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Quando si parla di criminalità "ci sono alcuni dati che sono assolutamente incontrovertibili.

Che nel nostro Paese ormai da dieci anni ci sia un trend di un calo complessivo dei reati è un dato inequivoco.

E che ci sia un aumento degli stranieri coinvolti - sia come persone denunciate sia come persone arrestate - è un altro dato inequivoco".

 

 

 

 

Lo ha detto il capo della polizia Franco Gabrielli intervenendo al Festival delle Città dove ha parlato anche del rapporto tra sicurezza e immigrazione.

"Nel 2016 su 893mila persone denunciate o arrestate il 29,2% erano stranieri, nel 2017 gli stranieri sono aumentati al 29,8% , nel 2018 al 32% e il questo scampolo di 2019 - che è molto più di uno scampolo perché siamo a nove dodicesimi dell’anno intero - il trend viene confermato perché il dato si attesta poco al di sotto del 32%".

Occorre pensare che in Italia tra gli stranioeri ci sono cittadini francesi, inglesi, russi, cinesi, filippini, americani che non affollano le carceri italiane

In carcere, invece, se andiamo a vedere, ci sono romeni, albanesi, ma soprattutto nordafricani e sub sahariani

In sostanza una parte minuscola di stranieri commette ben piùdi 1/3 dei reati,

Sicurezza e migranti, per

Secondo il capo della polizia Gabrielli il problema esiste e di fronte a questi numeri sarebbe un errore nascondere la testa sotto la sabbia.

"L'immigrazione non è stata gestita come un tema strutturale"

Un problema che affonda le radici nel passato. "Dalla fine degli anni ’90 al 2014 - salvo l’eccezione costituita dalla sanatoria Bossi-Fini - l’immigrazione non è stata gestita come un problema strutturale, ma con l’approccio che dovesse passare la nottata.

Per evitare derive xenofobe e generalizzazioni che comprometterebbero la vita degli stranieri onesti, si deve agire contro gli stranieri delinquenti in maniera definitiva.

La sinistra ha sempre negato che i migranti commettono più reati degli italiani.

Ora che diranno?

E che dirà il papa che ha detto che la mafia è calabrese e non senegalese?

E che cosa succederà dell’Italia se la sinistra continua a fare l'immigrazione con porte aperte e che ci porta pure i delinquenti.

Pubblicato in Mondo

“Dobbiamo avere un’attenzione particolare verso i forestieri, come pure per le vedove, gli orfani e tutti gli scartati dei nostri giorni”.

Lo ha detto il Papa nella messa per la Giornata del Migrante.

“Il Signore ci chiede di mettere in pratica la carità nei loro confronti” e “restaurare la loro umanità, assieme alla nostra, senza escludere nessuno, senza lasciare fuori nessuno”.

 

“Basta indifferenza verso le vecchie e nuove povertà” –

“Come cristiani – ha sottolineato il Pontefice – non possiamo essere indifferenti di fronte al dramma delle vecchie e nuove povertà, delle solitudini più buie, del disprezzo e della discriminazione di chi non appartiene al ‘nostro’ gruppo.

Non possiamo rimanere insensibili, con il cuore anestetizzato, di fronte alla miseria di tanti innocenti.

Non possiamo non piangere.

Non possiamo non reagire”.

“Non possiamo rimanere insensibili, con il cuore anestetizzato, di fronte alla miseria di tanti innocenti. Non possiamo non piangere.

Non possiamo non reagire.

Chiediamo al signore la grazia di piangere, quel pianto che converte il cuore dinanzi a questi peccati”.  tgcom24.mediaset.it

Francesco quanti migranti ospiti nel Vaticano?

E perché la umanità dobbiamo averla solo verso i migranti e non anche verso i poveri vecchi italiani?

Grecia – I migranti in rivolta hanno appiccato incendi all’interno e all’esterno del campo di Moria, sull’isola di Lesbo, chiedendo il trasferimento nella terraferma.

I migranti si sono scontrati con le forze di polizia, come riporta www.ekathimerini.com.

I vigili del fuoco hanno raggiunto il luogo, cercando di spegnere gli incendi.

 

 

La polizia e le autorità locali dicono che ci sono notizie di vittime, ma non ci sono conferme.

UNHCR Grecia ha invece twittato che “abbiamo appreso con profonda tristezza che la vita di una donna e un bambino sono andati perse in un incendio a Lesbo oggi”.

Il campo sovraffollato, costruito per ospitare 3.000, ne ospita 12.000 in condizioni disagevoli.

I flussi di migranti che arrivano in Grecia sono aumentati sostanzialmente di recente, sebbene non siano ancora ai massimi livelli del 2015, quando oltre 800.000 clandestini sono entrati nel paese.

Pubblicato in Mondo

Macron: i migranti devono sbarcare nel porto piu’ vicino (Italia)

PARIGI, 17 SET – La Francia vuole un “meccanismo stabile, prevedibile e automatico di ripartizione delle persone salvate in mare, senza rimettere in discussione il principio dell’approdo più vicino”.

