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La finzione giuridica è l’artificio in base al quale “si dà come esistente o come inesistente un fatto, indipendentemente dalla preoccupazione dell'accertamento della verità e talora anche nel riconosciuto contrasto con questa, e ciò al fine di ricollegare alla sussistenza del fatto, o alla sua mancanza, le conseguenze giuridiche che ne deriverebbero qualora esse corrispondessero alla realtà, rendendo cioè possibile o escludendo l'applicabilità di una norma al rapporto dato”!

Similmente può parlarsi di finzione contabile- finanziaria quando, come nel caso degli enti dissestati, si parla di bilancio preventivo anche quando viene approvato quasi a fine anno!

Ma il reale problema, sollevato dalla consigliera del M5s Francesca Menichino, è quello dei tardati pagamenti dei tanti servizi chiesti ed avuti dall’ente comune.

Parliamo delle cooperative il cui personale deve essere pagato da circa 6 mesi.

E soprattutto parliamo della Lamezia Multiservizi spa il cui personale di fatto viene pagato dalla società che però ha esaurito la capacità di indebitamento.

In sostanza la società che gestisce il servizio RSU ed RD di Amantea ha un credito che risale financo al 2015, per alcuni mesi, al 2016, per quasi l’intero anno, ed al 2017 per più di 7 mesi.

Stiamo parlando di circa 20 mesi di credito per una cifra eguale a circa 2.5 milioni di euro!

Per questa reiterata, incredibile ed inaccettabile posizione debitoria sembra che la Lamezia Multiservizi spa abbia intenzione di chiudere ogni rapporto con il comune di Amantea.

Con effetto dal 31.12.2017.

Dal primo gennaio 2018, quindi, il comune di Amantea dovrà provvedere ad effettuare i servizi RSU ed RD direttamente con proprio personale ( che non esiste) o con un’altra ditta non più pubblica come la Lamezia Multiservizi spa – di cui il comune è il secondo socio pubblico per numero di azioni possedute--ma privata.

E sappiamo quanto il business di rifiuti ,secondo De Raho, faccia gola alla ‘ndrangheta!

Eppure esiste una soluzione facile e praticabile che risolverebbe il problema, quale è quella di trasferire alla Lamezia Multiservizi spa la quota di tariffe TARI pari al costo del servizio effettuato.

O meglio ancora di affidare alla Lamezia Multiservizi spa la intera riscossione della TARI, operando anche la ricerca degli evasori, e la possibilità di agire per la riscossione coattiva.

In questo caso è ovvio che la società percentualmente riverserà al comune la quota di TARI non impegnata per la gestione del servizio RSU.

Per questo parliamo di finzione contabile- finanziaria.

Che senso ha, infatti, registrare entrate non avvenute e debiti non pagati creando abnormi ed ingiustificate differenze di trattamento tra personale diretto dell’ente e personale che comunque opera per l’ente?.

Si impone , e va cercata ed attuata, una soluzione che aiuti Amantea , il personale, l’igiene, il turismo e l’ambiente.

Pubblicato in Politica

perdere-soldi-col-forexIl Commissario Straordinario del Comune di Amantea (CS) ha deliberato, in data 28 aprile 2017, il dissesto finanziario dell’Ente.

 

Il ricorso allo strumento previsto dall’art. 244 del TUEL si è reso necessario in considerazione della gravissima situazione finanziaria, derivante dalla presenza di una consistente massa debitoria, pari ad €. 24.873.451,51, di cui 14.745.786,22 fuori bilancio, nonché dall’accertato squilibrio finanziario.

La gestione finanziaria è stata oggetto di verifica da parte della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti che, in relazione ai rendiconti 2012/2014, ha segnalato varie criticità.

 

I rilievi formulati dalla Corte hanno posto in luce la gravissima situazione finanziaria, evidenziando, in particolare, da un lato, il costante deficit di cassa e, dall’altro, la scarsa capacità dell’Ente di recupero e di riscossione dei tributi comunali.

Invero, si è avuto modo di constatare che a fronte di accertamenti per recupero di evasione sempre crescenti, si sono registrati incassi irrisori.

