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Brandico (Brescia) – 1 dicembre 2019 – Mara è stata uccisa mentre l’ex fidanzato era sotto l’effetto della droga.

Una notizia che ieri ha raggiunto l’intero paese di Azzano Mella sotto choc

El Chani, marocchino noto per reati legati allo spaccio, secondo i primi rilievi effettuati ha ucciso la ex fidanzata 46enne prendendola a pugni e bastonate, in particolare al volto e alla parte superiore del corpo.

 

La donna qualche settimana fa aveva deciso di troncare una relazione durata un po’ più di un anno e che sullo sfondo aveva lo spaccio e il consumo di cocaina.

Non si sa per quale motivo Mara Facchetti ha deciso di trascorrere almeno parte della serata o nottata di giovedì con lo straniero, che non ha mai accettato la sua decisione di lasciarlo.

Nel rendersi conto di cosa ha fatto El Chani prima ha cercato di strangolarsi con la sua cintura, poi ha vagato alcune ore fino a quando si è appeso con un cappio all’altalena del parco comunale di via Niga sempre ad Azzano Mella.

Il primo corpo ad essere trovato è stato il suo.

Poi è stata la volta dell’auto con le tracce di sangue e del corpo della donna.

I carabinieri, conoscendo la coppia, hanno immediatamente ricostruito i fatti.

Pubblicato in Italia

Un detenuto è fuggito dal Palazzo di giustizia di via Lattanzio Gambara in Brescia mentre era in attesa dell’udienza per l’estradizione.

Stando a quanto finora ricostruito, l'uomo era uscito per fumare una sigaretta e, approfittando di un momento di distrazione degli agenti di custodia, è riuscito a fuggire.

Per farlo pare che sia salito sul tettuccio di un'auto parcheggiata e poi abbia scavalcato la recinzione del tribunale, saltando sui binari della ferrovia che si trovano proprio dietro il palazzo di giustizia. 

Poi è scappato oltre i binari della stazione ferroviaria, facendo perdere le sue tracce.

Si chiama Marius Marmura.

Di questo il nome dell'uomo, si sarebbero perse le tracce, ma carabinieri e polizia lo stanno

Sull’uomo pende una condanna a sette anni per rissa emessa da un tribunale rumeno.

"Una cosa grave, che poteva creare seri problemi alla sicurezza e all’incolumità dei poliziotti, dei detenuti, dei cittadini, di magistrati ed impiegati", afferma Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del Sappe, il Sindacato autonomo polizia penitenziaria.

"Mi auguro che l’evaso venga presto catturato, ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza, spesso trascurate, con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della polizia penitenziaria".

Poverino!

Deve andare nella sua Romania da dove è scappato per venire in Italia

E chi gliela fa fare?

Pubblicato in Mondo

Un'epidemia di polmonite è stata accertata nel Bresciano, con oltre 150 casi rilevati negli ultimi giorni nella zona tra Montichiari e Calvisano.

 

 

 

 

L'Agenzia di tutela della salute di Brescia sta indagando per capire le cause, e non è escluso che il responsabile sia un batterio presente nell'acqua.

Per questo si è tenuto anche un vertice tra i gestori degli acquedotti e l'Ats, ed è in programma un incontro con i sindaci della Bassa bresciana Orientale.

Vista l'alta incidenza di casi, anche la Regione Lombardia ha avviato un'indagine epidemiologica: "Negli ultimi giorni - ha spiegato l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera - presso alcuni Comuni della bassa bresciana orientale si è registrato un numero di casi di polmonite superiore a quello atteso nello stesso periodo.

A fronte di questo incremento, abbiamo tempestivamente attivato, tramite l'Agenzia di tutela della salute di Brescia, un'indagine epidemiologica e ambientale per individuare possibili collegamenti tra i casi".

L'età media delle persone visitate ai pronto soccorso o ricoverate nei i presidi ospedalieri del territorio risulta superiore ai 60 anni e, in molti casi, si tratta di soggetti con uno stato di salute già compromesso antecedente alla manifestazione della polmonite, specifica inoltre l'assessore.

"Le Asst che hanno preso in carico i pazienti - ha sottolineato Gallera - hanno ricercato, in tutti i casi, la presenza di legionella: al momento 2 sono i casi risultati positivi e ricoverati presso l'Asst Spedali Civili", mentre "Ats Brescia ha contattato i sindaci dei Comuni interessati per un primo aggiornamento" e "sono in corso interventi per l'analisi della rete di distribuzione dell'acqua potabile e delle torri di raffreddamento".

