitario nazionale alle regioni da anni (precisamente dal 1999) stava avvenendo con criteri scellerati non in base al numero effettivo degli ammalati ma solo in relazione al numero degli abitanti delle regioni e con tale criterio la Calabria nel corso di tutti questi anni continuava a perdere fiumi di denaro che sarebbero potuti servire nel settore garantendo anche i Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) che sempre in quel frangente lo stesso Pacenza col benestare di Oliverio dichiarava che sarebbero stati garantiti ed io invece il contrario, siamo a febbraio 2018 ed invito giornalisti e cittadini calabresi a verificare su internet quel mio intervento di smentita, cosa che poi puntualmente si è verificata con la bocciatura proprio da parte del ministero del Piano di rientro attuato da Scura che pone la Calabria come maglia nera riguardo proprio ai Lea. Dunque Oliverio oggi può fare tutti i ricorsi che vuole ma di certo non può continuare a mentire ai calabresi adoperando il settore sanitario come terreno di scontro politico, affermo ciò da cittadino calabrese visto che ormai da due mesi sono fuori per mia scelta dal movimento politico e parlo dunque da semplice cittadino calabrese su di una tematica che ho sempre denunciato ed urlato nei presidi di piazza fino allo scorso settembre. Piuttosto con questa nuova fase commissariale i calabresi hanno diritto di conoscere a quanto ammonti questo debito sanitario che io stimo intorno ai 150 milioni di euro ed altresì chiedo al ministro in carica Grillo se ancora noi calabresi dobbiamo pagare una società come la KPMG, una società voluta dal vecchio governatore Scopelliti, confermata dall’attuale Oliverio e che avrebbe dovuto rendicontare tutti i conti economici del settore sanitario in Calabria cosa che non è avvenuta e che intanto continuiamo a pagare circa 4 milioni all’anno. L’uscita dal commissariamento ed il rientro dal debito potrebbe avvenire in maniera graduale ma non con tempi da calende greche, questo lo sanno bene quelli del M5 Stelle visto che dall’opposizione un giorno si e l’altro pure, non mancavano di sottolineare ciò ed io stesso da quando ero dirigente in Calabria del partito politico Forza Nuova, quindi ancora prima dei grillini, denunciavo che la situazione debitoria nella nostra regione era frutto di quello scellerato criterio di ripartizione del fondo sanitario nazionale che ha fatto perdere alla Calabria in vent’anni quasi 3 miliardi di euro che sarebbero potuti servire per tantissime cose come l’assunzione di personale medico e paramedico, assunzione di primari con conseguente e drastica diminuzione dell’emigrazione sanitaria che ai nostri cittadini è costata tanto in termini economici e del sistema di emissione di moneta debito una truffa bella e buona. L’uscita è quella dunque di un ritorno alla nazionalizzazione del settore, cancellando l’aziendalizzazione che ha solo causato debito, clientele e malaffare e che assorbe nelle mani delle regioni il 75 % delle risorse finanziarie generali, dunque è sempre stata una gallina dalle uova d’oro per partiti e politici, questo va ricordato ad Oliverio ed a tutti quelli che come lui non hanno mai detto la verità».

Igor Colombo

Pubblicato in Calabria

Riceviamo e pubblichiamo :

Credo che, in fase e sede di analisi storica della prima metà del XX Sec., sia ormai del tutto pleonastico ricordare come la Chiesa abbia condannato il comunismo con Pio XII nel 1949 attraverso tre documenti emanati dalla Congregazione del Sant’Uffizio che rendevano inconciliabili per natura Cristianesimo e comunismo, visto ormai che la Chiesa stessa, attraverso i papi che sono venuti dopo il Concilio Vaticano II, le Diocesi locali e tutti gli ordini religiosi, ormai non sembrano più tenerne conto. Tutto ciò lo si è visto nella sua concretezza proprio ieri a Lamezia Terme, quando l’ex sindaco di Riace, quello del pugno chiuso a mò di saluto dalla finestra di casa sua alle persone che erano andate a sostenerlo e che racchiude quella ideologia comunista che la Chiesa ha condannato e scomunicato, ha trovato piena accoglienza nel salone della parrocchia di San Francesco di Paola, ricevendo addirittura gli onori ed i saluti di casa del Padre dell’ordine stesso dei Minimi nel corso di un incontro organizzato dalle associazioni di stampo comunista a sostegno del signor Lucano.

