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ninfa marina

È bene ricordare a noi tutti che Amantea è una bella cittadina del Tirreno Cosentino a vocazione turistica e commerciale, questa notizia del trasferimento di 25 migranti di nazionalità del bangladesh di cui, vox popoli e non solo, parla di più di una diecina dei quali affetti da coronavirus, più altri probabilmente affetti da scabbia, è una notizia che scuote l'intero tessuto sociale della città.

 

La notizia è giunta in redazione nella tarda mattinata di ieri, e contando fino a tre, avevamo deciso di informarci meglio e la prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di metterci in contatto con uno dei Commissari Straordinari, che al telefono, ci ha dato rassicurazione che il trasferimento, ordinato della Prefettura di Cosenza, già da diversi giorni, era esclusivamente per alcuni soggetti che dovevano terminare la loro quarantena preventiva in città, non potendo il Comune di Roccella Jonica continuare a trattenere un numero alto di immigrati.

 

I due centri di immigrati di Amantea hanno svolto la loro attività in maniera egregia, negli ultimi anni, anche se non dimentichiamo che abbiamo avuto in passato più di un momento di tensione e di forte preoccupazione anche della popolazione, ma il tutto era stato superato e i migranti, alla fine, si sono, vuoi o non vuoi, intrecciati col tessuto economico e sociale della nostra cittadina.

 

Oggi, purtroppo, la nostra città è ancora più impaurita per le conseguenze economiche, sociali e sanitarie dovute al virus covid-19 e quindi è assolutamente giustificabile la forte preoccupazione da parte della popolazione in merito a questa vicenda.

Sicuramente se Amantea fosse stata amministrata da un nostro concittadino questo avrebbe immediatamente attivato ed interessato chi di competenza per evitare il trasferimento in città di persone affette da coronavirus, anche perché Amantea in questo periodo si prepara ai due mesi più importanti dell'anno, sia economicamente che socialmente.

 

Purtroppo se ci troviamo in questo momento con una Commissione Straordinaria al timone del comune di Amantea forse la colpa è da attribuire a tutti noi, che non abbiamo saputo scegliere in maniera oculata, negli anni, i nostri rappresentanti in città.

La Prefettura di Cosenza ha scelto la Città di Amantea, come città ospitante di questi ultimi immigrati, proprio perché una Commissione Straordinaria nominata appunto da sua eccellenza il Prefetto di Cosenza non avrebbe potuto rifiutarsi agli ordini di scuderia.

 

Abbiamo letto che è in procinto di costruirsi un comitato di cittadini pronto a scendere in piazza  avverso l'Aministrazione Prefettizia, ed abbiamo avuto contezza anche che molti partiti politici locali sono pronti a fare sentire la loro voce a chi oggi conduce la macchina amministrativa cittadina.

 

Amantea saprà anche questa volta affrontare questa disavventura, confidiamo nel controllo da parte dell'Arma dei Carabinieri di Amantea alla guida della quale c'è il Maresciallo capo Munafò, e confidiamo anche nei nostri concittadini, medici sanitari di competenza, il Dottore Viola ed il Dottore Frangione, a cui l'intera città sì appellera e chiederà di impegnarsi per far uscire la nostra città da questo nuovo incubo.

Pubblicato in Primo Piano

E’ successo a Palmi.

Ne è stata data notizia il 16 dicembre 2019.

E’ di tutta evidenza che i migranti giunti in Italia e che non trovano ospitalità nei centri di accoglienza ed assistenza, debbano poter fittare un alloggio privato

E’ altrettanto evidente, però, che i medesimi debbano sottoscrivere un regolare contratto di fitto per un alloggio conforme alle vigenti norme sanitarie e di sicurezza

E’, infine, giusto che il comune debba effettuare i dovuti controlli, oltre che registrare anagraficamente la loro presenza

E’ inaccettabile che i proprietari degli immobili dati in fitto evadano la legge e fittino in nero.

Addirittura si sospetta che vengano affittati posti letto con violazione delle norme sugli affittacamere e alberghiere, di regole e condizioni urbanistiche e procedurali e senza le autorizzazioni pubbliche richieste per questo tipo di attività.

