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LEONARDO-TRENTO 1LETTERTA APERTA AL PRESIDENTE MATTEO RENZI "NON PUÒ NON FARSENE CARICO, LA BASE VUOLE CAMBIARE POLITICHE E UOMINI"

 

Gentile Presidente RENZI,

sulla questione Calabria Lei rischia ormai di giocarsi tutta la credibilità riformatrice e rottamatrice costruita e consolidata fino ad oggi. L’idea ormai che tanti calabresi intellettualmente onesti si sono fatti è che, sulla immutabilità dei vizi incancrenitisi nelle dinamiche politiche ed istituzionali di questa regione, debba fatalmente scontrarsi e perire qualsiasi ansia e volontà di rinnovamento nazionale. – Mi domando, può continuare ad andare così? Può, ovunque in Italia, essere issata la bandiera del cambiamento generazionale e della classe dirigente, tranne che in Calabria? Anche noi Calabresi possiamo finalmente sperare in una inversione di rotta anche in questa terra maledetta e refrattaria ad ogni stimolo e suggerimento di novità?Io penso di sì, Presidente RENZI. E come me tantissimi Calabresi, giovani e meno giovani che ancora credono, sperano e si impegnano affinché la bella ventata di rinnovamento che sta accompagnando e spiegando molte delle sue iniziative politiche e di governo possa infrangersi contro il vero e proprio muro di gomma politico che ancora resta in piedi dal Pollino allo Stretto. – Non può fallire e morire in questa regione, già distrutta da un ventennio di scelte sbagliate e dagli ultimi cinque anni di fallimento plateale del centro destra, il sogno di incamminarci, insieme alle altre regioni del Sud, su quella strada del rinnovamento, dell’efficienza, dell’ammodernamento e della competitività del Paese sulla quale Lei non sta lesinando sforzi contro ogni ondata conservatrice. – La Calabria ed i calabresi hanno bisogno di confrontarsi sui contenuti, sulle grandi emergenze ereditate e da governare, sulle grandi sfide europee ed opportunità mediterranee da cogliere e da anticipare, sulle grandi direttrici di sviluppo sostenibile e durevole per troppo tempo piegate alle logiche asfittiche di una classe e di una generazione politica che non ha saputo guadare oltre il proprio naso!Eppure di tutto ciò, di contenuti e programmi non si parla in questa regione. E si assiste da mesi ad un duello muto su nomi, diktat e tatticismi del tutto sganciato dalla realtà e dalle esigenze quotidiane di quanti, imprenditori, associazioni, professionisti e studenti vivono, lavorano e hanno deciso, nonostante tutto, di restare e provare ancora, forse per una ultima volta, a credere in futuro diverso e migliore per questa terra; nelle sue mille potenzialità, inespresse, latenti e spesso sottovalutate da chi aveva la possibilità di cambiare (e non l’ha saputo fare!) le sorti di questa regione e di frenare l’emorragia di intelligenze, energie e forza lavoro.In una regione senza alcun governo, con un esecutivo di fatto decaduto ed una maggioranza di centro destra che non c’è più, con un apparato burocratico ormai allo sbando è assurdo dover assistere all’autolesionismo del PD invischiato in estenuanti balletti di nomi, all’indecisionismo di un centro sinistra incapace di spiegare ai calabresi la sua idea alternativa di Calabria ed all’autodistruzione del capitale di consenso e fiducia nella voglia di rinnovamento che i calabresi hanno già dimostrato alle ultime europee. – Qui e adesso si vuole cambiare pagina e passo da tutti i punti di vista, Signor Presidente. E LEI NON PUÒ NON FARSENE CARICO! La Calabria, quella della gente e della base, ha bisogno di voltare pagina ed il Pd deve essere in grado di dimostrarsi capace di rappresentare a tutti gli effetti questa insopprimibile ansia di rinnovamento degli uomini e delle politiche. Altrimenti sarà il fallimento finale della Calabria e, con essa, l’avvio al fallimento della straordinaria stagione di rinnovamento politico da Lei incarnata.