La mia riflessione in questo intervento non vuole essere incentrata sull’aspetto politico e giudiziario della vicenda Lucano, visto che vi è un’indagine in corso e, da quanto è emerso ed ammesso anche dallo stesso ex primo cittadino di Riace, vi è stata una palese violazione della legge e se i suoi sostenitori vogliono leggerla in chiave esclusivamente machiavellica dove è il fine che giustifica i mezzi questi saranno affari loro e la questione non mi tange assolutamente.

Piuttosto il mio pensiero è focalizzato su come la Chiesa si sia allontanata sempre più in maniera pericolosa dalla sua originaria dottrina cristiana, che non è certamente quella del provvedimento pastorale e pertanto non dogmatico dello stesso eretico Concilio Vaticano II voluto da Giovanni XXIII poi avallato da Giovanni Paolo II che ad Assisi nel 1986 ha messo sullo stesso piano tutte le religioni del mondo (anche quelle protestanti e false) e che ancora prima, con Paolo VI nel 1975, ha aperto anche al comunismo con l’ Ostpolitik, per finire alle stesse   parole di Papa Bergoglio sull’immigrazione e sull’accoglienza di quegli stessi popoli africani, la maggior parte sfruttati dalle ricche multinazionali e diventanti ghiotto business in occidente di gente senza scrupoli, e che sempre più spesso ascoltiamo nei suoi discorsi e nelle sue parole.

Però tutti questi discorsi e riflessioni dei papi della Chiesa conciliare vengono affermati dal soglio pontificio come dottori privati e non come dottori della Chiesa, a differenza di altri successori di Pietro che nei loro documenti, encicliche e parole, parlavano come dottori della Chiesa, prendendo l’insegnamento dei Padri e filosofi della stessa Chiesa Cattolica, come Sant’Agostino nella Patristica e San Tommaso nella Scolastica, quindi la loro parola era infallibile.

Che a Lamezia Terme avvengano queste situazioni di accoglienza e di sostegno verso chi professa una certa ideologia, e che quindi per suo dogma e dottrina dovrebbe essere ateo, (indipendentemente dal fatto che i sostenitori del signor Lucano lo definiscano filantropico ma che è ancora tutto da dimostrare), non mi sorprendono più, visto che già nel dicembre del 2016 lo stesso Vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, Monsignor Cantafora, non solo ha donato il salone vescovile all’espressione teoricamente opposta del comunismo, cioè il capitalismo finanziario rappresentato allora dall’ex ministro ministro Boschi, per la sua campagna sul referendum Costituzionale, ma ha addirittura partecipato all’evento di una personalità che, indipendentemente da tutto, con la sua famiglia è emblema di un certo potere economico e finanziario coinvolta, oltretutto, nelle ben note vicende della banca Etruria e di tanti risparmiatori frodati da un sistema bancario che è satanico e che rende schiavi numerosi popoli della Terra compresi quegli stessi immigrati che in massa si spostano da noi per fini e volontà sovranazionali che travalicano ogni pensiero cristiano espresso dallo stesso Bergoglio e che anzi vanno contro ad esso, perché come ha insegnato un grande Papa del passato, Leone XIII, nella sua enciclica Rerum Novarum, nel quale condannava capitalismo, marxismo ed ateismo, ci ha insegnato un deciso processo magistrale di forte valenza sociale per spingere noi cattolici alla restaurazione della società cristiana, che proprio oggi le idee moderniste, progressiste, di ritorno ad un certo luteranesimo ed idealismo soggettivista e relativista, sta unendo ciò che in passato è stato perfettamente diviso, cioè Chiesa e liberalismo, verso una pericolosa spirale di secolarizzazione della società cristiana che era già avvenuta nella massonica rivoluzione francese.