Risulta però che solo pochi fittino i loro immobili e denuncino ai sensi di legge i loro ospiti.

Proprio per questi comportamenti decine e forse centinaia di migranti nellA sola Amantea non sono registrati anagraficamente

Ora il Prefetto di Reggio Calabria ha sequestrato una abitazione illecitamente fittata ai migranti.

Ci si chiede se avverrà anche qui nella nostra città.

Pubblicato in Politica

Nel mezzo di un continuo afflusso di migranti irregolari dalla Turchia, le autorità locali sulle isole del Mar Egeo stanno aumentando le loro proteste.

Allo stesso tempo, la polizia ha distrutto un racket che vendeva falsi certificati medici ai richiedenti asilo in cerca di un rapido trasferimento verso la terraferma.

Più di 1.000 migranti sono sbarcati sulle isole negli ultimi quattro giorni, secondo i dati ufficiali, esercitando una maggiore pressione sui campi statali già sovraffollati.

Nel frattempo, i sindaci di Lesbo, Samo e Chio stanno pianificando proteste per la prossima settimana – coordinati dal governatore regionale Konstantinos Moutzouris – sui piani del governo di creare nuove strutture di accoglienza su quelle isole.

La tolleranza si sta generalmente esaurendo.

Giovedì un gruppo di residenti di Leros, guidato dal sindaco Michalis Kollias, ha impedito l’attracco di un traghetto che trasportava migranti da altre isole, costringendolo a dirottare verso il Pireo.

La struttura di accoglienza di Leros ospita 2.280 persone, al di sopra della capacità effettiva, ma non affollate come il centro Moria di Lesbo, dove 17.000 persone sono in uno spazio progettato per contenerne 2.840.

La polizia ha annunciato giovedì l’arresto di tre sospetti membri di un racket che si ritiene abbia fornito a centinaia di migranti documenti falsi che li attestano come affetti da disturbo post-traumatico da stress (migratorio) in modo da poter garantire un trasferimento verso la Grecia continentale dove i centri di accoglienza sono meno affollati .

È stato scoperto che sono stati rilasciati 538 documenti del genere, secondo la polizia che ha affermato che i tre sospettati – due avvocati e uno psicologo – hanno realizzato tra 550 e 950 euro ciascuno per ogni certificato falso che hanno prodotto.

EUROPA UE, NEWS venerdì, 6, dicembre, 2019

Pubblicato in Mondo

L'elemosiniere del Papa, cardinale Konrad Krajewski, su mandato di Francesco, si è recato nell'Isola greca di Lesbo insieme ad alcuni responsabili della Comunità di Sant'Egidio, e rientrerà in Italia mercoledì con un gruppo di 33 profughi richiedenti asilo politico.

Konrad Krajewski è colui che riattaccò la luce in uno stabile occupato e moroso dal 2013 ed a quanto sembra non è stato mai inquisito.

 

 

Chiunque altro si sia permesso lo è stato( se non arrestato).

Chissà perché questa differenza di trattamento da parte della legge italiana?

L'accoglienza dei profughi sarà a carico della Santa Sede e della Comunità di Sant'Egidio.

La Santa Sede si assume l'onere di accoglienza e di sostentamento, mentre l'ospitalità e il percorso di integrazione saranno seguiti dalla Comunità di Sant'Egidio.

Il Pontefice, già in occasione del suo viaggio a Lesbo nell'aprile 2016, aveva portato in Italia tre famiglie siriane richiedenti asilo.

L'accoglienza di questi profughi sarà, anche in questo caso, a carico della Santa Sede, attraverso l'Elemosineria Apostolica, e della Comunità di Sant'Egidio.

Quest'ultimi si sono dichiarati "felici di ospitare i profughi che papa Francesco ha deciso di portare in salvezza con un corridoio umanitario da Lesbo".

Ma questi migranti resteranno per sempre presso la Comunità di Sant'Egidio senza mai uscirne o si perderanno in Italia ?

Per esempio tre famiglie siriane richiedenti asilo che il Pontefice, già in occasione del suo viaggio sempre a Lesbo nellʼaprile 2016, aveva portato in Italia , ora dove sono?

Sempre nella comunità di Sant’Egidio che offre loro lavoro, da mangiare, assistenza sanitaria e quant’altro , o sono stati “immessi” in Italia?.

