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Quale è la chiesa di Papa Francesco?

Certamente non quella dei vescovi che vivono in Venezuela e che colgono quotidianamente ed a piene mani il dramma di quel popolo

Infatti i vescovi venezuelani hanno preso posizione contro il presidente in carica, Nicolas Maduro.

ama solo i migranti ma non i venezuelani

Sulle tensioni in corso in Venezuela è intervenuto anche Papa Francesco, che chiede di mettere fine alle violenze, ma non si schiera con i vescovi.

“Voglio solo una soluzione pacifica”

“Io do il mio sostegno a tutto il popolo venezuelano, che si trova in sofferenza: se cominciassi a dire ‘date retta a questi paesi o a quegli altri’, entrerei in un ruolo che non conosco e sarebbe una grave mancanza di prudenza pastorale da parte mia”, ha dichiarato Bergoglio durante il viaggio di ritorno dalla sua visita ufficiale a Panama.

“Ho manifestato vicinanza, ho espresso i miei sentimenti: provo sofferenza.

Mi fa paura lo spargimento di sangue”, ha sottolineato il Pontefice, precisando che tuttavia prendere posizione da parte sua a favore o contro un paese “sarebbe un danno”.

Mentre era a Panama Bergoglio non ha assecondato la linea dell’Episcopato venezuelano, che ha dichiarato illegittimo il secondo mandato presidenziale di Maduro. Papa Francesco si era limitato a fare un appello per “una soluzione nell’esclusivo interesse della popolazione” del Venezuela

Una linea confermata da Bergoglio anche durante il confronto con i giornalisti sul volo di ritorno verso Ciampino: “Le parole che ho usato a Panama le ho pensate e ripensate”, ha puntualizzato.

E ancora: “Io voglio bene a tutto il popolo venezuelano che sta soffrendo”, ma “non posso mettermi in un ruolo che non conosco, sarebbe un’imprudenza. Il popolo soffre. So quello che sta passando. Io voglio una soluzione giusta e pacifica, e non voglio il sangue. Se hanno bisogno di aiuto, che si mettano d’accordo e lo chiedano”.

“Temo la violenza”, ha ripetuto più volte Francesco nella conferenza stampa tenuta sull’aereo.

  “Non mi piace la parola bilanciato”, ha però tenuto a precisare Francesco, perché il problema, secondo lui, non e’ l’equidistanza del Papa tra le parti ma la ricerca di “una soluzione giusta e pacifica” della crisi venezuelana.

Possibile che il cuore del Papa sia orientato a tutelare solo i migranti?

Possibile che il papa non sappia cosa sta succedendo e cosa sta per succedere in quel lontano paese dove sono emigranti centinaia di migliaia di Italiani molto dei quali ne stanno fuggendo?

Pubblicato in Mondo

Il Venezuela sta vivendo un momento drammatico con decine e decine di vittime

E questo proprio mentre il Papa è a Panama vivendo la giornata mondiale della gioventù.

Ma il Papa segue le vicende del Venezuela e prega per tutti i venezuelani.

“Il Santo Padre, raggiunto a Panama dalle notizie provenienti dal Venezuela, segue da vicino l’evolversi della situazione e prega per le vittime e per tutti i Venezuelani. La Santa Sede appoggia tutti gli sforzi che permettano di risparmiare ulteriore sofferenza alla popolazione”

Intanto il mondo si divide tra pro e contro Maduro.

A favore di Guaidò gli Usa e quasi tutti gli Stati americani e dall’Ue.

A favore di Maduro la Turchia, Russia, Cina, Siria e Iran e, in America Latina, Cuba, Bolivia e Nicaragua.

Si è riunito il Consiglio di sicurezza dell'Onu

Durante la riunione straordinaria del Consiglio permanente dell'Osa, Organizzazione degli Stati americani, a Washington, il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha affermato: "Il tempo del dialogo è finito: il governo di Nicolas Maduro è illegittimo e tutti gli stati dell'Organizzazione degli Stati americani ora devono riconoscere la legittimità del presidente del Venezuela ad interim, Juan Guaido”.

