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La lotta dei sindaci contro l’abbandono dei rifiuti è spesso una lotta inutile se non viene combattuta anche dai cittadini per bene

Pr questo il sindaco di lago ha postato il seguente avviso:

“Abbandono indiscriminato dei rifiuti- qualcosa sta cambiando …

Grazie cittadini

Oggi un cittadino anonimo di Lago ha inviato al sindaco delle immagini che ritraevano due signori che abbandonavano dei rifiuti sulla strada provinciale Lago Amantea

Le immagini sono state prontamente inviate ai Carabinieri Forestali che hanno avviato le dovute indagini ed i trasgressori saranno duramente sanzionati

L’amministrazione di Lago è sempre determinata combattere e reprimere, utilizzando qualsiasi risorsa, questo triste fenomeno

Siamo fin d’ora grato ad ogni cittadino che con grande senso civico e sensibilità sarà protagonista nel mantenere pulito il nostro territorio.

PS Non sappiamo di quale cittadina siano coloro che hanno abbandonato i rifiuti …..

Pubblicato in Belmonte Calabro

Delle 14 società ambientali volute dai commissari per la emergenza ambientale in Calabria , se non erriamo, ne è rimasta una sola.

La Multiservizi di Lamezia Terme.

Cioè l’unica che è pubblica.

Tutte le altre, pubblico-private- sono miseramente finite.

Molte fallite, le altre chiuse per infiltrazioni mafiose.

Anche la nostra, l'Appennino Paolano che aveva sde nel PIP di Campora San Giovanni.

L’ultima vicenda, quella di Gioia Tauro, dove l’inceneritore sarebbe stata cosa dei Piromalli.

Di cui si legge sui quotidiani che “Veolia e Termomeccanica avrebbero pagato regolarmente il “pizzo” al clan della Piana per poter lavorare nella zona.

La “tassa ambientale” finiva nascosta tra i costi d’impresa delle due holding. Il costo per operare “tranquilli” si aggirava sui 30 euro a viaggio di camion”.

Il Fatto quotidiano parla di 80 euro a camion!

Questo è quanto emerge dall’inchiesta Metauros.

E tutti i clan ricevevano una quota delle estorsioni che le società che si sono avvicendate nella gestione dell’impianto sono state costrette a pagare.

Un sistema iper collaudato che si avvaleva anche di persone interne agli uffici del Commissario di Governo per la emergenza ambientale.

Alle infiltrazioni della ‘ndrangheta e della corruzione esiste una unica risposta possibile quale è quella della gestione pubblica dei servizi ambientali, atteso che i comuni non riescono a pagare tangenti.

E si intenda parliamo di gestione diretta senza alcuna cessione nemmeno parziale dei servizi.

Pubblicato in Campora San Giovanni

Dopo le dure critiche pervenutegli ecco che il governatore fa un ennesimo passo indietro.

Palese dimostrazione della sua improvvisazione e della sua mancanza di democrazia.

Ora, in sostanza, dichiara di non essere un evangelista per cui le sue delibere non sono intoccabili come la Bibbia!

Ma ecco che il governatore si dichiara disposto ad apportare correttivi all'atto di giunta che rimodula le tariffe per il conferimento e dice che: «Nei prossimi giorni convocherò un'assemblea dei sindaci, che sarà la sede dell'autodeterminazione».

Che incredibile faccia tosta!

Solo ora scopre la democrazia e dichiara che saranno i sindaci a determinare le tariffe!

Ecco che scatta la trappola!

Poi, fa eco a quanto dichiarato dall’assessore all’ambiente Antonella Rizzo ed insiste sollecitando « fin da ora i Comuni a definire gli Ambiti territoriali ottimali, che sono gli organi che devono operare queste scelte».

Infine ci sembra menta spudoratamente sostenendo che « C'è un ritardo nella creazione degli Ato ed è per questo che la Regione supplisce a questa assenza»- e che- «la nostra impostazione agevola la raccolta differenziata, non la mortifica. In pochi anni siamo passati dal 12,5 a oltre il 30%!».

Ma come può farci credere che la delibera contestata muova nella direzione dell’aumento della raccolta differenziata se invece di premiare i comuni che hanno ottenuto i migliori risultati nella raccolta differenziata li penalizza?

La verità è che ora comunque Oliverio e Rizzo passano la patata bollente ai sindaci.