A noi sembra una presa in giro!

Un altro modo , ammantato di nobiltà ecclesiale, per far entrare migranti in Italia!

Staremo a vedere!

Pubblicato in Mondo

Annuncio con emozione e soddisfazione che nella giornata di ieri è stata approvata la delibera - la n. 155 del 22.11.2019 - per il riallestimento della Biblioteca comunale.

Una bellissima notizia per la città.

Amantea avrà, dunque, una vera Biblioteca che - come annunciato in Consiglio Comunale dal Sindaco Mario Pizzino - sarà intitolata a Rino Baldacchino.

 

Investire 20.000 euro in cultura oggi vuol dire stare dalla parte dei giovani, della legalità, del futuro.

Di ciò ringrazio il Sindaco Mario Pizzino, l’Assessore al Bilancio Rocco Giusta, la Giunta, tutti i colleghi e le colleghe di maggioranza ed il dott. Emilio Caruso che, districandosi tra mille pratiche, ha lavorato con passione per giungere a questo risultato.

Quello della Biblioteca è un investimento vivo e tangibile tutto l’anno.

Perché la Biblioteca comunale sarà accessibile sempre: ogni giorno, infatti, giovani, studiosi, pensionati potranno utilizzare la sala lettura e consultare i volumi, gli studenti potranno frequentarla per dedicarsi agli studi.

Un reparto sarà interamente dedicato ai più piccoli da 0 a 6 anni.

Ancora, al fine di arricchire la vivacità culturale in città, la Biblioteca comunale è stata pensata anche per ospitare dibattiti, presentazioni di libri, cineforum e tutto ciò che ha affinità con la crescita culturale della nostra cittadina.

Nelle prossime settimane - una volta istallata la mobilia - l’Associazione culturale Mediterranea, che gestirà la Biblioteca, provvederà alla sistemazione dei volumi già catalogati e potremo quindi inaugurarla con in prima fila gli studenti.

Il nostro desiderio, inoltre, è quello di arricchire il patrimonio librario con le donazioni e l’acquisto di nuovi volumi.

A tal riguardo, a breve provvederemo a nominare un Comitato scientifico. Anche perché vogliamo dedicare un’intera, ampia, sezione al nostro territorio.

Oggi viene scritta una bella pagina della storia della nostra cittadina.

Spero tanto che, per una volta, tutti possano rallegrarsene.

Enzo Giacco Presidente del Consiglio Comunale Delegato alla Cultura

Ndr Ringraziamo i soldi dei migranti, perché la speranza di finanziamenti regionali, come per tutto il resto, è stata delusa.

Raccomandiamo a tutti gli elettori di ricordarsene alle prossime consultazioni regionali:

Ma comunque ci penseremo noi a ricordarlo agli amanteani!

Pubblicato in Politica

Riceviamo e pubblichiamola seguente nota stampa:

“La struttura terapeutica riabilitativa per minori/giovani adulti sottoposti anche a provvedimenti dell’autorità giudiziaria di San Pietro in Amantea, dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, è ormai pronta.

L’Asp ha speso 170 mila euro per la riorganizzazione funzionale e distributiva della struttura, l’adeguamento impiantistico, la sistemazione del cortile con ingresso e parcheggi.

Il Dipartimento Tutela della salute e politiche sanitarie della Regione Calabria, lo scorso 25 luglio, ha inviato una nota al direttore del Centro regionale per la Giustizia minorile e di Comunità per la Calabria e ha chiesto con urgenza di inviare il fabbisogno di posti letto per la istituenda struttura terapeutica riabilitativa per minori anche sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria in San Pietro in Amantea.

Il Ministero della Giustizia – Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità – Centro per la giustizia minorile per la Calabria ha invece scritto al Commissario Saverio Cotticelli per conoscere gli sviluppi sull’attivazione della struttura terapeutica riabilitativa per minori di San Pietro in Amantea.

Ora è necessario affrettare i tempi visto che la struttura è ormai pronta. Bisogna accelerare le procedure per poter collocare i minori in carico ai servizi minorili della Calabria nella propria regione.