E’ quanto affermano fonti dell’Eliseo, rispondendo a una domanda sulla questione migratoria alla vigilia della visita del presidente Emmanuel Macron a Roma.

 

Quanto ai migranti economici, ha proseguito la fonte, la “vera sfida” è garantire il loro “rapido rimpatrio” nei Paesi d’origine, accelerando le procedure. (ANSA)

Il presidente francese indurisce i toni sull’immigrazione.

In un discorso pronunciato lunedì sera, il leader francese ha invitato la maggioranza presidenziale e il governo alla fermezza sulla questione migratoria, per evitare di diventare un “partito borghese”, che non tiene conto dell’opinione delle classi popolari sedotte dal Rassemblement National di Marine Le Pen.

EUROPA UE, NEWS martedì, 17, settembre, 2019

Pubblicato in Mondo

I migranti “salvati” dalle ONG vogliono lavorare, vogliono un futuro per se e per la propria famiglia, e minacciano di gettarsi a mare se non fatti subito sbarcare e subito assistiti in tutto e per tutto dallo stato italiano e vengono subito accontentati

Un disoccupato, Giuseppe Bosco, di 58 anni, sposato, di Corigliano Rossano, è salito, alle 4 della notte scorsa, sul terzo anello, ad un’altezza di 150 metri, di una delle due ciminiere dell’ex centrale termoelettrica Enel dell’area urbana di Rossano.

Giuseppe Bosco era un ex addetto alle pulizie della centrale Enel.

In passato aveva lasciato il lavoro volontariamente , presumibilmente per svolgere un’altra attività.

Ad oggi, non avendo trovato altra occupazione, chiede di poter lavorare con una delle ditte che attualmente si occupano dello smaltimento dell’amianto e della pulizia industriale e civile in attesa di realizzare un altro progetto sul sito dell’ex centrale ormai in disuso.

Lo Stato manda le forze dell’ordine.

Perché questa Italia tratta diversamente i migranti e gli italiani’

Anche Giuseppe Bosco vuole lavorare e vuole un futuro per se e per la propria famiglia, e minaccia di gettarsi dalla ciminiera.

E se davvero si buttasse dalla ciminiera, di chi sarebbe la responsabilità?

Perché i migranti hanno più diritti degli italiani?

16 Settembre 2019 (Foto Ansa)

Pubblicato in Calabria

Nella giornata di sabato, in due distinti interventi la Polizia di Stato ha deferito tre extracomunitari, tutti per reati contro la persona per fatti avvenuti nel centro storico.

In particolare, la squadra volante è intervenuta nel tardo pomeriggio a seguito di una chiamata al 113, dove veniva segnalata una rissa tra più stranieri.

All’arrivo delle volanti, alcune delle persone coinvolte riuscivano a scappare, mentre due stranieri venivano bloccati.

 

 

In particolare uno dei due, di origine gambiana, dopo aver divelto un’asse di legno da una panchina, cercava di aggredire un altro straniero, di nazionalità afghana, che, intanto, aveva in mano tre sassi.

Ciononostante, grazie al tempestivo intervento del personale della Polizia di Stato, i due venivano bloccati e denunciati.

Sempre nella serata di sabato, personale delle volanti notava nelle vie del centro un extracomunitario, di origini somale, in evidente stato di ubriachezza che minacciava i passanti con una bottiglia di vetro.

Questo, al tentativo degli operatori di bloccarlo, opponeva resistenza, ma, con non poca difficoltà, veniva calmato e accompagnato in Questura.

Per questi motivi è stato deferito all’A.G. per i reati di “resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale” e “minaccia aggravata”.

Per tutti e tre gli stranieri sono in corso accertamenti di natura amministrativa circa la loro posizione sul territorio nazionale.

Calabria 7 16 Settembre 2019          

Pubblicato in Crotone

Se non riceverà sufficiente sostegno internazionale, la Turchia potrebbe essere costretta a riaprire la rotta verso l’Europa per i ”rifugiati siriani”.

Lo ha dichiarato il presidente Recep Tayyip Erdogan durante un discorso ad Ankara ripreso dall’emittente satellitare “al Arabiya”.

 

 

 

 

 

Erdogan ha ribadito che la Turchia è determinata a realizzare una “zona di sicurezza” nel nord-est della Siria in collaborazione con gli Stati Uniti entro la fine del mese di settembre, ma è anche pronta ad agire da sola se necessario.

A quel punto, ha spiegato il capo dello Stato, l’obiettivo di Ankara è di trasferire nella “zona di sicurezza” almeno un milione di rifugiati siriani sui 3,65 attualmente ospitati in Turchia.

Un “fardello” che, in ogni caso, il paese “non è in grado di gestire da solo”: la Turchia “non ha ricevuto il sostegno necessario dalla comunità internazionale” e “sarà costretta ad aprire le porte”. Agenzia Nova

EUROPA UE, NEWS giovedì, 5, settembre, 2019

Pubblicato in Mondo

"Delle 13 persone visitate al poliambulatorio di Lampedusa, solo una giovane donna era in condizioni critiche per una brutta otite.

Aspettiamo la visita dell'otorino prevista per lunedì.