Per concludere vorrei dire al Padre dei frati Minimi della Chiesa di San Francesco di Paola, Padre Vincenzo Arzente, che ha quasi paragonato il Santo calabrese al signor Lucano, che sarebbe stata cosa gradita far sapere che lo stesso San Francesco è stato un uomo di Chiesa e di Dio che preannunciò l’attacco e l’invasione dei Turchi ad Otranto, di tutto quel mondo islamista che nella storia ha sempre voluto distruggere il Cristianesimo con la scimitarra per tante volte (Poiters, Lepanto, Vienna) e che di fondamento teologico non ha mai avuto nulla, come oggi non ce l’hanno le organizzazioni ideologiche guerriere tipo l’Isis, che sono discendenti di quella gente armata e finanziata dagli stessi protagonisti che vogliono far entrare nella nostra Europa ed in Italia molti di quelli che lo stesso Lucano e tutto un mondo della sinistra vorrebbe far diventare italiani.

San Francesco fu il Santo che ebbe proprio la visione di San Michele Arcangelo e che quando fondò l’ordine dei Minimi alzò il Crocifisso affermando che la battaglia contro il demonio ed i nemici della Chiesa doveva vedere Cristo trionfatore e non a caso San Michele Arcangelo, nella sua apparizione al Santo paolano, gli mostrò un cappuccio ed uno stemma a forma di sole con la scritta Charitas, che nulla a che vedere ha con la carità pelosa che oggi si fa verso esseri umani sfruttati ed oggetto di mercato, ma di ben altro e profondo significato e che espressioni di laicità di estrema sinistra non possono ricondursi alla morale ed agli insegnamenti di Cristo che troviamo nel Vangelo, perché lo stesso Gesù ci dice che “chi crede in lui sarà salvato”.

Dio è misericordioso ma sa anche essere soprattutto Giusto e ci avvisa continuamente, come fece attraverso Santa Margherita Maria Alocque, la quale avvisò cento anni prima dello scoppio della rivoluzione francese, su invito di Gesù, e chiese al Re di Francia di mettere nella bandiera il Sacro Cuore, cosa che venne ignorata dalla corona francese. L’unico giudizio da temere per tutti noi è quello di Dio e nelle parole di Cristo che disse “Io sono la Via, la Verità e la Vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.

Dove sta ormai negli insegnamenti degli uomini di Chiesa la parola conversione?

Che Padre Vincenzo Arzente, che purtroppo non ha ricordato le parole di conversione a Cristo ad un comunista, possa anche pregare per me e per tutte quelle persone che realmente soffrono, e credo ne abbia viste tante, ed io da umile peccatore pregherò anche per lui affinchè la prossima volta si ricordi di divulgare la parola di Cristo, quella vera, agli uomini che non credono in lui affinchè si convertano e si salvino perché la Chiesa come istituzione spirituale non può permettere l’errore e quindi la dannazione delle anime.

E rivolgendomi ad uno dei padri spirituali che dice di avere Lucano, Alex Zanotelli, per giunta comboniano e che pertanto, per la missione e congregazione da lui scelta (fondata da Daniele Comboni che predicava la rigenerazione e lo sviluppo dell’Africa sul proprio territorio e si batteva per convertire, battezzare ed educare i popoli africani), non dovrebbe accettare la definizione che l’ex sindaco di Riace ha dato a se stesso, cioè laico di estrema sinistra che per il cristianesimo è un grave errore e peccato cosi’ come è stato un grande errore teologico l’incontro tenutosi ieri in una Chiesa Cristiana, che ha artatamente ignorato l’insegnamento di Leone XIII nella enciclica Rerum Novarum: “per diritto divino ogni popolo deve avere una terra ed ogni terra un popolo”.

IGOR COLOMBO CATTOLICO TRADIZIONALISTA

Pubblicato in Lamezia Terme

Igor Colombo, Portavoce Regionale di Forza Nuova Calabria nel silenzio delle “altre” forze politiche( PD, UDC, NCD, Forza Italia, eccetera) , prende posizione sulla vicenda della convenzione con la banca carime. Ecco cosa scrive:

“In tempi di grave crisi economica e di forti difficoltà per gli enti locali chiamati ad osservare Patti di stabilità imposti dal governo centrale che inevitabilmente la politica fa ricadere sui cittadini attraverso aumenti di aliquote fino al massimo consentito dalla legge per i tributi locali con la conseguenza anche di drastica diminuzione dei servizi, l’Amministrazione comunale di Amantea con un atto proditorio contro i suoi stessi cittadini decide di fare un favore alle banche e precisamente all’Ubi Carime approvando l’innalzamento del tasso debitore da riconoscere a tale istituto bancario con un aumento che dall’0,80% arriva al 4%.