Sarà fondamentale istituire un tavolo istituzionale con rappresentanti dell’Asp di Cosenza, del Dipartimento Salute della Regione, della struttura commissariale, del centro per la giustizia minorile per la Calabria e il Comune di San Pietro in Amantea per definire una road map finalizzata all’apertura della struttura.

Gioacchino Lorelli - Sindaco di San Pietro In Amantea

Tommaso Signorelli - Consigliere comunale di Amantea “

Pubblicato in Basso Tirreno

Ci sono tante ragioni.

Li “ama” chi li sfrutta in agricoltura , nei servizi ed in commercio.

Li “ama” chi li ospita ricevendo i contributi statali

Li “ama” chi li ospita in gruppi eccessivamente numerosi nelle loro case senza agibilità. magari senza contratti e senza pagare tasse sui fitti incassati

Li “ama” l’amministrazione comunale che ha ricevuto somme rilevanti, libere di essere usate per tutti i bisogni della città

 

Per esempio per le feste cittadine come la notte bianca di Amantea e quella di Campora San Giovanni

Li “ama” anche la “quella chiesa parrocchiale” che grazie ai soldi dei migranti si sono avute le feste patronali di Sant’Antonio e di San Francesco.

E da oggi potranno “amarli” anche coloro che vorrebbero la riapertura della biblioteca

Ci giunge notizia, infatti, che il comune ha disposto il finanziamento di 25 mila euro delle somme ottenute grazie ai migranti per acquistare la stigliatura ed altre apparecchiature per la biblioteca cittadina che è chiusa ormai da oltre 10 anni.

Nella foto la biblioteca quando era aperta a Campora SG mentre viene visitata dal prof Sam Patti

Pubblicato in Cronaca

L’Italia comincia a pagare i conti alla Germania

La Merkel e Conte hanno raggiunto l’accordo sui dublinanti.

Con questa formula “edulcorata” sono definiti gli immigrati clandestini che richiedono asilo in Europa.

La Germania ce ne rimanderà 50 al mese.

 

 

 

 

È stata infatti pianificata la partenza di due voli al mese da Berlino verso Roma con a bordo un massimo di 25 migranti.

A riportare questa indiscrezione è il quotidiano tedesco Die Welt.

La fonte è attendibile: arriva dal Bundestag, il parlamento federale.

Oggi sulla questione il quotidiano Il Giornale dedica la prima pagina.

Da Berlino hanno sottolineato come un simile accordo sia stato rifiutato nei mesi scorsi, quando a Palazzo Chigi c’era già Giuseppe Conte ma al Viminale Matteo Salvini.

Con il governo gialloverde un accordo del genere sarebbe stato impensabile.

Con il ritorno della sinistra europeista (e terzomondista) la Merkel ha avuto gioco facile.

Ora è possibile rispedire indietro i migranti, senza che nessuno abbia qualcosa da ridire.

giovedì 31 ottobre 17:40 - di Redazione

Pubblicato in Mondo

Il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, propone di rivedere il taglio del cuneo fiscale per aiutare i lavoratori incapienti, ovvero coloro i quali sono precari e guadagnano meno di 8mila euro l’anno.

L’idea è quella di erogare un bonus da 40 euro mensili sotto forma di assegno per quasi 4 milioni di lavoratori.

Ancora non è neanche stato definito, ma ha già scatenato le polemiche interne alla maggioranza.

 

Non solo, perché il taglio del cuneo fiscale potrebbe addirittura sparire dalla prossima legge di Bilancio, rimpiazzato – almeno per un primo momento – da una nuova misura: un bonus per i lavoratori precari che guadagnano meno di 8mila euro l’anno e che rientrano, quindi, nella no tax area.

La proposta è stata lanciata dal viceministro all’Economia, Antonio Misiani.

E potrebbe sostituirsi al taglio del cuneo fiscale per cui verranno stanziati, stando alla Nota di aggiornamento al Def, 2,7 miliardi.

Questo bonus riguarderebbe quasi quattro milioni di persone.

Che da gennaio potrebbero ricevere 40 euro al mese sotto forma di assegno.

Secondo un calcolo riportato dal Sole 24 Ore il loro reddito potrebbe aumentare dell’11%.

Per ora si tratta solo di una proposta, che sembra non essere ancora stata discussa dalla maggioranza.