Cosenza, 11 luglio 2014

Leonardo TRENTO

Assessore provinciale governo territorio Provincia di Cosenza

Pubblicato in Italia

patto civicoMercoledì 25 giugno 2014, alle ore 10 nella sala della biblioteca del Palazzo storico della Provincia.

Il Prof. Antonino Spadaro, nella veste di coordinatore del Laboratorio Politico-Patto Civico (LP-PC), terrà la conferenza stampa di presentazione dell’Associazione e del Documento programmatico da essa elaborato.Il LP-PC è nato circa un anno fa perché, di fronte al diffuso malessere sociale e al degrado della politica locale, tanti amici provenienti dal più vario associazionismo sociale (gruppi, movimenti, volontariato, ecc.) – ma tutti a titolo esclusivamente personale – hanno discusso e lavorato, pressoché ogni settimana, con tre obiettivi:

1) costituire – non “contro” i partiti, ma “al di fuori” del sistema di potere dei partiti locali – unluogo inclusivo di partecipazione e dibattito liberi e criticisui reali problemi della città e del suo comprensorio;

2) dar vita, attraverso la partecipazione politica, a un progettopolitico comunevolto al riscatto e alla crescita sociale ed economica della città di Reggio Calabria e della sua area metropolitana;

3) promuovere lapartecipazione attiva dei cittadinia competizioni elettorali.  Per favorire il più ampio processo di partecipazione politica, il LP-PC – oltre all’inizialeDichiarazioned’intenti– ha predisposto un Documento programmatico, che viene presentato pubblicamente come bozza di discussione per una Reggio diversa e migliore.

Per maggiori informazioni visitare il sito www.pattocivico.it 

Pubblicato in Reggio Calabria

cambia paolaC’è un dato che ci conforta e che ci spinge, nonostante tutto, ad andare avanti nell’impegno che abbiamo assunto nei confronti degli elettori due anni fa, quando contro tutto e tutti, anche a costo di essere presi per pazzi settari, abbiamo presentato Cambia Paola come progetto politico per la ripresa della nostra comunità.
Questo dato è che, con un lavoro paziente e non sempre facile, siamo riusciti ad aprire, nella mentalità dominante, un varco a quello che era il nostro primo obiettivo: cambiare metodo.

Esprimendo sempre con chiarezza tutte le nostre riserve sui sistemi verticistici che avevano provocato la rottura del rapporto tra la comunità e i partiti, abbiamo sempre denunciato il venir meno della rappresentatività dei gruppi che da anni si avvicendavano (e si avvicendano) nella gestione delle istituzioni a tutti i livelli. Per questo, fin dalle prime battute di questa esperienza, abbiamo sempre sottolineato l’importanza di riportare al centro dell’attività politica le persone e le loro esigenze, con un’analisi attenta e fredda dei bisogni e dei diritti, con la formulazione seria di un’articolata ipotesi di via d’uscita meditata e condivisa da questa crisi. Ecco perché Cambia Paola non è stata concepita come movimento classico, con tesseramenti e dirigenti, ma come un’aera aperta dove ciascuno potesse dare il proprio contributo di idee e di progetti. Con un unico limite, rigidissimo e invalicabile: Cambia Paola è di sinistra e vuole costruire il futuro sulla scorta dei valori che da sempre connotano la sinistra.

Nei due anni passati, più e più volte ci è capitato di spiegare e ripetere questi concetti a tutte le forze politiche e sociali che hanno voluto incontrarsi e confrontarsi con noi. Nessun tavolo di trattative perché noi parliamo di valori e sui valori non si tratta; nessun accordo con o contro le persone, perché l’unica cosa che a noi interessa è costruire il futuro e il futuro si costruisce sui progetti e sui percorsi.

Le prime reazioni non sono state per niente positive. Poi, da qualche mese a questa parte, qualcuno deve aver riflettuto sulle nostre parole. E, a quanto pare, deve aver deciso di intraprendere quel cammino sul quale noi continuavamo e continuiamo ostinatamente a muoverci.