Sapranno i sindaci, i nostri eroi, tutelare gli interessi dell’ambiente e dei loro stessi amministrati, contenendo le tariffe e non aumentandole?

Hanno i sindaci compreso che, come ci sembra, la delibera intendeva favorire proprio la costituzione degli Ambiti territoriali ottimali che unificheranno la tariffe dei comuni migliori con quelle dei comuni peggiori?

E lo hanno compreso i partiti che fanno finta di difendere i calabresi?

A noi sembra di no!

Bene!

Prendiamo atto di due cose.

La prima è che “qualcuno” osa contestare Mario Oliverio ,il “padre –padrone” della Calabria, quello che assume decisioni assurde a danno dei calabresi

La seconda è che a contestare sono i sindaci tramite il loro rappresentante Gianluca Callipo, presidente dell’associazione nazionale comuni italiani.

«Il presidente della Regione convochi al più presto una riunione e ci spieghi le motivazioni che stanno alla base dell'aumento indiscriminato delle tariffe per il conferimento dei rifiuti».

Gianluca Callipo, presidente di Anci Calabria, in una nota «si fa portavoce della protesta dei sindaci contro la delibera di giunta 344 del 25 luglio scorso, ma pubblicata e resa fruibile sul Burc un mese dopo, il 23 agosto, con la quale è stato deciso dalla Regione un considerevole aumento dei costi per il conferimento dei rifiuti, anche a carico di quei Comuni dove più alta è la percentuale di raccolta differenziata e che, in virtù dei risultati ottenuti, dovrebbero pagare di meno».

«Non sappiamo - prosegue - quali siano i motivi che hanno spinto la Regione ad adottare un provvedimento tanto contraddittorio che demolisce anni di politiche a favore della raccolta differenziata e, quindi, dell'ambiente.

La cosa più incredibile, infatti, è che i Comuni non sono stati né interpellati né avvisati in alcun modo.

Questo non è comprensibile, sia da un punto di vista istituzionale che politico.

Prima di adottare una decisione così palesemente iniqua, la Regione avrebbe dovuto confrontarsi con noi che siamo il primo avamposto istituzionale dei cittadini, direttamente colpiti dagli aumenti perché la tassazione comunale sui rifiuti impone la copertura del cento per cento a carico degli utenti.

In altre parole, questi incrementi colpiscono direttamente le tasche dei cittadini. In questo modo ogni incentivo alla differenziata viene meno, ogni promessa di diminuzione della Tari diventa impossibile e si trasforma nelle solite chiacchiere buone solo in campagna elettorale.

Come si può salvaguardare la credibilità delle istituzioni e dei rapporti corretti tra i vari livelli di governo se in un giorno di piena estate viene sfornato nell'assoluto silenzio un decreto così dirompente?».

«A nome dei Comuni calabresi e delle comunità che rappresentano - conclude Callipo - chiedo al presidente della Calabria di spiegarci e ascoltare le nostre ragioni organizzando una riunione a cui possa partecipare una delegazione di Anci Calabria e una rappresentanza delle amministrazioni comunali. È in gioco la coerenza stessa delle istituzioni».

Riusciranno i nostri eroi a far ritrovare saggezza al nostro presidente totalmente deludente?

Pubblicato in Calabria

La situazione dei comuni è disperata e nessuno interviene per far riprendere la rotta nella direzione della correttezza contabile ed amministrativa.

 

E’ mai possibile che le amministrazioni comunali ed in primis gli uffici di ragioneria paghino con discrezionalità le fatture che loro stessi scelgono?

Noi riteniamo di no!

Noi pensiamo che le fatture debbano essere pagate in relazione alle prestazioni eseguite.

Ed ancora, è mai possibile che le amministrazioni comunali utilizzino le entrate dei propri tributi per spese di ordine generale senza pagare i servizi da cui derivano i tributi stessi.

Noi riteniamo di no!

E’ il caso del servizio acquedotto

E’ il caso dei servizi RSU

Ma quello che è osceno e vergognoso è che si contestano i debiti.

Anzi si minaccia la Sorical di portarla in Tribunale perché di fronte ai mancati pagamento ridice la fornitura di acqua.

Ma esiste un modo alternativo per procurarsi dai debitori i fondi per pagare il personale e le spese generali?

Portare i comuni in tribunale ed attendere 5-10 anni per avere una risposta giudiziaria, magari da un terzo sindaco perché nel frattempo il primo si è dimesso, il secondo ha finito il mandato ed il terzo ha trovato le casse del comune vuote?

