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L’Italia comincia a pagare i conti alla Germania

La Merkel e Conte hanno raggiunto l’accordo sui dublinanti.

Con questa formula “edulcorata” sono definiti gli immigrati clandestini che richiedono asilo in Europa.

La Germania ce ne rimanderà 50 al mese.

 

 

 

 

È stata infatti pianificata la partenza di due voli al mese da Berlino verso Roma con a bordo un massimo di 25 migranti.

A riportare questa indiscrezione è il quotidiano tedesco Die Welt.

La fonte è attendibile: arriva dal Bundestag, il parlamento federale.

Oggi sulla questione il quotidiano Il Giornale dedica la prima pagina.

Da Berlino hanno sottolineato come un simile accordo sia stato rifiutato nei mesi scorsi, quando a Palazzo Chigi c’era già Giuseppe Conte ma al Viminale Matteo Salvini.

Con il governo gialloverde un accordo del genere sarebbe stato impensabile.

Con il ritorno della sinistra europeista (e terzomondista) la Merkel ha avuto gioco facile.

Ora è possibile rispedire indietro i migranti, senza che nessuno abbia qualcosa da ridire.

giovedì 31 ottobre 17:40 - di Redazione

Pubblicato in Mondo

"Su richiesta della Germania, #Malta consentirà a 40 migranti sulla nave tedesca Alan Kurdi di essere trasferiti su mezzi delle forze armate e di entrare in porto - scrive in un tweet il premier maltese Joseph Muscat.

 

 

 

 

Il governo tedesco e la Commissione europea hanno organizzato la distribuzione di tutte le persone tra gli Stati membri dell'Unione. Nessun migrante rimarrà a Malta".

Malta autorizza lo sbarco dei 40 migranti a bordo della nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea-Eye.

Sea-Eye aveva lanciato un appello a Malta chiedendo il permesso di fare attraccare la nave dopo essersi vista negare l'ingresso in Italia.

A lanciare l'appello alle autorità maltesi è stata Barbara Held, a capo delle operazioni di salvataggio.

"Non ci abbandonate", ha chiesto in un video Held, che ha detto di contare su una "soluzione umanitaria".

Intanto il sindaco di Valencia, Joan Ribó, ha annunciato oggi di voler accogliere la Open Arms, imbarcazione della Ong spagnola Proactiva, che giovedì aveva tratto in salvo 55 persone nel Mediterraneo e venerdì altre 69 con "segni inequivocabili della violenza" subita in Libia.

Tra loro, due donne incinte evacuate dalla Guardia Costiera italiana.

Valencia, ha affermato il sindaco, "è una città di accoglienza, aperta e con il dovere etico e umano nei confronti delle persone che rischiano la vita per fuggire dal terrore, la guerra o la miseria".

Il primo cittadino ha annunciato in un comunicato che la giunta municipale, assieme alla Generalitat, solleciterà il governo di Madrid perché apra il porto a questa imbarcazione con 122 migranti.

Le autorità cittadine hanno concordato di offrire a nome del porto di Valencia l'accoglienza alla nave della Ong nel caso in cui questa non trovi un porto più vicino e sicuro dove sbarcare.

Nel pomeriggio di oggi le unità del Salvamento marittimo e della Guardia Civil spagnole hanno tratto in salvo 30 persone a bordo di due barconi nel Mare di Alboran - la porzione più occidentale del mar Mediterraneo, compresa fra la Spagna a nord e il Marocco a sud - vicino Almeria.

Sale così a 89 il numero dei migranti soccorsi oggi nelle acque dell'Andalusia. Nel pomeriggio 59 persone avevano infatti raggiunto il porto di Algeciras.

Ecco le soluzioni finali.

Da qui il senso di responsabilità di chi autorizza il soccorso a proprie navi.

Insomma il Mediterraneo è di tutti , non solo di Italia e Malta ed allora raccomandiamo all’Italia, che ha già dato, di non mandare la Guardia Costiera a soccorrere i migranti fin sulle coste della Libia.