Reputo tutto ciò inaudito ed antieconomico per tutta la comunità e l’Ente stesso, il quale andrà a pagare un tasso di interesse notevolmente più alto su un’anticipazione di cassa che la Giunta comunale aveva richiesto di 3.300.000 euro.

Non riesco davvero a comprendere come mai l’Amministrazione comunale di Amantea ed il Consiglio stesso abbia potuto far passare tale aberrante punto all’ordine del giorno non pensando minimamente a tutte le conseguenze che nell’immediato futuro si avranno per tutte le categorie sociali ed economiche di Amantea.

La cosa precipua che si sarebbe dovuta fare era quella di rigettare quanto richiesto dall’istituto bancario, un’ Amministrazione comunale non ha necessariamente l’obbligo di adeguarsi a simili nuove rinegoziazioni relative al tasso di interesse richieste dalla banca che porterà ad un inevitabile aumento delle tasse.

Purtroppo non deve essere stato questo il ragionamento fatto dagli amministratori locali,

Come Forza Nuova ci sentiamo di invitare il Sindaco Monica Sabatino a modificare immediatamente la convenzione,non è possibile che un Ente pubblico, un comune come quello di Amantea possa accettare di pagare tassi di interesse notevolmente più alti, costringendo cosi cittadini ed attività commerciali ed artigianali a nuovi immani sforzi e sacrifici.”

NdR. Amantea non interessa a nessuno?

Pubblicato in Primo Piano

Igor Colombo comunica che treni e stazioni sono “terra di nessuno” : “La denuncia arrivata dai cittadini del soveratese residenti tra i comuni di Santa Caterina, Soverato e Montepaone e che raccontano di gravi episodi intimidatori avvenuti a danno di personale di Trenitalia e degli stessi viaggiatori da parte di feroci e pericolosi gruppi di immigrati africani è di assoluta gravità e fa capire di quanto vulnerabile sia diventata la nostra società dinanzi a questi veri e propri soprusi.

Questo nutrito gruppo di immigrati di nazionalità nigeriana e ghanese scambiano non solo il tratto ferroviario e le varie stazioni ormai abbandonate della fascia Jonica come una zona franca a cui loro è tutto concesso,ma anche tutte le altre stazioni calabresi a partite dalla provincia di Reggio Calabria fino a terminare nell’alto tirreno cosentino.

Salgono sui convogli senza pagare biglietto,si sdraiano su sedili e spesso si lasciano andare a comportamenti a dir poco incivili e che spesso sfociano in orrende oscenità.

Purtroppo il degrado della maggior parte delle stazioni ferroviarie calabresi agevola il comportamento di queste persone in quanto ormai non esistono in questi posti uffici di polizia ferroviaria e molte volte gli stessi agenti della Polfer quando salgono sui treni in percorrenza nei tratti calabresi ben poco possono fare visto anche l’esiguo numero di unità in servizio.

Questi atti che in maniera preoccupante si stanno verificando sempre più spesso e con tanto di atteggiamenti violenti conditi da toni di vera e propria minaccia nei confronti di capitreno e viaggiatori, rischiano di innescare un pericoloso effetto di paura e di insicurezza tra la nostra gente costretta a vivere da prigioniera in casa propria ed in questo caso sui nostri mezzi di trasporto pubblico.

Noi di Forza Nuova Calabria preoccupati di questa allarmante situazione che terrorizza non solo i viaggiatori,la cui maggior parte è pendolare,ma anche il personale stesso di Trenitalia, chiediamo a tutti gli organi di polizia ed alle varie Prefetture calabresi la massima allerta ed attenzione su questi episodi criminali e violenti,soprattutto con l’arrivo della stagione estiva dove ci si augura che molti turisti possano affollare e visitare i nostri splendidi posti e quindi salire sui nostri treni.

