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Ci perviene il seguente messaggio:

“Le chiedo la cortesia se si può interessare dei disagi che stiamo subendo a Campora da parte della Telecom.

È dallo scorso Giovedì che una buona parte di Corso Italia è senza telefonia fissa.

I lavori eseguiti da Telecom hanno creato un corto circuito e nessuno si interessa alla sua risoluzione.

Se può dare una mano evidenziando il problema aiuterebbe sicuramente.

Cordiali saluti nota firmata dr G. P.”

Difficile non aderire a questa richiesta segnalando il problema.

Come è noto gran parte della Calabria e tra questa sia Amantea che Campora SG sono interessati da lavori di realizzazione della nuova rete web che intersa anche le centraline

Basta poco, così, che alcune linee saltino come successo a Campora SG

In verità succede anche ad Amantea.

Ci vuole pazienza ma anche tante proteste

Pubblicato in Campora San Giovanni

Sono tanti gli amanteani che si lamentano del fatto che Telecom ed Enel fanno come gli pare, posando in ogni dove reti telematiche sotterranee probabilmente senza nemmeno depositare il progetto presso gli uffici comunali, così che un qualche domani che si dovrà eseguire una rete urbana si creeranno problemi alla rete internet.

Molti si lamentano dei fossi lasciati aperti per giorni e giorni con danni alle sospensioni ed ai bracci delle ruote delle auto

Molti, infine si lamentano dell’impianto di armadi ed oggi di specifiche forniture autonome di energia elettrica di prossimità.

A chi si lamenta viene detto che si tratta di futuro e che il futuro non può essere fermato

Ma c’è chi si lamenta.

Ecco una nota pervenutaci:

“Con la scusa della tecnologia necessaria, in questi giorni, ad Amantea, stanno piantando tanti nuovi alberi, pardon paletti, con la scritta Enel affiancandoli a preesistenti armadi Telecom.

Vista così non sembrerebbe niente di strano, ma guardiamo il fenomeno da un'altra angolazione.

Se un onesto cittadino deve avere tutti i permessi prima di realizzare un qualsiasi manufatto abitativo ,compreso il parere della sovrintendenza alle belle arti (che giustamente verifica sia l’impatto ambientale che estetico) come mai questi obbrobri sfidano tutte le leggi dell’estetica e del buon senso senza problemi?

Evidentemente da queste parti siamo ancora considerati con l’anello al naso.

A prescindere dal fatto che un aggeggio del genere in seguito diventa una servitù per il proprietario dell’immobile adiacente e quindi arreca un danno non indifferente.

Per non parlare del danno arrecato ai marciapiedi, costati tanti soldi ed alle stesse strade dove l’asfalto poi verrà rimesso in modo approssimativo, se mai verrà rimesso

I cittadini sono inermi, subiscono passivamente per quieto vivere, e questo non è giusto”.

Si! Siamo d’accordo se un cittadino viene controllato quando fa un allaccio alla rete fognante perché non dovrebbe esserlo la Telecom e l’Enel?

Se viene creata una servitù perché Telecom ed Enel non dovrebbero essere assoggettati alle regole di tutti? Sono forse così speciali da muoversi al di sopra se non al di fuori della legge?

In verità ad Amantea molte cose sono possibili e le leggi sono rispettate da taluni solo per un fatto di etica, di cultura , non certamente per timore di essere contravvenzionati.

D’altro canto chi mai ha rispettato o rispetta la seguente norma del D.M. 05-11-2001che vi trascriviamo ?

3.4.6 Larghezza del marciapiede

La larghezza del marciapiede va considerata al netto sia di strisce erbose o di alberature che di dispositivi di ritenuta. Tale larghezza non può essere inferiore a metri 1,50. Sul marciapiede possono, comunque, trovare collocazione alcuni servizi di modesto impegno, quali centralini semaforici, colonnine di chiamata di soccorso, idranti, pali e supporti per l'illuminazione e per la

segnaletica verticale, nonché‚ eventualmente per cartelloni pubblicitari (questi ultimi da ubicare,

comunque, in senso longitudinale alla strada). In presenza di occupazioni di suolo pubblico localizzate e impegnative (edicole di giornali, cabine telefoniche, cassonetti ecc.) la larghezza

minima del passaggio pedonale dovrà comunque essere non inferiore a metri 2,00.

Pubblicato in Politica

fibra otticaParte il programma per la realizzazione in Calabria della rete di nuova generazione in fibra ottica, che ha l’obiettivo di fornire connettività con banda ultralarga in 223 nuovi comuni per favorire il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea.