Lo faccia la marina europea non quella italiana. Chi parte dalla Libia conta su questi soccorsi. Se sapesse di non riceverli i migranti non partirebbero e potrebbero essere aiutati direttamente in Libia senza i rischi di morire sui barconi.

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lucaCi ha riprovato il buon Luca ad andare a lavorare in Germania ma anche questa volta non è andata bene. Sul lavoro purtroppo è scivolato e si è fatto male al viso. E così ha deciso di ritornare a casa. Qui giunto ha trovato la amara sorpresa di sentirsi chiedere se avesse litigato. Qualcuno ha falsamente messo in giro una storia completamente falsa. Ora Luca si affida al nostro sito per dichiarare che non ha litigato con nessuno e che è rientrato solo per una sua scelta.

Pubblicato in Primo Piano

Francia e Germania difendono l’Europa ma firmano patti nazionalisti.

Della serie #noisiamonoievoi nonsieteuncazzo#

Aquisgrana, ecco perché il patto tra Francia e Germania è contro l’Italia

Roma, 22 gen – Buffo che i detrattori del sovranismo e della capacità di autodeterminazione dei popoli siano anche quelli che, in un contesto di ricordi storici come quelli legati a de Gaulle e Adenauer, mettono nero su bianco accordi bilaterali che puzzano di corsia preferenziale e di nonnismo verso i paesi considerati alla stregua di un cattivo studente passibile di bacchettate.

O meglio, ci vuole della faccia tosta per far tutto questo pazziare.

Ebbene, la Francia e la Germania, ossia Macron e la Merkel, questa faccia tosta ce l’hanno.

E per dirla con tutti i sepolcri imbiancati di coloro che chiedono all’Italia un comportamento da paese normale e civile, non è affatto normale che questi due si incontrino serenamente ad Aquisgrana per siglare un patto bilaterale che creerà una superpotenza all’interno dell’Unione Europea e della Nato, soprattutto se viste le precedenti lavate di capo che i due maestrini hanno riservato a noi e a quelli di Visegrad, rei, a detta loro, di aver ceduto alle lusinghe del riformismo sovranista.

Oltre a non essere normale, è assai indicativo di ciò che andiamo dicendo ormai da tempo immemore.

V’è un asse franco-tedesco che determina gli equilibri all’interno dell’Europa intera potendo far pendere la bilancia del rigorismo purchessia dalla loro parte, ossia dalla parte di chi ha fatto dell’austerità un mantra inattaccabile, sebbene Juncker abbia ammesso, giorni or sono, la portata devastante di tali misure soprattutto se applicate in un contesto di crisi economica.

Sempre che non avesse alzato il gomito. Per non parlare della questione delle questioni, ossia dell’accoglienza/respingimento dei clandestini afro-islamici che dalla Primavera araba si riversano sulle coste dell’Europa del sud e principalmente su quelle italiane, senza che i due paesi egemoni abbiano mai proferito parola se non per darci una pacca sulla spalla e riderci dietro.

Gli eventi scatenanti questo esodo biblico sono oltretutto dovuti a quella Francia presieduta da Sarkozy che, coadiuvata dal Nobel per pace Barack Ussein Obama, scatenò i bombardamenti contro Gheddafi consegnando le chiavi della Libia a tribù, trafficanti di uomini e sigle del terrore islamico. Ci disarcionarono dal cavallo delle buone relazioni tessute col dittatore libico grazie alle quali avevamo una corsia preferenziale in fatto di petrolio, gas e appalti libici concessi ad aziende italiane. E oggi, con questo accordo, nessuno penserà più di chieder conto ai cugini francesi di quanto fatto otto anni or sono. Anzi, si prefigura una cortina d’omertà ancora più spessa e impenetrabile data l’instaurazione di rapporti ancor più forti tra i due colossi europei. La Francia, così si legge nelle sedici pagine del trattato, avrà come obiettivo anche quello di far entrare la Germania nel gruppo di paesi che in seno alla Nato hanno il potere di veto. Privilegio, questo, concesso ai vincitori del secondo conflitto mondiale. E Macron, dopo questa promessa, ha l’ardire di rinfacciarci il passato fascista riconducendovi l’obbligo d’accoglienza.