Questo qualcuno è il Pd che due giorni fa ha chiamato a raccolta diverse forze politiche e sociali locali per proporre l’avvio di un confronto su alcuni temi. Anche Cambia Paola era stata invitata e, per coerenza con quanto portato avanti negli anni, si è sentita in dovere di mettersi in ascolto rispetto alla proposta. Attenzione: fino a questo momento non è stato messo sul tavolo nessun tema concreto. È ovvio che gli organizzatori hanno già stilato un breve elenco di questioni, così come da tempo lo aveva fatto Cambia Paola e, in generale, così come fanno tutte le realtà associative. Ma l’unico impegno preso fino a questo momento è quello di selezionarne una per volta per farne l’oggetto di un confronto pubblicovolto a verificare la compatibilità dei presupposti e degli obiettivi fondamentali delle forze oggi in campo. Tutto qui. Nessuna alleanza organica vi è all’orizzonte anche perché Cambia Paola non rinuncerà a denunciare lo scempio che a livello nazionale il governo Renzi sta compiendo in tutti i campi, specie quello relativo ai diritti e alle garanzie dei lavoratori e quello relativo al progetto di riforma costituzionale che minaccia di distruggere il sistema attualmente in vigore. Così come siamo perfettamente consapevoli che molti dei problemi che oggi attanagliano la nostra città (debito, precarietà, caos sicurezza) e la nostra Regione (fra cui la dismissione della sanità pubblica) sono stati causati dal centrosinistra di Roberto Perrotta e Agazio Loiero.

Ciò non toglie che la nostra città è allo sbando e occorre il massimo sforzo per affrontare e risolvere problemi urgenti come disoccupazione, mala gestione dei servizi essenziali (rifiuti e acqua in primis), legalità, inquinamento del territorio, dissesto idrogeologico, economia e turismo, ricambio della classe politica. Su questi temi Cambia Paola ha un progetto preciso e dettagliato, che poi è quello contenuto nel programma presentato con Sinistra Unita due anni fa alle elezioni amministrative. Il nostro interesse è realizzarlo, dunque se altre forze politiche e sociali intendono sostenere quelle stesse idee e quel progetto noi abbiamo l’obbligo politico e morale di consentirlo. Fare politica significa affrontare e risolvere i problemi della città, non bearsi sui social network del proprio sterile e narcisista isolamento.

Due anni fa abbiamo intrapreso una battaglia senza quartiere nei confronti degli accordi sottoscritti nel chiuso dei ripostigli delle sezioni di partito. Ma abbiamo anche detto che i singoli devono imparare ad assumersi in proprio le responsabilità che derivano dall’essere cittadini di una Repubblica democratica, partecipando attivamente e donando alla comunità il proprio tempo e le proprie energie per il bene di tutti. È finito il tempo dei leader falsi e opportunisti. Solo l’impegno diretto, serio, onesto, consapevole può dare il via alla ripartenza della nostra città. L’altra sera i dirigenti del PD presenti all’incontro hanno affermato di volere una netta discontinuità con il passato. Staremo a vedere. Non sappiamo ancora cosa potràvenire fuori dagli incontri che saranno eventualmente organizzati nel prosieguo. Ma ua cosa ormai è chiara: lademocrazia impone un dialogo pacifico su temi concreti. Gli scontri all’arma bianca, i fiumi di fiele, le esecuzioni sommarie in piazza a noi non sono mai piaciute. E anzi, affermiamo con forza che sono causa della dispersione di risorse intellettuali e umane che potrebbero dare ben altri frutti se usate con intelligenza e rettitudine.

 

 

Pubblicato in Paola

consiglio-regionale-calabriaSin dalla composizione delle liste per le candidature al Consiglio Regionale della Calabria si riscontravano inquietanti anomalie che solo un cieco o un “poco informato” non avrebbe potuto notare.

