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In una dialettica politica costante ed intensa non solo la maggioranza parla ai longobardesi, ma, con una approfondita relazione di fine anno, anche la minoranza.

 

Ecco quanto scrivono Bruno e Cicerelli:

“"Conformemente al ruolo proprio delle opposizioni, in questi primi due anni e mezzo, abbiamo esercitato appieno il nostro ruolo politico, di stimolo all'operato dell'Amministrazione comunale e, soprattutto, di controllo sugli atti della maggioranza".

E' quanto affermano i consiglieri di minoranza Franco Cicerelli e Nicola Bruno.

"Tante le battaglie vinte nell'interesse dei cittadini.

Il primo atto -prosegue il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- all'indomani del nostro insediamento in consiglio, è stata la mozione del 26/06/2014 sull'istituzione della Commissione "S. Nicola Saggio".

 

Grazie al nostro impegno è stata istituita la suddetta Consulta.

Il cimitero versava in gravi condizioni statiche.

Già a partire dalla prima interrogazione del 04/11/2014 sino alla richiesta di intervento dei Vigili del fuoco del 11/05/2015, in cui ne denunciavamo le gravi precarie condizioni statiche, abbiamo ottenuto la ristrutturazione del camposanto.

Abbiamo ottenuto l'attivazione della raccolta differenziata.

La prima interrogazione sull'emergenza rifiuti risale al 30/06/2014.

Vista la gravità persistente abbiamo chiesto, con telegramma del 06/08/2014, l'intervento del Prefetto e dell'ASP "causa emergenza rifiuti".

Finalmente, verso la fine dell'anno, è partito il "porta a porta".

Permangono, tuttavia, criticità dovute ad incapacità amministrativa.

 

Abbiamo chiesto più interventi dell'ASP, a causa delle cattive condizioni igienico-sanitarie in cui versavano i serbatoi comunali.

La prima richiesta di intervento urgente risale al 06/08/2014 ed ha comportato, dopo le analisi dell'ARPACAL, l'adozione dell'ordinanza sindacale 24/07/2015, tuttora vigente, con cui il sindaco "ordina l'uso dell'acqua per soli scopi igienici".

Le famiglie interessate risiedono in Loc. Palieri e sono 24, per le quali abbiamo chiesto la riduzione delle bollette anni 2015-2016.

Nel frattempo li abbiamo indotti a ristrutturare gli acquedotti comunali.

Continua senza sosta la battaglia contro una pressione fiscale iniqua e al massimo.

Già il 03/10/2014 protestavamo non solo contro una tassazione esasperata, con le aliquote al massimo, non solo contro l'inasprimento, con l'invio di tutte le bollette arretrate dell'acqua, dal 2010 ad oggi, ma anche contro delle "forzature" per il prelievo fiscale".

Chi non ricorda il divieto imposto ai bambini morosi, dai nostri amministratori, di utilizzare scuolabus e mensa!

O l'onere imposto alle agenzie funebri di pagare il loculo cimiteriale che poi si sarebbero rivalse sull'utente con ovvi costi aggiuntivi!

In questo campo, siamo riusciti ad ottenere l'abbassamento della rata minima da € 100 ad € 50 per i contribuenti disagiati.

Infine, dopo aver segnalato invano il pericolo di crollo del ponte "La Rupe", lo scorso novembre abbiamo chiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco, che hanno obbligato l'Amministrazione comunale a metterlo in sicurezza.

Questi sono i fatti, sotto gli occhi di tutti!"

Pubblicato in Longobardi

DirezioneNazionaleAntimafiaLa Dna nel febbraio 2016 ha pubblicato la relazione annuale sulle attività svolte dal Procuratore nazionale e dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo nonché sulle dinamiche e strategie della criminalità organizzata di tipo mafioso nel periodo1° luglio 2014 –30 giugno 2015.

 

2.1.3. - Circondari di Cosenza e Paola.

Una prima valutazione generale attiene, ancora una volta, alla situazione, assai particolare, relativa agli apparati di polizia giudiziaria, evidentemente sottodimensionati rispetto al territorio in esame, alla sua conformazione, alle gravi infiltrazioni criminali ed ai preoccupanti collegamenti con ambienti politici locali e regionali emersi nel corso delle indagini.