Una risposta necessaria

A proposito di facce toste, chissà cosa diranno i pasdaran dell’europeismo e i talebani anti-Brexit. Quei Renzi tutti imbellettati, giovani rampanti che pensavano di essere dei Macron italiani ma del tutto incapaci di comprendere il vero senso della simpatia intercorrente tra Francia e Germania ossia un collaborazionismo tutto loro che mai ha tenuto conto delle istanze altrui e della dignità altrui. Fatto sta, però, che la Merkel si è data una zappata clamorosa sui piedi quando pensò di accogliere un milione di immigrati, sostanzialmente tutti siriani, ritenendo che ciò non avrebbe avuto una ricaduta sull’assetto sociale e sulla tenuta della sicurezza del suo paese. E Macron, beh su di lui v’è poco da dire visto che dice già tutto il movimento spontaneo denominato “gilet gialli” che dalle periferie islamizzate chiede il diritto per i propri figli di vivere la Francia vera e non quella cosmopolita e afflitta dalla mentalità erasmus. Non godono entrambi di ottima salute, e dunque questo sembra il tentativo di chi, non potendo far conto su sé stesso, si affida al motto “l’unione fa la forza”.

L’Italia deve a questo punto stringere i legami col gruppo di Visegrad e con tutti coloro che ritengono inaccettabile un accentramento di potere di questo tipo all’interno di un contesto propagandistico del genere volemose bene e boia ai sovranisti. Identità, cultura, difesa del proprio passato e, perché no, una serrata opposizione alle misure imposte da Bruxelles, il tutto in vista di una rinascita (anche) economica che lascerà la libertà ai nostri imprenditori di restituire grandezza a questo paese. Adesso o mai più.

Lorenzo Zuppini

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E sulla vicenda il PD sta zitto!

Sui movimenti secondari, la Germania fa sul serio.

Uno su tre trasferito in Italia a dimostrazione che i migranti arrivano in da noi!

La battaglia contro gli arrivi di richiedenti asilo provenienti da altri Paesi Ue in barba alle regole comunitarie

ha fatto registrare un nuovo record: da gennaio a fine novembre 2018, 8.658 potenziali rifugiati sono stati respinti in altri Stati membri, contro i 7.102 dell'anno precedente.

Un terzo di questi, ha fatto rotta verso l'Italia

Le cifre sono state fornite dal ministero dell'Interno in risposta a una richiesta della deputata Ulla Jelpke, e rese note dalla "Sueddeutsche Zeitung".

Nei primi undici mesi del 2018, l'Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati (Bamf) ha inoltrato ad altri StatiUe un totale di 51.558 richieste di trasferimento.

Di queste 35.375 sono state accolte.

Rispetto agli anni precedenti, la quota di rifugiati effettivamente trasferiti è aumentata bruscamente al 24,5 per cento; nel 2017 era ancora al 15,1 per cento.

(nella foto sembra dicano ai migranti respinti: ciao, ciao)

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Ieri pomeriggio giovedì 20 dicembre un drammatico incidente scoppiano alla fermata dell'autobus di Recklinghausen .

La città, che ha poco più di centomila abitanti, ha vissuto momenti di panico.

 

La tesi è che l’uomo abbia tentato il suicidio con modalità eclatanti, ma al momento non si esclude nessuna pista.

I poliziotti hanno confermato che una donna è morta e altri otto sono rimasti gravemente feriti.

La portavoce della polizia Ramona Hörst ha dichiarato: "Ci sono le prime indicazioni di un possibile tentativo di suicidio da parte dell'uomo".

L'autista è stato portato in ospedale e non può essere interrogato al momento.

Un testimone ha detto su Twitter: " È stata una situazione caotica: vari soccorritori, compresi i dipendenti di un vicino ortodontista e l'equipaggio di un'auto di pattuglia, si sono presi cura dei feriti.