Gli altri sono stati dimessi tutti e sono stati portati all'hotspot".

 

 

A parlare con l'Adnkronos è Francesco Cascio che da qualche mese è il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa e coordina le visite mediche dei migranti a bordo della Open Arms.

"Siamo stati avvertiti dalla Guardia costiera - racconta Cascio - che a bordo della nave ci fossero una ventina di persone affette da varie patologie.

Così ho chiesto di poterle visitare.

Però poi i miei medici che li hanno visitati, perché io non ero presente, hanno detto che solo una ragazza era affetta da otite".

"Mi era stato detto che un'altra donna era affetta da emorragia vaginale - aggiunge - ma poi abbiamo potuto constatare che era un falso allarme perché aveva l'emoglobina a 11,3".

"Mi hanno segnalato venti casi di scabbia sulla nave Open Arms con croste purulente" senza che a “bordo ci sia la permetrina per il trattamento della parossistosi”.

Adnkronos Pubblicato il: 16/08/2019 19:34

Pubblicato in Mondo

La Littizzetto come Richard Gere.

Anche se non va sulla nave ma resta a terra

"In questi giorni in cui tutti sono al mare, voi siete 'in' mare. E' molto diverso".

 

 

 

 

 

Comincia così il video dell'eclettica Luciana Littizzetto, condiviso su Facebook dalla scrittrice Michela Murgia nell'ambito dell'iniziativa 'Siamo tutti Open Arms'.

"E lo siete da molto tempo, non è possibile.

Non è più assolutamente tollerabile - rimarca -.

Questo è un gesto vile, vigliacco, schifoso, pavido".

"Voi siete coraggiosi, sappiate che c'è un sacco di gente che è con voi. Vi aspetto! Vi aspetto a terra!" conclude.

Fatele sapere dove sbarcheranno così insieme alla’altra gente che aspetta i migranti andrà a prenderli per aiutarli, assisterli, magari se minori, anche adottarli.

La Littizzetto è un’altra di quelle che si preoccupa dei migranti solo quando sono in mare, non quando sono in Libia o nei loro paesi.

Pubblicato in Italia

Madrid risponde picche all'appello di Open Arms ad accogliere almeno i 31 minorenni a bordo della nave della ong.

E insieme a Malta chiede una soluzione comune europea.

Ma nessuno Stato membro ha fatto formale richiesta a Bruxelles per trovarla

 

Ben 507 migranti, di cui 150 minori, bloccati da giorni nel Mediterraneo, mentre continuano gli sbarchi sulle coste italiane (e non solo) di donne, uomini e bambini in fuga da fame e guerre.

La differenza tra i primi e i secondi?

Il fatto che coloro che sono fermi in alto mare sono stati soccorsi dalle navi delle ong, per la precisione Open arms e Ocean Viking. 

Le due imbarcazioni, la prima guidata dall'omonima ong spagnola, la seconda da Medici senza frontiere e Sos Mediterranée, continuano a chiedere invano un porto sicuro per far sbarcare i rispettivi migranti soccorsi al largo della Libia.

I responsabili della Ocean Viking si sono rivolti alle autorità maltesi e italiane affinché assumano il coordinamento e aiutino a individuare un porto sicuro dove sbarcare le persone soccorse.

Malta e Italia sono infatti i centri di coordinamento più vicini in grado di fornire assistenza, in mancanza di risposte dalle autorità libiche alla richiesta di un porto sicuro.

"Tra i sopravvissuti ci sono persone che portano i segni strazianti delle violenze fisiche e psicologiche subite durante il loro viaggio attraverso la Libia.

La cruda realtà è che c'è un conflitto in corso in Libia, dove molti migranti e rifugiati vulnerabili sono intrappolati in centri di detenzione sulla linea del fronte", dice Jay Berger, capo progetto di Msf sulla Ocean Viking. "Chiediamo ora un porto sicuro dove sbarcare tempestivamente queste persone vulnerabili. Hanno sofferto abbastanza", ha aggiunto.

Open Arms, invece, si è rivolta alla Spagna del premier socialista Pedro Sanchez, con una richiesta di asilo d'urgenza per i 31 minorenni che si trovano sulla nave.

Il ministro spagnolo per lo Sviluppo, José Luis Ábalos, in un'intervista televisiva ha detto che il capitano della nave non ha l'autorità di fare questa richiesta, ma ha sottolineato che questo può essere "un elemento per mantenere viva la questione".

Parole che hanno fatto scattare la dura replica di Oscar Camps, il presidente della ong: "Non si tratta di mantenere viva la questione, ma di mantenere vive le 507 persone che oggi stanno subendo un sequestro in mezzo al mare", ha affermato riferendosi anche ai migranti bloccati a bordo della Ocean Viking. 

Malta e Spagna hanno rilanciato il mantra: "Serve una soluzione comune europea".

Peccato che nessuno Stato membro, stando a quanto rivelato dalla Commissione Ue, abbia formalmente chiesto a Bruxelles di avviare "il coordinamento" delle operazioni di sbarco e ricollocamento.

Pubblicato in Mondo
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