Potrebbe essere applicata al posto del taglio del cuneo fiscale o, come fa intuire Misiani in un passaggio del suo post su Facebook, trovando risorse aggiuntive.

La proposta del viceministro Misiani

La proposta è stata lanciata dal viceministro Misiani con un post su Facebook, dal titolo “cuneo fiscale: iniziare dai lavoratori a basso reddito”.

L’esponente del Pd parte da una considerazione: “Secondo un sondaggio pubblicato ieri la riduzione progressiva del cuneo fiscale a partire dal 2020 è la misura più apprezzata dagli italiani.

Dobbiamo iniziare a farlo il prima possibile, utilizzando tutti gli spazi di bilancio disponibili.

La priorità, a mio parere, è iniziare ad aiutare i dipendenti a basso reddito: 3 milioni e 700 mila lavoratori “incapienti” che sono rimasti esclusi dal bonus 80 euro di Renzi e che solo in alcuni casi beneficiano del reddito di cittadinanza.

Sono i cosiddetti “working poors”: lavoratori poveri spesso precari, part time involontari, collaboratori a basso reddito, dipendenti con salari orari da sfruttamento. In tantissimi casi giovani”.

Per Misiani è un fenomeno molto diffuso in Italia, per cui è necessario aiutare questi lavoratori: “Dobbiamo farlo estendendo erga omnes i salari minimi previsti dai contratti di lavoro maggiormente rappresentativi, mettendo fuori gioco i contratti “pirata” che legittimano paghe orarie da fame.

Ma dobbiamo farlo anche utilizzando lo strumento fiscale, come fanno da tempo paesi avanzati come gli Stati Uniti (con l’Earned Income Tax Credit).

Chi pensa che le risorse ipotizzate dalla Nota di aggiornamento non siano sufficienti, non chieda di rinviare questa misura: ci aiuti a trovare ulteriori fondi.

Saremo felici di discuterne, con lo spirito costruttivo di sempre”.

Secondo il professor della Columbia University Sheri Berman, la Svezia è attualmente nel mezzo di una monumentale trasformazione demografica e culturale a seguito della migrazione di massa che potrebbe benissimo causare il disfacimento della società.

 

 

 

 

 

 

 

Sheri Berman, professore di scienze politiche alla Columbia University che ha studiato e scritto ampiamente sulla società svedese dagli anni ’80, afferma che il paese nordico sta attualmente vivendo una trasformazione della società che il mondo non ha mai visto prima.

Durante una recente apparizione alla Fiera del libro di Göteborg, Berman ha detto ai giornalisti di Svenska Dagbladet: “Oggi la tua società appare drammaticamente diversa.

È un paese completamente diverso.

Il cambiamento demografico che la Svezia ha subito negli ultimi anni è piuttosto incredibile.”

“Pensare che questo tipo di cambiamento possa avvenire senza problemi non è storico. È un esperimento demografico di dimensioni storiche”, ha aggiunto Berman.

Per Berman, la totale distruzione dell’omogeneità culturale ed etnica svedese potrebbe benissimo minacciare la democrazia poiché una parte considerevole degli svedesi nativi farà inevitabilmente fatica a preservare la sua identità culturale ed etnica.

È chiaro che questo già comincia a verificarsi nella società svedese oggi.

“Non c’è dubbio che più una società è omogenea, meglio sarà. I gruppi sono meno numerosi e le lacune sono più vicine, ed è più facile creare un senso di solidarietà sociale “, ha affermato.

“È difficile scendere a compromessi sull’identità e questo rende le persone più intolleranti perché le mette in una posizione difensiva.

La politica dell’identità non fa bene alla sinistra e non fa bene alla democrazia “.

“La Rivoluzione francese può essere considerata il punto di partenza per la democrazia in Europa, ma ci sono voluti 150 anni perché arrivasse davvero.

Molte persone dimenticano quanto è stato lungo e difficile quel viaggio e quante democrazie sono cadute lungo la strada. ”

Sheri Berman, nei suoi studi, si occupa di questioni come la democrazia, populismo, storia della sinistra e della politica europea, sia per pubblicazioni sia accademiche che non accademiche.

voiceofeurope.com

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