Non è nota la nazionalità dell’autista.

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Amici, siamo alla vigilia del Santo Natale e ieri vi ho dato due brutte e cattive notizie: Una strada principale di Cosenza che esplode e una strage a Strasburgo in un Mercatino di Natale.

La tubatura dell’acqua è stata in giornata riparata e i cittadini di Cosenza hanno avuto in serata l’acqua in casa, a Strasburgo, invece, hanno perso la vita tre persone.

Ci sono stati una decina di feriti gravi tuttora ricoverati negli ospedali, tra i quali c’è pure un italiano in coma e che non può essere operato.

Per quelle famiglie che hanno perso i loro cari sarà un triste Natale e per i gendarmi e i governanti francesi che ancora non sono riusciti ad acciuffare quel delinquente incallito sarà un Natale da incubo.

Potrebbe colpire ancora.

Ma oggi, per sdrammatizzare un po’ e per poter riderci sopra e per dimenticare tutte le cose brutte della vita vi voglio raccontare di un fatto vero accaduto in una cittadina della Germania.

Cari amici vi scrivo, così mi distraggo un po’.

Non è una favola che ci ha raccontato la mamma o il maestro, anche se può sembrare tale.

E’ un fatto straordinario, inusuale, che non si è mai verificato prima d’ora.

Potrei incominciare il racconto così:- C’era una volta -. I miei vecchi scolaretti avrebbero chiesto subito:- Chi c’era, signor maestro? Geppetto, Mastro Ciliegia, la Fata Turchina, un pezzo di legno, Pinocchio?-

No, ragazzi, c’era una volta nella cittadina di Werl in Germania una fabbrica di cioccolato che per un guasto ai suoi macchinari ha riversato sulla strada una tonnellata di cioccolato che si è subito solidificato.

Il guasto ad uno dei suoi macchinari è stato subito riparato.

E il cioccolato che fine ha fatto?

Son dovuti intervenire i Vigili del Fuoco con gettiti di acqua calda e con la fiamma ossidrica per rimuovere il cioccolato sull’asfalto.

Se il proprietario della fabbrica avesse chiamato tutti i bambini del posto certamente avrebbero ripulito la strada senza usare acqua calda e la fiamma ossidrica e sarebbero stati, come si dice nelle favole, tutti felici e contenti.

E’ Natale, amici, e questo miracolo natalizio si è veramente verificato.

Non ci sono stati morti, non ci sono stati feriti, non c’è stato un attentato, grazie a Dio. Chissà se qualche Vigile del Fuoco, spalando il cioccolato, spinto dalla curiosità e dall’acquolina in bocca,ne abbia afferrato un pezzo e lo abbia assaggiato.

Ridiamoci sopra, amici, e continuiamo a sperare.

Sono felice e contento di essere qui oggi con voi per farvi un po’ di compagnia.

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Il governo di Berlino ha raggiunto un accordo con la Spagna che si è impegnata a riprendere i migranti arrivati in Germania ma già registrati sul suo territorio.

Lo ha annunciato il portavoce del ministero tedesco dell'Interno.

 

In base all'accordo, che è stato firmato lunedì e che entrerà in vigore l'11 agosto, i migranti "saranno rimandati in Spagna entro 48 ore", ha detto la portavoce Eleonore Petermann, aggiungendo che Madrid "non ha chiesto alcuna contropartita".

L'intesa riguarda tutti i migranti arrivati in Germania ma già registrati in Spagna, sulla base dei dati europei.

Il governo tedesco aveva già indicato a fine giugno che la Spagna aveva dato il suo consenso di principio, così come la Grecia.

I colloqui con Atene, così come con l'Italia, "non sono ancora finiti, le trattative sono aperte", ha detto la portavoce in conferenza stampa.

Ma gli accordi con questi due paesi sono "importanti perché le (loro) pressioni migratorie sono le più forti", ha affermato.

