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Se non riceverà sufficiente sostegno internazionale, la Turchia potrebbe essere costretta a riaprire la rotta verso l’Europa per i ”rifugiati siriani”.

Lo ha dichiarato il presidente Recep Tayyip Erdogan durante un discorso ad Ankara ripreso dall’emittente satellitare “al Arabiya”.

 

 

 

 

 

Erdogan ha ribadito che la Turchia è determinata a realizzare una “zona di sicurezza” nel nord-est della Siria in collaborazione con gli Stati Uniti entro la fine del mese di settembre, ma è anche pronta ad agire da sola se necessario.

A quel punto, ha spiegato il capo dello Stato, l’obiettivo di Ankara è di trasferire nella “zona di sicurezza” almeno un milione di rifugiati siriani sui 3,65 attualmente ospitati in Turchia.

Un “fardello” che, in ogni caso, il paese “non è in grado di gestire da solo”: la Turchia “non ha ricevuto il sostegno necessario dalla comunità internazionale” e “sarà costretta ad aprire le porte”. Agenzia Nova

EUROPA UE, NEWS giovedì, 5, settembre, 2019

Pubblicato in Mondo

A Rombiolo, secondo i giornali, avrebbe detto:

1) L'uomo solo al comando. In Italia, a me non piace.

2) Rispetto chi, nel mio partito, ha deciso di fare scelte diverse( dalle mie che voto si)

 

3) Ma io penso che, se dovesse vincere il no nelle piazze andrebbero a sventolare i propri vessilli la destra reazionaria e i populisti. (Che sia contro le bandiere? )

Poi avrebbe aggiunto:

Bisogna votare Sì per fare diventare più forte l'Italia( parliamo del SI ricostituente)

Bisogna votare Sì per arginare le nuove destre reazionarie( A meno male solo le nuove, quelle vecchie stanno bene nella maggioranza)

Bisogna votare Sì per iniziare un processo di cambiamento del Sistema istituzionale.

Bisogna votare Sì per arginare l'avanzata in Europa e in America di una destra che non è più conservatrice ma è diventata reazionaria ed è attestata su posizioni che ci ricordano movimenti e scuole di pensiero che risalgono agli anni '20 e '30 del secolo scorso.(Una destra che fa paura)

Bisogna votare Sì contro le destre di Trump, Orban o Erdogan.

In sostanza si tratta di un voto contro la destra. Quella stessa destra con cui Renzi governa il paese e che vota anche si!

Pubblicato in Vibo Valentia

Erdogan ha paura.

Sia delle elezioni che si terranno il 30 marzo e durante le quali la primavera di Ankara repressa con forza potrebbe offrirsi ad un risultato di cambiamento politico, sia degli scandali( niente di fronte agli altri nel mondo, Italia compresa, e che, in fondo, mostrano l’ Europeità della Turchia ) che viaggiano apparentemente inarrestabili ( come tanto altro) su Twitter.

L’imam Fetullah Gulen, cofondatore 12 anni fa insieme a Tayyip Erdogan del partito dello Sviluppo e Giustizia, sembra sia il massimo ispiratore della diffusione del immagine negativa del premier a mezzo della diffusione dei suoi scandali

A dicembre scorso la cosiddetta Manipulite turca con l’arresto per corruzione dei figli di 3 ministri vicinissimi al premier.

In questi giorni dello scandalo annunciato via Twitter di un video a luci rosse in cui il premier sarebbe protagonista assieme alla più procace e svestita miss Turchia della storia recente, Defne Samyeli. Altro che burka e velo legato stretto sotto il collo.

E così con una “lectio magistralis” di democrazia applicata il re Sole turco spegne Twitter provocando una tempestiva e giusta reazione della democrazia occidentale.

Come dice Roberta Zunini su Il Fatto Quotidiano “Per un politico che da anni sfrutta la carta dell’osservanza religiosa e della moralizzazione dei costumi per rimanere al potere, fregandosene dei diritti civili, sopprimendo sistematicamente la libertà d’espressione e di stampa, fino ad arrivare al punto di far chiudere twittere promettere, dopo le elezioni amministrative, in agenda domenica 30 marzo, il bando diFacebook, nulla può essere più pericolo di un filmato in cui lo si vede tradire la dottrina che propina quotidianamente alla massa come se fosse il discendente del Profeta”.

Il presidente Abdullah Gul si è dissociato dalla decisione di Erdogan, che è stata criticata da Ue e Usa ed a breve dovrebbe pronunciarsi anche la corte costituzionale turca.

Contro la decisione di bloccare Twitter sono stati presentati in Turchia diversi ricorsi, in particolare dall’ordine degli avvocati e dall’opposizione.

Ed infatti, secondo Hurriyet online, una corte amministrativa di Ankara ha ordinato la sospensione del blocco di Twitter deciso venerdì scorso dal governo del premier Recep Tayyip Erdogan.

Rispetterà la sentenza il premier Erdogan?

Nella foto Defne Samyeli al tempo di Miss Turchia

Pubblicato in Mondo
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