 

§ 2.1.4. - Zona Tirrenica (Paola, Amantea, San Lucido, Fuscaldo, Cetraro e Scalea).

COSCA MUTO E GRUPPI CRIMINALI ATTIVI IN SCALEA

 

In Cetraro (CS) esercita la propria influenza la cosca “MUTO”, che è stata costituita e retta da Francesco MUTO e da suo figlio Luigi MUTO, considerato dagli investigatori l’unica persona in grado di reggere la struttura di ‘ndrangheta al posto del padre. Luigi MUTO è stato scarcerato il 4 aprile 2013.

L’associazione esercita una propria notevole influenza, altresì, nei comuni della fascia costiera dell’alto tirreno cosentino, primo fra tutti Scalea, avvalendosi, in questa circostanza, delle cosche degli “STUMMO” e dei “VALENTE”, ad essa subordinate.

La struttura criminale ha raggiunto un elevato livello di penetrazione anche nelle istituzioni locali,come è stato accertato nell’ambito del procedimento penale n.4991/09 R.G.N.R. (convenzionalmente denominato “PLINIUS”) che, nel luglio 2013, ha condotto all’esecuzione di un provvedimento cautelare nei confronti di 38 persone per associazione mafiosa, tra le quali il Sindaco di Scalea ed altri amministratori e funzionari dell’ente comunale che, così come evidenziato nel relativo capo d’imputazione associativo, avevano subordinato la politica locale ai voleri degli esponenti di vertice delle cosche, spesso determinando l’aggiudicazione degli appalti alle imprese indicate dagli esponenti della ‘ndrangheta.

Il procedimento penale ha ricevuto già un primo riscontro giudiziario con la sentenza emessa il 3 settembre 2015 dal Tribunale di Paola, che ha condannato –fra gli altri –l’ex Sindaco di Scalea, BASILE Pasquale, alla pena complessiva di 15 anni di reclusione.

Allo scopo di definire ulteriormente le condotte realizzate dai gruppi criminali operanti in Scalea, sono state richieste ed ottenute due distinte ordinanze cautelari emesse, lo scorso 15 maggio 2015, nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “PLINIUS 2”.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite nei confronti, complessivamente, di 21 indagati, per delitti di associazione di tipo mafioso, finalizzata alle estorsioni, alla turbata libertà degli incanti, per calunnia, violazioni di domicilio ed usura. L’attività investigativa, rappresenta, evidentemente, una naturale prosecuzione di quanto già evidenziato nella precedente attività,“PLINIUS”.

E’ stata individuata una pluralità di estorsioni in danno di diversi commercianti ed imprenditori del luogo, costretti ad elargire, senza alcun titolo, sotto la pressione di atti intimidatori, somme di denaro che variavano in relazione al tipo di attività commerciale o imprenditoriale vessata.

 

Di rilievo, altresì, la turbativa delle aste giudiziarie -in numero considerevole, visto il particolare periodo di crisi economica -finalizzata ad accaparrarsi immobili di rilevante valore, inibendo la partecipazione di altri concorrenti sgraditi all’associazione criminale.

L’indagine ha confermato il livello di infiltrazione raggiunto dai sodalizi ndranghetisti locali, caratterizzati ormai da tempo da un’organizzazione interna strutturata ed efficiente, in grado di

gestire con modalità tipicamente mafiose diversificate attività illecite, in particolare nei remunerativi settori dell’estorsione, dell’usura nonché del reimpiego di capitali illeciti. Ha dimostrato, altresì, l’immediata e purtroppo efficiente riorganizzazione della ‘ndrina scaleota, sotto le direttive di esponenti di spicco del locale ‘ndranghetistico dei “MUTO ”.

Sempre nello stesso ambito, sono in corso indagini circa le responsabilità di numerosi soggetti facenti parte di un sodalizio dedito allo spaccio di stupefacenti che si avvale della collaborazione nelle vesti di canali di approvvigionamento di soggetti contigui alla cosca di ‘ndrangheta “MUTO” di Cetraro.