La circostanza, in mancanza di adeguati atti giustificativi, ha evidenziato, così come rilevato dalla Corte dei Conti, una reiterata sopravvalutazione degli accertamenti e una costante formazione di residui attivi difficilmente esigibili, con conseguenze sull’attendibilità dei risultati finanziari.

La cronica mancanza di liquidità, inoltre, non consente all’Ente di garantire il pagamento nemmeno dei gestori dei servizi essenziali (Sorical, Enel, Telecom, società di gestione dei rifiuti ecc.) con il concreto rischio di blocco degli stessi.

L’inadeguatezza di un sistema di rilevazione dei fatti di gestione ha reso difficoltosa una puntuale verifica della situazione debitoria. Tuttavia grazie all’attività condotta congiuntamente al revisore dei conti è stato possibile ricostruire la massa debitoria.

Tale complesso debitorio, è riferito solo ad alcuni macro aggregati per servizi (a titolo d’esempio energia elettrica - depurazione - fornitura idrica servizi telefonici e canoni demaniali, raccolta e smaltimento rsu) e lascia fuori ulteriori, eventuali debiti non previsti in bilancio nei confronti di privati.

 

Dal punto di vista delle entrate la situazione presenta anch’essa gravi criticità che, come già sottolineato, fanno ritenere non attendili alcuni dei residui attivi presenti in bilancio

A ciò si aggiunge la cronica difficoltà dell’Ente a riscuotere i propri tributi. . In effetti le riscossioni, a tutto il 31.12.2016 dei residui attivi iscritti a bilancio presentano un valore al di sotto del 30%.

A solo titolo d’esempio, a fronte dei circa 4.500.000 metri cubi di acqua forniti dalla Sorical, la fatturazione ai cittadini ne ha coperto circa 800.000 e, solo negli ultimi periodi, aumentati a circa 1.600.000.

La situazione di grave e perdurante squilibrio finanziario, non sanabile sicuramente con le ordinarie misure di cui agli artt.193 e 194 TUEL, è tale da far ritenere non possibile il ricorso ad un piano di rientro ai sensi dell’articolo 243 bis del Tuel (piano di riequilibrio): mancano, infatti, attendibili fonti d’entrata per far fronte al pagamento dei consistenti debiti.

La scelta della procedura di dissesto si è imposta pertanto come scelta vincolata proprio in ragione della verificata impossibilità di ripristinare gli equilibri di bilancio con gli ordinari mezzi previsti dalla legge.

 

Pubblicato in Politica

prestiti-per-protestati-580x300Se in passato hai avuto dei disguidi di tipo finanziario è possibile che il tuo nome sia stato inserito nella lista dei protestati.

 

Si tratta di un pubblico registro che le banche e gli istituti di credito controllano sempre prima di erogare un finanziamento ad un soggetto.

Allo stesso modo, le banche controllano che il nome di colui che richiede un prestito personale non sia iscritto anche presso il Crif, una banca dati che contiene i nomi di tutti coloro che, lasciando un debito insoluto o pagando in ritardo alcune rate mensili di un prestito aperto in passato, sono stati dichiarati come cattivi pagatori.

Chi si ritrova in una condizione come questa non sempre ha vita facile quando si trova a richiedere un nuovo finanziamento.

Vediamo quindi quali sono i migliori prestiti per protestati tra le varie soluzioni che chi ha avuto dei disguidi finanziari può richiedere.

I lavoratori dipendenti ed i pensionati da questo punto di vista si trovano avvantaggiati perchè possono richiedere un prestito con la cessione del quinto. Questo potrà avvenire utilizzando come unica garanzia la propria firma ed un documento reddituale che, nel caso del lavoratore dipendente sarà la busta paga e nel caso del pensionato sarà il cedolino della pensione.

I lavoratori autonomi protestati non hanno la stessa fortuna e verranno, purtroppo, trattati come se fossero disoccupati. Nonostante il loro reddito percepito e dimostrabile, le banche non hanno più fiducia in questi soggetti e richiedono che oltre alle loro garanzie si facciano assistere da un garante.