 

Il progetto, presentato a Catanzaro dall'assessore Alfonso Dattolo, sarà gestito da Telecom Italia che si è aggiudicata il bando per la Regione Calabria relativo alla concessione di un contributo ad un progetto d’investimento per la realizzazione di nuove infrastrutture ottiche passive abilitanti alle reti NGAN (Next Generation Access Network), in grado di erogare servizi innovativi a cittadini, imprese e pubblica amministrazione.Il bando, emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico, prevede un finanziamento pubblico di 63,5 milioni di euro grazie all’utilizzo dei fondi europei FESR, a cui si aggiungono 36,6 milioni di euro di investimento da parte di Telecom Italia.

In particolare il piano cronologico prevede, entro il 2015, la copertura di 223 nuovi comuni, ossia i 155 già indicati dal Ministero dello Sviluppo Economico nel bando di gara più altri 68 comuni, per un totale complessivo di circa 1 milione e 300 mila abitanti.

I comuni interessati potranno sfruttare, su tutte le aree coperte, collegamenti con tecnologia ultrabroadband con velocità da 30 fino a 100 Megabit al secondo, accelerando in questo modo l’accesso ai servizi digitali innovativi rivolti a cittadini, imprese e istituzioni locali. Per raggiungere questo risultato verranno adeguate da Telecom Italia 359 centrali, che consentiranno così di abilitare circa 800 mila unità immobiliari a 30 Megabit al secondo e un migliaio di sedi della Pubblica Amministrazione, tra cui scuole e ospedali, a 100 Megabit al secondo.Nei giorni scorsi l’assessore all’urbanistica del Comune di Amantea Gianluca Cannata ha partecipato a Lamezia Terme, presso i locali della Fondazione Terina, alla Conferenza dei servizi presieduta dall’assessore regionale all’urbanistica, ratificando l’accordo di adesione da parte dell’ente nepetino.

«Per Amantea e Campora San Giovanni – ha evidenziato lo stesso Cannata – si tratta di un’opportunità eccezionale che potrà abbreviare ancora di più la distanza centro-periferia, facilitando l’ingresso di nuove aziende nel mondo del lavoro e rafforzando il posizionamento di quelle che già esistono, migliorando la qualità della vita di tutti i cittadini. Nel più breve tempo possibile , sulla base del programma d’intervento strutturato con l’assessore Dattolo, sarà avviata anche in città la posa dei cavi in fibra ottica per consentire un uso più veloce della rete. Seguiremo passo dopo passo l’evoluzione dei lavori, sensibilizzando la comunità sulle potenzialità dell’iniziativa, i nostri uffici sono già al lavoro per dare la massima collaborazione alfine di accelerare i tempi di realizzazione dell’importante opera infrastrutturale».

Ufficio stampa comune di Amantea

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Perviene e pubblichiamo il Comunicato stampa del Partito del Sud

“Il circolo del Partito del Sud di Longobardi a seguito del perdurante malfunzionamento della linea internet “veloce” sul territorio comunale promuove una petizione popolare che avrà luogo in questi giorni fra i cittadini di Longobardi .

Il Partito del Sud vuole ricordare alle istituzioni tutte che la nostra Carta Costituzionale all’Art. 3 parla di uguaglianza di tutti i cittadini in tutti gli ambiti della propria vita e, inoltre, che la “ Repubblica si impegna a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

E’ da sottolineare ancora, che la nostra terra calabrese è una delle poche regioni italiane dove la Telecom Spa è ancora unica proprietaria della linea telefonica e dati quindi non essendoci concorrenza è giocoforza che detta società non investa nell’aggiornare la stessa.

Si auspica che venga costituita una società terza a piena partecipazione statale che sia proprietaria delle infrastrutture (che quindi possa investire senza pensare al profitto) e che ne tragga profitto mediante la concessione alle società di telecomunicazione che ne fanno richiesta compresa la Telecom Spa.

Le soluzioni sono a volte più facili e semplici di quelle che appaiono se solo nella stanza dei bottoni si utilizzasse il buon senso.

Longobardi, li 26/06/2014                             Partito del Sud Circolo di Longobardi

NdR Eh Garibaldi, Garibaldi! Da noi la linea veloce di internet cammina ancora con il ciuccio; manco con il cavallo.

Pubblicato in Longobardi

Perviene da un nostro lettore, che ringraziamo, la seguente notizia che provvediamo a parteciparvi.