Roma è stata finora riluttante, chiedendo un maggiore controllo delle frontiere esterne dell'Ue prima di qualsiasi accordo sui migranti già in Europa.

Resta da capire cosa farà poi la Spagna dei profughi non aventi diritto a restarci

8 agosto 2018

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Paura a Lubecca, nel nord est della Germania, dove un uomo ha preso d'assalto un bus accoltellando decine di passeggeri.

La polizia ha smentito le notizie diffuse dai media secondo cui una persona sarebbe morta.

Il bilancio, secondo le prime informazioni, sarebbe di 8 feriti, di cui due gravi.

L'assalitore dell'attacco sul bus di Lubecca è un iraniano di 34 anni con cittadinanza tedesca: lo riferisce la procura di Stato della città.

Il procuratore Ulla Hingst ha aggiunto che l'uomo potrebbe essere nato in un altro paese.

In un primo tempo il quotidiano locale Luebecker Nachrichten aveva riportato la notizia secondo la quale si sarebbe trattato di un iraniano.

«Non escludiamo niente, nemmeno un attacco terroristico», ha dichiarato a proposito di un possibile movente Hingst a Bild.

L'autobus di linea era diretto nella vicina Travemuende.

Secondo una prima ricostruzione, l'aggressore avrebbe estratto un coltello da uno zaino lasciato cadere a terra e cominciato a colpire.

L'autista, aggredito a sua volta, ha immediatamente aperto le porte del mezzo per permettere la fuga dei passeggeri.

Due persone hanno riportato ferite più gravi, ha precisato la polizia parlando con la Dpa.

Il portavoce della procura di Lubecca, Ulla Hingst, ha confermato all'agenzia di stampa tedesca che l'aggressore - un uomo giovane - è stato fermato ed ha precisato che al momento «non si può scartare nulla, neanche la motivazione terroristica»

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La Spagna ha emesso una nuova euro-richiesta di arresto ed estradizione per l'ex-presidente catalano in esilio Carles Puigdemon

E la polizia tedesca lo ha fermato mentre attraversava in auto la frontiera fra la Danimarca

e la Germania, proveniente dalla Finlandia e diretto in Belgio, dove risiede.

Erano le 11.19 quando Puigdemon viaggiava su un'autostrada dello Schleswig Holstein mentre procedeva in direzione sud proveniente dalla frontiera danese

Lo ha confermato alla Efe un portavoce della polizia tedesca.

L'ex presidente catalano è trattenuto in un commissariato tedesco, ha detto il suo avvocato.

Puigdemont, che ha lasciato venerdì sera la Finlandia, aveva intenzione di mettersi a disposizione delle autorità belghe non appena rientrato a Bruxelles.

Il leader indipendentista è stato formalmente incriminato per presunta 'ribellione' venerdì con altri 24 dirigenti catalani dal tribunale supremo spagnolo, che ha riattivato l'euro-richiesta di arresto ed estradizione nei suoi confronti e di altri 5 riparati in Europa.

Rischia, con gli altri incriminati per 'ribellione', una condanna fino a 30 anni di carcere per avere portato avanti pacificamente il progetto politico dell'indipendenza e per la proclamazione della 'repubblica' il 27 ottobre scorso.

L'ex presidente catalano Carles Puigdemont è stato portato nella prigione di Neumunster, in Germania.

E' quanto riferisce l'agenzia di stampa tedesca Dpa, citata da diversi media tedeschi.

Una decisione sulla durata della custodia in carcere dell'ex presidente regionale durante il procedimento per l'estradizione arriverà "con una certa probabilità solo domani", ha riferito il vice procuratore generale dello Schleswig-Holstein Ralph Dopper, sottolineando che "siamo all'inizio dell'esame".

Migliaia di persone sono scese in piazza a Barcellona per protestare contro l'arresto in Germania dell'ex presidente Carles Puigdemont.

I manifestanti si sono radunati davanti all'ufficio della commissione europea e intendono raggiungere in corteo il consolato tedesco.

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