 

Sono altresì in corso indagini relative alle cointeressenze della criminalità organizzata in ordine al tessuto politico-amministrativo del comune di Santa Domenica Talao.

Le indagini sono state avviate a seguito di atti intimidatori, denunciati in concomitanza con le ultime consultazioni elettorali per il rinnovo del consiglio comunale dell’ente locale, ipotizzando

l’esistenza di un contesto criminale, contiguo alla cosca di ‘ndrangheta “MUTO”, il quale, anche mediante tali atti intimidatori, avrebbe realizzato condotte volte ad ottenere il controllo dell’amministrazione comunale anche con propri “referenti”.Sono in corso, ancora, indagini relative a delitti in materia di armi realizzati nell’area territoriale dell’alto Tirreno cosentinoe ulteriori accertamenti relativi all’infiltrazione della cosca MUTO in altri settori della pubblica amministrazione

 

COSCA SERPA E GRUPPI CRIMINALI ATTIVI IN PAOLA E NEL SUO HINTERLAND.

In Paola (CS) e Fuscaldo (CS), è presente la cosca “ SCOFANO –MARTELLO –DITTO –LA ROSA ”, contrapposta, in Paola, alla storica cosca dei “ SERPA ” ed, in Fuscaldo, al gruppo “

TUNDIS ”.

La cosca “ SCOFANO –MARTELLO –DITTO –LA ROSA” era retta, originariamente, da SCOFANO Mario, referente sulla costa per i clan cosentini.

Attualmente è invece diretta dai fratelli Alessio MARTELLO e Francesco MARTELLO, entrambi figli del defunto Luciano MARTELLO.

Nella sola Paola (CS) opera, inoltre, la cosca dei “SERPA”, contrapposta a quella appena indicata. La cosca “SERPA” era collegata, dal punto di vista criminale, a quella dei “BRUNI” di Cosenza.

Tale ultima associazione criminale è stata tuttavia depotenziata per effetto del provvedimento cautelare emesso, nell’ambito del procedimento penale n.3278/00 R.G.N.R. (convenzionalmente denominato “TELA DEL RAGNO”), il 16 marzo 2012, dal G.I.P. Distrettuale di Catanzaro nei confronti di ben 62 soggetti appartenenti, oltre che al citato sodalizio, anche a gruppi criminali ad esso collegati, primo fra tutti la cosca “BRUNI” di Cosenza ma anche le cosche “LANZINO/RUA’” e “GENTILE” e “BESALDO”, attive in Amantea.

Tale procedimento penale ha ricevuto un riscontro giudiziario di primo grado, con la sentenza resa a seguito di rito abbreviato, il 29 luglio 2013, (attualmente in appello) e con quella, emessa a chiusura del rito “ordinario”, l’11 marzo 2015; è pendente, innanzi alla Corte d’Assise di Cosenza il “ troncone” per i reati di competenza.

Contestualmente è stata altresì proposta una misura di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti di SERPA Nella, individuata quale personaggio di vertice dell’omonima cosca, poi condannata l’11 marzo 2015, a 18 anni di reclusione.

La misura è stata disposta, il 15 settembre 2014, dal Tribunale di Cosenza, con provvedimento n.66/14 R.M.P.

In conseguenza di tale provvedimento, la cosca “RANGO/ZINGARI”, come già sopra accennato e come emerso nell’ambito del proc. penale n.484/13 R.G.N.R., ha tuttavia esteso la sua influenza in Paola, demandando il compito di insediarsi sul territorio a FOGGETTI Adolfo, poi divenuto collaboratore di giustizia.

 

COSCHE ATTIVE IN AMANTEA

Il territorio di Amantea (CS) è interessato dalla presenza di due gruppi criminali distinti, “ GENTILE -GUIDO-AFRICANO” e “ BESALDO”, attualmente non in conflitto per effetto di un tacito Accordo e, anzi, in cointeressenza in numerosi settori illeciti.