Pubblicato in Italia

Scrive da Brescia il docente amanteano Salvatore Veltri: “non posso che congratularmi per il suo spirito di partecipazione in questa tornata elettorale e sperare che possa trovare forme di dialogo con tutte le altre componenti migliori della comunità di Amantea”.

 

Tanti cittadini e in diversi momenti si sono riuniti nelle piazze della cittadina, per ascoltare, per sperare per individuare “ognuno a suo modo”, il pensiero del nuovo primo cittadino, qual’ idea di Amantea porta avanti per riuscire a creare quegli spazi di riflessione, su come poter affrontare piccole e grandi sfide di un prossimo futuro, con obiettivi di lungo e medio termine.

 

Un antico rituale, ma giovane; giovane come dei ragazzi che partecipano a un concerto; tali momenti personalmente li considero una fonte di energia e autentico coraggio che da carica all’ottimismo, alla positività e al dinamismo sociale di aperture; per questo non ci si può rassegnare a vivere passivamente, non ci si può condannare a essere complici di una logica di superficialità, non si può condividere con inerzia a una visione che escluda e innalza steccati tra l’amministrazione e la comunità di appartenenza.

 

Il mio augurio al primo cittadino e che persisti nel decifrare i segni e sogni della comunità di appartenenza riuscendo a individuare la giusta rotta da seguire; ciò che raccoglie o ha raccolto, permetterà di identificare l’identità di noi amanteani, restituendoci quella fiducia verso il futuro che ormai da tanto tempo viene calpestata.

Sicuramente molti hanno idee e pensieri di come costruire il domani della comunità, pensieri e idee dalla quale ripartire e sulla quale lavorare, l’auspicio è quello di mettere al centro la comunità e non il singolo o i singoli individui dove a tutt’oggi ha/hanno migliorato/valorizzato il proprio rione la propria viabilità e/o quella dei loro maggiori sostenitori…..

Una condizione comunitaria non può essere tale se sussiste un centro storico valorizzato per metà, non può essere tale se sussistono condizioni di viabilità inaccettabili per molti di noi cittadini, dove le strade sono abbandonate nell'indifferenza generale e usate anche come discarica o abbandono di mezzi di lavoro o altro, dove un viaggio nel passato si presenta con case, nidi di famiglie, che hanno fatto la storia della cittadina diroccate e nulla viene fatto per ripopolarli, o anche solo ripulirle, non sussiste una comunità dove opere indecoro e di baracche in blocchi di calcestruzzi e lamiere…volute non da un ‘amministrazione rimangono in piedi, in un centro storico nascondendo spazi e luoghi che potrebbere essere polmoni verdi e di svago per una comunità, per finire su circa 15 chilometri di spiagge meno del 50% vengono serviti e attrezzati di passaggi adeguati; il resto abbandonato è a se stante.

Da una parte c' è il "sogno" l'ideale di una comunità, capace di comporre una sintesi di interessi comunitari, dialogo, fiducia, distensione, intesa, ecc… garante di battere la sfiducia nel prossimo domani; dall’altra ci sono i segni. Segni che delineano una cittadina dalle disuguaglianze, che ha innescato il declino storico, turistico e paesaggistico della comunità tutta, alla quale la cittadinanon risponde. Ecco perché si necessita delbisogno di fare comunità, una comunità che non prenda in considerazione solo il centro città, che senz’altro ha grosse potenzialità di crescita ma abbracci l’intera cittadina.

In conclusione vale la pena ricordare che Amantea molto tempo fa, veniva considerata la perla del tirreno…”bei tempi”… ricordo anche che non si trovavano case da fittare, si faceva la corsa ad accaparrarsi un bilocale per l’estate…..ricordo anche che rioni come acquicella, catocastro , santa maria, allora zona nuova di Amantea, avevano le proprie spiagge più che popolate…più che accessibili da qualsiasi sottopasso e/o ponticello disseminato lungo tutta la linea ferroviaria… e gli esercizi commerciali erano i pilastri portanti dell’economia del paese….

Oggi abbandonate le “periferie” abbandonati i sottopassi e ponticelli, Amantea non solo stufa e stanca il turista, ma sbriciola anche quei pilastri che hanno reso Amantea l’allora perla del tirreno.

Salvatore Veltri

Pubblicato in Cronaca
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