Il lavoratore autonomo protestato potrà quindi accedere ad un nuovo finanziamento solo nel caso in cui nel contratto sarà presente anche la firma di un garante, soggetto che a sua volta non dovrà essere né un cattivo pagatore né un protestato.

Un’ulteriore valida soluzione per i protestati risulta essere quella dei prestiti cambializzati. Richiedere un prestito con cambiali permetterà sia ad un protestato che ad un cattivo pagatore di poter avere il finanziamento desiderato per realizzare i propri progetti o semplicemente per avere tra le proprie mani della liquidità. Nel caso del prestito cambializzato però è necessario tenere conto che quasi sempre le società finanziarie che li erogano richiedono, come garanzia, che il richiedente sia proprietario di un immobile. Sull’immobile non verrà accesa nessuna ipoteca ma, nel caso in cui il finanziamento non dovesse essere rimborsato secondo i tempi stabiliti, il creditore potrà richiedere il pignoramento dei beni del cliente all’autorità giudiziaria.

Qualora il richiedente avesse diversi debiti in corso e necessitasse di ulteriore liquidità un'ulteriore soluzione potrebbe essere rappresentata da un piano di consolidamento debiti. Si tratta di un prestito che permette al cliente di accorpare sotto un'unica rata i vari finanziamenti in essere e richiedere, volendo, anche dei liquidi da utilizzare per i propri progetti.

Pubblicato in Economia e Finanza

La vicenda della querelle tra Amantea e Nocera Terinese che potrebbe giungere in tribunale e non solo civilmente, sembra avere diverse origini.

 

Una è quella dell’impianto di depurazione in comune e della sua localizzazione in Nocera Terinese.

Una fortuna per Amantea che, come ho scritto, ha aiutato a migliorare il nostro mare dagli sversamenti del vecchio impianto di depurazione di Catocastro e dai reflui fognari di Belmonte .

Ma un impianto che ha probabilmente indotto la questione tra i due comuni.

Ora sembra emergere un’altra verità quella di 2.700 mila euro di debiti.

Lo riferisce la conigliere Francesca Menichino che ha partecipato ad un incontro in quel di Nocera Terinese ( vedi foto)

 

 

Ecco cosa scrive la consigliera del M5s:

“IL MARE NERO E LA NOTTE BIANCA

Adesso a Nocera. Il Sindaco Fernanda Gigliotti ha convocato una riunione per informare i cittadini sul problema del mare, per AFFRONTARLO, non per NASCONDERLO.

È venuta con un microfono, in pubblico e non a far "chiacchiere da bar " , e soprattutto con i dati, i numeri, tra cui i 2.700.000 euro di debiti del Comune di Amantea per la depurazione.

E con forza ha invitato i cittadini a denunciare, senza chiamarli incivili, ma dando per prima l' esempio della denuncia che farà contro ignoti per tutelare l' ambiente.

L'ambiente e non l' immagine, che è l' unica cosa di cui si preoccupa il Sindaco Amantea.

Che regala ad un legale 2500 euro per querelare il sindaco di Nocera invece di collaborare.

E che intanto, in attesa di Marco Carta, si impegna alacremente nella fondamentale attività della sistemazione dei palloncini per la Notte Bianca.

Complimenti!”

Pubblicato in Politica

Tutti lo sanno ma nessuno ci crede. Forse per scaramanzia!

Tutti, cioè, sanno che il nostro comune è oberato di debiti.

 

Quello che non si riesce a sapere è la loro entità.

Ma forse non lo si vuole sapere.

Di certo esistono, di certo vengono dal passato e sembra che non vi siano responsabili.

Già! E poi a che serve cercare uno o più responsabili?

Mica questi responsabili saranno mai chiamati a rimborsare i debiti.

 

Per scienza contabile e politica nessuno ha mai pagato i debiti fatti in nome e per conto del comune.

Esiste, cioè, il principio della incertezza ed indeterminatezza del debito e quello della irresponsabilità personale. Tutt’al più si potrà dire che la responsabilità sarà della intera amministrazione. Il che, tutto sommato, è vero ove si consideri che comunque anche la minoranza avrebbe potuto e dovuto contestare e denunciare questi debiti che poi saranno pagati dai cittadini.