Non solo.

Nel caso dei rifiuti si chiedono prestazioni migliori , nuove assunzioni, nuovi automezzi, la città pulita.

Cose impossibili da garantire quando i comuni non pagano ed il personale avanza mesi e mesi di stipendi, non si riesce a comprare il carburante, l’olio, non si riesce a manutenzionare i mezzi e così via.

E non basta.

Talvolta si scatenano le istituzioni amiche per fare rete contro.

Dove succede?

Dovunque le amministrazioni sono gestite da persone che ha perso la testa o forse non l’ ha mai avuta!

Dovunque le amministrazioni hanno dimenticato il passato , anche quello recente.

Dovunque si sono presi impegni allineati a quanto.

«Come primo cittadino è dallo scorso 3 luglio che combatto e rincorro i vertici della Lamezia Multiservizi per fare in modo che il servizio di raccolta differenziata possa essere potenziato attraverso alcuni accorgimenti: dallo spostamento della rampa nell'isola ecologica, a spese dell'ente, all’ottenimento di apposita autorizzazione per lo sversamento di ulteriori 25 tonnellate giornaliere di spazzatura presso la discarica di Lamezia Terme, oltre alle 10 già autorizzate presso la discarica di Rende.

 

Ritengo, inoltre, sia auspicabile la possibilità di far utilizzare al personale comunale gli automezzi della ditta, creando i presupposti per un aumento dell’organico dedito alla raccolta.

 

Nonostante la richiesta più volte sollecitata dell’apertura di un tavolo tecnico e di confronto non vedo passi significativi in tal senso.

La collettività è impegnata nelle operazioni di classificazione e di riciclo dell’immondizia, ma il servizio offerto rimane fortemente scadente, con danni rilevanti all'immagine di una città che si prefigura come realtà turistica e commerciale».

 

«La stessa battaglia la giochiamo sul fronte della fornitura idrica.

Alla Sorical, la società che per conto della Regione Calabria cura l’erogazione dell’acqua potabile, abbiamo prontamente inoltrato una richiesta per l'aumento del flusso, ribadendo l’impegno dell’ente nella lotta al furto del prezioso liquido tramite l’impiego di personale operaio esperto e dei vigili urbani.

Il risultato, come alcuni utenti hanno potuto monitorare nel corso delle ultime settimane, rimane piuttosto scarso.

Siamo dunque pronti a valutare ogni possibile alternativa, prendendo in considerazione anche un’eventuale rescissione in danno».

Pubblicato in Cronaca

Montalto Uffugo – Un’ attività finalizzata al controllo sullo smaltimento dei rifiuti ha portato nei giorni scorsi nel comune di Montalto al sequestro di un terreno e al deferimento di quattro persone che dovranno rispondere di “smaltimento illecito dei rifiuti”.

L’attività investigativa condotta dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Montalto Uffugo ha fatto si che si individuasse in località “Lucchetta” un terreno che veniva utilizzato per lo smaltimento illecito di rifiuti di materiale di scavo e materiale inerte proveniente dalla demolizioni di un cantiere.

Tale attività, eseguita su di un terreno posto a meno di 150 metri dal Torrente Mavigliano, iscritto nelle acque pubbliche della Provincia di Cosenza, era realizzata in assenza delle autorizzazioni previste ed ha portato ad una modifica dello stato dei luoghi.

Si è quindi proceduto, oltre al sequestro dell’area, circa 2500 metri quadri, al deferimento all’Autorità Giudiziaria, in concorso tra di loro, del proprietario del terreno, tecnici e imprenditori

Pubblicato in Cosenza

I carabinieri della stazione di Fuscaldo e della compagnia di Paola, nel corso di attività volte alla prevenzione e repressione di reati di natura ambientale, in località Sotto le Timpe Mazzei di Fuscaldo, hanno proceduto al sequestro preventivo di una vasta area abbandonata.

 

Come comunicato dalle forze dell'ordine all'interno insisteva un capannone industriale in disuso, adibita a discarica abusiva a cielo aperto di ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi, consistenti in materiali ferrosi, pezzi di ricambio di autovetture, pneumatici, materiali plastici, oli esausti, tutti abbandonati.

 

Immediati accertamenti dei carabinieri della locale stazione hanno permesso di appurare che l'area interessata, della dimensione di circa 1800 mq (l'area del capannone è di circa 530 mq) risulta del demanio pubblico dello Stato.