Mi riferisco agli impresentabili di tutti i tempi e di vari schieramenti (come, ad esempio, fatto notare in primis dall’on. Angela Napoli intervistata da Guido Ruotolo per Annozero, .. nrd,) che pullulavano le suddette liste.

Nell’arco della appena chiusa legislatura non c’è stato un attimo di pace.

Inquisiti, condannati, collusi, contigui, “avvisati” e chi più ne ha più ne metta.. e non dimentichiamo i reclusi che son quelli che (forse?) hanno portato più acqua al mulino – non del Po ma della Regione.

Strana la vita perché c’è ultimamente chi s’indigna per le ultime vicende giudiziarie che vedono in questi giorni coinvolto un assessore regionale. Lungi da me dal volerlo difendere, TENGO A PRECISARE.

Ma come mai tali autorevoli indignati, es. Aldo Pecora leader di “Ammazzateci Tutti” e il deputato On. Rosanna Scopelliti non si sono vergognati quando sono stati candidati taluni soggetti e non si sono stizziti degli scandali e della corruzione quando ancora (o già?) esisteva un Consiglio Regionale, una Giunta Regionale e soprattutto un Presidente della Giunta Regionale della Calabria per nulla scevri da indagini, inchieste, “avvisi” e condanne ?

Sig.ra Elena Trombetta - 12 giugno 2014 - Reggio Calabria

Pubblicato in Calabria

Durante la campagna elettorale si ascolta la gente molto più di quanto non si fa normalmente.

Non solo ma nello stesso periodo la gente esprime più facilmente i suoi problemi perchè se ne trovi soluzione.

Uno di questo è il traffico dei TIR sulla SS18.

Un problema, questo, sentito molto ad Amantea che è attraversata dalla statale proprio nel centro abitato.

Tre, almeno, gli aspetti segnalati.

Il primo è l’inquinamento acustico, il secondo è l’inquinamento atmosferico da polveri sottili, il terzo è la pericolosità di autocarri pesanti come i TIR che viaggiano dal nord verso il sud e viceversa.

In particolare, poi, quando i TIR viaggiano in gruppo e diventano veri e propri treni peraltro insuperabili.

Un tempo il comune di Amantea emanò una ordinanza che ne vietava l’uso ed il divieto venne fatto rispettare.

Ora pur essendo ancora vigente detta ordinanza nessuno la fa rispettare.

Non solo ma mai nessuna indagine ufficiale( salvo una del comune di Amantea) sull’ inquinamento acustico venne effettuata dagli organi tecnici competenti

E tantomeno sono stati mai effettuate indagini sull’inquinamento atmosferico da polveri sottili ed altri inquinanti.

L’uso, ancora, della SS18 da parte dei TIR induce un forte consumo del manto stradale che diventa più facilmente intransitabile e produce forte rumore e finanzio vibrazioni

I semafori infine sono un altro problema. I grossi automezzi sono costretti a fermarsi provocando forte rumore.

E similmente producono rumore quando ripartono.

Le ultime amministrazioni si sono totalmente dimenticate di questo problema ( e non solo) arrivando addirittura a proporre i photored di notte, all’insegna di tutto pur di fare soldi.

Un cambiamento di linea quindi si impone. O via i TIR come riteniamo od almeno la valutazione tecnica dei danni alla salute che essi producono .Continuare a sottovalutare il problema è sciocco! Molto sciocco!

Pubblicato in Politica

movimento 5 stelle amanteaCOMUNICATO STAMPA MOVIMENTO 5 STELLE

Nella serata di ieri a celebrare il proprio comizio ufficiale di questa fase finale di campagna elettorale è stato il Movimento 5 Stelle. Piazza Commercio ad Amantea sin dalle ore 20.00 inizia ad affollarsi di persone a conferma dell’enorme interesse che questa contesa politica per il rinnovo dell’Amministrazione comunale sta suscitando tra i cittadini.