Ricordiamo che Papa Francesco ricevendo martedì 11 settembre, giorno della festa di Nostra Signora di Coromoto, Patrona del Venezuela, i 46 vescovi della Conferenza Episcopale Venezuelana, giunti in Vaticano ha chiesto ai vescovi venezuelani: “restate vicini al popolo e continuate a stare accanto a coloro che più soffrono”.

Sicuramente per questo il Papa ha dato la sua benedizione a Maduro( vedi foto).

Intanto Guaidò inizia e conclude ogni suo comizio facendosi il segno della Croce!

Riuscirà la benedizione data a Maduro a risolvere questo grave problema?

Intanto monsignor Enrique Perez Lavado attraverso il suo account Twitter dice che in una chiesa assediata dall’esercito di Maduro( vedi foto)«Dentro ci sono almeno 700 persone che sono praticamente assediate». Lo spettro della violenza è dietro l'angolo.

Riusciranno le preghiere del Papa a risolvere questo grave problema?

Ultimo aggiornamento 25.01.2019 ore 15.30

Il Papa benedice Maduro

Pubblicato in Mondo

Ormai sono mille ed una le prove che la Chiesa romana vuole fare politica ma solo in Italia!

Mica si permette negli altri paesi, quali la Francia, la Germania, ed il resto dell’Europa. E tantomeno negli USA.

L’ultimo esempio è il decalogo morale emanato in vista delle Regionali in Abruzzo, da Bruno Forte arcivescovo di Chieti-Vasto - nonché presidente della Conferenza episcopale Abruzzo Molise (Ceam).

"Tutti gli elettori esercitino il loro diritto al voto", spiega Forte nella sua lettera-appello in cui chiede di dare il proprio voto a chi dice "sì all'accoglienza", dà "attenzione a giovani, povertà, ricostruzione" e dice "no ai tagli indiscriminati alla sanità".

"I sì riguardano anzitutto il rispetto della dignità di ogni persona umana, quale che sia il colore della sua pelle, la sua storia, la sua provenienza", sostiene l'arcivescovo come riporta il Messaggero,

"Da un tale rispetto conseguono i doveri di solidarietà verso i più deboli e di accoglienza verso chi bussa alle nostre porte, fuggendo spesso da fame o violenza alla ricerca di un futuro migliore per sé e i propri cari.

In collaborazione con l'azione della Prefettura varie nostre realtà ecclesiali hanno ben operato in tal senso e continueranno a farlo secondo il bisogno".

All’arcivescovo chiediamo di spiegarci perché usa il “nostre porte” per parlare dell’Italia e non delle chiese, dei conventi nei quali potrebbe ospitare centinaia di migliaia di profughi a spese del ricchissimo Vaticano?

C'è poi il tema della lotta alle povertà, quello "del fondamentale problema del lavoro dei giovani, fra cui si diffonde la paura del futuro data l'insicurezza delle possibilità che si aprono per loro" e quello "della situazione di emergenza del post-terremoto, che esige una sollecitudine da incentivare con determinazione".

Non manca un richiamo speciale alla sanità e all'ambiente: "Pur convenendo sull'urgenza e l'opportunità del riassetto della rete ospedaliera, non si può non segnalare la necessità di tener conto dei bisogni della gente sul territorio, perché essi appaiono a volte sottovalutati a favore di una logica aziendale, che non si addice ai doveri di un servizio pubblico", dice Forte,

"La tutela e la promozione di quello che è l'autentico patrimonio collettivo della nostra gente di Abruzzo è dovere primario di ogni amministratore.

Un pericolo crescente cui badare con attenzione è quello dell'emergenza rifiuti, che esige soluzioni su vasta scala e lungimiranti, mentre l' urgenza dell' intervento sulla distribuzione e la certificazione della qualità dell' acqua è improcrastinabile"

Si candidi arcivescovo e chieda i voti ai suoi elettori.

Magari si candidi a governatore dell’Abruzzo, e si faccia una lista composta da tutti i preti abruzzesi, con il programma che ha descritto nel decalogo.

Ma se perde ci faccia il piacere di stare zitto, meglio di andare in Africa a portare lì il dono delle sue idee e delle sue parole.