Le due associazioni criminali sono state indebolite per effetto di alcune misure cautelari e delle conseguenti condanne pronunciate nell’ambito del procedimento penale n.527/06 R.G.N.R. (convenzionalmente denominato “NEPETIA/ENIGMA ”), tanto che gran parte degli esponenti di vertice del sodalizio risulta tuttora detenuta, primi fra tutti GENTILE Tommaso e BESALDO Pasqualino.

 

Ulteriore momento di contrasto si è avuto, altresì, nell’ambito del proc. penale n.3278/00 R.G.N.R. già sopra menzionato, che ha visto coinvolti personaggi appartenenti al sodalizio.

Sono in corso attività che si prefiggono l’obiettivo di individuare le nuove “leadership” sul territorio e, nel medesimo contesto, si stanno verificando le dinamiche conseguenti ad una serie di atti intimidatori subiti dagli amministratori comunali del centro.

Pubblicato in Primo Piano

Un anno intenso per i vigili urbani: nonostante la carenza di organico sono stati garantiti i servizi essenziali in città. Ecco i dati del comandante Zucco della PM di Lamezia Terme:

La relazione sul 2012 è stata illustrata il 18 mattino dal comandante Salvatore Zucco, affiancato dal tenente colonnello Sergio Rubino e dall'assessore al ramo Pina Abramo.

Un anno particolarmente impegnativo per i vigili urbani che, nonostante la cronica carenza di personale (all'appello mancano infatti 40 unità), sono riusciti a garantire dei servizi essenziali per la città.

Sono appena 57 poliziotti municipali, di cui solo il 60% idoneo a stare sulla strada( cioè 34).

La sintesi dei dati:

20.476 sanzioni elevate, 2.561 punti decurtati e 28 patenti ritirate.

140 incidenti stradali rilevati, di cui 80 con lesioni, 4 con prognosi riservata e 50 senza lesioni;

9 notizie di reato trasmesse alla A G

11 conclusioni indagini,

110 sono stati i sopralluoghi tecnici effettuati.

4 persone arrestate in flagranza di reato per omissione di soccorso e favoreggiamento alla prostituzione;

108 notizie di reato e

93 persone denunciate.

113 ispezioni ad attività commerciali su aree private e pubblico in seguito ad accertamenti d'ufficio, esposti, e richieste di altri enti o a controlli durante il servizio;

14 ordinanze di chiusura o sospensione attività commerciali controllate,

647 controlli in occasione dei mercati settimanali, feste patronali, fiere e sagre varie.

21 le violazioni contestate a esercizi commerciali e

115 le violazioni contestate per il commercio su area pubblica (vendita abusiva o irregolare).

38 sequestri amministrativi di merce e attrezzature in genere,

11 sequestri giudiziari di merce con marchio contraffatto, il tutto per un totale di 10mila pezzi sequestrati.

7 sono state le violazioni rilevate al codice della strada per collocazione abusiva di pubblicità.

433 accertamenti vari in materia edilizia,

97 accertamenti effettuati su delega dell'autorità giudiziaria,

40 le comunicazioni di notizie di reato redatte per costruzioni realizzate in assenza di concessione o autorizzazione;

32 i verbali amministrativi di violazioni urbanistico edilizie e

14 i verbali di sequestro di immobili abusivi, apposizione sigilli e nomina custode giudiziario.

53 verbali di inottemperanza,

19 verbali di dissequestro,

18 ordinanze di demolizioni,

4 verbali di rimozione e di riapposizione di sigilli e

119 sopralluoghi per conto o congiunti con settori tecnici.

75 sono state le ispezioni finalizzate alla tutela ambientale o al controllo dei cicli lavorativi aziendali,

30 i sopralluoghi per accertare l'ottemperanza di ordinanze per motivi di igiene,

22 i reati contravvenzionali accertati e conseguente informativa all'autorità giudiziaria,

27 i reflui fognari denunciati,

20 gli accertamenti igienico-sanitari,

7 interventi di emergenza di protezione civile e

213 sanzioni amministrative in materia ambientale.

Nel 2012 in cassa è entrato milione di euro rispetto a 680mila dell'anno precedente.

Pubblicato in Lamezia Terme
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