 

Già! La certezza assoluta è che qualcuno questi debiti li dovrà pagare e sono i cittadini. Ma non solo quelli attuali. No! Anche quelli futuri, cioè anche quelli ancora non nati. I nostri incolpevoli figli e nipoti.

 

Quali debiti?

Ecco l’ultimo è quello che emerge dal debito intimato dalla Commissione europea che ha disposto che la Calabria deve pagare per le seguenti 43 discariche illegali: Amantea, Belmonte Calabro (2), Caloveto, Campana, Colosimi, Falconara Albanese, Firmo, Laino Castello, Longobardi, Maierà, Malito, Mendicino, Mormanno, Pietrapaola (2), Sangineto, Maida, Tortora, Verbicaro, Villapiana, Umbriatico, Badolato, Davoli, Gizzeria, Isca sullo Jonio, Magisano, Martirano, Martirano Lombardo, Petronà, San Floro, Sellia, Soveria Simeri (2), Taverna, Reggio Calabria, Acquaro, Gerocarne, Jappolo, Pizzo Calabro, Ricardi, Sana Calogero e Sorianello.

 

Il ministro dell'Ambiente Galletti davanti alle commissioni congiunte Politiche Ue e Ambiente ha detto : «Le somme delle sanzioni pagate dallo Stato Italiano sono oggetto del diritto di rivalsa da parte del Mef nei confronti delle Regioni, secondo gli importi a ciascuno spettanti computando le discariche di pertinenza secondo quanto disposto dall'art. 43, legge 234 del 2012».

Infatti, il comma 10 del citato articolo stabilisce che “ Lo Stato ha altresì diritto, con le modalità e secondo le procedure stabilite nel presente articolo, di rivalersi sulle regioni, sulle province autonome, sugli enti territoriali, sugli altri enti pubblici e sui soggetti equiparati, i quali si siano resi responsabili di violazioni delle disposizioni della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, resa esecutiva dalla legge 4 agosto 1955, n. 848, e dei relativi Protocolli addizionali, degli oneri finanziari sostenuti per dare esecuzione alle sentenze di condanna rese dalla Corte europea dei diritti dell'uomo nei confronti dello Stato in conseguenza delle suddette violazioni”.

Il Ministero anticipa, dunque, ma Regioni e Comuni devono rimborsarlo. E sugli 80 milioni di euro totali, alla Calabria tocca restituire al Mef oltre 16 milioni di euro (16.281.404,10).

Ed infatti lo scorso primo aprile dagli uffici della Ragioneria generale dello Stato è partita una comunicazione indirizzata sia alla Cittadella regionale che alle sedi delle 40 amministrazioni comunali coinvolte nelle sanzioni.

Ai fini del recupero «degli importi anticipati dallo Stato si invita codesta Regione, quale responsabile in solido con i Comuni in indirizzo, (...) a voler concordare con gli Enti locali le modalità attraverso le quali provvedere al suddetto reintegro che, in base alla normativa vigente, può avvenire anche mediante compensazione, fino a concorrenza dei rispettivi importi, con altri trasferimenti dovuti dallo Stato».

Tradotto: mettetevi d'accordo e mandateci i soldi, altrimenti tratterremo i fondi statali che vi spetterebbero. E fatelo in fretta: «Trascorsi 90 giorni dalla ricezione della presente, se non ci saranno indicazioni sulle modalità di reintegro, si procederà al recupero delle risorse in questione a carico dei singoli Enti interessati ai sensi della normativa vigente».

L’importo dovuto dal comune di Amantea è pari a 388. 233,50 euro.

E sarà difficile, per non dire impossibile che sia pagato dalla regione.

Vedremo se il comune metterà questo debito nel bilancio preventivo del 2016.

Vi faremo sapere.

Pubblicato in Politica

nicola brunoLongobardi– Riconosciuti 700 mila euro di debiti fuori bilancio del comune di Longobardi, nell’ultima assise consiliare, tenutasi lo scorso 30 dicembre, alle ore 9.30, presso la sede municipale.

