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VASOIl tema dell'edizione 2020 della “Giornata” è il profondo legame tra acqua e cambiamento climatico

 La Giornata mondiale dell’Acqua (World Water Day), istituita dalle Nazioni Unite nel 1992,  si celebra ogni anno il 22 marzo per evidenziare l’importanza dell’acqua e la necessità di preservarla e renderla accessibile a tutti. 

Il tema dell’edizione 2020 della “Giornata”, che ricorre oggi,  è il  profondo legame tra acqua e cambiamento climatico. L’obiettivo è quello di sensibilizzare Istituzioni mondiali e opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico.

I cambiamenti climatici, infatti, aumentano la variabilità del ciclo dell’acqua, causando estremi eventi meteorologici, incidendo sulla qualità dell’acqua, minacciando lo sviluppo sostenibile e la biodiversità in tutto il mondo. Non solo, la sempre crescente domanda di acqua porta ad un conseguente aumento della necessità di trattamenti ad alta intensità energetica; inoltre, alcune misure di mitigazione dei cambiamenti climatici, come l’uso esteso di biocarburanti, possono esacerbare ulteriormente la scarsità d’acqua. Motivo per cui deve essere adottato quanto prima in tutto il mondo un approccio integrato ai cambiamenti climatici e alla gestione delle risorse idriche. Se, infatti, si vuole creare un futuro sostenibile, la gestione delle risorse idriche deve essere esaminata attraverso un obiettivo di resilienza climatica.

 Emilio Molinari, presidente del Comitato italiano per un Contratto mondiale dell’acqua

“L’acqua è nell’indifferenza globale in testa alla macabra graduatoria dei decessi. Una guerra, una pandemia, oggi usiamo questi termini: la guerra e la pandemia dell’acqua, una realtà da decenni.

Denunciammo –afferma la nota- la criminale selezione tra gli esseri umani che avrebbe comportato la privatizzazione dell’acqua e nel 2011 promuovemmo un referendum per fermarla con 27 milioni di voti. E la gente normale, di sinistra e di destra, capì.

Nel nostro paese la sanità pubblica è stata devastata e la rete idrica, gran parte privatizzata, perde il 60% dell’acqua. Dovremmo metterci insieme: associazioni, sindacati, movimenti culturali, sociali di uomini donne e generi diversi, in un rete, come in un nuovo Forum Sociale Mondiale non per fare la sommatoria dei contenuti congeniali ad ognuno.

Ma per decidere, pochi obiettivi, fondamentali: I DIRITTI ALLA VITA.

Un Forum che non si limiti a noiosi incontri di esperienze, ma promuova alcune campagne mondiali, trasversali nei contenuti, da articolare nelle realtà territoriali: sulla Sanità pubblica, sull’acqua pubblica per riparare e costruire nuove reti, sulla scuola, la ricerca, i farmaci e i brevetti. Da perseguire tutti assieme, in tutti i paesi, con lo stesso linguaggio che parla per UNIRE L’UMANITA’. Un Forum che non si pavoneggia in estremismi elitari che escludono.

L’acqua –scrive Emilio Molinari- è stato l’unico movimento che ha parlato il linguaggio del XXI secolo, ha anticipato l’enciclica Laudato Sì e il messaggio di Greta Thumberg”.

Enea: consumi e recupero delle acque in emergenza sanitaria coronavirus

I consumi domestici di acqua sono aumentati di oltre il 50%. Questa la stima messa a punto dall’Enea sugli effetti delle misure adottate contro l’emergenza coronavirus. Il documento ipotizza fino a 12 lavaggi giornalieri a testa in più rispetto al normale in seguito alla maggior frequenza con cui ci si deve lavare le mani per contrastare il Covid-10; il che si traduce in un impatto pari a circa 48 litri in più a persona, per un aumento complessivo dei consumi domestici fino al 53%.

Le stime sui consumi idrici, elaborate dai ricercatori dell’Enea, che vengono messe a disposizione delle autorità competenti, prendono in considerazione diverse variabili, come per esempio consuetudini personali e tipo di rubinetto. In condizioni normali, il consumo medio pro-cap

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Pubblicato in Mondo
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