Considerato che la vasta area era stata oggetto di un accumulo non occasionale e ripetuto di rifiuti, in considerazione dell'eterogeneità dei rifiuti ammassati, della definitività del loro abbandono, e del degrado dei luoghi ove i rifiuti sono stati scaricati, i carabinieri hanno eseguito il sequestro preventivo dell'intera area.

I militari hanno trovato ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi, quali materiali ferrosi, pezzi di ricambio di autovetture, pneumatici, materiali plastici, oli esausti, tutti abbandonati.

 

Si trattava di un accumulo non occasionale di rifiuti.

Il Comune è stato interessato anche per la rimozione, lo smaltimento dei rifiuti ed il ripristino dello stato dei luoghi.

La intera zona demaniale sequestrata è stata affidata in custodia giudiziale all'assessore all'ambiente del Comune di Fuscaldo, così come previsto dalla disciplina nazionale per la gestione dei rifiuti.

Sono in corso accertamenti volti ad individuare gli autori dello sversamento abusivo

Peccato che non sia stato fatto nel corso dei ripetuti abbandono di rifiuti.

Pubblicato in Alto Tirreno

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa della Forestale

Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno notificato nei giorni scorsi ventiquattro informazioni di garanzia, con contestuale avviso della chiusura delle indagini preliminari,

per smaltimento e traffico illecito di rifiuti.

L’attività d’indagine eseguita dal personale del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Cosenza e condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha riguardato lo stabilimento Seteco di Marcellinara (cz) e l’attività di bonifica al suo interno effettuata nel 2012.

Lo stabilimento, produceva compost di qualità a partire da rifiuti organici rimasti all’interno di un capannone.

Dopo il fallimento del’azienda è intervenuto per la bonifica del sito il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria.

Tale procedimento, che ha visto la presunta bonifica di un capannone privato con fondi pubblici, è stato oggetto di una accurata indagine che ha riscontrato diversi illeciti ambientali in violazione al D. Lgs. 152/2006.

In realtà non è stata realizzata alcuna procedura di bonifica, ma solo una rimozione di rifiuti i quali pur possedendo caratteristiche che li rendevano ammissibili solo in discarica per rifiuti pericolosi sono stati comunque smaltiti in discariche per rifiuti non pericolosi.

Le indagini hanno fatto emergere irregolarità nell'affidamento dei lavori, nelle modalità di smaltimento e nella produzione di documentazione falsificata.

Gestione abusiva di rifiuti, turbata libertà di scelta del contraente, omissione atti d’ufficio, falso ideologico, abuso d’ufficio e truffa alla Regione sono i reati a vario titolo contestati agli indagati, dirigenti regionali, imprenditori, amministratori e tecnici di società.

Catanzaro 22 dicembre 2016.

Pubblicato in Catanzaro

abbandono rifiuti-a844Controllo congiunto di CFS e Guardia Costiera

 

COSENZA 16 dicembre 2016 –Operazione congiunta del personale del Corpo Forestale dello Stato di Paola e della Guardia Costiera di Paola dipendente dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro volta alla repressione del fenomeno dell'abbandono di rifiuti.

Nei giorni scorsi il personale operante durante una attività di controllo ha rinvenuto lungo l'arenile di Paola nella zona Nord,in località “Pagnotta”, diversi cumuli di rifiuti abbandonati sul margine che divide la strada dall'arenile.

 

Questi erano costituiti da rifiuti urbani non pericolosi,come rifiuti organici (scarti di cibo), esiti di potature di alberi, plastica (giocattoli,bottiglie,flaconi di detersivo) scarpe ed indumenti in disuso,ed altro ancora.

Probabilmente questi abbandoni di rifiuti sono perpetrati da cittadini che non si sono adeguati ai criteri della raccolta differenziata adottata da qualche tempo dal Comune di Paola. Dagli accertamenti effettuati sono stati identificati diversi responsabili di tali abbandoni ,verso i quali sono state irrogate sanzioni amministrative per migliaia di euro.

In questa zona il fenomeno dell’abbandono è frequente, in particolare lungo i corsi d’acqua. Durante i fenomeni di piena il materiale abbandonato viene trasportato a valle fino ad arrivare sul litorale costiero. Gli accertamenti per individuare ulteriori responsabili sono ancora in corso.

Pubblicato in Paola
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