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Amantea. Il negozio? Non chiudo per vergogna!

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Sono tempi brutti in tante parti d’Europa, Italia compresa, Amantea certamente non esclusa. Il numero dei disoccupati aumenta giorno dopo giorno. Si è fermata perfino l’edilizia da 40 anni motore della economia locale e con l’edilizia lo stesso artigianato che da essa traeva vitalità e sostegno. Colpa delle banche che non danno più mutui, avendo i propri soldi impegnati per far credito ad uno Stato che ha speso( eufemismo per tanti altri verbi) quello che non aveva impegnando lo stesso futuro degli Italiani, compresi quelli che ancora non sono nati. Le terre un tempo coltivate ora sono occupate dai fabbricati e dalle strade od addirittura “sievudi” in attesa di nuove costruzioni che nessuno comprerà ( Amantea ha oltre 3500 appartamenti liberi e sta perdendo abitanti!!!). Il Pil è in discesa. Gli anziani se ne vanno e con loro le pensioni che hanno garantito assistenza anche a figli e nipoti. Amantea non ha nemmeno “esodati” pronti alla pensione! A mare non si può più andare! Non si pesca più né la benefica e remunerativa pesca della “rosa marina”; nemmeno le lampare possono scendere a mare. Se vogliamo pesce dobbiamo comprarlo dalla Cina, dalla Spagna, dalla Tunisia, Dalla Sicilia, quest’ultima quando va bene. Il Turismo è in fase calante, forse irreversibilmente.

In questo quadro economico drammatico non poteva non risentirne fortemente anche il commercio. Se cammini in un giorno qualsiasi per Amantea vedi i commercianti davanti alla porta del proprio negozio, se non sulla panchina vicina, od al bar a prendere l’ennesimo caffè di una giornata lunga che sembra non finire mai e durante la quale senti il campanellino della cassa solo quando prelevi per il caffè o lo scontrino del posteggio.

Domanda) Come va?

Risposta) Insomma.

Parlo del negozio, non della salute

Come vuoi che vada.

Silenzio

Vuoi dire che si sopravvive?

Lo vedi che parli della salute.

Vuoi dire che si salva solo la salute non il negozio?

Si

Ma allora perché non chiudi?

Per andare a fare che cosa?

Ma, scusa il magazzino è tuo?

No!

E riesci a pagarne il fitto?

No!

Di quanto sei indietro?

Sbuffa, vorrebbe non rispondere e risponde vagamente

Parecchio!

Ed il proprietario non ti sfratta?

Per fittarlo a chi? Non hai capito che io od un altro sarebbe la stessa cosa! Io gli ho detto che se il mercato si riprende, si riprende anche per lui. Diversamente ….

E’ una situazione grave per tutti.

Senti prima che ti arrovelli su come chiedermelo, ti dirò che la banca avanza l’intero credito concessomi, più gli interessi, e le ditte, tranne i primi acconti, tutto quanto fornitomi. Alla banca ho detto che il negozio è a loro disposizione in qualsivoglia momento. E come capirai non fanno niente perché ne ricaverebbero ben poco. Le merci sono delle ditte fornitrici, e così la stigliatura e diversi artigiani avanzano ancora qualcosa. Si! Non mi fare la domanda. Ho famiglia. E quello che ho incassato serve giorno per giorno per moglie e figli.

Anche tu aspetti l’estate?

No! Stai tranquillo.Non credo che basterà, posto che sia come quelle di un tempo

Ma allora, scusa, perché non chiudi?

Un po’ perché ho vergogna. Sarebbe la certificazione del fallimento!

Scusami!E poi sappi che la vergogna , semmai, è di chi ha portato l’Italia in queste condizioni. Non tua!

Redazione TirrenoNews

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