Ad aprire la kermesse è Nicola Perri, talento cristallino del panorama musicale amanteano. Per la sorpresa dei presenti, la sua performance apprezzata è la canzone da lui incisa dedicata all’Italia che non demorde ed alla nascita del fenomeno grillino, dal titolo “Italia Indipendente”:

https://www.youtube.com/watch?v=4HJs0KoETJw

Successivamente è la volta dei candidati consiglieri. Alternandosi reciprocamente sul palco, ognuno pronuncia una frase di indignazione rivolta alle manchevolezze delle passate amministrazioni.

Dai primi accenni già si preannuncia un clima dai toni piuttosto pepati.

La conferma arriva quando a prendere la parola è Francesca Menichino, candidata a Sindaco per i grillini, che inizia subito con una critica aspra. Rivolgendosi agli amministratori in carica, destinatari a breve di un cospicuo risarcimento monetario per l’ingiusto scioglimento nella passata legislatura del Consiglio Comunale per Mafia, ne denuncia l’assordante silenzio sull’utilizzo di quei soldi, invitando immediatamente a devolverli a favore della cittadinanza a scopo sociale per ripagare una comunità intera la cui ferita inferta da quella vicenda, prescindendo dall’esito giudiziario definitivo, non è stata ancora sanata, rilevandosi pesanti colpe politiche per scarsa vigilanza ed ipocrisia comportamentale nella costruzione delle liste di allora.

Il discorso prosegue in un mix di ironia, critiche e spiegazione più in dettaglio del Programma elettorale.

Ironia, quando accentua più volte volontariamente il tono vocale sul candidato “Sabatino, Monica Sabatino”, a voler alludere con la sottolineatura del nome e del cognome che il protagonista principale della lista “Rosa Arcobaleno” non sia il Presidente uscente del Consiglio Comunale ma qualcun altro della famiglia Sabatino che nel dietro le quinte ne ha mosso e continua costantemente a muoverne i fili.

Ancora ironia, quando parla di taluni candidati, consiglieri uscenti, capaci di compiere salti da “grilli” – intesi questa volta come animali – da una lista all’altra alla ricerca della migliore collocazione possibile a fini personali. Poco è importato infatti – dice la Menichino - che alla fine la scelta sia stata quella poco nobile di uno schiaffo alla coerenza propendendo per un’alleanza con quelli osteggiati per tanto tempo dai banchi dell’opposizione.

Critiche, quando sottolinea la violazione di tutti gli altri candidati della circolare emanata dalla Prefettura sul corretto uso degli spazi, della cartellonistica e degli striscioni a fini di propaganda elettorale. “Se non conoscete o non volete rispettare neanche le leggi più elementari di una campagna elettorale, cosa deve aspettarsi la cittadinanza per il futuro da Voi?”, conclude il passaggio perentoriamente la Menichino.

Ancora critiche, quando imputa agli Amministratori uscenti lungamente seduti sugli scranni di Corso Umberto I, la faccia tosta di promettere ancora “occupazione, turismo, aeroporti, porti e metropolitane” mentre Amantea è andata sempre più alla deriva non rendendosi conto – evidentemente perché frutto di uno sdoppiamento di personalità – che gli artefici dello sfascio siano stati proprio loro.

“Potranno promettere quello che vogliono ma ciò che gli mancherà sarà sempre la credibilità”.

La spiegazione del Programma del Movimento 5 Stelle di Amantea segue a ruota, toccando i sottotemi dei 5 Punti nodali nel quale il Programma si struttura: Ambiente; Vivibilità; Comunità e Partecipazione; Amministrazione trasparente; Rilancio dell’Economia cittadina.

Al centro di tutto – dice la Menichino – il valore fondante su cui dovrebbe basarsi da sempre il fare Politica: Il rispetto e la tutela della dignità della persona umana.

Significativi i passaggi conclusivi.

Il primo attinente all’eliminazione della figura del Presidente del Consiglio Comunale, accorpata alle funzioni del Sindaco con il risparmio della relativa indennità, che già - sottolinea ancora una volta la Menichino – poteva avvenire dalla scorsa legislatura con automatici benefici in materia di riduzione dei costi della politica.