Pubblicato in Italia

Della serie #danoncrederci#.

Come fa la Chiesa, nel caso i vescovi calabresi, a sapere che in Calabria si pratica il voto di scambio?

Ne sono stati vittima loro od i fedeli che si sono confessati con i parroci calabresi?

Di fatto, però, questo è il grido di allarme lanciato dai Vescovi calabresi nel comunicato diramato dopo la riunione della Conferenza episcopale calabra, tenutasi a Reggio.

«Sollecitiamo i cattolici alla presenza e alla partecipazione attiva e responsabile alle prossime elezioni politiche.

E nel sostenere tale importante impegno civico, mettiamo in guardia ogni cittadino e credente dal devastante pericolo del voto di scambio, spesso praticato e mai sufficientemente denunciato.

In un contesto politico e socio-economico così delicato non è possibile rifugiarsi in atteggiamenti qualunquisti e superficiali.

Invitiamo a esercitare la propria capacità di scelta, affermando il diritto di voto come strumento imprescindibile per la crescita e il bene del Paese e delle realtà locali: non votare è lasciare che altri decidano per noi»

Pubblicato in Paola

Lo affermiamo senza tema di smentita.

Ed infatti i vescovi ricordano che ci sono tante persone “lontane da Dio perché vivono ed operano nell'illegalità e contro la sua legge”.

Ed i vescovi ricordano loro che "Dio vi aspetta a braccia  aperte".

 

Si riferiscono agli uomini ed alle donne di 'ndrangheta e ricordano loro che «Anche per gli uomini e le donne di 'ndrangheta esiste un progetto di misericordia da parte di Dio e della Chiesa».

Ma il vero problema non sembrano gli uomini e le donne di 'ndrangheta .

Piuttosto i corrotti e la corruzione.

E scrivono che “ la corruzione è una delle componenti del mancato sviluppo della nostra regione».

 

Il problema è che sembra non siano riusciti nemmeno ad identificarla!

Dicono che «La corruzione ha tante forme: appropriazione indebita, false dichiarazioni nei confronti dello Stato, sperpero del denaro pubblico, sostegno politico a chi non lo merita, connivenze con metodi illegali di arricchimento”.

NO! Signori vescovi . La corruzione è fare differenze, disparità, diversi trattamenti, corruzione è scegliere tra eguali in relazione alla parentela, alla comparanza, alla sodalità elettorale , la corruzione è pagare stipendi a gente che non fa assolutamente niente, la corruzione è dimenticare i giovani e meno giovani che non essendo o volendo essere parenti, compari o sodali elettorali e conservando una innata dignità che impedisce loro di prostituirsi politicamente preferisce emigrare.

La corruzione è piegare la legge alle esigenze loto, delle proprie famiglie, dei propri sodali , approfittando di leggi fatta da loro stessi , di una giustizia lenta, distratta se non quasi totalmente disattenta.

Non dimentichino i vescovi che la calabria è di nuovo terra di emigranti!

E non dimentichino, ancora, che non a caso San Francesco di Paola è il patrono degli emigranti.

Anche lui fu migrante, sia pure per fede!

 

Ed inoltre serve molto poco chiedere agli elettori di non votare i corrotti.

Sarebbe una cosa bella come sollecitano i vescovi abituarsi “ a non premiare con il nostro voto politico o amministrativo chi ha mal governato o ha dato prova di corruzione nella gestione della cosa pubblica”.

Come può essere possibile che i corrotti non siano votati da chi li ha gratificati di un posto, di un incarico, di un finanziamento ?

Sono sicuri loro stessi i vescovi di non essersi serviti o semplicemente fatti fotografare insieme a politici corrotti?

Magari semplicemente fotografare con gente che ha assunto figli e nipoti? Od con gente che con i soldi pubblici ha " pagato la tarsu, fatto viaggi all'estero, acquistato iphone, ipad e computer e televisori, fatto propaganda elettorale, pagato utenze per abitazioni private, pagato contravvenzioni stradali, fatto regali natalizi, acquistato materiale edile destinato a ristrutturazioni di abitazioni private, e perfino comprato gratta e vinci" .

Pubblicato in Politica
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