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Buondì a tutti i lettori.

Troppe volte la Sentenza della Corte di Giustizia UE del 26 Novembre 2014 è stata oggetto di interpretazione erronea, seppur rimanga pienamente comprensibile l'aspirazione ad ottenere la trasformazione del proprio contratto di lavoro da determinato ad indeterminato.

La Sentenza in esame che origina da un rinvio pregiudiziale afferente al settore scuola non parla di automatica trasformazione dei contratti di lavoro ma rileva esclusivamente l'illegittimità della normativa italiana, scevra di previsioni giuridiche atte a prevenire il ricorso abusivo a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato, non contenendo almeno uno dei 3 criteri fissati dall’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, che figura nell’allegato alla direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato.

Fino al 2013 il combinato disposto delle previsioni di cui ai decreti legislativi 368/2001 e 165/2001 lasciava impregiudicata l'ipotesi della trasformazione dei contratti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, una volta oltrepassata la durata di 36 mesi nel rapporto di lavoro.

La disciplina sembra invece subire una variazione radicale con la scelta operata dal legislatore all'atto dell'approvazione della legge 125/2013, fissando al riguardo un esplicito divieto alla trasformazione dei suddetti contratti in qualsiasi circostanza.

Dunque appare fondato l'assunto sulla base del quale fino al 2013 i vigili precari avrebbero potuto ottenere la trasformazione del proprio contratto di lavoro passando di ruolo a tempo indeterminato.

Successivamente tale pretesta non sembra invece trovare basi giuridiche a sostegno. (se ci fosse qualche parere di segno avverso a quanto indicato al riguardo sarebbe ben lieto, così da approfondire ulteriormente una materia resa dal legislatore volutamente complessa).

E' bene ricordare a conclusione che chi ha introdotto la summenzionata legge 125/2013 è stato il Governo Letta, sostenuto da PD, Forza Italia, NCD, Scelta Civica e vari altri partiti minori di centro-destra e centro-sinistra.

Ciò a voler coadiuvare la memoria futura circa i responsabili politici di scelte che hanno massacrato i lavoratori precari di lungo corso (oltre i 36 mesi di rapporto di lavoro), che se non stabilizzati dalla pubblica amministrazione tramite concorso, hanno ricevuto come esito un licenziamento di fatto.

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