 

Duro il commento del capogruppo di minoranza Nicola Bruno: “Dopo oltre un decennio, finalmente, i debiti fuori bilancio sono approdati in consiglio per il loro riconoscimento. Dopo oltre un decennio, finalmente, i creditori potranno pagarsi. Oltre al danno, però, anche la beffa: ritardato pagamento ed “accettata” riduzione del 40% del credito hanno penalizzato gli aventi diritto. I debiti fuori bilancio sono e restano una realtà patologica nella vita dell’ente locale. Non bisogna essere bravi a trovare i soldi per ripianare i debiti fuori bilancio; bisogna essere bravi a non fare debiti fuori bilancio.

 

Qui sono una prassi, una storia vecchia e pesano come un macigno sulle casse comunali. Molti di essi non rientravano nella casistica tassativa di cui all’articolo 194 del tuel, eppure sono stati approvati, a maggioranza, dal consiglio, come per esempio “passaggi televisivi pubblicitari per € 7.200,00, fornitura materiale ufficio per € 18.737,55, enel-depuratore consortile per € 136.367,68, canoni demaniali per € 14.000,00, montaggio panchine per € 2.500,00 ed energia elettrica pubblica illuminazione per € 94.110,83”.

Come mai la procedura di riconoscimento è stata utilizzata per giustificare e pagare spese conosciute e conoscibili? Bisognava farvi fronte con la procedura ordinaria ed, in caso di  incapienza dei capitoli, l’amministrazione avrebbe dovuto effettuare le necessarie variazioni di bilancio. In questo elenco, poi, mancano tante altre posizioni debitorie più importanti e più gravi che presentano lati non chiari e persino elementi di dubbia legalità”. Contrario il voto dell’unica minoranza presente: “Beninteso, i creditori devono essere pagati o dall’ente o da chi ha commissionato i debiti non riconoscibili. Il nostro voto contrario –ha dichiarato il consigliere Bruno- è relativo ad una prassi illegittima ma anche ad una questione di metodo: il revisore dei conti avrebbe dovuto essere presente, come richiesto, per i necessari chiarimenti sui provvedimenti da approvare, visto il parere favorevole espresso sulla base di fascicoli estratti a campione”.

Pubblicato in Longobardi

Il PD scrive al sindaco, alla Giunta, al Prefetto, al procuratore della Corte dei Conti ed alla Procura della repubblica:

 

“Vista la sentenza del tribunale di Lamezia Terme che ha condannato il Comune di Nocera Terinese al pagamento in favore della Siger srl della somma di € 169.578,59 oltre interessi di mora calcolati secondo le previsioni di decorrenza PER UN TOTALE DI € 243.170,46 DI CUI € 73.992,17 interessi da aggiornare fino alla data del soddisfatto visto che il comune non ha prodotto opposizione.

 

Visto che l’Amministrazione non ha ancora provveduto all’adempimento integrale dell’obbligo di assicurare “effettività” alla pretesa creditoria della parte ricorrente non avendo posto in essere compiutamente tutti gli interventi all’uopo doverosi;

Visto Che il T.A.R. Calabria ha affermato, pertanto, la persistenza dell’obbligo dell’Amministrazione intimata ad ottemperare integralmente al giudicato nascente dal provvedimento giurisdizionale di cui sopra;

Visto che lo stesso T.A.R. ha conseguentemente affermato, in accoglimento del ricorso in esame, l’obbligo dell’Amministrazione di ottemperare integralmente al giudicato nascente dalla decisione innanzi richiamata, con specifico riguardo agli importi indicati nel ricordato decreto, detratto quanto già pagato a qualsiasi titolo;

Che il giudice amministrativo ha ritenuto opportuno, in considerazione della rilevante entità delle somme, assegnare, al riguardo, per l’integrale esecuzione del credito, al Comune di Nocera Terinese, in persona del Sindaco pro-tempore, il termine di 180 (centottanta) giorni decorrenti dalla comunicazione o della notifica (se anteriore) della sentenza n.994/l 3 del 10 ottobre 2013;

Che lo stesso T.A.R. Calabria ha statuito, in caso d’inerzia dell’Amministrazione oltre il predetto termine assegnato, la nomina di Commissario ad Acta nella persona di un funzionario in servizio presso l’Ufficio di Ragioneria della Prefettura di Catanzaro, indicato nominativamente con provvedimento formale del Prefetto di Catanzaro, col compito di provvedere a dare integrale esecuzione al giudicato de quo entro l’ulteriore termine di 180 (centottanta) giorni, decorrente dalla scadenza del termine assegnato all’Amministrazione;