" Gentile redazione, voglio condividere con voi una notizia che purtroppo desta preoccupazione. Nella nottata tra giovedì e venerdì dei balordi hanno tranciato e rubato diverse centinaia di metri di cavo Telecom lungo la strada provinciale Lago- Greci.

Sta di fatto che tutta la periferia a sud di Lago è senza collegamento e internet.

Le frazioni sono per lo più popolate da anziani e immagino il loro disagio qualora fossero sprovvisti di cellulare o poco avvezzi a questo mezzo di comunicazione.

Si spera che Telecom risolva il problema nel più breve tempo possibile per diminuire i disagi e le forze dell'ordine vigilino per scongiurare questo nuovo business.

Cordiali saluti, Mauro Martillotto."

NdR.Ci uniamo anche noi all’auspicio che la Telecom provveda come dovuto all’immediato ripristino delle indispensabili comunicazioni.

E lo facciamo ricordando i messaggi di fumo degli indiani

Pubblicato in Basso Tirreno

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa dell’on Enza Bruno Bossio.

“Un progetto strategico per l’intero Paese il cosiddetto scorporo della rete fissa di Telecom. Ma quali sono i tempi che l’azienda ha previsto per lo scorporo all’indomani della decisione del CDA di congelare la procedura? E nell’ipotesi che il trasferimento, invece, andasse avanti   la società resterebbe sotto il controllo di Telecom al 51% o si troverebbero altre forme di organizzazione aziendale e finanziaria? Inoltre, rispetto al perimetro della nuova società come mai è rimasta esclusa la cosiddetta dorsale in fibra ottica? E ancora,  Telecom  intende soltanto attendere la decisione della Commissione Europea? E nel caso che quest’ultima decidesse di rigettare la delibera dell’AGCOM quali effetti si avrebbero sulle procedure di scorporo?” Questi gli interrogativi posti dalla deputata del Pd, l’on. Enza Bruno Bossio nel corso dell’audizione informale del Presidente esecutivo Telecom Italia Franco Bernabè, in Commissione Trasporti e Telecomunicazioni  della Camera. Oggetto dell’audizione , dunque,  il piano di separazione della rete di Telecom Italia: “Si tratta di una grande azienda – ha ribadito nel suo intervento l’on Enza Bruno Bossio -  Telecom  rappresenta un patrimonio non solo dei suoi azionisti ma dell’intero Paese”. Inoltre, l’on. Bruno Bossio, assieme a numerosi altri deputati, ha chiesto al Presidente Bernabè maggiori chiarimenti sui reali motivi che hanno portato al congelamento della procedura di scorporo della telefonia mobile. In particolare, sottolineando come la decisione del CdA di Telecom, del 15 luglio scorso, sia intervenuta subito dopo la delibera con la quale l’AGCOM ha ridotto il costo del canone per il cosiddetto unbundling local loop (il cosiddetto “ultimo miglio”) passato dal 9,28 a 8,68 euro. L’ipotesi è che Telecom, messa di fronte ad una prospettiva di minori ricavi (stimati per 110 milioni in meno rispetto al 2012) avrebbe deciso di congelare lo scorporo annunciato (procedura che avrebbe effetti positivi sul mercato in termini di riduzione delle tariffe e di efficientamento dei sistemi di comunicazione) in attesa della pronuncia della Commissione Europea in merito alla delibera dell’AGCOM. Bernabè, tuttavia, nella sua audizione in Commissione non ha fatto alcun riferimento alla decisione del CdA del 15 luglio. “Crediamo nel progetto - ha concluso Bernabè - e lo vogliamo portare avanti. C’è la disponibilità ad accelerare”.

Cosenza, li 18 luglio 2013

Pubblicato in Italia

Tre avvocati che sono finiti ai domiciliari. La truffa era costituita da cause civili "seriali" contro Telecom Italia da parte di utenti ignari o addirittura deceduti.

Cause civili ''seriali'' contro Telecom Italia da parte di utenti ignari o addirittura deceduti: era il meccanismo di una truffa condotta da tre avvocati che sono finiti ai domiciliari, al termine di una inchiesta della procura di S. Maria Capua Vetere (Caserta).

Oltre 1.300 i fascicoli sotto esame: i risarcimenti decisi dal giudice di pace e soprattutto il rimborso delle spese legali venivano intascati dagli avvocati. Si calcola che la truffa abbia fruttato circa 200mila euro.

Pubblicato in Italia
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