Il secondo quello relativo al taglio volontario da parte dei “grillini” degli stipendi di Sindaco e Assessori, qualora siano essi a prevalere alle elezioni nonché la scelta degli assessori che verrà effettuata nel rispetto di due criteri fondamentali: il possesso di elevate competenze e la disponibilità completa di tempo per dedicarsi pienamente allo svolgimento dell’incarico assessorile.

Stasera, Lunedì 12 Maggio, la replica a Piazza San Francesco a Campora S.G. a partire dalle ore 19.30.

Comizio 5 Stelle PiazzaCommercio

Pubblicato in Politica

La frase è tratta da una favola di Andersen nella quale un imperatore vanitoso si fa raggirare da alcuni abili truffatori che gli propongono abiti in un nuovo tessuto meraviglioso che risulta invisibile agli sciocchi. Per ostentazione del re e compiacimento della corte nessuno contesta tale inesistente tessuto.

La frode è svelata da un bambino innocente che, appunto, esclama: "il re è nudo" durante la sfilata del re con i nuovi abiti.

La frase indica appunto "la verità vista con gli occhi di un bambino, verità vista da un innocente, quindi sincera e non "filtrata" da chi vuole compiacere una autorità come appunto quella di un re o segue le dicerie dei più.

La frase indica appunto un bambino, che privo di pregiudizi ed influenze,quindi obiettivo, per primo tra molti, dichiara candidamente quella che è la verità sotto gli occhi di tutti.”

Da allora, l'espressione "il Re è nudo" ha assunto un preciso significato simbolico quando si mettono….a nudo le debolezze delle pubbliche autorità.

Re o regina è la stessa cosa. Anche se nei luoghi comuni qualcuno potrebbe anche azzardare che se bisogna scegliere forse è meglio la regina nuda che il re nudo. Forse. O forse no! Dipende dal re e dipende dalla regina.

Il dilemma però non sembra solo questo, quanto se esistano ancora bambini ( od anche anziani dal cuore di bambino) capaci di dire la verità o se anche loro siano diventati cortigiani come tanti altri in questo nostro paesino nel Tirreno cosentino.

Un paesino dove pochi vedono il re nudo, la regina nuda, gli stessi membri della corte nudi. Un paesino dove anzi in tanti invidiano il re nudo e la regina nuda perché vorrebbero essere al loro posto, …anche se nudi!

Un paese meraviglioso dove la gente non fa distinzione di specie, di genie, di ruolo, di cultura, e perfino di onestà , dove la gente si incontra per gruppi parlandosi addosso ma senza che nessuno ascolti, e dove la forma vince sulla sostanza, dove i “tumaschj” sono la esemplificazione della finta ricchezza e la conferma della povertà, dove la linea tra il bene ed il male, la correttezza e la scorrettezza, non è solo sottile ma curva costantemente a secondo del bisogno o della utilità, dove i sentimenti sono per lo più finti, dove il mestiere vincente è la cortigianeria ipocrita e menzognera, dove i codardi sono ben nascosti e si camuffano per non farsi vedere, dove la lealtà finisce con la à ma non si sa cosa sia mai stata, cosa sia.

In questo paese anche i principini sono nudi ma nessuno sembra volerlo evidenziare.

E tutti aspettano che “altri” dicano quelle verità che in fondo sappiamo in tanti ma che neghiamo in tanti.

Ed aspettando Amantea è nuda e muore.

Volevamo pubblicare da tempo questo scritto, ma aspettavamo per verificare se fosse completo. In questi giorni ci siamo accorti che mancava la cosa più importante e per questa ragione abbiamo integrato il titolo.

Gia! Avevamo dimenticato che “Il re è nudo e la regina dovendo succedergli si incazza” . ahi visto mai che poi spogliano anche me e scoprono quanto sono perfino peggiore del re?

Pubblicato in Politica
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