Che il Comune di Nocera Terinese non ha dato riscontro all’atto de qua e che la stessa sentenza

nr. 994/13 del 10 ottobre 2013 è rimasta tuttavia priva di attuazione;

che il Prefetto di Catanzaro, a seguito dell’attività posta in essere anche con sollecitazioni, non è addivenuto alla definitiva conclusione della controversia, e che pertanto con proprio provvedimento n. 101374 del 27 novembre 2014, ha designato un Commissario ad Acta per l’espletamento degli adempimenti ed adozione dei provvedimenti amministrativi

Che il Commissario ad Acta , al fine dell’ottemperanza della sentenza n,994/l3 del 10/10/2013 ed in considerazione delle problematiche di bilancio della stessa Amministrazione debitrice, che presenta scarsa liquidità, ha depositato presso il TAR Calabria di Catanzaro- Sezione 2”- apposita richiesta di proroga termine prot.n. l/U.C./994/l3 datata 28/11/2014;

Che il Giudice Amministrativo, con Ordinanza collegiale n.284/l 5 Reg.Prov.Coll.n.00287/20 13 Reg.Ric. del 15/01/2015 trasmessa a mezzo nota del 16/02/2015, ha disposto la proroga di giorni 180 (centottanta) del termine per provvedere assegnato al Commissario ad Acta;

Tutto ciò premesso Si chiede

Documentazione con cui si evince la vicenda che ha determinato il debito per il comune, nonché una ricognizione dell’Ufficio di Ragioneria e copia delle fatture con relativa descrizione che hanno generato il debito inoltre chiede le disponibilità economiche dell’ente con indicazione dei relativi capitoli di spesa e sulla capacità di indebitamento dell’Ente;

Elenco fatture : Lavori straordinari Fatt.n.254/08, Fatt.n.166/08, Fatt.n. 31/08,Fatt.n.171/08,Fatt.n.238/09, Fatt.n.345/09, Fatt.n.127/10

SICURI DI AVERE RISPOSTE ESAURIENTI IN MERITO PORGIAMO DISTINTI SALUTI

NOCERA TERINESE LI 26/05/2015 GRUPPO CONSIGLIARE PD DI NOCERA TERINESE

Pubblicato in Lamezia Terme

Ne è certo l’assessore regionale all’ambiente Francesco Pugliano.

Tanto certo che ha anticipato la sua preoccupazione alla giunta regionale convocata d’urgenza

In sostanza Pugliano ha informato l'esecutivo che «il sistema rifiuti in Calabria, potrà andare, per la prossima stagione estiva, seriamente in crisi per carenza di risorse».

E poi ha aggiunto che ciò dipende dal « mancato pagamento, da parte di molti comuni, degli oneri obbligatori che devono versare alla Regione»

Ma Pugliano ha attivato i primi provvedimenti disponendo una indagine conoscitiva delle singole posizioni debitorie

Non solo ma si è riservato di rendere noti i nomi dei Comuni morosi.

Nel contempo l’assessore regionale ha dichiarato che provvederà ad attivare le procedure previste dalla normativa regionale ed a nominare i commissari 'ad acta' per la riscossione coatta dei tributi.

Infine ha aggiunto che “ Sarà, inoltre, effettuata ogni verifica tesa alla compensazione dei debiti con le risorse che la Regione dovrebbe trasferire ai Comuni».

La preoccupazione è fortissima considerato che i rifiuti marcescenti possono creare seri problemi sanitari ce durante la stagione estiva possono diventare drammatici

Se tutto va bene si ipotizzano non solo miasmi ed anche frotte di ratti e nugoli di zanzare, ma anche inquinamenti da percolato se non incendi da autocombustione o pseudo autocombustione.

Amantea se vuole salvarsi deve attivare immediatamente la raccolta porta a porta previa apertura di una reale ed efficiente isola ecologica.

Pubblicato in Calabria
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