Chiedo un costante monitoraggio di tutte le stazione calabresi che allo stato attuale sono abbandonate e che sono luogo di fermata e di servizio di Trenitalia, divieto di sostare nelle stesse stazioni a chi non è in possesso di regolare biglietto e chiusura dei sottopassi luoghi questi di assoluto degrado, nonché immediata espulsione di tutti gli immigrati riconosciuti da personale di Trenitalia e viaggiatori stessi,che si rendono protagonisti di atti incivili e violenti ed l’assoluto divieto anche di trasformare nostre stazioni ferroviarie in autentici bivacchi e latrine per i loro bisogni fisiologici. Igor Colombo

Pubblicato in Italia

Riceviamo e pubblichiamo:

L’Amministrazione comunale di Lamezia Terme in fatto di politiche sociali continua a fare ben poco per i suoi cittadini più bisognosi e neppur il tanto pontificato, dalla stessa Giunta e dal Sindaco Gianni Speranza,sostegno economico per i nuclei familiari a basso reddito interessati da procedure giudiziarie di sfratto per morosità, sono sufficienti. Troppo pochi infatti risultano essere 35mila euro da destinare per questa tipologia d’intervento sociale,soprattutto in considerazione di una larga fascia e di un numero piuttosto elevato in città di famiglie colpite da procedimenti giudiziari di sfratto, tenendo in considerazione anche le modalità con le quali queste 1800 euro, una tantum, verranno erogate. Molte famiglie infatti avranno delle forti difficoltà nel trovare un locatore disposto a concedere un contratto d’affitto senza che questi riceva all’atto della stipula dello stesso le relative somme di denaro, fatte di mensilità anticipate e caparra. L’erogazione di tale contributo avviene infatti solo previa presentazione ai servizi sociali del comune di un contratto d’affitto regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate,da qui è logico immaginare le difficoltà di molte famiglie ,già interessate da morosità per non aver potuto far fronte al pagamento del precedente affitto,di riuscire a trovare un locatore disposto a dargli fiducia. Questo genere di provvedimento rappresenta poi sicuramente un palliativo ed una soluzione tampone che non elimina e non allevia la drammatica situazione di moltissimi cittadini di Lamezia che sono in preda alla disperazione perché sotto minaccia di sfratto esecutivo e col serio pericolo di finire in mezzo alla strada. A tale scopo suggerisco al Sindaco Speranza di avere una visione più ampia e prolungata nel tempo,proponendo al primo cittadino di far in modo tale che il nostro Comune stipuli un accordo sulle locazioni residenziali a canone concordato con associazioni operanti sul territorio rappresentative di proprietari di immobili,tutto questo in sinergia con le sigle sindacali, al fine di agevolare le fasce più disagiate dei cittadini e di consentire a questi maggiore respiro nel tempo riguardo al pagamento dell’affitto di un immobile a scopo abitativo. Il canone concordato che può essere regolamentato su base locale tra associazioni,sindacati e comune,prevede maggiori agevolazioni in termini fiscali e può davvero rappresentare in questo periodo di forte e pregnante crisi economica un valido sostegno per i più bisognosi. Il canone concordato sulle locazioni residenziali è vantaggioso sia per l’inquilino che si vede abbassare il fitto e sia per il proprietario per cui si abbassano le tasse. Noi di Forza nuova in questi quasi cinque anni di consiliatura targata Speranza,abbiamo sempre fatto opposizione come forza politica esterna al Civico consesso,abbiamo aspramente criticato ma allo stesso tempo siamo stati spesso portatori di importanti proposte puntualmente ignorate dal Sindaco,per questo mi auguro che almeno in quest’ultima,l’Amministrazione comunale possa prestare attenzione,dimostrando in quest’ultima fase di governo cittadino,di voler lasciare un segno tangibile di politica sociale per i lametini che più ne hanno bisogno.

Igor Colombo Portavoce regionale Forza nuova-Calabria

Pubblicato in Lamezia Terme
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy